- Questo topic ha 38 risposte, 10 partecipanti ed è stato aggiornato l'ultima volta 9 anni, 3 mesi fa da Mullahomark86.
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Luglio 29, 2015 alle 2:40 pm #1837664Mullahomark86Partecipante
[quote=”toniomarino” post=660954]La fotografia per me è emozione e queste possono esser trasmesse anche se tecnicamente gli scatti non sono perfetti.[/quote]
[quote=”Itzer” post=660978]Certo, Tonio, la fotografia dovrebbe emozionare…[lo][/quote]
Per non rubare spazio alla discussione da cui ho tratto queste due citazioni ho scelto di aprire un nuovo post, giusto per chiacchierare un po’. E’ vero che la fotografia dovrebbe emozionare, che la fotografia è emozione?
Luglio 29, 2015 alle 4:02 pm #1837668pitagoraPartecipanteGiusto per chiaccherare…
Io a prescindere non amo i confini.
Pensare di classificare la fotografia é secondo me un errore. Sarei piu d’accordo a dire che l’immagine é….
Oppure dire che é un’espressione in varie forme della natura umana, e quindi potremmo affermare che la fotografia é arte.“all’amore e a tutte le sue espressioni brindo questa sera…”
Luglio 29, 2015 alle 4:19 pm #1837670ItzerPartecipante[quote=”Mullahomark86″ post=661118]…E’ vero che la fotografia dovrebbe emozionare, che la fotografia è emozione?[/quote]
Non faccio street, non reportage, nemmeno ritratti. Non sbavo per il bianco e nero e non ho alcuna velleità di fare “ricerca” o trasmettere messaggi o concetti particolari.
Fotografo, con tutta la serenità possibile, paesaggi, animali, uccelli, macro, vorrei riprendere con il Cielo… insomma, sono “solamente” un fotografo naturalista e siccome per me Natura è spesso sinonimo di emozione, la cerco anche in quello che la macchina fotografica mi restituisce.
Poi… a voler essere pignoli, magari si tratta solo di un piacere per gli occhi, ma se anche così fosse per me comunque è una forma di emozione.Aggiungo che poi bisognerebbe pur sempre intenderci sul significato di emozione, ma allora dovremmo sfociare nel filosofico…
Luglio 29, 2015 alle 4:54 pm #1837671marco66PartecipanteProbabilmente ci sono 2 tipi di sensazioni/emozioni trasmesse dalla fotografia.
Uno e’ nel farla e comprende tutto cio’ che il fotografo fa per produrre le sue immagini ,comprese eventuali delusioni-illusioni sui risultati.(tecnico qualitativi espressivi )
Per l’amatore forse e’ la parte predominante ,e comprende l’acquisto,il cambio, le prove, le paranoie 🙂 [fis] sull’attrezzatura.Il secondo e la fruizione dell’immagine dove le cose sono piu’ complesse.
C’e chi produce immagini solo per questo scopo , ma vi e’ anche fotografia puramente descrittiva ( un catalogo di mobili)
La fotografia secondo me deve generare un qualsivoglia tipo di sensazione/emozione altrimenti ci si dovrebbe accontentare di cataloghi di mobili.(anche se per farli bisogna essere bravi fotografi) [lo]Luglio 29, 2015 alle 5:26 pm #1837673lovis1Partecipante[quote=”marco66″ post=661125
………La fotografia secondo me deve generare un qualsivoglia tipo di sensazione/emozione altrimenti ci si dovrebbe accontentare di cataloghi di mobili.(anche se per farli bisogna essere bravi fotografi) [lo][/quote]Dal momento in cui si scatta una fotografia si produrrà comunque un’emozione verso l’osservatore.
