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Commentiamo la POLW di Uranio: Parliamone

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  • #1803834
    GianMauro
    Partecipante

    parliamone_20140508_2022860029.jpg

    Presentazione: è mia abitudine, ogni volta che preparo la polw, sentire sempre il parere del autore. Devo essere sincero Uranio mi ha colpito particolarmente, perchè scrivendomi le sue impressioni in pratica mi racconta una storia e scrive:

    Nell’osservare quelle statuine posate nel davanzale di una finestra ,mi e venuto subito il pensiero che discutessero tra loro…… come a dire :
    – ti sei accorta che hanno chiuso la finestra? e adesso come entriamo!.
    – guarda quanta gente oggi qui sotto!, ma ti sei accorto che ti è caduta la gamba
    – fermati non ti muovere,quel tizio ci sta scattando una foto.

    Ed è vero, sembra proprio che le statuine parlino tra loro.

    Tutte le foto sono perfettibili, lo sono quasi sempre. A volte (forse troppo spesso) ci soffermiamo sui dettagli, sul mezzo, sulla composizione e ci dimentichiamo che al di là dell’antiestetico filo dell’antenna della foto del nostro amico, ci dovremmo soffermare su un fatto semplice e pratico: “le foto non parlano ma si esprimono”

    Si esprimono ad esempio con il racconto che ne ha fatto Uranio

    Titolo : Parliamone
    Autore : Uranio
    link : http://www.canoniani.it/fotoalbum/il-tuo-fotoalbum/bn-e-monocromatiche/parliamone-173717.html

    Informazioni sull’iniziativa “commentiamo le foto della settimana (POLW)”: http://www.canoniani.it/forum-canoniani/educazione-all-immagine/582753-commentiamo-le-polw.html

    Storico dei commenti alle POLW: http://www.canoniani.it/forum-canoniani/educazione-all-immagine/612751-commentiamo-le-polw-elenco.html#612751

    #1803849
    fotograficamente
    Partecipante

    Faccio i miei complimenti a GianMauro per aver selezionato questa foto.
    Come si capisce dalle sue parole, la foto non è stata certo scelta per particolari valori tecnici,di inquadratura(per altro validissima) o altri perfezionismi.
    I punti di forza di questa immagine sono altri.
    Il primo,uno dei più importanti a mio modo di vedere,è quello di costringere l’osservatore a porsi delle domande.
    Mentre ero lì che mi chiedevo chissà se è uno scenario costruito dall’autore, chissà perché ad uno manca una gamba(particolare un po’ inquietante con tanto di colatura di sangue),chissà perché ha lasciato il filo dell’antenna ecc, erano già 10 minuti che ero su questa foto.
    Il secondo,visto che la scena non è costruita, è sicuramente lo strepitoso colpo d’occhio che ha avuto Uranio.
    Lui ha visto e rappresentato una scena semplice con una grande forza evocativa, rifiutando a qualsiasi interferenza ,al punto di non voler (giustamente a mio parere) nemmeno togliere il cavo.
    L’unica cosa che importa è il dialogo immaginario che aveva in testa l’autore al momento della ripresa.
    Quello è il vero motivo e merito di questa foto.Nella mia immaginazione le parole tra le statuine sono diverse,si dicono altre cose,
    ma il dialogo c’è.
    Io condivido molto questo modo di intendere la fotografia di street o reportage.Non mi vado ad infilare in meandri tecnici,
    quello che conta è scattare con un’idea in testa nella speranza che questa,l’osservatore la intuisca!
    Ciao Uranio e complimenti per la costante crescita che ho visto nei tuoi scatti

    #1803871
    marco
    Partecipante

    Grazie GianMauro per aver pubblicato lo scatto,ed aver descritto le mie impressioni.
    Grazie del commento fotograficamente.
    Nello scatto ci sono tante cose non tecniche come tra cui il cavo che si vede sulla dx(una forma di disturbo), anche da voi notato,potevo eliminarlo con una piccola elaborazione grafica!
    però in fase di elaborazione nel togliere il cavo ho notato subito che in realtà stavo togliendo un elemento fondamentale per le statuine, la via di uscita o di fuga ,una sorta di corda calata per scendere o arrampicarsi dalla finestra…..
    alla fine e prevalsa l’immaginazione,ed un pizzico di ironia,questo e il motivo per cui non ho tolto il cavo…
    Grazie di nuovo

    #1803922
    GianMauro
    Partecipante

    Vi ringrazio per il contributo.

    Io credo che la fotografia non debba necessariamente essere lo specchio della realtà. Ad esser sincero a me le foto perfette non piacciono, così come non mi piacciono le foto troppo “belle”. Quelle foto a volte, sono anche troppo efficaci essere per discusse. Si auto-referenziano e tolgono qualunque entusiasmo al possibile commento.
    Certo ci sono importanti foto perfette, ma di solito sono meno “viscerali” di quelle imperfette. Quello che osservo spesso e che molti si perdono dietro un infinità di concetti tecnici tralasciando l’aspetto più importane della fotografia, la libera interpretazione di quel momento e la libera interpretazione del fotografo.

    Il filo dell’antenna?
    Ben venga…. se quel filo, per Uranio, può significare la fuga delle statuine

    #1803932
    Franco
    Partecipante

    L’interesse di questa foto è circoscritto alla presenza delle statuine, ho cercato un nesso con gli elementi che compongono la scena, ma invano, di interessante ho trovato solo il riflesso sul vetro che fa da sfondo alle statuine e che descrive un cielo informe, delle forme irreali.
    La cosa che colpisce delle statine e la loro espressività e il piede monco, forse l’anticipazione di quello che c’è, o c’era oltre il vetro, chissà……

    #1803934
    Claudio
    Partecipante

    La fantasiosa e divertente ricostruzione di Uranio viene dopo e prima della foto. Se tale immaginario dialogo ha determinato le scelte compositive dell’autore, il conoscerlo diventa utile alla comprensione delle sue intenzioni. Ma le intenzioni dell’autore – lo dico in generale – valgono per quello che sono: una lettura tra le tante. Ben’inteso: tale lettura può contribuire a interpretare la foto e spesso proprio la lettura dell’autore è più utile delle altre letture perché l’autore è l’unico che ha potuto plasmare a suo piacimento la realtà; e quindi, ammesso e non concesso che la foto sia venuta così come lui l’aveva immaginata, ammesso e non concesso che l’immagine sortisca negli osservatori le reazioni che l’autore aveva auspicato, allora le intenzioni autoriali inevitabilmente saranno perfette per descrivere la foto. Ma non è scontato che tutto questo accada. E spesso capita che le intenzioni o le suggestioni di un autore (se condivise perché buone eticamente o simpatiche o semplicemente affini al nostro modo di vedere) ci influenzino nell’attribuire all’immagine qualcosa che nell’immagine non c’è. Un giudizio sulla foto non dovrebbe mai esimersi dal valutare la foto stessa.
    A me la foto è piaciuta perché a livello compositivo le persiane si pongono come quinte d’un sipario. Il davanzale come un palco. E il filo elettrico così come il vaso a muro e la tenda dietro al vetro e la gamba che non c’è ecc. fanno parte di una perfetta contestualizzazione dei soggetti in una scena dal vero. La ceramica sulla sinistra è stata costruita con la tipica gestulità dell’affabulatore. Quella di destra, col volto rivolto verso l’alto, curiosamente si presta ad esser letta come la postura straziata e urlante di chi si è appena visto tranciare la gamba, rendendo l’accostamento delle due statuine più interessante che prima della rottura.

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