- Questo topic ha 12 risposte, 5 partecipanti ed è stato aggiornato l'ultima volta 8 anni, 6 mesi fa da
ilcorto.
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Luglio 16, 2014 alle 12:25 pm #1808452
ilcorto
PartecipantePersonale interpretazione. il peso della bellezza, della perfezione ed il dramma della violenza sulle donne.
rende maggiormente l’idea la visione d’insieme o il dettaglio?
commenti e critiche sempre graditiLuglio 16, 2014 alle 1:20 pm #1808458tigercris
PartecipanteIo sono limitato e pochissimo di larghe vedute, non mi soffermo nemmeno sull’aspetto tecnico. A mio avviso sono foto shock ma terrificanti. Comprendo (forse) il tuo nobile intento ma…. mi sembrano rappresentazioni che farebbe Mercoledì in una puntata della Famiglia Addams….
Non so se sono riuscito a spiegarmi a dovere…
Bye!Luglio 16, 2014 alle 1:29 pm #1808459ilcorto
Partecipante[quote=”tigercris” post=636451]Io sono limitato e pochissimo di larghe vedute, non mi soffermo nemmeno sull’aspetto tecnico. A mio avviso sono foto shock ma terrificanti. Comprendo (forse) il tuo nobile intento ma…. mi sembrano rappresentazioni che farebbe Mercoledì in una puntata della Famiglia Addams….
Non so se sono riuscito a spiegarmi a dovere…
Bye![/quote]ti sei spiegato benissimo, e ti confesso che questa ritrosia in parte mi compiace, perchè vuol dire che sono riuscito a rendere l’orrore che volevo rappresentare.
Luglio 16, 2014 alle 1:38 pm #1808461valeriobry
PartecipanteCattelan?
Luglio 16, 2014 alle 1:44 pm #1808462tigercris
Partecipanteecco bravo Valerio… adesso verrò “attaccato” dagli intellettuali, ma un cavallo con la testa in un muro io purtroppo non lo capisco… o i bambini impiccati…. disgustosi….Però l’ho premesso…. non sono di larghe vedute.
Luglio 16, 2014 alle 1:45 pm #1808463ilcorto
Partecipante[quote=”valeriobry” post=636454]Cattelan?[/quote]
come ispirazione intendi?
no, avevo questa idea (che non credo che poi sia il massimo dell’originalità) già da un po, ora che mia figlia è in età da barbie, ho solo approfittato della disponibiltà delle bambole. 🙂approfitto e ripeto la domanda rende di più l’insieme o il dettaglio?
Luglio 16, 2014 alle 1:52 pm #1808464ilcorto
Partecipante[quote=”tigercris” post=636455]ecco bravo Valerio… adesso verrò “attaccato” dagli intellettuali, ma un cavallo con la testa in un muro io purtroppo non lo capisco… o i bambini impiccati…. disgustosi….Però l’ho premesso…. non sono di larghe vedute.[/quote]
lungi da me l’idea di considerarmi un intellettuale, giammai… 😀
comunque questione di gusti, ripeto non mi sono ispirato a cattelan e onestamente non provo diniego per le sue opere ma nemmeno potrei iscrivermi tra i suoi estimatori, poche cose mi piacciono della sua produzione.
L’arte moderna ha veramente un livello di soggettività nel gradimento che è altissima, troppo per poter ottenere un qualsiasi giudizio oggettivo.Luglio 16, 2014 alle 1:53 pm #1808465singenta
PartecipanteCiao, vorrei farti qualche appunto e capire meglio la tua interpretazione.
Dal punto di vista tecnico avrei curato di più le l’ambientazione rendendo l’atmosfera più tenebrosa, avrei quindi creato con le luci delle ombre, il tutto sarebbe stato poi ammorbidito dalla presenza delle bambole.
Dal punto di vista concettuale vorresti rappresentare un dramma con mille sfaccettature e non credo che basti attaccare a caso qualche pupazzo.
Parli di “peso della bellezza” e di violenza “sulle” donne ma sono due cose che non combinano. Sarebbe come dire che si pratica violenza su una donna in quanto bella.
“Il peso della bellezza” invece, a mio avviso, è un dramma che le donne vivono perché inseguono un modello di bellezza che magari non potranno raggiungere mai, sfortunatamente a volte si conclude con gesto estremo che le donne praticano su se stesse. Da qui allora la tua cattiva interpretazione perché incongrui la corda al collo e le mani legate.
A prestoLuglio 16, 2014 alle 1:56 pm #1808466Claudio
PartecipanteProviamo ad osservare le foto con calma. E proviamo anche a mettere qualche paletto nella discussione.
