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Maggio 15, 2007 alle 12:38 pm #1266253flx2000Partecipante
Primo punto: Se apri il RAW a 16 e quando salvi il TIFF non ti permette la compressione LZW puoi utilizzare indifferentemente quella ZIP, ma assicurati che il laboratorio di stampa sia in grado di leggere quel formato perché alcuni vecchi programmi di stampa non lo supportano. Secondo punto: Non è vero che il JPEG alla massima qualità è indifferente al TIFF. E’ vero che la compressione avviene su blocchetti di 8×8 ma non è quella l’unica cosa processata dall’algoritmo. Molta della riduzione di spazio è generata da un cambio intelligente delle tonalità di colore e luminosità che uniformano e quindi semplificano i dati compressi. Se la stampa deve produrre esattamente i colori richiesti (ad esempio una stampa di calibrazione) il TIFF è l’unica scelta logica. Terzo punto: Ogni volta che si salva in formato JPEG avviene una ricompressione dei dati. In tutti i casi quando salvi su un file preesistente non vai ad aggiornare quel file ma lo riscrivi da zero, perciò la perdita di dati a causa del ricampionamento avviene nella stessa misura di quando salvi su un nuovo file.
Maggio 15, 2007 alle 5:15 pm #1266322claudiettaPartecipanteciao! io scatto in raw e elaboro il raw con photoshop, lo apro a 16 bit in rgb, poi lo converto in cmyk a 8 (se lo mandate da un tipografo deve essere in cmyk, se invece la foto va da un fotografo deve essere in rgb)
Maggio 15, 2007 alle 7:51 pm #1266364iggamPartecipanteFlx2000, provo a risponderti:
Non è vero che il JPEG alla massima qualità è indifferente al TIFF. E’ vero che la compressione avviene su blocchetti di 8×8 ma non è quella l’unica cosa processata dall’algoritmo. Molta della riduzione di spazio è generata da un cambio intelligente delle tonalità di colore e luminosità che uniformano e quindi semplificano i dati compressi. Se la stampa deve produrre esattamente i colori richiesti (ad esempio una stampa di calibrazione) il TIFF è l’unica scelta logica.
Ciò che intendevo dire (e che ho scritto) è che, spesso, convertire in jpeg alla massima qualità appena prima della stampa comporta una perdita di qualità trascurabile (in pratica invisibile in stampa all’occhio umano). E’ chiaro che in casi particolari (es. stampa di target di calibrazione, apparecchiature biomedicali…) in cui è molto importante mantenere tutta l’informazione (non solo quella distinguibile dall’occhio umano) ha senso scegliere sempre un formato senza perdita. Il problema della “semplificazione” dei dati dei colori (sottocampionamento delle crominanze) in realtà si può evitare salvando, come detto, alla massima qualità. Ad es. se in Photoshop salvi alla qualità 12 il sottocampionamento non viene effettuato. Come specifichi giustamente nel tuo terzo punto, il problema del jpeg è quando si vogliono fare delle correzioni su di esso. A furia di correggere, anche salvando sempre alla qualità massima, si possono comunque introdurre degli artefatti evidenti. Per fare un esempio banale… è come quando si fa la fotocopia della fotocopia. Dopo un po’ di passaggi ci si ritrova con un foglio costellato di puntini neri! Ciao, Stefano
Giugno 22, 2007 alle 2:29 am #1272818nick7Partecipanteciao a tutti utilizzo Aperture per gestire i formati raw e devo dire che mi trovo veramente bene, ci sono una miriade di funzionalità che permettono di tirare fuori il meglio dalle nostre foto!
