Spesso è capitato di chiaccherare con gli amici canoniani del valore, dell’essenza del mosso intenzionale. Un grande maestro del nostro secolo in questo senso è Ernst Haas, il quale ebbe modo di dire “La realtà pura e semplice non mi interessa più. Senza toccare il mio soggetto voglio arrivare al momento in cui, attraverso la pura concentrazione del vedere, l’immagine composta diventa più ‘fatta’ che ‘presa'”, per quanti non lo conoscono nasce nel 1921 a Venna e muore nel 1986 negli USA e anche lui come Bresson conosce Robert Capa e quindi entra a far parte della famosissima agenzia Magnum e lavora come collaboratore indipendente per riviste come «Life», «Look» e «Vogue» I suoi temi sono spesso finalizzati allo scoprire mete turistiche, ma lo fa in modo unico e innovativo. La sua magia è nel colore e nella capacità di carpire l’emozione di un momento. Forse queste fotografie a qualcuno non piaceranno, o forse a qualcun’altro come a me faranno girare la testa, ma penso che possiamo comunque trarne un finale insegnamento, quello che per fare belle fotografie a volte non serve andare lontano,con grosse macchine o superobiettivi basta saper vedere quello che abbiamo sotto il naso con un’interpretazione diversa [scu] [IMG]public/imgsforum/2008/haas-rodeo.jpg[/IMG] [IMG]public/imgsforum/2008/haas-gondoliere.jpg[/IMG] [IMG]public/imgsforum/2008/haas10pc_th.jpg.gif[/IMG] E qualche link utile: http://www.webstationone.com/iipa/permanentcollection/haas/index.html e voi che ne pensate?
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