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Distinguiamo: “poetiche” e “teorie”

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  • #1808057
    Lorenzo Canoniani
    Amministratore del forum

    Lo Staff apre con questo Topic la sottosezione inerente la Teoria, storia, tecnica e composizione fotografica.

    Ci rendiamo conto che i concetti espressi non saranno di immediato apprendimento ed e’ per questo motivo che cercheremo nei limiti delle nostre possibilita’ di renderli maggiormente fruibili dalla maggior parte degli utenti

    Vedremo pertanto di apporre un lento ma costante arricchimento della sezione (il cosiddetto topic-in-progress) per consentire agli utenti interessati di poter essere introdotti nelle migliori condizioni di comprendimento/lettura.
    Naturalmente tutti sono invitati a fare domande specifiche in questo stesso topic oppure, contattandoci tramite mp, saremo al solito ben felici di rispondere.

    Per consentire uno svolgimento della discussione fluido e senza interferenze la sezione e’ moderata.
    Chiunque volesse scrivere delle osservazioni di carattere generale e svincolate dai topic in essere dovra’ farlo nella sezione generica.

    #1808070
    Claudio
    Partecipante

    Premessa al topic

    Molti dei fraintendimenti che spesso ingenerano, anche tra gli studiosi, discussioni polemico-bellicose sono frutto non di nette divergenze teoriche, ma di posizioni che ogni sostenitore di una determinata tesi sceglie volutamente di mantenere parziali, per meglio amplificare il peso del proprio punto di vista.

    Il medesimo rischio di cadere nella polemica è naturalmente presente anche sui forum. Spesso però in questi casi si giunge ad una polemica del tutto sterile e fine a se stessa. Accade infatti non di rado che i partecpanti alle discussioni non abbiano la consapevolezza di come stanno le cose a livello teorico e si lascino piuttosto prendere da un sacro fuoco polemico che, al danno di non aumentare le personali conoscenze degli intervenuti, aggiunge la beffa di lasciare alle volte come strascico qualche amicizia incrinata.
    Ora questo legittimo non-sapere (perché è assolutamente legittimo quando la fotografia è un hobby!) viene generalmente risolto in due modi. Da un lato c’è chi con una posizione tanto paradossale quanto efficace, per i più svariati motivi, rifiuta qualsiasi discorso critico-teorico sulla fotografia e semplicemente sceglie di praticarla come gli pare. Poi dall’altro lato c’è chi invece si accontenta di brevi definizioni sentite qua e là e, senza preoccuparsi troppo della pertinenza, le tira in ballo tanto per dire qualcosa; oppure ancora c’è chi le convinzioni se le confeziona in proprio derivandole dall’esperienza diretta: cosa in sé lodevole e auspicabile se non fosse che poi, come se indossasse un paraocchi, pretende di ridurre la fotografia a ciò che è per lui fotografia: e così non fa che ripetere brevi motti che hanno l’apparenza di un mantra e la sostanza di uno slogan.

    Volendo dar spazio a discorsi che mettano al centro di tutto il dialogo il confronto e l’approfondimento, e nella consapevolezza che per far questo deve essere predisposto un terreno fertile dove i discorsi possano crescere e autoalimentarsi senza lo spettro di polemiche distruttive, si è pensato di partire proprio creando tali condizioni favorevoli. E propedeutico a qualsiasi tipo di discorso che voglia ambire, pur con la massima umiltà, ad essere almeno un po’ tecnico e, soprattutto, descrittivo piuttosto che normativo, è l’avere una minima proprietà di linguaggio ovvero la conoscenza (cioè una minima consapevolezza critica) dei termini fondamentali di un certo ambito di discorsi.

    Da qualche parte bisogna pur cominciare e così si è pensato ad una distinzione che spesso viene data per scontata, ma che, se non tenuta in considerazione, porta a incomprensioni che poi è davvero difficile dipanare. Sto parlando della distinzione tra “poetiche” e “teorie”, distinzione che verrà trattata a partire dal post successivo.

    Al momento, oltre a questo topic, ne sono stati previsti altri due di prossima apertura. Si creerà così una mini-serie di discussioni in cui, di volta in volta, ci si potrà soffermare su alcuni termini fondamentali o spesso ricorrenti nei discorsi teorico-critici. Poi col tempo, all’occorrenza, potranno essere aperti ulteriori nuovi topic di questo tipo.