Un catalogo di mobili ben fotografato genererà probabilmente emozioni positive ed empatia verso il possibile acquirente, mentre delle scialbe fotografie dello stesso genere a loro volta produrranno emozioni non positive. Sono fattori che ad esempio vengono sottovalutati da ditte che per risparmiare realizzano delle produzioni “on made”. Questa delle emozioni purtroppo è una cosa che in molti casi viene presa poco in considerazione per non dire di peggio….perché in molti casi la fotografia è solo un click!Luglio 29, 2015 alle 5:27 pm #1837674Mullahomark86PartecipanteIl mio pensiero è un po’ radicale ma ne sono fermamente convinto: la fotografia non ha nulla a che fare con l’emozione e con l’emozionare, questo a prescindere dall’effetto che genera sull’osservatore.
Luglio 29, 2015 alle 5:31 pm #1837675marco66Partecipante[quote=”lovis1″ post=661127][quote=”marco66″ post=661125
………La fotografia secondo me deve generare un qualsivoglia tipo di sensazione/emozione altrimenti ci si dovrebbe accontentare di cataloghi di mobili.(anche se per farli bisogna essere bravi fotografi) [lo][/quote]Dal momento in cui si scatta una fotografia si produrrà comunque un’emozione verso l’osservatore.
Un catalogo di mobili ben fotografato genererà probabilmente emozioni positive ed empatia verso il possibile acquirente, mentre delle scialbe fotografie dello stesso genere a loro volta produrranno emozioni non positive. Sono fattori che ad esempio vengono sottovalutati da ditte che per risparmiare realizzano delle produzioni “on made”. Questa delle emozioni purtroppo è una cosa che in molti casi viene presa poco in considerazione per non dire di peggio….perché in molti casi la fotografia è solo un click![/quote]In effetti su questo aspetto non ci ho pensato mentre scrivevo… hai ragione va comunque a interagire con il nostro stato emozionale. [lo]
Luglio 29, 2015 alle 5:37 pm #1837676marco66Partecipante[quote=”Mullahomark86″ post=661128]Il mio pensiero è un po’ radicale ma ne sono fermamente convinto: la fotografia non ha nulla a che fare con l’emozione e con l’emozionare, questo a prescindere dall’effetto che genera sull’osservatore.[/quote]
Potresti spiegare meglio il tuo pensiero , [pen] [lo]
Luglio 29, 2015 alle 5:56 pm #1837679lovis1PartecipanteForse possiamo dire che la fotografia è la “miccia” delle emozioni…..la nonna quando guarda la foto del nipotino “adorato” non si emoziona forse proprio per quella fotografia ma per i ricordi che essa suscita…ricordi ed emozioni che sono già impressi nell’osservatore, ma che la fotografia risveglia.
Può valere ad es anche in caso di fotografie documentative realizzate da un dentista….fatele vedere a chi ha il terrore di tale professione.Luglio 30, 2015 alle 1:10 am #1837702toniomarinoPartecipanteCiao Marco, del tuo fondamentalismo vorrei capirci qualcosina in più…….
Cos’è per te la fotografia? quale messaggio veicola?Luglio 30, 2015 alle 11:59 pm #1837737Mullahomark86PartecipanteOk, proverò a spiegare meglio la mia presa di posizione talebana 🙂
La fotografia, per me, è, essenzialmente, un modo per costruire memoria. Il suo scopo è la memoria, o, che forse è lo stesso, appropriarsi di un pezzettino di mondo.
E il massimo esempio di memoria è probabilmente l’album di famiglia, che è stato il propulsore vitale della fotografia alle sue origini. L’album di famiglia, poi, ha sicuramente a che fare con le emozioni, ma sono emozioni “private”, che difficilmente possono essere condivise con chi non sa nulla delle storie di quelle fotografie.
Il problema della condivisione, secondo me, è cruciale e si scontra fortemente con il problema delle emozioni. La definzione che io dò di fotografia è molto semplice: la fotografia è un linguaggio. Un linguaggio non verbale assolutamente particolare. Un linguaggio che sembrerebbe comprensibile da tutti e invece non è così. E’ un linguaggio per immagini che fa una fatica tremenda a comunicare e a rendere comprensibili le cose che si vorrebbero trasmettere attraverso di esso.
