- Questo topic ha 9 risposte, 8 partecipanti ed è stato aggiornato l'ultima volta 11 anni, 11 mesi fa da Claudio.
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Novembre 14, 2012 alle 11:54 pm #1741530Massimiliano MontemagnoPartecipante
Dove finisce l’arte fotografica e comincia quella grafica? Qual’è il limite da non superare? La post produzione che tocca parametri di distorsione e quant’altro riducono il momento magico dello scatto studiato o improvvisato? Vorrei avere i vostri commenti, pur sapendo che è tutto soggettivo e il risultato finale è quello che conta. [bir]
Novembre 15, 2012 alle 2:52 am #1741551acrobatPartecipanteLa tua domanda contiene molte responsabilità, l’etica non è cosa di un oggi puerile, facile-facile… Se, “il risultato finale è quello che conta“; è l’istanza, la fotografia è irrilevante, ha già perduto molto del suo valore, che fin qui si è storicamente conquistata. E’ un bello slogan che accomuna efficacemente (opportunamente)un ‘siamo tutti hobbisti felici’… Diciamo che concide perfettamente con le istanze prettamente commerciali che la fotografia oggi concede alla tecnologia digitale.
Novembre 15, 2012 alle 10:33 am #1741567caffioPartecipanteSecondo me la foto non deve avere un risultato che fuoriesce dalla realtà, l’eleborazione non deve essere eccessiva , si dovrebbe giudicare la foto in raw senza la lavorazione con software di fotoritocco. La regolazione del contrasto,luci ombre e saturazione va bene ma l’utilizzo di complicate elaborazioni mi lasciano perplesso. Ciao e grazie.
Novembre 15, 2012 alle 2:43 pm #1741593FrancoPartecipantese consideriamo la fotografia come un mezzo di espressione artistica, deve poter uscire dalla realtà circostante, altrimenti sarebbe un semplice esercizio contabile, e questo non è auspicabile (in un campo di espressione artistica)…… questa è una discussione che abbiamo affrontato molte volte, a mio parere è necessario fare una distinzione tra fotografia descrittiva, fotografia artistica e arte fotografica. La f. descrittiva nasce con lo scopo di rappresentare nel modo più’ fedele possibile un soggetto, ad esempio è descrittiva la fotografia scientifica. La f. artistica si differenzia da quella descrittiva quando quest’ultima perde i connotati di rappresentazione realistica lasciando spazio ad un’interpretazione personale da parte dell’autore. Nell’arte fotografica l’immagine è solo un pretesto per elaborare l’opera che nel suo complesso non può essere definita fotografia “in sè” (ovvero f.descrittiva o artistica), un esempio è il collage fotografico. Detto questo, in fotografia non (sempre) esistono limiti, ma piuttosto valori etici e morali non riconducibili alla tecnologia, ma piuttosto all’uso della tecnologia, quindi al fotografo. Possiamo definire cosa per noi è giusto o sbagliato, ma non dovremmo farlo a nome di una rappresentanza più’ vasta. 😉
Novembre 15, 2012 alle 3:10 pm #1741601MassimoPartecipantePer quello che mi riguarda quello che conta è il risultato!!! L’importante è non cadere nel “ridicolo”, in giro ci sono foto splendide dove l’elaborazione è appena percettibile, così come foto dove l’elaborazione, se pur pesante, arricchisce lo scatto iniziale. A meno di partecipare a concorsi dove spesso ci sono limiti rigidissimi a ciò che si può fare in PP, secondo me, se PS può dare quel qualcosa in più benvenga.
Novembre 15, 2012 alle 3:27 pm #1741604tecnico73Partecipanteun discorso complicato, molto personale, dove finisce la fotografia dove inizia la grafica, personalmente vedo la fotografia come mezzo per bloccare la realtà della vita che ci circonda nella sua semplicità e difficoltà, di conseguenza la fotografia per me inizia la dove lo scatto viene studiato, li dove si ha in mente il risultato finale, li dove si ha uno scopo nell’eseguire lo scatto, in modo da non dover portare stravolgimenti eccessivi per ottenere un risultato finale che va a stravolgere quella che è la realtà che ci circonda, in questo modo si fa fotografia, la grafica inizia quando si ha delle esigenze particolari, vedi le riviste dove le star sono messe in evidenza in modo non reale,(quando le vedi dal vivo ti rendi conto di tutti i difetti che sono normali in un corpo umano) li dove l’immagine deve attirare obbligatoriamente l’attenzione di chi osserva volendo mettere obbligatoriamente in evidenza una idea, per fare ciò l’immagine viene stravolta nell’insieme per essere per forza resa “”bella”” come quei paesaggi dove i colori saturi e brillanti ti invogliano ad andare in vacanza Africa, poi li ci si rende conto che la realtà che ci circonda è molto diversa ma come detto prima questo resta una visione personale della fotografia :ns :ns
Novembre 15, 2012 alle 3:39 pm #1741605saiotPartecipantea me sembra che la fotografia sia un sottoinsieme delle arti grafiche.
Novembre 15, 2012 alle 3:55 pm #1741612tecnico73PartecipanteOriginariamente inviato da saiot: a me sembra che la fotografia sia un sottoinsieme delle arti grafiche.
la fotografia secondo me non è sottomessa alla grafica, nell’immaginario collettivo si vede la grafica come unica forma di fotografia, è la ricerca del bello a tutti i costi, lo spirito della fotografia e ben altra cosa, la domanda da porsi per trovare una risposta è la seguente, è nata prima la gallina o prima l’uovo?? tradotto: è nata prima la fotografia o prima la grafica?? proviamo a rispondere al quesito forse troveremo la verità
Novembre 15, 2012 alle 5:11 pm #1741624saiotPartecipanteperché sottoposta? per quanto riguarda chi è nato prima, evidentemente sono le arti grafiche, nate nella preistoria con i primi graffiti.
Dicembre 28, 2012 alle 1:45 pm #1746843ClaudioPartecipanteCanaletto e il suo usare la camera ottica per dipingere realisticamente. Bazin e il suo (bellissimo) “Complesso della mummia”. Il cinema contemporaneo è figlio del realismo dei Lumière o della magia di Méliès? Nick Ut ha colto l’attimo o ha “costruito” la scena? E, se se l’è costruita, quella foto in Vietnam “vale” di meno?! Come in qualsiasi teoria dell’arte è la comunità (critici e teorici in primis, ma anche il gusto dei semplici fruitori ha un peso sempre maggiore nella nostra epoca) a stabilire i confini dell’arte e, dunque, tra un’arte e l’altra, tra fotografia e arte grafica. Ma si tratta in ogni caso di un continuum: qualsivoglia soluzione di continuità ce la creiamo noi per semplicità di catalogazione. E’ così che l’uomo da sempre organizza il sapere umano. Personalmente sono convinto che chi fa qualcosa di bello sia spesso il meno interessato ad incasellare quel qualcosa in una (stringente) categoria, anzi…
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