    1. Distinguiamo: “poetiche” e “teorie”
    2. Distinguiamo: “arte” e “scienza”, “estetica”, “categorie estetiche”
    3. Distinguiamo: “critica”, “giudizio di valore”
    #1808072
    Claudio
    Partecipante

    Distinguiamo: “poetiche” e “teorie”

    Ciò che è bene sottolineare è che si tratta di due termini ricorrenti (e non di rado lasciati sottintesi) nei discorsi di fotografia, arte ed estetica.
    Ogni autore (dal fotografo, al critico, al teorico) tende, usando questi termini, a connotarli (più o meno parzialmente) di sfumature di significato ulteriori. Questo fa si che possano addirittura, in alcuni casi, apparire come sinonimi oppure divergere notevolmente.

    In questa sede (la sezione “Teoria e storia, tecnica e composizione fotografica”) si sceglie di proporre una distinzione atta a semplificare la storia semantica dei due termini. Non si parlerà perciò né della storia della parola “poetica” né della storia della parola “teoria”.
    Adotteremo la distinzione classica proposta dall’estetica, una distinzione mutuata tra gli altri da Claudio Marra, il quale se ne è ad esempio servito dovendo scegliere quali testi includere/escudere nel volume “Le idee della fotografia : La riflessione teorica degli anni sessanta a oggi”.

    Poetiche:

    • esercitano sul loro fare indicandone i sistemi tecnici, le norme operative, le moralità, gli ideali”; una riflessione che “può avere diversi caratteri secondo le prospettive storico-estetiche in cui si dà”; in ciascuna poetica sarà rilevabile “l’universalizzarsi di un aspetto particolare storicamente determinante dell’attività artistica” (Luciano Anceschi).

    Teorie:

    • sono delle “riflessioni metacritiche” (Seymour Chatman), le quali – in opposizione con la critica normativa – hanno un’attitudine descrittiva. Nell’ambito della fotografia si tratta di quelle riflessioni atte a riflettere sull’oggetto di studio delimitandone i confini e le peculiarità, considerando costanti e varianti in un orizzonte diacronico. Si cerca di rispondere a domande che potremmo sintetizzare in un unico interregativo: che cos’è la fotografia?
    #1808074
    Claudio
    Partecipante

    Volutamente abbiamo scelto di indicare ciò che si intende per “teoria” e “poetica” in meno di una decina di righe. Questa scelta è frutto della volontà di isolare alcuni contenuti fondamentali, presentandoli in maniera sintetica.
    E’ normale, a questo punto, di fronte a così poche righe di spiegazione, per un utente che non abbia mai fatto letture su questo tipo di argomenti, non avere ancora le idee molto chiare sulla differenza tra i due termini.

    Proprio per questo, tra qualche giorno, inseriremo degli esempi concreti relativi all’uso delle due parole in contesto fotografico.
    Se però nel frattempo qualcuno desiderasse intervenire per offrire delle considerazioni sull’argomento o per porre delle domande è invitato a farlo sin da ora.

    #1808079
    Claudio
    Partecipante

    Volutamente abbiamo scelto di indicare ciò che si intende per “teoria” e “poetica” in meno di una decina di righe. Questa scelta è frutto della volontà di isolare alcuni contenuti fondamentali, presentandoli in maniera sintetica.
    E’ normale, a questo punto, di fronte a così poche righe di spiegazione, per un utente che non abbia mai fatto letture su questo tipo di argomenti, non avere ancora le idee molto chiare sulla differenza tra i due termini.

    Proprio per questo, tra qualche giorno, inseriremo degli esempi concreti relativi all’uso delle due parole in contesto fotografico.
    Se però nel frattempo qualcuno desiderasse intervenire per offrire delle considerazioni sull’argomento o per porre delle domande è invitato a farlo sin da ora.