Immagino che siamo tutti d’accordo nel condividere la condanna – espressa a parole da ilcorto – a proposito della violenza sulle donne. E questo mette noi e lui sullo stesso piano a livello etico. Fa piacere, ma… può bastare per giudicare positivamente una foto? Direi proprio di no.
Volendo quindi commentare le due foto, la presentazione/spiegazione ci dà una mano a circoscrivere lo scopo dell’immagine, ma il linguaggio verbale non può sostituirsi a quello visuale. Concentriamoci allora su foto e titolo.
Io vedo la foto (d’altra parte è ilcorto stesso a dircelo implicitamente circoscrivendone il fine) come una di quelle pubblicità sociali che attraverso un’immagine (che sfrutta il linguaggio simbolico) vogliono sia sensibilizzare sia denunciare sia condannare. Ma questa immagine assolve un compito del genere? In che misura? E a causa o grazie a quali elementi può riuscirci oppure essere fraintesa?
Luglio 16, 2014 alle 2:01 pm #1808467ilcorto
Partecipante[quote=”singenta” post=636458]Ciao, vorrei farti qualche appunto e capire meglio la tua interpretazione.
Dal punto di vista tecnico avrei curato di più le l’ambientazione rendendo l’atmosfera più tenebrosa, avrei quindi creato con le luci delle ombre, il tutto sarebbe stato poi ammorbidito dalla presenza delle bambole.
Dal punto di vista concettuale vorresti rappresentare un dramma con mille sfaccettature e non credo che basti attaccare a caso qualche pupazzo.
Parli di “peso della bellezza” e di violenza “sulle” donne ma sono due cose che non combinano. Sarebbe come dire che si pratica violenza su una donna in quanto bella.
“Il peso della bellezza” invece, a mio avviso, è un dramma che le donne vivono perché inseguono un modello di bellezza che magari non potranno raggiungere mai, sfortunatamente a volte si conclude con gesto estremo che le donne praticano su se stesse. Da qui allora la tua cattiva interpretazione perché incongrui la corda al collo e le mani legate.
A presto[/quote]si è vero e sacrosanto, ti dico la verità, l’idea era quello di trattare sia l’uno (ossessione della perfezione) che l’altro (violenza sulle donne) ma mi rendo conto che non ci si riesce, proprio perchè ci sono migliaia di orribili sfaccettature, e che a tratti le due cose possano addirittura essere in antitesi. probabilmente sono riuscito a rendere meglio solo il tema della violenza e pertanto il titolo è totalmente sbagliato.
sull’inquadratura ho usato il balcone di casa appendendo le bambole allo stendino e quindi luce naturale…. di necessità virtù 🙂Luglio 16, 2014 alle 2:05 pm #1808468ilcorto
Partecipante[quote=”clanon” post=636459]Proviamo ad osservare le foto con calma. E proviamo anche a mettere qualche paletto nella discussione.
Immagino che siamo tutti d’accordo nel condividere la condanna – espressa a parole da ilcorto – a proposito della violenza sulle donne. E questo mette noi e lui sullo stesso piano a livello etico. Fa piacere, ma… può bastare per giudicare positivamente una foto? Direi proprio di no.
Volendo quindi commentare le due foto, la presentazione/spiegazione ci dà una mano a circoscrivere lo scopo dell’immagine, ma il linguaggio verbale non può sostituirsi a quello visuale. Concentriamoci allora su foto e titolo.
Io vedo la foto (d’altra parte è ilcorto stesso a dircelo implicitamente circoscrivendone il fine) come una di quelle pubblicità sociali che attraverso un’immagine (che sfrutta il linguaggio simbolico) vogliono sia sensibilizzare sia denunciare sia condannare. Ma questa immagine assolve un compito del genere? In che misura? E a causa o grazie a quali elementi può riuscirci oppure essere fraintesa?[/quote]
ti ringrazio di aver sottolineato il mio intento.
Sul risultato, ovviamente sono gli altri a dovemelo dire, fermo restando che non mi sono mai spaventato o preoccupato di sentirmi dire di una mia foto (sia come composizione che tecnicamente) fa schifo.
come sta emergendo, però forse è più gisuto spostare l’attenzione solo sulla violenza che emerge maggiormente nelle immagini.Luglio 16, 2014 alle 2:48 pm #1808475Claudio
PartecipanteOra si potrebbe allargare il discorso alle immagini shock e citare autori come Oliviero Toscani ecc. Ma non è questa la sede.
