Indice:
– Un bagaglio molto leggero (di Gerard Macè)
– l’immaginario dal vero
La macchina fotografica e’ per me un blocco di schizzi, lo strumento dell’intuito e della spontaneita’, il detentore dell’attimo che, in termini visivi, interroga e decide nello stesso tempo
Per “significare” il mondo, bisogna sentirsi coinvolto in cio’ che si inquadra nel mirino.
questo atteggiamento esige concentrazione, sensibilita’, senso geometrico.
E’ attraverso un’economia di mezzi e soprattutto l’abnegazione di se che si raggiunge la semplicita’ espressiva.
Fotografare e’ trattenere il respiro quando tutte le facolta’ convergono per captare la realta’ fugace;
a questo punto l’immagine catturata diviene una grande gioia fisica ed intellettuale.
Fotografare e’ riconoscere nello stesso istante e in una frazione di secondo un evento e il rigoroso assetto delle forme percepite con lo sguardo che esprimono e significano tale evento. E’ porre sulla stessa linea di mira la mente, gli occhi e il cuore
E’ un modo di vivere
Henri Cartier Bresson