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Commentiamo la POLW di Galloni: L’intruso

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  • #1805839
    GianMauro
    Partecipante

    lintruso_20140602_1135426179_2014-06-11.jpg

    Titolo: L’intruso
    Autore: Galloni
    link: http://www.canoniani.it/fotoalbum/indice-categorie/street/l-intruso-173949.html

    Informazioni sull’iniziativa “commentiamo le foto della settimana (POLW)”: http://www.canoniani.it/forum-canoniani/educazione-all-immagine/582753-commentiamo-le-polw.html

    Storico dei commenti alle POLW: http://www.canoniani.it/forum-canoniani/educazione-all-immagine/612751-commentiamo-le-polw-elenco.html#612751

    Presentazione:Osservando questa foto si capisce che è uno scatto occasionale favorito dalle circostanze…in questo caso l’autore mi ha scritto della pioggia e di un riparo improvvisato. Le persone appaino sorridenti forse per lo scampato pericolo della pioggia e le biciclette al muro richiamano a momenti d’altri tempi sicuramente diversi per cultura dai posti in cui vivo. Se quella fosse stata la tenda del bar dello sport forse la foto sarebbe stata perfetta o comunque sicuramente diversa. Il problema fondamentale è che l’immagine non è particolarmente emozionante anche perchè non traspare neanche in maniera immediata un qualche messaggio nonostante il titolo “l’intruso” faccia poi il suo dovere efficacemente permettendo all’osservatore di trovare un significato allo scatto.

    Ciò nonostante la foto mi è piaciuta e forse proprio per questo la critica allo scatto è così dura. Sono convito che l’autore aveva una scena potenzialmente efficacie, ma che non sia totalmente riuscito a sfruttarla pienamente.

    Cosa migliorerei: sicuramente il B&W e la composizione

    #1805840
    Cesare
    Partecipante

    Grazie Gian Mauro del tuo commento. Visto che sono alla prime armi mi fa piacere che nonostante tutto la foto ti sia piaciuta.
    Si lo scatto è stato occasionale ma le foto per la street photography non sono scatti occasionali?
    Se fosse possibile qualche suggerimento sul B&W e la composizione anche con un messaggio privato sarebbe gradito.
    Una domanda avrei da farti: in ultima ratio se la foto non è particolarmente emozionante cosa ti ha colpito?

    Saluti
    Cesare

    #1805841
    Claudio
    Partecipante

    Il titolo credo dia, più che alla foto un significato, all’ossevratore uno scopo: trovare l’intruso. Il fatto che poi l’intruso lo si trovi stampato su una locandina ci fa da un lato apprezzare il lavoro dell’autore che con la scelta del bianco e nero ha meglio camuffato l’intruso stesso; dall’altro lato però, una volta risposto alla domanda implicita nel titolo – chi è l’intruso? – il gioco finisce e lo scatto non mi pare, nemmeno nel suo piccolo, poi tanto memorabile. Tranne forse – Galloni permettimi una battuta – per la firma.

    Allargando il discorso, chiedo a Cesare – che ci dice di essere “alle prime armi” -, e con lui lo chiedo ovviamente anche a tutti i lettori, di provare a riflettere sul momento della selezione delle proprie fotografie. Dopo aver portato a casa un certo numero di scatti, di che tipo e quanto profonda è la selezione degli stessi? Quanti scatti cestiniamo? Generalmente in base a quali motivazioni? Tornando a casa con molti scatti, siamo più propensi a salvare solo quelli che riteniamo, in base ai nostri standard, migliori? Oppure ha la meglio la volontà di pubblicare e/o salvare il più possibile, magari solo perché non ci sappiamo decidere? Vi capita mai di scartare tutte o quasi le foto che eseguite? Vi capita di uscire, magari con l’obiettivo di portare a casa qualche scatto street, e di tornare senza alcun file sulla memoria digitale? Già: digitale…