Settembre 16, 2007 alle 2:38 am #1290907fotoitPartecipanteOriginariamente inviato da GBIANCO: Sono un felice proprietario di una 350D dal Settembre 2005, per i primi mesi ho scattato sempre in jepg, cercando di migliorare le foto in post produzione, a volte con risultati non confacenti alle mie aspettative. Da quando ho iniziato a[/b] scattare in RAW tutti i problemi si sono risolti d’incanto, a volte non è necessario neanche modificare le foto in postproduzione basta solo trasformale in jepg, i migliori cambiamenti li ho ottenuti con le foto scattate con il flash in ambienti poco illuminati, il Raw Canon è favoloso per come tratta queste foto. Per i motivi di cui sopra io scatterò sempre in RAW. gbianco
La tua scelta secondo me è valida a metà: mi spiego, è giusto scattare in RAW, ma dopo l’elaborazione devi salvare in TIF, controllare che la foto non abbia assolutamente necessità di altri ritocchi e nel caso completare i ritocchi con un valido programma di fotoritocco, solo quando sei arrivato al top puoi convertire in JPG alla massima qualità; perchè con il primo salvataggio in JPG le perdite i qualità sono impercettibili all’occhio umano, altrimenti ogni volta che salvi le perdite si moltiplicano. [lo] [lo]
Settembre 18, 2007 alle 1:11 pm #1291481flx2000PartecipanteOriginariamente inviato da fotoit: La tua scelta secondo me è valida a metà: mi spiego, è giusto scattare in RAW, ma dopo l’elaborazione devi salvare in TIF, controllare che la foto non abbia assolutamente necessità di altri ritocchi e nel caso completare i ritocchi con un valido programma di fotoritocco, solo quando sei arrivato al top puoi convertire in JPG alla massima qualità; perchè con il primo salvataggio in JPG le perdite i qualità sono impercettibili all’occhio umano, altrimenti ogni volta che salvi le perdite si moltiplicano. [lo] [lo]
Un buon modo di conservare gli scatti finali, al posto di usare il JPG tradizionale, è quello di salvarle nella nuova versione denominata JPEG2000. Questo formato è simile al JPG, ma permette una compressione senza perdita di informazione come quella dei TIFF, ma che arriva ad occupare anche solo 1/4 dello spazio.
Gennaio 14, 2008 alle 1:54 am #131775173giorgettoPartecipantehelp!!! dunque ormai è chiaro che scattare in raw permette di ottenere qualità migliore che jpg. chiaro che ci sono programmi e programmi. ho seguito i consigli che ho trovato qui e là e ho scaricato la versione aggiornata di DPP, ho scattato in RAW ho aperto tramite DPP, am qui il problema… salvo il file aperto e poi modificato se necessario in formato RAW o TIFF, e se provo ad aprirlo con Photoshop poi non riesco a convertirlo in jpg… mi sento molto idiota ma preferisco fare outing piuttosto che scraparmi contro il monitor ancora per lungo tempo… come faccio? se metto “salva come…” ps mi permette di salvare in formato .PSD o .TIFF ma NON JPG. se invece salvo DA DPP a JPG riesco a farlo… se fosse possibile portare al laboratorio un file RAW o TIFF tutto ok, ma visto che all’atto pratico ciò non avviene (se per caso qualcuno conosce in Bergamo un laboratorio che accetta anche file tiff me lo dica … please) ma anche se fosse, se anche noi usiamo il formato JPG pee postare foto… insomma devo riuscire a convertire da PS il file da RAW o da TIFF (diciamo da TIFF dopo elaborazione del RAW con DPP) in formato JPG… vi prego aiutatemi!!! avete la responsabilità del mio già precario equilibrio!!! :nw
Gennaio 14, 2008 alle 2:43 am #131776473giorgettoPartecipanteoh, mio grande mirva… avrai sempre tutta la mia adorazione e porterò a te sacrifici umani ogniqualvolta vorrai… … cioè era per dire che funziona!… beata ignoranza… (se poi hai qualcuno che sa dirti come fare…) grazie e a presto… [lo] mo ti posto ciò che ho appena convertito in jpg… ah ah ah pensavi di farla franca… [IMG]public/imgsforum/2008/segno2.jpg[/IMG]
Marzo 13, 2008 alle 7:40 pm #1331490AnonimoOspiteOriginariamente inviato da giangius: quoto. La rivoluzione del digitale, in tutte le sue forme, deve essere e rimanere un ausilio. Voglio dire che, a mio avviso, non dovrebbe mai arrivare a intaccare quelle che sono le caratteristiche e proprietà native dell’immagine. Sarebbe come modificarne il DNA. Il digitale può svelare ulteriori fascini di un’immagine già di per se ben riuscita, non deve cioè può introdurre elementi e connotati “estranei” all’immagine. Spesso vedo immagine talmente “perfette”, frutto di evidenti post-elaborazioni, da sembrare così “innaturali” da non riconoscere più il tocco dell’autore, quell’elemento che distingue un’immagine prodotta da una macchina da quella prodotta dalla mano del fotografo. Il rischio purtroppo è proprio questo: la responsabilità di ogni fotografo è quello di non toccare mai l’anima dell’immagine.
