- Questo topic ha 12 risposte, 4 partecipanti ed è stato aggiornato l'ultima volta 13 anni, 5 mesi fa da bepoc.
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Giugno 15, 2011 alle 1:28 am #1652778itus49Partecipante
Salve o Canoniani, Domenica scorsa, stavo rimettendo a posto nel mio piccolo studio un pò di carte/riviste dell’età della pietra e lì ho trovato delle dispense, inerenti il nostro bellissimo hobby, che avevo separato dalla rivista, di cui non ricordo il nome, in attesa di rilegarle, cosa che puntualmente non ho fatto sich! Bene tra esse ho trovato un inserto inerente la Reprografia, in cui si parla di tutte le tecniche di elaborazione del negativo (solarizzazione, sovrapposizione, hdr (si ottneva con la sovrapposizione di tre negativi a diversa esposizione), posterizzazione ecc. Tutte cose che attualmente con l’era digitale si fanno con un semplice click di mouse e che all’epoa rasentavano lo stato dell’arte fotografica. A seguito della rilettura della dispenza, ma anche quella dell’astratto (sì si chiamava così l’arte creativa fotografica basata sul giusto mix luce/colore), mi è sorta spontanea questa domanda che sottopongo alla vostra attenzione: dove è posto oggi, nell’era del digitale il giusto confine tra fotografia (es. categoria ritratto, piuttosto ché generica o altro) ed elaborazione? Ovvero dove inserire la foto croppata o semplicmente bilanciata nei colori e quella che sò in hdr e/o solarizzata ? C’è un qualche regolamento o ci si affida solo al buonsenso ed all’onestà del partecipante ad un concorso? Baci&abbracci a Voi tutti Itus49
Giugno 15, 2011 alle 9:43 pm #1652977AnonimoOspiteMmmm… argomento difficile (prevedo opinioni alquanto diverse). Personalmente io ho iniziato a scattare in analogico e poi sono passato al digitale. Prima di avere la digitale non ho mai fatto elaborazioni, anche perché i rullini li ho sempre fatti sviluppare agli altri; ora un po’ di elaborazione la faccio, ma molto lieve: saturazione, contrasto, qualche volta una leggere maschera di contrasto, livelli… Per quanto mi riguarda ritengo che si inizi a parlare di “Elaborazione fotografica” quando si tende a stravolgere molto la realtà del soggetto ritratto: ad esempio tramite l’hdr, la solarizzazione, il bleach bypass (che comunque trovo molto gradevole)…
Giugno 15, 2011 alle 9:54 pm #1652983AnonimoOspiteOriginariamente inviato da ilcalmo: oh nooo!! Di nuovo [inf]
Qualcosa mi dice che questo argomento è già stato trattato un sacco. Ho un sesto senso per queste cose. 😀
Giugno 15, 2011 alle 11:44 pm #1653020itus49PartecipanteScusate se ho tirato fuori il rospo di nuovo, ma sono relativamente nuovo del forum (circa un mese) e di quest’argomento non ne ho visto traccia e poi comunque se non rimettevo a posto le vecchie cartacce probabilmente non mi sarebbe venuta in mente la domandaccia. Vorrà dire che andrò a cercare moolto più indietro nella documentazione del forum. [leg] [leg] [leg] Comunque sembra che sia riusito ad agitare…Il Calmo :)Ringrazio comunque McBrandon per la risposta anche se un pochino generica. Ma la risposta vera non l’ho avuta: esiste un regolamento per i concorsi dove vi sono delle definizioni sull’argomento? Qualche esempio?? Peraltro nel concorso della rivista Newton, secondo la risposta di McBrandon, a mio parere di elaborazioni ce n’erano parecchie e… non c’era nessuna differenzazione di categoria ,bastava restare sul tema dell’acqua . ;hm ;hm ;hm
Giugno 16, 2011 alle 12:05 am #1653022bepocPartecipanteDa: itus49 esiste un regolamento per i concorsi dove vi sono delle definizioni sull’argomento?