    #1805851
    fotograficamente
    Partecipante

    Ora che i selezio-commentatori, ti hanno giustamente selezio-commentato,anche criticamente,
    io in qualità di semplice utente che ama la street, intendo proprio esaltare lo spirito che ti ha spinto a questo scatto.
    Secondo me è quello giusto,colpo d’occhio sveglio ed ironia.D’altronde nella street non si “crea” come in studio.
    Noi possiamo solo interpretare dei momenti,che succedono.Del tutto perfettibile sotto molto punti di vista,
    ma in questo scatto c’è una personalità dietro.
    Per venire all’invito di Clanon,alla discussione sulla selezione degli scatti,ben hai fatto a non gettarlo e pubblicarlo.
    Il fatto che sia umoristico,ben introdotto dal titolo, lo giustifica.Tra l’altro l’intruso mi sembra quello più a suo agio e ormai
    padrone della bici,pronto a darsela magari con il borsello di quello davanti,Inquadrature migliori arriveranno.
    Io personalmente, getto molti scatti ma faccio diversi tipi di selezione.sicuramente due.Una è quella di scatti che possono evocare in qualche modo un qualche significato ed interesse un po’ a tutti, tecnicamente accettabili.L’altra è quella del cuore.In quest’ultima ci sono scatti imperfettissimi anche, ma che non getterei per tutto l’oro del mondo.Questi hanno significato per svariati motivi, all’autore.
    Sicuramente tutti i più grandi fotografi si sono presi la soddisfazione di pubblicarne alcuni o almeno io nella remotissima eventualità che diventassi famoso,lo farei!
    Per tornare a all’autore,complimenti e vai avanti con questo colpo d’occhio.
    Se permettete una nota d’ironia,la firma non è male,a me ricorda il Chianti Classico Gallo Nero.

    #1805853
    Claudio
    Partecipante

    Lascio una considerazione sulla street che vuole essere anche un incoraggiamento a Cesare. Spesso la street, soprattutto se si cerca la via del sarcasmo e dell’ironia, può risultare difficile come fare un battuta: a molti osservatori potrà piacere, a molti altri no. Ma non deve essere data troppa importanza al gradimento altrui nel farci valutare i nostri scatti.
    A questo va aggiunto che si tratta di un genere che spesso non è possibile curare molto nella composizione e perfino nella messa a fuoco o nell’esposizione nei casi in cui la cattura dell’immagine abbia richiesto un’immediatezza di scatto tale da rendere impossibile una più ponderata cura delle impostazioni. Attenzione però a non confondere quanto appena detto con l’assunto – opposto e non condivisibile – che vedrebbe la street come un genere trascurato e/o trascurabile dal punto di vista della cura dell’immagine. Il perdonare un leggero fuori fuoco perché lo scatto è stato preso in condizioni quasi impossibili è una cosa; il fuori fuoco di un uomo che dorme sdraiato sotto ad una statua è tutto l’opposto.

    #1805856
    Franco
    Partecipante

    In questa foto l’ambientazione è importante, forse troppo, avrei preferito un’inquadratura più stretta sulle persone, per poterle vedere meglio.
    La composizione all’interno di questo specifico campo inquadrato è buona, hai però dato molta importanza ad alcuni particolari come la tendina parasole e le biciclette, quasi come se queste fossero una parte importante della scena, in questo modo il gruppetto di persone ha assunto un valore d’insieme e le bici e la tendina un’importanza eccessiva, come l’angolo di muro in alto a sinistra.

    Quello che mi colpisce maggiormente di questa foto sono le persone che riunite in gruppetto parlano tra loro, eccetto la persona raffigurata nel cartello che guarda dritto in camera, guarda noi.
    L’altro aspetto degno di nota e che le persone, anche se girate di spalle (di profilo), hanno una parte del volto riconoscibile….
    [lo]

    #1805901
    albo49
    Partecipante

    Una foto fatta per strada non sempre può essere considerata street-photography. In questo caso manca la contestualizzazione e solo dalla tua spiegazione si capisce che stanno riparati dalla pioggia. Dal titolo attribuisci alla scena un fine quasi umoristico, diverso sarebbe stato se tu avessi potuto evidenziare l’evento atmosferico, eventualmente aspettando che piovesse maggiormente, con ogni probabilità la foto avrebbe una diversa presa nell’osservatore e tu stesso avresti dato meno importanza all’intruso.

