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Aprile 9, 2008 alle 5:02 pm #1338340enrixPartecipante
scusate: movimento pittorialista rpolonio scriveva in un altro post:
……..Questo modo io lo chiamerei pittura della fotografia, un divertimento personale, un modo diverso di dimostrare le proprie attitudini…….
Leggendo un saggio di Vittorio Sgarbi sul fotografo “Franco Fontana”, nel quale elogiava la sua creatività e il suo spirito artistico, la mia attenzione è caduta sull’appellativo che Sgarbi dava al maestro, definendolo fotografo pittorialista. Non conoscendo questo movimento sono andato a documentarmi, trovando molte corrispondenze e risposte ai quesiti che tutti conosciamo sull’elaborazione digitale. Quasi come un’illuminazione, sono tornate in mente le parole di rpolonio che ho citato, trovandole abbastanza attinenti al tema. Personalmente e sottolineo personalmente, credo di aver trovato una risposta logica che identfica in fotografia pittorialista l’arte dell’elaborazione digitale. Movimento artistco di tutto rispetto, ma diverso dala fotografia tradizionale: http://it.wikipedia.org/wiki/Pittorialismo Lungi da me il pensiero di riaprire nuove diatribe ripetute e “straripetute” alle quali non avrei neanche la forza di rispondere. E’ solo per dare un’argomentazione nuova e plausibile, che personalmente e sottolineo personalmente, và ad delucidare alcuni miei dubbi che ancora non avevano avuto una risposta. Grazie per l’eventuale attenzione. Enrico
Aprile 9, 2008 alle 5:08 pm #1338343longdreamPartecipanteCredo che questa tua segnalazione sul movimento pittorialista trovi migliore e più adeguata collocazione nella sezione “educazione all’immagine” e pertanto mi permetto di spostarla. Grazie per l’argomento proposto.
Aprile 10, 2008 alle 5:47 am #1338578FrancoPartecipanteLa fotografia pittorialista non esiste piu’ dall’epoca in cui grandi fotografi come A.Adams e Weston iniziarono a pensare alla fotografia come un mezzo di notevole valore espressivo e lo misero in pratica mostrando a tutti, quello che sarebbe stata la fotografia negli anni a venire, la neonata “fotografia artistica”……. Non condivido molto l’etichetta utilizzata da Sgarbi nei confronti del fotografo Franco Fontana, negli anni 60 il movimento pittorialista era estinto, semplicemente non aveva piu’ ragione d’esistere, trattandosi di una corrente nata per contrastare l’immagine pittorica, con il fine di produrre fotografie che si rifacevano a tecniche pittoriali. Nel 1800 fino al 1920-30 la fotografia era intesa come un mezzo che non poteva neanche lontanamente competere con l’arte della pittura, e il fotografo si sentiva pieno di complessi perchè era schiavo della tecnica e non poteva produrre artisticamente (mentalmente) quello che avrebbe voluto fare. Oggi è diverso, la fotografia ha una sua fisionomia artistica e (quasi) nessuno la mette in dubbio, le fotografie di Franco Fontana sono Fotografia artistica e all’epoca non dovette dimostrare nulla nei confronti dei suoi lavori, non ebbe attacchi dai pittori (come avvenne ad esempio, nei confronti di G.B.Gardin & colleghi ad opera della corrente parallela dei pittori futuristi), gli unici attacchi portati a Fontana partirono proprio dai suoi colleghi fotografi, e questo la dice lunga sulla consapevolezza, che la fotografia non aveva bisogno di referenze per attestare la sua artisticità, era separata dall’arte pittorica e non era inferiore…………. una fotografia di Fontana può sembrare un’opera astratta, ma non era sua intenzione copiare la pittura (anche se l’astrattismo naque con la pittura), la fotografia era il suo mezzo espressivo e con quello esprimeva le sue idee, la base di partenza era secondaria perchè per lui era importante il risultato. Ritornando ai giorni nostri, per il mio modo di vedere la digital art non può essere paragonata alla fotografia pittorialista. L’artista utilizza questa tecnica disegnando sul supporto digitale alla stregua del pittore che dipinge sulla tela, disegna linee, volumi, colori e con questi crea la sua opera d’arte, ma come abbiamo già detto la digital art non ha nulla a che vedere con la fotografia artistica, attualmente il confine è netto, da una parte c’è una macchina fotografica digitale con i suoi programmi di elaborazione, dall’altra parte un programma che inventa soggetti ex-novo. [lo]
Aprile 12, 2008 alle 5:45 pm #1339297enrixPartecipanteDa Wikipedia: Il pittorialismo fu un movimento della fine del XIX secolo nato per elevare il mezzo fotografico al pari della pittura o della scultura. La fotografia venne spesso paragonata con disprezzo a semplice strumento di riproduzione della realtà, a causa del procedimento meccanico e automatico richiesto per la produzione delle immagini. Lo scopo dei pittorialisti fu quello di apportare la manualità e il senso estetico necessario per rendere la fotografia un’opera comparabile a quella delle arti maggiori.