Rimanendo in tema di topic, ho provato a selezionare altre tre immagini (prese tra le tante in rete) con finalità analoghe o simili a quelle qui proposte da ilcorto.
Io credo che il difetto maggiore nelle due foto che ci troviamo a commentare stia nell’impossibilità di immedesimazione empatica con la vittima della violenza. Si prenda l’immagine “allegato 1”: viene usata la stessa metafora della bambola, ma il volto è umano: di una donna vera. Nel caso della seconda immagine (“allegato 2”) si è scelto il simbolo: l’immagine non terrorizza né provoca shock, ma fa riflettere: qui è più presente la componente concettuale e simbolica. Infine (“allegato 3”) laddove ci troviamo l’elemento crudo e drammatico di un volto tumefatto, c’è però la spinta empatica verso la donna ritratta, che ci guarda con occhi tristi ma fermi, ferita ma non arresa.
Le tue foto ilcorto sono, secondo me, del tutto sbilanciate verso l’elemento critico/drammatico/scioccante così che allontanano l’osservatore impedendogli dapprima di immedesimarsi nel crudele stato di vulnerabilità della vittima e quindi di essere indotto a farsi portatore di quel senso civico e quell’umanità che stanno alla base di qualsiasi comportamento non violento o di aiuto/soccorso/denuncia.Il titolo poi quasi si sgancia dall’intento di denuncia di violenza sulle donne (quindi donna come vittima passiva) e concentra l’attenzione sull’ “Insostenibile peso della perfezione”; titolo che accostato all’immagine delle bambole impiccate apre all’ambigua e molto discutibile interpretazione di una violenza/morte indotta dall’insostenibile ricerca della perfezione piuttosto che dai soprusi di uomini violenti.
Insomma: tanto più il tema è delicato e drammatico, tanto più andrebbe evitata l’approsimazione nel costruire un’immagine, anche se amatoriale. Di questo sono convinto, pur ribadendo i condivisibili intenti de ilcorto.
Attachments:Luglio 17, 2014 alle 9:50 am #1808564ilcorto
Partecipante[quote=”clanon” post=636465]Ora si potrebbe allargare il discorso alle immagini shock e citare autori come Oliviero Toscani ecc. Ma non è questa la sede.
Rimanendo in tema di topic, ho provato a selezionare altre tre immagini (prese tra le tante in rete) con finalità analoghe o simili a quelle qui proposte da ilcorto.
Io credo che il difetto maggiore nelle due foto che ci troviamo a commentare stia nell’impossibilità di immedesimazione empatica con la vittima della violenza. Si prenda l’immagine “allegato 1”: viene usata la stessa metafora della bambola, ma il volto è umano: di una donna vera. Nel caso della seconda immagine (“allegato 2”) si è scelto il simbolo: l’immagine non terrorizza né provoca shock, ma fa riflettere: qui è più presente la componente concettuale e simbolica. Infine (“allegato 3”) laddove ci troviamo l’elemento crudo e drammatico di un volto tumefatto, c’è però la spinta empatica verso la donna ritratta, che ci guarda con occhi tristi ma fermi, ferita ma non arresa.
Le tue foto ilcorto sono, secondo me, del tutto sbilanciate verso l’elemento critico/drammatico/scioccante così che allontanano l’osservatore impedendogli dapprima di immedesimarsi nel crudele stato di vulnerabilità della vittima e quindi di essere indotto a farsi portatore di quel senso civico e quell’umanità che stanno alla base di qualsiasi comportamento non violento o di aiuto/soccorso/denuncia.Il titolo poi quasi si sgancia dall’intento di denuncia di violenza sulle donne (quindi donna come vittima passiva) e concentra l’attenzione sull’ “Insostenibile peso della perfezione”; titolo che accostato all’immagine delle bambole impiccate apre all’ambigua e molto discutibile interpretazione di una violenza/morte indotta dall’insostenibile ricerca della perfezione piuttosto che dai soprusi di uomini violenti.
Insomma: tanto più il tema è delicato e drammatico, tanto più andrebbe evitata l’approsimazione nel costruire un’immagine, anche se amatoriale. Di questo sono convinto, pur ribadendo i condivisibili intenti de ilcorto.[/quote]
Grazie 1000 per l’approfondita disamina, dedicare così tanto tempo e impegno per una critica costruttiva è una cosa apprezzabile e solo per questo vai lodato.
Diciamo che l’effetto shockkante era quello che cercavo, e ribadisco, mi rendo conto che il titolo è totalmente fuorviante e di sicuro va cambiato con uno più appropriato. -
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