Giugno 16, 2011 alle 12:37 am #1653028itus49PartecipanteGrazie Bepoc, rapido e coinciso ma…è qui che ti volevo. Riporto quanto indicato nel regolamento da te indicato: “Le immagini potranno subire regolazioni di livelli (contasto, saturazione, luminosità, ecc…) ma non dovranno presentare alcun intervento di fotoritocco/filtri/effetti nonchè alcuna cornice effettuata in post produzione con programmi di photoediting. Non è ammessa altresì l’elaborazione in bianco e nero, a meno che non ottenuta direttamente dalla fotocamera e che risulti dai dati exif”. Daccordissimo per il B/W , non lascia adito ad alcun dubbio, ma sul periodo precedente ” [scr] [scr] avrei da ridire. Ad esempio le regolazioni del contrasto, saturazione,colore sono site, in alcuni SW di Photoediting come PaitShop, nella sezione di Fotoritocco ed anche su Adobe… non è che sia chiaro, visto che nella stessa sezione di adjustement c’è anche la posterizzazione ohibò, e poi quell’ecc. lascia il tempo che trova per un neofita del digitale in buona fede. E poi per i vecchi pellicolari come me che hanno bazzicato con alambicchi e ingranditori, quelle regolazioni che si facevano per ovviare ad errori di esposizione e/o sviluppo … béh ci si diceva, tra noi, sussurrando “hai dato una ritoccatina vero?”. Per i filtri ok ma solo se in post produzione spero, io ad es. ho incollato il filtro rosso sulle macchine che uso per il B/W a me piace così e non mi si venga a dire che sia un’elaborazione.
Giugno 16, 2011 alle 2:04 am #1653062bepocPartecipantex itus49 Non ho problemi a chiarirti il mio pensiero, ma: 1) Io non faccio parte dello staff e quindi la mia interpretazione del regolamento . . non ha nessuna valenza. 2) Ritengo che voler cambiare tutti i regolamenti del mondo, . . contrari alla propria opinione, sia un atto di integralismo . . non dissimile da quello di voler far indossare il Burqa (o Burka) . . a tutte le donne. Torniamo a noi. La mia interpretazione di questo regolamento concorsi è la seguente: 1) I comandi di : contrasto, luminosità, saturazione, tinta, nitidezza non hanno limiti. . . Si possono usare dal minimo al massimo e si possono pure modificare le curve. . . Lunica avvertenza e che il risultato non sia unimmagine in bianco e nero. 2) Divieto sulluso dei Filtri. . . Ritengo siano vietate quelle elaborazioni, poste da molti programmi di . . foto editing sotto la dicitura Filtri, . . che eseguono alcune modifiche allimmagine come posterizzarla, . . creare isophote, distorcerla, invertire i colori, . . Non posso essere più esaustivo su queste elaborazioni . . perché le conosco solo per sentito dire. . . I filtri, come quelli che si applicano sugli obiettivi, . . lenti addizionali incluse, dovrebbero essere permessi. 3) Regolazioni dei vecchi pellicolari.
Citazione: quelle regolazioni che si facevano per ovviare ad errori di esposizione e/o sviluppo …
. . Per quel poco che capisco di camera oscura dovrebbero rientrare nella voce 1). Nota di fondo pagina: Io sono del parere che uno abbia il diritto di fare ciò che vuole, ma solo fino a quando non tocca i diritti altrui. Quindi le sue foto può elaborarle come vuole e può anche metterle su questo Forum, non ci sono limitazioni. Per quanto riguarda il regolamento concorsi, invece, se la Tua intenzione è di volerlo cambiare perché non lo ritieni congruente con le Tue idee, questa lede i diritti degli altri ad avere un certo regolamento in casa propria. Ad esempio io ritengo legittimo che critichino, anche aspramente, il modo in cui io tengo la casa, ma non gli concedo il diritto di obbligarmi a tenerla come vogliono loro, difendo il mio diritto a tenerla come voglio io. P.S. Lalambicco, in camera oscura, a cosa serviva? Per distillare la grappa OK, ma per la camera oscura?
