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Fotografia ed emozione

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  • #1837750
    fotograficamente
    Partecipante

    Io faccio foto di viaggio. Negli anni ho acquisito un minimo di tecnica, che è l’elemento non casuale delle mie foto. Tutto il resto sì.
    Mai ho seguito un progetto, se non quello di affrontare al massimo delle possibilità, quello che mi succede davanti, senza preparazione a tavolino della seduta di scatto, anzi non voglio neanche vedere prima i posti dove andrò. Vivo la fotografia con istintività.
    Quando riguardo gli scatti, li butterei tutti, perché mai rispettano tutti i “canoni”.
    La mia massima aspirazione sarebbe cogliere più foto possibile, che di questi “canoni” possano fregarsene, perché hanno le caratteristiche della “fotografia e l’emozione”, come da titolo del post. Una sorta di licenza poetica. Fregarsene di un orizzonte storto? Non ha prezzo. L”’emozione” che evoca un’immagine, è quella che supera brillantemente qualsiasi regola con scappellamento a dx.
    [lo]

    #1837757
    toniomarino
    Partecipante

    Caro Marco , nella tua disamina su ciò che è la fotografia usi due termini , linguaggio e arte , mi pare di aver capito questo in sintesi.
    Diciamo che il linguaggio qualunque esso sia , quindi anche quello dell’arte ,è un modo per interaggire ed è intrinseca nella interazione l’emozione ,così come ogni forma di linguaggio ,di conseguenza il sentire nella totalità delle sue sfumature.
    Detto questo è chiaro che un qualsiasi messaggio fotografico tocca la sensibilità dell’osservatore e qui che si sviluppa l’aspetto emozionale .
    Ne consegue il fatto che uno scatto comunicativo suscita determinate emozioni mentre uno scatto insignificante ne produce altre ma entrambi comunicanono cosa ? una sensazione emotiva .
    Qual’è il senso di fotografare ….. perchè io fotografo ? non certamente per il solo scopo di ricordare un frammento di vita , che anche ci sta , ma prevalentemente quello di raccontare ,di documentare , ed è racchiuso in quella frazione di tempo impressa sul sensore dove io inconsciamente cerco di veicolare le mie emozioni .
    Questo per me è il senso della FOTOGRAFIA.

    #1837783
    Mullahomark86
    Partecipante

    Antonio, se vogliamo ridurre la relazione che la fotografia ci permette di avere con le cose e con le persone alle sole emozioni, allora alzo bandiera bianca, ma per me è troppo poco e limitante. Emozione è una parola sgabuzzino in cui pare sia comodo ammassare tutto indistintamente.
    Domanda: non saranno forse piuttosto le didascalie o le storie che accompagnano molto spesso le fotografie a cercare di veicolare le emozioni che ha provato l’autore della foto al momento dello scatto? Questo già sarebbe un punto per me più accettabile, si cerca di fare qualcosa tramite la parola scritta che la fotografia, da sola, fa molta fatica a fare.

    #1837786
    lovis1
    Partecipante

    Mi sorge una domanda….. nel contesto”Fotografia ed emozione” dove mettiamo la fotografia pubblicitaria?

    #1837788
    Mullahomark86
    Partecipante

    [quote=”lovis1″ post=661225]Mi sorge una domanda….. nel contesto”Fotografia ed emozione” dove mettiamo la fotografia pubblicitaria?[/quote]

    Appunto. Io la metterei nell’unica definizione che finora ritengo calzante, che è quella di fotografia come linguaggio. Le fotografie possono dire tante cose diverse, le foto pubblicitarie, e commerciali in generale, dicono cose ben precise e circostanziate.

    #1837789
    lovis1
    Partecipante

    Possiamo dire che sono immagini circonstanziate dal prodotto stesso o da parole aggiuntive e che la fotografia (di cui stiamo parlando) realizzata in questo caso punta dritto “all’emozione”?

    #1837791
    Mullahomark86
    Partecipante

    [quote=”lovis1″ post=661228]Possiamo dire che sono immagini circonstanziate dal prodotto stesso o da parole aggiuntive e che la fotografia (di cui stiamo parlando) realizzata in questo caso punta dritto “all’emozione”?[/quote]

    Più che puntare all’ “emozione” (che tipo di emozione?) direi che fanno leva su fattori culturali e sociali largamente condivisi per raggiungere uno scopo, che è, stringi stringi, quello di vendere.
    Il fotografo che realizza fotografie “commerciali” può puntare a trasmettere una sua visione di quegli stessi fattori culturali, della società e del mondo in generale, o può cercare di trasmettere un certo tipo di conoscenza.
    Questo, alla fine, lo può fare qualsiasi fotografo che si cimenti con i più disparati generi fotografici. Il punto rimane sempre quello: cosa comunicare e come farlo. E la fotografia è il linguaggio che si ha a disposizione per farlo.