    #1808440
    Claudio
    Partecipante

    E ora facciamo qualche esempio

    Cercando insomma di non essere né troppo approssimativi ma nemmeno troppo rigorosi, per semplificare ulteriormente le cose, si potrebbe partire da questa proporzione:

    :[color=#ff0000] POETICA[/color] = [color=#0000bb]CRITICO/TEORICO[/color] : [color=#0000bb”>TEORIA[/b]

    Esempio 1
    Su fotopadova.org viene raccontata la tecnica fotografica di cui si è servito Salgado per il suo recente lavoro intitolato “Genesi”. A monte delle scelte (alcune delle quali anche piuttosto discutibili) fatte dall’autore c’è una ben precisa idea personale di fotografia e ci sono delle ben precise necessità/difficoltà pratiche che sono state piegate al fine ultimo del progetto fotografico.
    Tutte le scelte operate da Salgado costituiscono, nel loro insieme, la poetica dell’autore: dunque poetica come “riflessione che gli artisti […] esercitano sul loro fare indicandone i sistemi tecnici, le norme operative, le moralità, gli ideali”.
    E la stessa definizione può funzionare bene anche nel momento in cui a “gli artisti” si sostituisca “i fotografi”.

    Esempio 2
    Marra (storico, critico e teorico della fotografia) nel sua raccolta antologica “Le idee della fotografia : La riflessione teorica dagli anni sessanta a oggi”, come abbiamo detto, si è trovato nella necessità di dover scegliere quali testi includere nell’antologia stessa.
    E nelle “Avvertenze” poste ad inizio volume si legge: “Rifacendoci alla classica distinzione che l’estetica pone tra teorie e poetiche, si è ritenuto opportuno escludere la riflessione prodotta in prima persona dagli artisti in quanto, pur risultando sicuramente decisivo per la delineazione di una complessiva identità della fotografia, questo tipo di pensiero rimane comunque sostanzialmente orientato sul fare e dunque troppo compromesso con la parzialità e il dogmatismo che la produzione dell’opera necessariamente richiede”.
    Cosa ci dice dunque Marra? Innanzitutto troviamo di nuovo sottolineato l’aspetto pragmatico delle poetiche (un “tipo di pensiero […] sostanzialmente orientato sul fare”) e poi nel contempo notiamo come venga scelto di escluderle – proprio per via della loro natura pratica e quindi parziale, oltre che dogmatica – da un’antologia che si propone come una raccolta della “riflessione teorica dagli anni sessanta a oggi”.
    Marra insomma ci propone una sorta di definizione in negativo: invece di dirci cosa è “teoria” ci dice cosa non lo è: e per indicare ciò che teoria non è usa il termine “poetiche”, proprio nell’accezione che qui in questo topic si è proposto di adottare.

    Esempio 3
    Ma allora cosa possiamo definire “teoria”? Continuiamo a servirci dell’antologia di Marra per cercare di capirlo un po’ meglio.
    Scorrendo le pagine dell’antologia troviamo testi di fotografi, ma anche di scrittori e registi e filosofi. E così vien da chiedersi cosa c’entrino questi specialisti di un altro settore con la fotografia. Come mai troviamo le considerazioni di Umberto Eco e non quelle di Henri Cartier-Bresson? Come mai troviamo le riflessioni di Italo Calvino e non quelle di Ferdinando Scianna? Come mai ci troviamo un brano di Wim Wenders e non uno di Steve McCurry? La risposta è semplice: perché i vari Eco, Calvino, Wenders hanno proposto uno sguardo descrittivo (“descrittivo”: questa è una parola fondamentale) chiedendosi in base alla loro esperienza diretta e/o indiretta cosa sia la fotografia. Chi propone una teoria offre uno sguardo che indaga le peculiarità che distinguono la fotografia dalla pittura o le differenze che la caratterizzano in rapporto al cinema, ecc. E così sorgono domande come: la fotografia può davvero essere considerata un linguaggio? Oppure: in base a quali premesse possiamo parlare di narrazione all’interno di una fotografia? O ancora: la fotografia è arte o è una pratica sociale? Oppure può essere entrambe le cose?
    Ponendosi queste ed altre domande e fornendo risposte ovviamente personali che si configurano (non come l’apologia di una ben precisa “poetica” bensì) come il tentativo di spiegare tutto ciò che in una determinata epoca viene fatto rientrare (e persino ciò che non vi rientra ma che anche solo potenzialmente vi potrebbe rientrare) sotto l’etichetta di “fotografia”, questo significa, detto in maniera molto poco accademica ma spero comprensibile, fare “teoria”.

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