Il senso di abbellire le fotografie, là dove la macchina fotografica da sola non può arrivare, o idealizzare un paesaggio secondo la propria arte, togliendo elementi di disturbo e creando quindi oggettivamente un propria visione estetica, ha dei forti richiami al movimento sopraccitato. Sgarbi non etichetta (te le sogni anche la notte queste etichette! 😀 ) il maestro Fontana, bensì lo eleva: (dal saggio)
“Come per le opere darte, la fotografia vince i limiti di tempo e di spazio e rende immortali sia le opere che i fotografi creativi e pittorialisti come Franco Fontana, che conosce perfettamente la differenza tra vedere e immaginare, creare.”
Io non sono d’accordo con Sgarbi sul fatto che lui vede la fotografia com una forma d’arte limitata:
(dal saggio) “La fotografia rappresenta la morte del momento che in essa si commemora. E realtà viva. Hic et nunc. La pittura, invece rappresenta la vita, perpetua la vita. Mentre la fotografia ferma, conserva la morte, la pittura ferma un momento della vita. Come in artisti come Magritte e Antonio Lopez Garcia si supera e si vince la morte, si perpetua la vita. Così in Franco Fontana, che con la fotografia pittorialista, che è arricchita dallafflato della pittura, si perpetua, si immortala la vita in tutto il suo splendore.”
L’argomento è molto profondo e andrebbe analizzato minuziosamente e sicuramente io non sono in grado di dare un giudizio finale sull’argomento, posso solo proporre spunti costruttivi. Ciao
Aprile 12, 2008 alle 8:35 pm #1339335FrancoPartecipante[quote]Originariamente inviato da enrix: Il senso di abbellire le fotografie, là dove la macchina fotografica da sola non può arrivare, o idealizzare un paesaggio secondo la propria arte, togliendo elementi di disturbo e creando quindi oggettivamente un propria visione estetica, ha dei forti richiami al movimento sopraccitato. Sgarbi non etichetta (te le sogni anche la notte queste etichette! 😀 ) il maestro Fontana, bensì lo eleva: [quote] Guarda che nella pittura si etichetta tutto, le correnti, gli artisti, le opere, il prezzo….. per elevare Fontana a pittorialista è necessario immaginare la fotografia come una forma espressiva inferiore alla pittura. Se riesci mandami il testo di Sgarbi, ma da quello che riporti, dicendo che Fontana è un pittorialista, non fà altro che etichettare i suoi lavori contestualizzandoli a questa corrente (a meno che l’uso del termine pittorialista, nel suo testo abbia un significato diverso da quello storico) personalmente sono in profondo disaccordo con l’uso di questo termine (in senso strorico) nei confronti delle foto di Franco Fontana, almeno quelle di mia conoscenza, la sua arte è pura e parte da elementi espressivi non vincolati dalle tecniche pittoriche. Probabilmente Sgarbi conosce troppo bene la pittura e solo di striscio la fotografia e tende in modo pregiudizievole a definire pittorialisti i fotografi che riescono ad esercitare la propria arte al di fuori della semplice descrizione del soggetto inquadrato (foto descrittiva), ma questo, per chi conosce la fotografia, è profondamente riduttivo nei confronti della stessa, perchè tende a far apparire la fotografia artistica un semplice tentativo di copia dell’arte pittorica, quasi come se l’unico modo per manifestare la propria espressività nella fotografia, debba essere l’imitazione della pittura. La realtà è diversa, la pittura è nata diversi millenni prima della fotografia e quindi può contare sull’accettazione da parte del pubblico come forma di manifestazione d’arte pura, o superiore, ma questo non vincola e non dovrebbe mettere in soggezione il fotografo che ha mire artistiche (molti di noi, con intensità diversa) nell’eseguire fotografie che riescono, tramite mezzi puramente fotografici (compreso i software nella fotografia digitale!!) a portare in evidenza la propria creatività. Ma questi sono discorsi che forse possono essere capiti solo chi ama veramente la fotografia. Sono certo che un giorno la fotografia (magari non quella che immaginiamo oggi) sarà considerata da tutti come una forma d’arte quanto la pittura, se non di piu’, te lo dice uno che conosce la fotografia quanto la pittura, avendo fatto in passato sperimentazioni, concorsi, personali e mostre con entrambi le tecniche (ricerca del soggetto per la fotografia e la pittura classica e astratta, olio, acrilico, vetro artistico con elementi metallici, gioielleria, mosaico musivo con ogni genere di materiali naturali, soprattutto classico con pietra e vetro) ma che non ha mai immaginato la fotografia come arte inferiore rispetto la pittura, eccetto il grado di evoluzione storica……… siamo in un limbo dove la fotografia deve ancora dimostrare le sue potenzialità, e soprattutto deve liberarsi dai vincoli tecnici che la tengono oppressa in un ambito ristretto, ma il digitale nel bene e nel male stà cambiando le cose, e anche se cerchiamo di frenarla, la storia và avanti, perchè come diceva un noto artista, la storia siamo noi……….