Un preconcetto molto diffuso è che non si deve intervenire su una foto per alterarne le caratteristiche “native”. L’unico modo per non alterare le caratteristiche native di una foto è fotografare in diapositiva. E forse neanche lì. erché anche la dia, a seconda della marca e della sensibilità, già altera i colori della foto. Dalla notte dei tempi fotografici, in sede di sviluppo si alterava la grana, la sensibilità della pellicola, il contrasto. In camera oscura si raddrizzavano le linee cadenti, si eseguivano bruciature e mascherature secondo il sistema zonale, per evidenziare o oliminare dettagli, per evidenziare una parte dell’immagine e nasconderne altre. Si utilizzavano diverse gradazioni di carta per ammorbidire o aumentare il contrasto, per aumentare l’aggressività del nero. Già le carte di una stessa gradazione rendevano i colori o il B/N in modo più caldo o più freddo. In fase di ripresa si usavano filtri per correggere le dominanti, per scurire il cielo, l’erba, le nuvole. Si aggiungevano cornici più scure ai bordi per evidenziare la parte centrale del soggetto. Ora, col digitale che porta in ogni casa la possibilità di effettuare queste correzioni senza sporcarsi con gli acidi, tutto questo sarebbe non “naturale”. Sinceraemnte non comprendo questo modo di pensare. L’unico sistema è fotografare in diapositiva. Quello che hai realizzato in ripresa viene sulla dia. Se hai sbagliato qualcosa in fase di ripresa, la butti. Ti resta solo la possibilità di passare la nottata a piangere vicino al cestino, disperandoti per l’occasione irripetibilmente persa. [fru] [lo] [lo]
Marzo 13, 2008 alle 8:22 pm #1331500enrixPartecipanteTi rispondo molto brevemente alla tua analisi molto generica dell’arte di scrivere con la luce. Penso che da sempre e soprattutto nell’era odierna, in tutti i campi in cui l’uomo può operare, esistono due contrari molto in voga: il falso ed il vero. E’una questione di gusto e di limiti. Io sono per il vero!
Marzo 18, 2008 alle 5:37 pm #1332603BettiPartecipantecome faccio ad aprire i RAW con Photoshop CS3?
Dicembre 17, 2008 alle 1:02 am #1416770dafankPartecipanteScusate, forse questa domanda è già stata fatta… Io scatto in raw e poi trasformo per la stampa in tiff a 16bit. Ma la stampa avviene solo a 8bit? grazie.
Dicembre 17, 2008 alle 1:11 am #1416776reynoldsPartecipanteNo Dafank, puoi stampare a 16 bit, chiaramente se stampi dal formato TIFF. Forse ti confondi con il fatto che per salvare il Tiff in JPEG, devi prima convertire la foto a 8 bit.
Dicembre 17, 2008 alle 1:41 am #1416792dafankPartecipanteNo era una diatriba con un amico che sostiene che la stampa a 16bit non esiste. Io porto sempre files tiff a 16 bit al laboratorio al quale le stampo. Non essendo espertissimo sulla fase di stampa e vedendo questo amico piuttosto sicuro di sè mi chiedevo se fosse il laboratorio a convertirli in files a 8 bit per la stampa.
Dicembre 17, 2008 alle 4:28 pm #1416914reynoldsPartecipanteAttenzione Darfank, la maggior parte dei laboratori stampano con profilo colore srgb a 8 bit, e non a 16 bit. Probabilmente il tuo amico sostiene questo perchè si serve di uno di questi laboratori. Quanto avevo detto prima, si riferiva solo ad una stampa 16 bit fatta in casa, con Photoshop e con una stampante inkjet che supporta i 16 bit in TIFF.
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