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fotografia o arte grafica?

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  • #1741530

    Dove finisce l’arte fotografica e comincia quella grafica? Qual’è il limite da non superare? La post produzione che tocca parametri di distorsione e quant’altro riducono il momento magico dello scatto studiato o improvvisato? Vorrei avere i vostri commenti, pur sapendo che è tutto soggettivo e il risultato finale è quello che conta. [bir]

    #1741551
    acrobat
    Partecipante

    La tua domanda contiene molte responsabilità, l’etica non è cosa di un oggi puerile, facile-facile… Se, “il risultato finale è quello che conta“; è l’istanza, la fotografia è irrilevante, ha già perduto molto del suo valore, che fin qui si è storicamente conquistata. E’ un bello slogan che accomuna efficacemente (opportunamente)un ‘siamo tutti hobbisti felici’… Diciamo che concide perfettamente con le istanze prettamente commerciali che la fotografia oggi concede alla tecnologia digitale.

    #1741567
    caffio
    Partecipante

    Secondo me la foto non deve avere un risultato che fuoriesce dalla realtà, l’eleborazione non deve essere eccessiva , si dovrebbe giudicare la foto in raw senza la lavorazione con software di fotoritocco. La regolazione del contrasto,luci ombre e saturazione va bene ma l’utilizzo di complicate elaborazioni mi lasciano perplesso. Ciao e grazie.

    #1741593
    Franco
    Partecipante

    se consideriamo la fotografia come un mezzo di espressione artistica, deve poter uscire dalla realtà circostante, altrimenti sarebbe un semplice esercizio contabile, e questo non è auspicabile (in un campo di espressione artistica)…… questa è una discussione che abbiamo affrontato molte volte, a mio parere è necessario fare una distinzione tra fotografia descrittiva, fotografia artistica e arte fotografica. La f. descrittiva nasce con lo scopo di rappresentare nel modo più’ fedele possibile un soggetto, ad esempio è descrittiva la fotografia scientifica. La f. artistica si differenzia da quella descrittiva quando quest’ultima perde i connotati di rappresentazione realistica lasciando spazio ad un’interpretazione personale da parte dell’autore. Nell’arte fotografica l’immagine è solo un pretesto per elaborare l’opera che nel suo complesso non può essere definita fotografia “in sè” (ovvero f.descrittiva o artistica), un esempio è il collage fotografico. Detto questo, in fotografia non (sempre) esistono limiti, ma piuttosto valori etici e morali non riconducibili alla tecnologia, ma piuttosto all’uso della tecnologia, quindi al fotografo. Possiamo definire cosa per noi è giusto o sbagliato, ma non dovremmo farlo a nome di una rappresentanza più’ vasta. 😉

    #1741601
    Massimo
    Partecipante

    Per quello che mi riguarda quello che conta è il risultato!!! L’importante è non cadere nel “ridicolo”, in giro ci sono foto splendide dove l’elaborazione è appena percettibile, così come foto dove l’elaborazione, se pur pesante, arricchisce lo scatto iniziale. A meno di partecipare a concorsi dove spesso ci sono limiti rigidissimi a ciò che si può fare in PP, secondo me, se PS può dare quel qualcosa in più benvenga.

    #1741604
    tecnico73
    Partecipante

    un discorso complicato, molto personale, dove finisce la fotografia dove inizia la grafica, personalmente vedo la fotografia come mezzo per bloccare la realtà della vita che ci circonda nella sua semplicità e difficoltà, di conseguenza la fotografia per me inizia la dove lo scatto viene studiato, li dove si ha in mente il risultato finale, li dove si ha uno scopo nell’eseguire lo scatto, in modo da non dover portare stravolgimenti eccessivi per ottenere un risultato finale che va a stravolgere quella che è la realtà che ci circonda, in questo modo si fa fotografia, la grafica inizia quando si ha delle esigenze particolari, vedi le riviste dove le star sono messe in evidenza in modo non reale,(quando le vedi dal vivo ti rendi conto di tutti i difetti che sono normali in un corpo umano) li dove l’immagine deve attirare obbligatoriamente l’attenzione di chi osserva volendo mettere obbligatoriamente in evidenza una idea, per fare ciò l’immagine viene stravolta nell’insieme per essere per forza resa “”bella”” come quei paesaggi dove i colori saturi e brillanti ti invogliano ad andare in vacanza Africa, poi li ci si rende conto che la realtà che ci circonda è molto diversa ma come detto prima questo resta una visione personale della fotografia :ns :ns

    #1741605
    saiot
    Partecipante

    a me sembra che la fotografia sia un sottoinsieme delle arti grafiche.

    #1741612
    tecnico73
    Partecipante

    Originariamente inviato da saiot: a me sembra che la fotografia sia un sottoinsieme delle arti grafiche.

    la fotografia secondo me non è sottomessa alla grafica, nell’immaginario collettivo si vede la grafica come unica forma di fotografia, è la ricerca del bello a tutti i costi, lo spirito della fotografia e ben altra cosa, la domanda da porsi per trovare una risposta è la seguente, è nata prima la gallina o prima l’uovo?? tradotto: è nata prima la fotografia o prima la grafica?? proviamo a rispondere al quesito forse troveremo la verità

    #1741624
    saiot
    Partecipante

    perché sottoposta? per quanto riguarda chi è nato prima, evidentemente sono le arti grafiche, nate nella preistoria con i primi graffiti.

    #1746843
    Claudio
    Partecipante

    Canaletto e il suo usare la camera ottica per dipingere realisticamente. Bazin e il suo (bellissimo) “Complesso della mummia”. Il cinema contemporaneo è figlio del realismo dei Lumière o della magia di Méliès? Nick Ut ha colto l’attimo o ha “costruito” la scena? E, se se l’è costruita, quella foto in Vietnam “vale” di meno?! Come in qualsiasi teoria dell’arte è la comunità (critici e teorici in primis, ma anche il gusto dei semplici fruitori ha un peso sempre maggiore nella nostra epoca) a stabilire i confini dell’arte e, dunque, tra un’arte e l’altra, tra fotografia e arte grafica. Ma si tratta in ogni caso di un continuum: qualsivoglia soluzione di continuità ce la creiamo noi per semplicità di catalogazione. E’ così che l’uomo da sempre organizza il sapere umano. Personalmente sono convinto che chi fa qualcosa di bello sia spesso il meno interessato ad incasellare quel qualcosa in una (stringente) categoria, anzi…

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