Sarà che è un genere a me molto congeniale, sarà che le immagini profumano di casuale freschezza, scene semplici (quasi banali) piene di gradevole narrativa.
Racconti, appunti che narrano la storia di quei luoghi e di “quelle” persone, scene che osservo come se fossi con te mentre scatti.
Un documento che si sviluppa nel tempo, un documento senza fine che si alimenta, per ora, casualmente grazie all’istinto e alla sensibilità dell’autore e, che quando vorrà, potrà riproporlo ordinato esteticamente (anche con note),come si confà ad una bella mostra fotografica.