    #1805957
    Cesare
    Partecipante

    Partendo dalla mia storia fotografica così puoi avere idea del mio background fotografico, ho iniziato a scattare molto giovane ma senza poi avere una continuità nel tempo, sono stato anni senza fare nulla o solo foto delle vacanze. Ora per varie situazioni mi sono riavvicinato a questa bellissima forma d’arte frequentando corsi e workshop e spero che anche con il vostro contributo possa migliorare sempre di più. Ora sto eseguendo varie tipi di foto, paesaggio, macro, street, ritratti per trovare quello più consono per me (già vedo che i ritratti non mi entusiasmano tanto).

    Caro Clanon il titolo per me è molto importante nella foto e credo come dici anche tu che svolge bene il suo compito. Poi il soggetto è Terzani anche lui fotografo e mi è sembrato una bella casualità.

    Sì, di foto ne scarto molte però non le cancello dal computer per ora in quanto forse essendo le prime mi rimane difficile. Inoltre riguardando le foto scartate posso capire meglio gli errori fatti o pregi insospettati, mano a mano che la mia conoscenza fotografica si allarga.

    Sul tuo secondo commento mi trovo d’accordo in parte, un po’ d’ironia non fa mai male poi è vero che a tutti non può piacere.
    Per la parte tecnica concordo con te. E come scrivi anche tu per la street non è sempre possibile.

    Ciao
    Cesare

    #1805960
    Cesare
    Partecipante

    Grazie Fotograficamente che hai compreso il motivo dello scatto, apprezzo molto la tua sottolineatura sul lato del cuore.
    Anche per me l’imperfezione ha un suo fascino, perché scatti d’istinto o se vogliamo con il cuore come se fossi un bambino ancora non condizionato dalle regole del mondo.

    Ti auguro di diventare un grande fotografo per vedere pubblicati i tuoi scatti imperfetti 😉

    Una nota per la mia firma visto che vi ha colpito. I 2 galli sono reali e sono del mio agriturismo. La foto è stata fatta con l’Iphone 5 al tramonto in inverno, erano appollaiati su un ciliegio in contrasto con il cielo grigio, l’Iphone ha trasformato i colori in giallo per lo sfondo e nero per il resto. Mi sono piaciute molto e ne ho scelto una per il nuovo logo dell’azienda e poi mi è venuto naturale utilizzarla anche per le foto. Allego immagine così per darvi un’idea.

    Ciao
    Cesare
    IMG_1585.jpg

    #1805962
    Claudio
    Partecipante

    Puntualizzo solo un’ultima cosa sulle imperfezioni: non sono imperfezioni, se sono delle scelte.

    #1805963
    Cesare
    Partecipante

    Salve fra65, lo scatto originale aveva una inquadratura molto più grande di quello che ho poi lavorato. Si è vero sulla parte alta a sinistra l’angolo del muro sovrasta un po’ troppo ma dovevo tagliare a metà una bicicletta e non volevo. Anche per la tendina stessa motivazione.
    Si hai colto nel segno. Tutto è parte integrante nella foto.
    Sicuramene studiando più composizione alla fine riuscirò a fare tagli più precisi e più significativi.

    Ciao Cesare

    #1805964
    Cesare
    Partecipante

    Grazie Albo49 per il tuo commento.
    Certamente si può valutare la foto come fai tu e come è stato scritto negli altri commenti.
    Posso solo risponderti che per me in questo caso l’intruso è stato il punto cardine.

    Ciao
    Cesare

    #1806004
    fotograficamente
    Partecipante

    L’importanza del titolo!
    Condivido questa affermazione.Una foto non deve averne uno per forza e ti levi una bella faticaccia.
    Se però gli ne dai uno…allora la situazione cambia. Diventa davvero molto importante e condizionerà la foto nel bene e nel male.
    Con il mio omonimo(Claudio-Clanon),vorrei chiarire invece l’ultima sua affermazione.
    Gli errori rimangono errori, dall’inquadratura al micromosso,passando per la sotto sopra esposizione dcc.
    Il fatto è che tali scatti possono piacere ugualmente per altri aspetti che rendono marginali tali errori.
    Però continuando la parodia del del fotografo famoso,vuoi mettere il compiacimento interiore ai limiti del godimento,
    vedere i critici inventare cose per giustificarli [fru]