Giugno 16, 2011 alle 5:42 pm #1653193itus49PartecipanteAh ah , Bepoc, grazie del tuo parere che mi hai così gentilmente dato. Lungi da me contestare o voler cambiare regolamenti ecc. Era una curiosità, visto che quello che oggi si chiama “Elaborazione” con contorni permettimi di dire un pò sfumati/confusi, una volta si chiamava Repografia ed era a tutti gli effetti una branca della fotografia completamente a se stante anche perché di i mezzi e le tecniche erano nettamente distinte. D’altro canto se vogliamo una volta era l’ottica che comandava ora nel digitale è il SW, ad esempio ci sono ottime Macchine fotografiche , anche con nomi famosissimi e gloriosi, che haimé poi si rivelano affette da rumore ed altro causa processori SW ecc. Vedi era solo una curiosità, volevo conoscere come era stato affrontato il problema dato che la linea di demarcazione con il digitale è più sfumata e contorta. Anzi ieri sera ho avuto la sensazione di essermi avventurato in un argomento, fammi dire, un pochino scabroso, per non dire un tabù. Per cui per il quieto vivere non prolungherò la discussione su quest’argomento e riposerò nel dimenticatoio del tempo le mie vecchie dispense in modo da non farmi prendere più da dubbi. Per l’alambicco.. ah quella è una bella storia, di mia madre che, mi vedeva salire in soffitta, dove avevo realizzato la mia camera oscura, vicino ai lavatoii per l’acqua, la sera, con contenitori , provette, beute ecc . Poverina lei credeva che fossi una specie di apprendista stregone ma, conoscendo anche i miei gusti, credeva che effettivamente avessi installato una distilleria clandestina, mi diceva appunto :” attento a te con tutti quegli alambicchi, forse è per questo che vai male a scuola!” OK baci&abbracci a tutti P.S. Concorsi? ne ho fatto uno solo, e nemmeno mia sorella mi ha votato, l’ho fatto per scherzo e sfida con i miei colleghi di lavoro Nikoniani convinti, e poi io la macchina fotografica la uso per documentare quello che mi succede quando vado in giro per il mondo, Reportage? Bah mi pare già una parola grossa, sai Bepoc dove vanno a finire le mie foticchie? In libri, i miei racconti di viaggio, sì scrivo per i miei posteri le mie avventure corredate da un centinaio di foto ridotte peraltro (max 300 lato maggiore) per rendere ai futuri lettori l’idea di quello che scrivo. Libri perché tra foto e testo durante l’inverno scrivo tomi anche di un paio di cento pagine: è un modo come un altro per prolungare il piacere del viaggio. Quindi sono foticchie, altro che concorsi! 🙂 🙂 🙂 🙂 🙂
Giugno 16, 2011 alle 6:08 pm #1653198MihalGramenoPartecipanteOriginariamente inviato da itus49: Qualche esempio?? Peraltro nel concorso della rivista Newton, secondo la risposta di McBrandon, a mio parere di elaborazioni ce n’erano parecchie e… non c’era nessuna differenzazione di categoria ,bastava restare sul tema dell’acqua .
Solo per fare un appunto: secondo me non dovresti prendere in esempio il concorso della rivista Newton che a mio parere è stato un concorso-bufala fotografico basato, dall’inizio alla fine, su chi si faceva votare dagli amici più che sul valore artistico effettivo delle foto e basti vedere le vincitrici per farsi un’ idea , le tre foto in podio guarda caso erano quelle che avevano più voti e punteggio alto quindi la giuria non è servita a niente … e poi pensa che accettavano anche foto fatte col cellulare [sba] Ho partecipato anch’io ma sfortunatamente avevo pochi amici …. l’ho trovata una grossa presa per i fondelli .
