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Marzo 19, 2008 alle 6:17 am #1332777FrancoPartecipante
Trovo molto ardua questa definizione in fotografia, perchè và contro i principi stessi della fotografia. Se un soggetto viene astratto dalla sua realtà, non è piu’ fotografia, ma Arte fotografica, dove l’oggetto fotografia rappresenta lo stato emotivo dell’autore ed è distante rispetto il soggetto dell’opera stessa.
Marzo 25, 2008 alle 6:31 pm #1334236beppe83PartecipanteSarebbe interessante partire dal concetto di “astrattezza”… Cosa intendete per astrattezza? 😉
Marzo 25, 2008 alle 7:47 pm #1334260AnonimoOspiteDa Wikipedia: L’impressionismo astratto, in pittura, “prende il suo nome dalla combinazione dell’intensità emotiva e autoespressiva degli espressionisti tedeschi con l’estetica anti-figurativa delle scuole di astrazione europee come il Futurismo, il Bauhaus e il Cubismo sintetico. In aggiunta, il movimento possiede un’immagine di ribellione, anarchica, altamente idiosincratica e, secondo il pensiero di alcuni, piuttosto nichilista.” Comunemente si intende per “astratto” tutto ciò che non si “capisce cosa voglia dire”. O meglio, si spera che lo sappia almeno chi l’ha fatto. L’astrattismo è un campo molto vasto e molto lucroso. Basta fare un paio di tagli in una tela o riprendere un forellino nel muro, lasciato da un chiodo spiantato, ed accompagnarlo con una lunga spiegazione di qualche critico illustre, che spiega come quel buco esprime nella volontà dell’artista “lo stato d’animo originalmente partecipativo ed idiosincratico della classe elettiva psico-mentale….” La spiegazione dev’essere necessariamente più grande dell’immagine, dato che la seconda è è già troppo sintetica. Ho notato che la cosa funziona egregiamente. Tre tagli al giorno su tre tele diverse o tre buchi nel muro, su tre foto diverse, danno da vivere ad una famiglia per una settimana. 😉 :nw [dan] [dan] Scherzi a parte, il dettaglio di un tutto (ad esempio, parte di un nodo di una corda grande) può dare l’idea di una forma nuova, completamente estranea al “tutto originario”. Il “particolare” del nodo che abbiamo estratto dal contesto assume una forma, esprime qualcosa che non era intuibile o compreso in tutta l’immagine della corda. Quindi se tutta la corda faceva venire l’idea di strozzare la suocera, il particolare del nodo fa venire l’idea di avvelenare la moglie, per prendere una nuova compagna, più giovane ed “espressiva” Due emozioni “artistiche” diverse. Comunque puoi vedere il link: http://www.nadir.it/tec-crea/merlino/fotoastrattismo.htm
Aprile 4, 2008 alle 7:15 pm #1336936bisbiPartecipanteAstratto è ciò che astrae la realtà, quindi qualsiasi forma che non rimanda a nulla di concreto e che la mente interpreta a modo suo o non riesce proprio a interpretare. Dietro un opera d’arte astratta ci può essere il messaggio dell’autore, ma chi la guarda può cogliere un’altro messaggio o significato. Non si può dare a una forma d’arte astratta una definizione universale. Perchè non esiste nella realtà il concetto dal quale essa nasce. Penso comunque che in fotografia possa esistere, questo perchè la ricerca di nuove forme e concetti è fattibile. Ma deve essere sempre scollegata dalla realtà.
Aprile 4, 2008 alle 7:31 pm #1336948FrancoPartecipanteUn fotografo paesaggista di cui non ricordo piu’ il nome, definiva se stesso come un fotografo di paesaggi dell’anima, i suoi lavori erano indubbiamente astratti. Ogni fotografia presenta qualche elemento che la rende astratta dal contesto generale, un’anatra separata dall’acqua diventa soggetto astratto, il rubinetto senza lavandino idem, lo spigolo di un tavolo senza tutto il tavolo pure…. se andiamo a vedere bene, molte immagini (quasi tutte) possono essere definite astratte perchè la fotografia ha di per sé questa funzione, basta immaginare il genere macro fuori dal contesto naturale, è quasi sempre astratto rispetto la nostra visione. Nell’arte pittorica, l’astrattismo è un genere ben definibile, se vediamo un quadro di uno dei piu’ noti artisti di questa corrente, Picasso (tra l’altro utilizzatore di fotografie come fonte d’ispirazione per i suoi quadri), possiamo senza alcun dubbio dire che si tratta di un quadro di corrente astratta, ma questo avviene anche nella fotografia? Nella fotografia, la presenza di un soggetto realistico scombina le cose, se il soggetto è astratto come ad esempio un particolare di un oggetto come il paraurti di un’automobile, abbiamo la tendenza di definire questa foto inserendola in una categoria che chiamiamo astratta. C’è forse un abuso di questa definizione molto utilizzata in arte (con molte correnti) e molto comune anche in fotografia? Una fotografia può definirsi astratta anche se l’intenzione dell’autore non era di eseguirla con questi criteri?
Aprile 5, 2008 alle 12:03 am #1337029bisbiPartecipanteProbabilmente la tendenza, in certi casi, del fotografo a rappresentare oggetti astraendoli dal contesto in cui essi sono può in ogni caso essere definita astrattismo… anche se la cosa non è cercata… ma è un concetto talmente ampio che porta la mente e perdersi, quello che stiamo facendo noi nel cercare spiegazioni!
Aprile 5, 2008 alle 1:58 am #1337062FrancoPartecipanteOriginariamente inviato da bisbi: … ma è un concetto talmente ampio che porta la mente e perdersi, quello che stiamo facendo noi nel cercare spiegazioni!
infatti Bisbi, è quello che mi chiedevo…. nella fotografia a volte si può abusare di questa terminologia, e lo si fà tanto piu’ il termine “astratto” diventa familiare……
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