Ho letto l'articolo e non i vostri commenti, per non esserne influenzato, lo farò appena smesso di scrivere.
Bella scoperta che questa esplosione digitale è stata imposta dai produttori e non perché mossi da spirito di migliorare la qualità, ma perché la fotografia digitale, legava commercialmente con con sé, ben altre apparecchiature digitali ed informatiche collegate, da imporre al mercato e da tenere costantemente aggiornate, altro che una buona reflex a pellicola e un buon stampatore. In pochi anni il digitale però, anche se a fronte di esborsi maggiori, è diventato qualitativo, ed i padroni del gioco cmq sono sempregli stessi.
Io mi sono avvicinato alla passione per la fotografia (la quale stava benissimo anche senza di me) solo e grazie al digitale, anche se non sapevo, quando comprai la prima reflexina digitale, quante altre cose, se volevo la qualità ,avrei dovuto comprare e ricomprare.
Immagino e comprendo lo sconquasso e forse anche iniziale senso di volgarizzazione, che deve aver provocato l'avvento digitale nei fotografi a pellicola, sopratutto per chi con l'analogico ci lavorava.
In effetti il rapporto tra professionista e committenti ne è risultato svilito.
Questo però non è colpa della fotografia digitale in sé, ma dei mezzi di diffusione che esistono oggi e che sono cresciuti parallelamente al digitale, come l'avvento della banda larga, l'invenzione dei social ecc .Tutto questo forse non era stato nemmeno del tutto previsto dagli stessi ideatori della fotografia digitale.
Da amatore però, il mondo che mi si è aperto, dalla camera chiara alla gestione del colore, alla stampa, che faccio in casa, io lo trovo affascinante quasi come immagino dovesse essere e per qualcuno lo è ancora, la pellicola e la camera oscura e soffro terribilmente come si dice nell'articolo, a vedere riprodotte male le mie foto.