Giugno 16, 2011 alle 6:27 pm #1653201itus49PartecipanteCiao MihalGrameno di quel concorso ne ho parlato abbastanza, ma non come presa per i fondelli ma mal organizzato. Se ci hai fatto caso, quasi tutte le foto entrate in finale sono state pubblicate all’inizio del concorso e quindi essendoci poche foto chi le osservava poteva votare la sua preferita. Poi sono diventate una valanga e quindi o si guardavano e votavano le più votate o le recenti e le altre finivano nel marasma. Bastava almeno che il sito fosse congeniato come questo che ci ospita per garantire ciclicamente un minimo di visibilità a tutte le foto. In fin dei conti vedo che ogni tanto qualcuno clica ancora sulle foto che ho postato tempo fa. Ciao riprendo il lavoro. Baci&abbracci
Giugno 17, 2011 alle 1:52 am #1653277bepocPartecipanteDa: itus49 Anzi ieri sera ho avuto la sensazione di essermi avventurato in un argomento, fammi dire, un pochino scabroso, per non dire un tabù.
Tabù No! Scabroso Si! Il motivo per cui è scabroso è molto semplice. Esistono due tifoserie, cosa assai comune, arrocate sulle loro posizioni. Quando l’argomento elaborazione è tirato in ballo si accendono discussioni accesissime. Queste discussioni sono interessanti per chi vi partecipa attivamente, ma sono … per tutti quelli che ritengono l’argomento irrilevante. Altro! Il regolamento riguarda esclusivamente i concorsi. Tu dici che i concorsi non Ti interessano. Quindi questo regolamento non interferisce con le Tue attività. Se vuoi postare (brutto neologismo) le Tue foto sul forum non esistono vincoli. Sei completamente libero di fare ciò che vuoi. O, per essere precisi, esiste un divieto sulle foto pornografiche. Argomento su cui, come d’appertutto, è difficile porre un limite preciso che discrimini tra nudo artistico e pornografia. Il Forum è comunque aperto a tutti i suggerimenti. Se Tu hai delle ideee precise dove porre i paletti, su qualsiasi argomento, esponile pure. Può darsi che non siano accettate, ma non per questo sarai oggetto di una crociata. Resto in attesa di leggere dove Tu poni i vari limiti. So che sul Forum i limiti sono indefiniti, ma desidero conoscere i Tuoi limiti che, invece, sembrano precisi. Nessun limite fa, naturalmente, parte delle risposte possibili. Anzi, forse è l’unica risposta sufficientemente chiara.
citazione: max 300 lato maggiore
Io ho inteso che stampi le foto incluse nei Tuoi diari di viaggio in A4. È cosi?
Giugno 17, 2011 alle 2:59 am #1653295itus49PartecipanteStavo per chiudere carissimo, quando ho visto il tuo commento ala mia. No non ho paletti io né voglio metterli ad altri, sono solo curioso di come la pensano gli altri e ..fammi dire a me questo sito piace perché ho trovato tanti esperti, senza essere pomposi e saputelli. Io sono solo curioso perché dalle risposte apprendo sempre qualche cosa, sai io di mestiere faccio il fisico e sarà una specie di forma mentis. Ma vorrei citarti la frase d’introduzione del “libretto satanico”: “La fotografia di riproduzione è considerata generalmente troppo meccanica e creativamente sterile per interessare il fotografo, sempre alla ricerca di nuove fome di espressioni. Invece le possibilità creative della reprografia sono infinite e utilissime se ben sfruttate”. Come vedi allora ,Ti parlo degli anni settanta, se non ti dedicavi alla reprografia non eri un fotografo artista (erano i tempi di Andy Warroll) dei psichedelici, dei figli dei fiori. All’interno si parla dei duplicatori per poter lavorare con gli originali trasparenti per poterli sovrapporre ed ottenere le antenate delle foto in HDR ed altro, le doppie esposizioni sempre con il nudo in primo piano e ,chissà perché,con un aereo in fase di decollo, di sovrapposizioni su tela , delle foto chiamate repro esplosioni cioé le foto con mosso da zoom ,di solarizzazioni, di posterizzazioni, di filtri, te li ricordi quelli sfumati ad esempio?, la pellicola Agfacountour, per