Aprile 13, 2008 alle 6:11 am #1339411enrixPartecipanteSiamo punto e a capo! Io sono certo che la fotografia non sia un’arte minore rispetto la pittura. Sono due forme di arte differenti, con le loro caratteristiche intrinseche e tali devono rimanere. La pittura crea ex novo. La fotografia coglie la realtà e può renderla verosimile oppure la personalizza: la trasla, la muove, la scolora, limbrunisce, lillumina, la frammenta, la ingigantisce, la sfuoca, ecc. ecc. Ogni arte ha i suoi segreti, le sue tecniche e i suoi artisti con le loro emozioni, non esiste nessuna superiorità della disciplina artistica, ma esistono gli artisti! Sgarbi giustamente identifica una nuova forma di arte con il termine menzionato. Non vuole etichettare, vuole dare un nome a ciò che per un verso è fotografia e per un verso è pittura (se pur digitale), cioè una nuova forma darte. E quello che cerco di esprimere da 6 mesi a questa parte. A=fotografia; B=pittura; AB fotografia pittorialista (o con un termine più moderno arte digitale). Nessuna riduzione, nessuna etichetta, nessuna presunzione. Solo una nuova forma darte! E così lapalissiano. Almeno questo è il mio modo di vedere la fotografia e soprattutto di fare fotografia. Non credere che io non sia attratto dallarte digitale, per me è un fenomeno favoloso, guardare le immagini di F.Fontana è una delizia per i miei occhi. Ogni tanto mi dedico anchio a queste tecniche, ho una cartella del PC piena zeppa di elaborazioni. Anzi, ho iniziato ad elaborare le immagini prima ancora di accostarmi al mondo della fotografia e credo anche di aver acquisito anche una certa dimestichezza. Ma tutto ciò non minteressa. La fotografia con la sua magia mi ha totalmente catturato, il mondo con i suoi mille volti è lì fuori pronto per essere artisticamente catturato, con i propri occhi, con le proprie emozioni, con la nostra interiorità, con la nostra piccola o grande professionalità. Dobbiamo solo permettere che la luce entri nei nostri obiettivi secondo le nostre modalità e visioni personali, e scriva per conto nostro, ciò che già è, ciò che noi personalmente osserviamo. Ho scelto questo hobby per tanti motivi, ho scelto di osservare il mondo con le sue stupefacenti sfaccettature, ho scelto larte di scrivere con la luce, ho scelto la fotografia, non ho scelto la creazione, ma losservazione creativa. Chiedo scusa di essere ricaduto nuovamente nella solita discussione. Se non ho nuove argomentazioni da postare, esco da questo thread, ma rimango comunque in ascolto! Fra65 chissà se un giorno troveremo un punto di vista che ci troverà di comune accordo. Sarebbe un evento da festeggiare Chissà, si potrebbe bere una birra insieme, distanza permettendo! [bir] Ciao
Aprile 13, 2008 alle 7:50 am #1339414FrancoPartecipantemi piace la birra, quindi ok, quando vuoi….. basta che dopo averne bevuta un boccale non mi ribatti con affermazioni che sembrano contrastare cose che non ho scritto, altrimenti finiamo per fare notte….. avrei parecchie cose da ridire su quanto scrivi, come il fatto che la pittura crea ex-novo mentre la fotografia no (è verosimile rispetto la realtà), ma non riguarda l’argomento del thread quindi faccio finta di non aver letto. Scusa se mi esprimo in modo diretto, ma ho la vaga impressione che tu stia cercando di far quadrare il cerchio con supposizioni tanto fantasiose quanto contradditorie……. quale sarebbe questa nuova forma d’arte tanto lapalissiana che si dovrebbe comprendere con l’equazione fotografia + pittura = fotografia pittorialista che Sgarbi avrebbe identificato e che tu hai rintracciato come la quadra delle idee che andavi cercando, quali sarebbero le linee ispiratrici che conducono a questa nuova forma artistica? Non nei mezzi. Non nelle forme. Nelle idee delle persone? Certo, ma ritorniamo alla solita domanda……… quali sarebbero le idee fondatrici di questa nuova forma d’arte, che la rendono tanto diversa da altre? L’accostamento tra pittura e fotografia? L’esigenza del fotografo di elaborare delle immagini fotografiche a tal punto da farle sembrare un dipinto imitando l’approcio che il pittore ha con tela e colori? Francamente non conosco fotografi (viventi) che affermano di essere ispirati da queste idee, ma non lo escludo, almeno in ambito amatoriale. la birra la pago io, ti ho rotto fin troppo le scatole con questi battibecchi, direi di sentire altre idee….. ciao [bir]
