clanon ha scritto: ...e poi volendo c'è l'ekphrasis. E con un po' di fantasia, la foto di una statua, ad esempio, potremmo intenderla come una sorta di ekphrasis visuale di quella stessa statua. L'arte (come pure tutte le pratiche e i saperi dell'uomo) è il risultato di un continuo interscambio, che - nei casi in cui non si tratti di manifestazioni fine a se stesse (la cosiddetta art pour l'art, ad esempio) - hanno sempre un contatto col mondo.
"Ogni opera d'arte è figlia del suo tempo, e spesso è madre dei nostri sentimenti", Vasilij Kandinskij
Ekphrasis "visuale"?
Certamente, la fotografia è la "scrittura" della luce su un supporto sensibile, sotto questo punto di vista
TUTTA la fotografia può essere considerata un ekphrasis di tipo visuale, e questo avviene a prescindere dagli attributi referenziali, o dal fatto che la fotografia possa arricchirsi di una forma di linguaggio più o meno ricca di riferimenti di tipo denotativo, ma in ogni caso non si può escludere la natura di tipo figurativo.
Sotto questo punto di vista, la fotografia e la scrittura vera e propria avranno sempre (o meglio, quasi sempre) due identità con ruoli differenti, viaggeranno su piani paralleli e svolgeranno compiti differenti, che sono propri del mezzo in questione.
Ragazzi, invito tutti a rimanere nei binari del topic pregandovi di intervenire seguendo un’ordine meno “libero”.
Il topic parla dei nostri libri, nel caso in cui dovessimo riempire pagine di disserzioni varie, il topic perderebbe il significato iniziale.
Ne approfitto per aprire una parentesi, ci sono tanti libri che parlano del linguaggio dei segni, senza trattare in modo specifico la semiotica generale o la semantica (che trattano aspetti generalistici), e sono utili per definire alcuni aspetti sul linguaggio fotografico, cito quelli a parer mio più importanti, che si completano l’un l’altro :
- “
la fotografia, usi e funzioni sociali di un’arte media” di Pierre Bourdieu
- “
Identità visive” di Jean.Marie Floch (classico testo specifico di semiotica, ma riferita al “visuale”, quindi adatto per approfondimenti avanzati sul linguaggio dell’immagine fotografica)
- “
il racconto delle immagini, la fotografia nella modernità letteraria italiana” di Epifanio Ajello (questo lo consiglio a Claudio, è scorrevole e ci sono diversi esempi reali e tratta nello specifico l’argomento scrittura/immagine)
- “
il narrativo e il sensibile” di Guglielmo Pescatore (riferito soprattutto alle immagini in movimento, tratta in particolare la fotogenia del cinema e il suo rapporto con l’immagine ferma e la semiotica).