ottenere quello che si fa oggi con i contorni, la posterizzazione totale ottenuta con il procedimento del color key. QUella era considerata arte all’epoca ma fammi dire anche la sfida di tutti noi ragazzi cresciuti con la Kloster della prima comunione o della Ferrania. Io ad esempio la solarizzazione l’avevo imparata bene ma la tecnica del color key ancora adesso non ho capito dove sbagliavo. Si Bepoc e cari amici che mi state seguendo, questo inserto ritrovato ha risvegliato in me ricordi lontani ma anche dubbi, fatemi dire questa mia impressione: la digitalizzazione ha banalizzato delle tecniche che erano considerate per iniziati o quasi e forse per questo quando si tocca quest’argomento si ha la senzazione di camminare sui cocci di vetro. No la mia attività non è fare foto come arte ma mi piace documentare momenti particolari della mia vita. Ad esempio amo l’astronomia e mi dedico a far foto anhe lì quando trovo qualcosa d’interessante. I miei limiti? Che vuoi dire? Io fotografo con quello che ho in mano, ad esempio la reflex la uso quando non ho nulla da fare, se viaggio, vado leggero al la vecchia NiKON 4300 o la Panasonic DMC FZ18, una bridge rumorosa sì ma con un obbiettivo fantastico potente ma leggera. MA non penso a fare belle foto né mi vergogno a inserirle nel mio album, se già non l’hai viste. Poi per la pellicola uso Pentax ME super, Yashica MG1 fantastica per lo street ed una Zeiss ikonta vecchia ma perfettamente funzionante a mezzo formato (120 ma mi pare che i negativi sono se ricordo 4,5X4,5. Per il digitale qualche ritocco lo faccio, come agire sulla nitidezza e/o sulle curve, poco bilanciamento colori devo dire. Per pellicola nisba se non qualche acorgimento nella ripresa, l’onnipresente filtro rosso per il B/W e qualche prodottino per la grana in fase di sviluppo. Se fai caso solo una foto, inserita nell’album, è un tentativo di solarizzazione, quella delle scarpe, ma a me piaceva così, causa anche dei pantaloni a righe. L’ho fatta lunga e vado a ninna, ancora lavoro e mi alzo presto. Ciao Per i miei libri, ho dimenticato l’unità di misuta 300 pixel lato maggiore naturalmente. I fogli del testo sono su A4.
Giugno 17, 2011 alle 4:37 am #1653310bepocPartecipantex itus49 Con la parola limite non intendevo un limite giuridico. Intendevo un punto di separazione tra due dominii. Per fare un esempio: dividiamo i numeri reali tra quelli minori di 2 e gli altri. 2, chiamato limite, è il punto di separazione tra i due dominii. In questo caso è incluso nei reali NON minori di due, che è compatto a sinistra. Però avremmo potuto anche adottare un’altra definizione: Dividiamo i numeri reali tra quelli minori di radice di 2 e gli altri. In questo caso radice di 2 non fa parte di nessuno dei due dominii, è solo l’elemento separatore. Tralascio le critiche dei logici all’elemento separatore di Dedekind. Non sono minimamente qualificato a dare nessuna opinione. Veniamo alle differenze tra elaborazione in camera oscura e software. La mia, esclusivamente personale opinione, è che la differenza principale è la difficoltà. Un esempio banale, che non interessa la conoscenza a priori del risultato. Per allineare due negativi si usava un microscopio per il controllo visivo, ma non si aveva nessun microscopio applicato alle mani per realizzare i micrometrici spostamenti necessari. Questa difficoltà a realizzare certe cose, teneva il livello di autostima basso. Con l’elaborazione software la difficoltà è apparentemente scomparsa. Dico apparentemente, perché realizzare una determinata cosa, stabilita a priori, non è sempre facile. Quando, invece, il risultato finale non è stabilito a priori da vincoli rigidi, ma è abbastanza lasco, la difficoltà scompare o quasi. L’autostima, non dovendo confrontarsi con cose di difficile realizzazione, è libera di schizzare alle stelle. E lo fa.
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