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Rispondi : Reportage – L’altra India

#1762245
albo49
Partecipante

Come spesso affermo, un reportage dovrebbe seguire una linea editoriale, la sequenza dovrebbe portare l’osservatore alla comprensione dei momenti temporali o degli eventi proposti seguendo un ordine logico che ne faciliti la lettura, ne consegue che, se ben proposto, l’osservatore non dovrebbe essere indotto a soffermarsi sulle singole immagini. Il pregevole lavoro in oggetto non ritengo possa essere definito un reportage, non ha un inizio e una fine, non ha riferimenti geografici (l’altra India è troppo generico) e nel tema non si individua un soggetto ben definito (tende a documentare diverse attività). Tutte le immagini sono impreziosite dalla vena artistica dell’autore, lo sviluppo mostra una ricerca estetica non casuale e la volontà di imporre all’osservatore il proprio marchio che ad alcuni può perfino sembrare eccessivo, ma è e deve essere prerogativa di un sentimento artistico. Le scelte di firmare le foto con una decisa postproduzione non deve trarre in inganno, queste immagini godono di tanta capacità, capacità non casuale che evidenzia studio, progettazione e conoscenza degli strumenti. Del lavoro apprezzo tantissimo la scelta del formato quadrato che richiama le Polaroid usate da molti grandi autori, non mi piace la scelta di mantenere una tonalità piatta senza escursioni agli estremi, ma potrebbe essere un limite dovuto alle immagini ridotte e poco definite del web. Tutti hanno il diritto di commentare e di criticare questo lavoro, mi trovo spesso a dibattere con autori tendenzialmente puristi i quali affermano che le immagini non dovrebbero subire una eccessiva postproduzione, ma limitarsi a pochi interventi, come ad affermare che un bravo fotografo non ha bisogno di postproduzione per fare belle foto: errore. Spesso chi afferma questo, lo fa perchè non ne ha le capacità e non è creativo, limitandosi a produrre immagini documentali (cartoline), con la convinzione che è il soggetto che fa la foto. No è esattamente il contrario, è l’autore che sceglie e manipola per arrivare al risultato finale consapevole del fatto che può e non deve piacere a tutti.

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