    #1806020
    Claudio
    Partecipante

    [quote=”fotograficamente” post=634452]Con il mio omonimo(Claudio-Clanon),vorrei chiarire invece l’ultima sua affermazione.
    Gli errori rimangono errori, dall’inquadratura al micromosso,passando per la sotto sopra esposizione dcc.
    Il fatto è che tali scatti possono piacere ugualmente per altri aspetti che rendono marginali tali errori.
    [/quote]

    Certo. E su questo mi pare che siamo anche d’accordo. Non è che non mi riesca di ammettere un’estetica del questa-cosa-è-fatta-male-ma-non-conta-perché-c’è-quest’altro-elemento-che-(esteticamente)-per-me-vale-quindi-la-foto-mi-piace. Una tale posizione è assolutamente legittima per un osservatore. E mi è capitato anche di assumerla: basta avere la consapevolezza di quello che si sta facendo. Prendiamo ad esempio una foto con un flare che i più definirebbero flare-patacca sopra il viso di un uomo in silhouette. Una percentuale minoritaria degli osservatori potrebbe riscontrare in quel flare un elemento ad alto contenuto estetico ecc. A questo punto che si fa? Se siamo su un forum tra amici tutto finisce lì: ognuno dice la sua e buona notte al secchio. La libertà di parola, per fortuna, a questi livelli, ce l’abbiamo ancora tutti. Ma… quando si dice “critica” cosa si intende? L’esercizio critico è un discorso argomentativo (dunque si fa a parole ed è in ultima istanza un genere letterario): non ci sono postulati ma premesse, non ci sono dimostrazioni ma argomentazioni e… non si finisce tutto con un c.v.d. ma con una conclusione che – la cosa può non piacere ma funziona così! – il numero e il prestigio di coloro che la condividono rende più o meno significativa/condizionante (“vera” o “giusta” sono parole che tutti usiamo anche se, propriamente, non dovremmo). Il discorso critico è un discorso che per convincere/persuadere della propria bontà deve fondarsi su elementi oggettivi e culturalmente condivisi e soprattutto fa i conti con la tradizione (che poi significa buttare un occhio a tutti quelli che hanno fatto o stanno facendo la stessa cosa; nel campo della fotografia: che hanno fatto o stanno facendo lo stesso tipo di fotografia) di quel determinato genere o mezzo di espressione.
    Si delineano insomma, semplificando al massimo, tre livelli/modi di “criticare”: quello del mi-piace-perché-sì (legittimo ma inutile per intavolare un confronto che non sia una giustapposizione di pollici in su e pollici in giù); poi quello del mi-piace-perché… (legittimo e anche potenzialmente aperto al confronto; tuttavia se le motivazioni si fondano su qualcosa di esclusivamente soggettivo/personale esso pure diventa vano per il confronto); infine quello che tiene conto di tutto ciò che ho scritto sopra (cultura, tradizione, ecc.) e col quale ci si rivolge a tutti ben sapendo di non portare una verità ma argomentando ogni cosa in una maniera quanto più possibile oggettiva, costruendo un discorso logico e non contraddittorio e che sarà, nella migliore delle ipotesi, anche convincente: questo è il discorso che propone la “buona” critica.

    [quote=”fotograficamente” post=634452]Però continuando la parodia del del fotografo famoso,vuoi mettere il compiacimento interiore ai limiti del godimento, vedere i critici inventare cose per giustificarli [fru][/quote]

    Poi c’è un quarto tipo di critica, per così dire trasversale: la critica di quelli che usano la critica per un altro scopo. C’è quello che dice bravo al fotografico-amico solo perché è un amico; c’è quello che dice bravo all’autore famoso solo perché è famoso; c’è quello che dice bene di un certo autore perché l’editore che lo paga gli ha detto di dire bene di quel certo autore, ecc. Di questo tipo di critica di solito si pensa male. A meno che non la si pratichi.

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