Dicembre 9, 2008 alle 7:26 pm #1414537Antony999PartecipanteOriginariamente inviato da enrix: Probabilmente Sgarbi conosce troppo bene la pittura e solo di striscio la fotografia …
Sarebbe più esatto dire che Sgarbi conosce un po’ di pittura e nulla di fotografia… Perché il confronto non può essere relativo a uno che non conosce nulla, ma dev’essere assoluto, con uno che la pittura la conosce davvero. Ed io ricordo molto bene le figuracce che Sgarbi faceva con Federico Zeri…. per valutarlo in modo assoluto, come un conoscitore della pittura. Partendo da questo punto di vista vedrai che tutto torna meglio.
Dicembre 12, 2008 alle 5:39 pm #1415606bisbiPartecipanteOriginariamente inviato da fra65: mi piace la birra, quindi ok, quando vuoi….. basta che dopo averne bevuta un boccale non mi ribatti con affermazioni che sembrano contrastare cose che non ho scritto, altrimenti finiamo per fare notte….. avrei parecchie cose da ridire su quanto scrivi, come il fatto che la pittura crea ex-novo mentre la fotografia no (è verosimile rispetto la realtà), ma non riguarda l’argomento del thread quindi faccio finta di non aver letto. Scusa se mi esprimo in modo diretto, ma ho la vaga impressione che tu stia cercando di far quadrare il cerchio con supposizioni tanto fantasiose quanto contradditorie……. quale sarebbe questa nuova forma d’arte tanto lapalissiana che si dovrebbe comprendere con l’equazione fotografia + pittura = fotografia pittorialista che Sgarbi avrebbe identificato e che tu hai rintracciato come la quadra delle idee che andavi cercando, quali sarebbero le linee ispiratrici che conducono a questa nuova forma artistica? Non nei mezzi. Non nelle forme. Nelle idee delle persone? Certo, ma ritorniamo alla solita domanda……… quali sarebbero le idee fondatrici di questa nuova forma d’arte, che la rendono tanto diversa da altre? L’accostamento tra pittura e fotografia? L’esigenza del fotografo di elaborare delle immagini fotografiche a tal punto da farle sembrare un dipinto imitando l’approcio che il pittore ha con tela e colori? Francamente non conosco fotografi (viventi) che affermano di essere ispirati da queste idee, ma non lo escludo, almeno in ambito amatoriale. la birra la pago io, ti ho rotto fin troppo le scatole con questi battibecchi, direi di sentire altre idee….. ciao [bir]
non fatevi pugnette a vicenda… sono due cose completamente diverse, ma ci sono esempi nella storia che vogliono assimilare le due forme d’espressione, ma partendo dall’ottica della pittura… osservate l’opera Absinthe di Degas (ma anche le altre), è una fotografia realizzata con la pittura, ed è stata considerata tale da sempre, erano le prime influenze che la fotografia portava nella pittura e viceversa …Degas è stato inquadrato nell’impressionismo, tra tutti i pittori del movimento lui forse era il più votato al ritratto come lo si intende oggi in fotografia, ha anticipato la fotografia senza usare la macchina, tramite l’uso della prospettiva e dell’inquadratura come oggi si intendono in fotografia, forse questo si può definire fotografia pittorialista… fotografi che si avvicinano nello scattare allo stile impresso nelle tele di pittori come degas… se no non saprei spiegarlo diversamente e bisognerebbe chiedere a sgarbi direttamente… che probabilmente a volte le spara pure grosse….
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