    #1837794
    lovis1
    Partecipante

    Direi che l’emozione (di qualsiasi natura essa sia) nasca da uno stimolo e che certe immagini contribuiscano molto a far scattare la “molla” delle emozioni. Certo i fattori culturali e sociali come dici sono basilari…sono alla base delle nostre emozioni.Ma come li facciamo scattare quando una persona sfoglia una rivista?
    Il cervello come prima cosa percepisce l’immagine, che come dici è un linguaggio…. e che alla fine fa uscire le emozioni.
    Certo va comunicato nel modo giusto.
    Assolutamente per “vendere” certo…..bisognerebbe forse indagare perché molti individui hanno una necessità assoluta di comprare o meglio di possedere, ma non è questa la sede per appurarlo.

    #1837814
    toniomarino
    Partecipante

    Marco , non voglio esser frainteso ne tantomeno accostarmi ma immaginiamo per es ….un libro fotografico di Hamilton o di Salgado ..o di qual si voglia maestro della fotografia ….cominci a sfogliarlo cosa provi? sono emozioni pure non certamente corredate di didascalie …e se tanto mi da tanto io nel linguaggio fotografico cerco il piacere …cerco un messaggio che mi emoziona e se ciò non avviene il linguaggio usato non è comprensibile perchè non ha un senso ….non ha nessun messaggio .
    Certamente le risposte emotive sono frutto si una sensibilità di fondo ma che deve fare i conti con il prodotto del nostro vissuto ….della ns cultura e dei milioni di messaggi di cui siamo bersaglio nel contesto in cui viviamo …quindi non trovo affatto scandaloso provare delle emozioni seppur diverse dinanzi ad una foto catalogo che propone un prodotto commerciale e che nel vederlo contestualizzato mi provoca piacere ….e la tristezza e il dolore che posso provare davanti ad uno scatto di Salgado che parla di un bambino morto per colera.
    Concluderei dicendo …..il linguaggio fotografico ha lo scopo di veicolare emozioni anche se diversissime ma sempre di emozione si tratta ….direi che le emozioni sono il fine e che il linguaggio il mezzo .

    #1837815
    anna
    Partecipante

    Se leggo il significato nudo e crudo di emozione mi viene da dire che non é il termine più appropriato per quello che può capitare a qualsiasi individuo davanti a una qualsiasi fotografia: “Reazione emotiva, sentimento intenso accompagnato da modificazioni psichiche e reazioni fisiologiche quali l’alterazione delle attività motorie, cardiocircolatorie, respiratorie, ghiandolari e sim.”
    Si tratta di uno sconvolgimento mentale che causa delle reazioni fisiche.

    Ciò che si prova o percepisce é traducibile con sensazione:
    “Ogni stato di coscienza in quanto sia avvertito come prodotto da uno stimolo esterno o interno al soggetto…”
    “Percezione fisiologica e quindi anche involontaria, causata da stimoli interni o esterni recepiti attraverso gli organi di senso: s. visive, olfattive, gustative, tattili.”

    Se guardo un catalogo di mobili e vedo un divano in un ambiente confortevole, avrò una sensazione piacevole che mi porterá a pensare che quello é il divano che voglio in casa mia. Non si può di certo parlare di emozione.

    Stesso discorso vale per una foto di Salgado, una foto del Mullah o una foto fatta da mia figlia (giusto per passare da un estremo all’altro), la sensazione può mai essere tanto forte da portarmi a provare un’emozione che mi sconvolge a tal punto da stare adirittura male?

    Le parole sono importanti tanto quanto il loro significato.

    #1837817
    Luca Lupi
    Partecipante

    [quote=”anbe40″ post=661253]
    Stesso discorso vale per una foto di Salgado, una foto del Mullah o una foto fatta da mia figlia (giusto per passare da un estremo all’altro), la sensazione può mai essere tanto forte da portarmi a provare un’emozione che mi sconvolge a tal punto da stare adirittura male?[/quote]

    Perché no, ci sono foto che quando osservate sono dei veri e propri pugni nello stomaco.
    A onor del vero è difficile che si tratti del prodotto di fotoamatori, generalmente si tratta delle foto di reporter professionisti, quindi sono una minima parte del panorama di immagini che ci capita sotto gli occhi, questo è vero.