E se tra queste cose ci sono le emozioni il discorso si complica ulteriormente. Spessissimo ci si trova davanti a una scena che ci dona delle emozioni e si è istintivamente portati a immortalarla con un apparecchio fotografico. E spessissimo l’immagine che ne deriva non sarà capace di restituire quell’emozione a chi guarda. Ed è giusto che sia così, sempre secondo me.
La fotografia è una selezione, una frammentazione della realtà e molti dei fattori che possono aver scatenato quell’emozione si perdono inesorabilmente nel momento stesso dello scatto.
In estrema sintesi: un linguaggio quale è la fotografia (ma lo stesso vale per il linguaggio dell’arte o altri) può serivere a condividere un pensiero, una visione, uno sguardo sulle cose, un enigma, un dubbio, una riflessione, a porre domande alle quali magari non si trova una risposta immediata. Non mi sento di includere le emozioni, queste appartengono alla sfera intima che coinvolge la fotografia e l’osservatore e lì preferisco circoscriverle. [lo]Luglio 31, 2015 alle 12:55 am #1837742ItzerPartecipante[quote=”Mullahomark86″ post=661185]… Non mi sento di includere le emozioni, queste appartengono alla sfera intima che coinvolge la fotografia e l’osservatore e lì preferisco circoscriverle. [/quote]
Nonostante qualche “divergenza”, non ho alcuna difficoltà nel riconoscere verso i tuoi interventi una considerazione particolare, però stavolta non sei convincente e le tue argomentazioni, se non proprio snobistiche, mi sembrano forzate, farraginose, quasi un voler a tutti i costi argomentare qualcosa di cui nemmeno tu sei del tutto convinto.
La memoria… l’album di famiglia… un bel paesaggio… E’ ovvio che coinvolgono la sfera personale, Lapalisse non avrebbe saputo dir di meglio, ma stiamo pur sempre parlando di emozioni. O no???Luglio 31, 2015 alle 1:09 am #1837744Mullahomark86Partecipante[quote=”Itzer” post=661190]… E’ ovvio che coinvolgono la sfera personale, Lapalisse non avrebbe saputo dir di meglio, ma stiamo pur sempre parlando di emozioni. O no???[/quote]
Allora brutalizzo ancora di più la mia posizione e la rendo ancora più snobistica: le sfere personali non mi interessano e il mio scopo quando fotografo non è emozionare alcunchì.
Lo scopo dei linguaggi è emozionare? Direi di no. I linguaggi servono per comunicare; le emozioni, di nuovo, non vedo cosa c’entrino.Luglio 31, 2015 alle 1:24 am #1837747ItzerPartecipante[quote=”Mullahomark86″ post=661192]…le sfere personali non mi interessano e il mio scopo quando fotografo non è emozionare alcunchì. [/quote]
Evidentemente abbiamo un diverso concetto di emozione e comunque, quando fotografo, il mio scopo è emozionare me stesso.
E questo mi basta.Luglio 31, 2015 alle 1:43 am #1837749Mullahomark86Partecipante[quote=”Itzer” post=661195] e comunque, quando fotografo, il mio scopo è emozionare me stesso. E questo mi basta.[/quote]
Questo che dici è molto importante. E’ fondamentale, secondo me, fotografare in primis per se stessi.
Per come la vedo io, poi, è altrettanto fondamentale il confronto con chi è al di là della nostra pelle. In questo senso, mi piace pensare alle possibilità e alla complessità della fotografia intesa come un linguaggio per dire delle cose.
Precisando ancora meglio quello che ho scritto prima: le emozioni, secondo me, riguardano quasi esclusivamente chi osserva e non chi produce l’immagine. Possono servire a far sì che si crei, o non si crei, un rapporto tra osservatore e immagine che possa far dire al fotografo: “sono riuscito a intercettare una, due, tre, mille persone che si sono fermate a guardare per più di tot tempo la mia fotografia, pur con le loro individualità assolutamente singolari”.
Arrivare a questo per me sarebbe già un grande risultato.
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