    Le parole sono importanti tanto quanto il loro significato.

    No, su questo non sono d’accordo con te Anna, in relazione all’argomento in discussione;
    Secondo la mia modesta opinione questo voler spaccare il capello in quattro per arrivare a determinare se le foto debbano coinvolgere o meno le emozioni ovvero le sensazioni ovvero ancora nessuna delle due e si tratti solo di ricordi, e se lo facciano o meno mi sembra tanto un voler discutere di questioni di lana caprina.
    Ognuno di noi reagisce in modo diverso di fronte alla medesima immagine per svariati motivi, quindi a qualcuno di noi la foto X comunicherà qualcosa, alcuni saranno davvero emozionati, alcuni proveranno solo sensazioni, altri la riterranno un’emerita boiata e altri ancora resteranno del tutto indifferenti. E tutte queste reazioni sono giuste, nessuno può stabilire quale sia quella giusta e quale quella sbagliata.
    Credo sia impossibile e piuttosto presuntuoso pensare di poter stabilire un criterio univoco al riguardo.

    #1837818
    Mullahomark86
    Partecipante

    Antonio, tu dici che lo scopo della fotografia è veicolare emozioni, che le emozioni sono il fine della fotografia e che il suo linguaggio è il mezzo. Su questo, ormai mi sembra chiaro, non sono d’accordo. Non sono d’accordo perchè, come dice Looakaloopy, le reazioni dinanzi a una fotografia, da parte di chi la osserva, possono essere le più disparate e in totale antitesi tra di loro. Ovviamente non ci trovo nulla di scandaloso se qualcuno si emoziona davanti a una fotografia, ci mancherebbe altro. Ma è un risultato che dipende, secondo me, esclusivamente da chi guarda, dalla sua storia e dalla sua sensibilità. La foto intanto se ne resta lì, ferma e impassibile a relazionarsi con tantissime persone diverse e diverse tra loro.
    Poi, come dicevo in precedenza, se qualsiasi risposta dell’osservatore è un’emozione allora sì le fotografie emozionano sempre e comunque ma a me questa sembra una banalizzazione infinita.

    #1837819
    Mullahomark86
    Partecipante

    Vorrei fare un piccolo test. Questa foto

    https://www.google.it/search?q=stephen+shore&biw=1760&bih=851&source=lnms&tbm=isch&sa=X&ved=0CAYQ_AUoAWoVChMIh7781bqHxwIVQukUCh2xuwDg#imgrc=6pQysPkF7N7M_M%3A

    emoziona? Se sì, potreste descrivermi che tipo di emozione vi trasmette? Siccome ho letto che se una foto non riuscisse a trasmettere alcuna emozione allora non avrebbe senso, potreste dirmi se questo è uno di questi casi?

    #1837820
    Luca Lupi
    Partecipante

    Esattamente Marco, penso che tu abbia centrato il punto.
    Questa foto non mi emoziona, mi lascia piuttosto indifferente direi.
    Ma non mi azzarderei a dire che non ha senso, perché il senso di una foto è sempre legato allo scopo per il quale questa è scattata.
    Se questa foto fosse scattata per essere postata su un forum a degli emeriti sconosciuti allora, secondo me, non avrebbe senso.
    Ma se fosse stata scattata per essere mostrata a una persona che a quel luogo associa dei ricordi il discorso cambia.
    Insomma, secondo me le variabili in gioco sono troppe, sia dal lato di chi osserva che da quello di chi scatta la foto, compresi i motivi per cui questo viene fatto.
    Questo è lo stesso motivo per il quale anche i “grandi autori” non possono essere considerati poi cos’ universali, c’è anche chi nelle loro opere non è in grado di cogliere alcunché.

    #1837821
    Mullahomark86
    Partecipante

    Ho postato questa fotografia non perchè sia di un grande autore, ma perchè mi sembrava molto adatta allo scopo, ne avrei tantissime altre da proporre sulla stessa linea.
    Mi è servita solo per chiarire ancora meglio la mia posizione: quello che voglio dire fin dall’inizio è che il senso di una foto non dipende mai, o quasi mai, dalle emozioni che è eventualmente in grado di suscitare nell’osservatore (nello specifico, questa foto per me ha un senso anche se io non ho storie o ricordi legati a quel posto, ma ora è inutile parlarne qui).

    p.s: i “grandi autori” non sarebbero mai diventati tali se l’unico strumento di misura del loro “valore” fossero state le emozioni trasmesse dalle loro fotografie, ma anche di questo è inutile parlarne qui.

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