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Agosto 27, 2015 alle 1:08 am #1838750annaPartecipante
[quote=”skylight” post=661984]Le foto non sono male, anche se il taglio che predilige la ripresa dei particolari non mi entusiasma. Mi paiono foto più tendente ad apprezzare la resa del mezzo che il fine fotografico. Ho letto le tue considerazioni sulla resa dei dettagli, lavorazioni etc.. però rimango dubbioso. Sono belle foto niente da dire ma a mio parere poco comunicative.[/quote]
Che le mie foto, queste in particolari ti risultino non male e poco comunicative mi sta più che bene, per quello che riguarda il mio intento penso di averlo spiegato molto bene qualche commento fa e sono molto serena nel riceverne di negativi. Ci sono molte fotografie di altri che non mi piacciono per vari motivi che non sto a spiegare e che ricevono dei commenti positivi e mi rendo conto di quanti a pochi piaccia il mio modo, mi accontento e ne sono orgogliosa. Mi fa piacere sapere anche cosa non piace a chi osserva le mie fotografie.
[quote=”skylight” post=661984]Quando dici..”e con la Fuji posso dire di aver trovato il mezzo giusto per realizzare questo progetto che è già di fatto partito”.. mi dai l’impressione del solito tram tram vendi compra che tanta attenzione da a cosa stiamo usando e poco a cosa vogliamo comunicare. Questa necessità di enfatizzare il mezzo penso tolga contenuto ai lavori.
Lo dico perchè mi pare che nelle tue intenzioni ci sia sempre stata l’idea di una crescita percorso fotografico di un certo tipo, mentre qui vedo quasi la recensione di uno strumento più che il racconto di un emozione da comunicare.
Ho cercato di essere quanto più sincero spero tu non te al prenda.
In conclusione il mezzo potrà fare anche un differenza ma la continua ricerca di quello giusto denota più un nostro vagare fotografico senza meta più che una crescita. Difficilmente si cresce, le medesime foto non cambiano di contenuti e di valore potrebbero forse apparire “belle” ma a poco serve.
L’ideale sarebbe concentrasi sui contenuti. Digitale analogico che sia…[/quote]Perdonami ma questa “critica” non la accetto e non mi offende.
Credo che in un forum fotografico ci si possa esprimere liberamente anche per informare e nello stesso tempo far vedere delle fotografie a cui si crede.
Per far capire quanto sia inutile fare i conti in tasca alla gente, basandosi su un valore ipotetico dell’attrezzatura, il cambio totale tra macchina digitale, analogica e 4 obiettivi zeiss che posso utilizzare per entrambi i sistemi, mi è costato molto meno di un obiettivo canon serie L e ne sono felice.
Tutto questo fa parte di una scelta definitiva che mi ha fatto fare un balzo in avanti con un ritorno all’entusiasmo iniziale senza dimenticare tutto ciò che ho imparato fino a ora. Erano mesi che non mettevo piede alla Certosa e ultimamente, a distanza di pochi giorni, ci sono tornata tre volte e continuerò ad andarci con la stessa macchina fotografica e con gli stessi obiettivi a meno che io non diventi improvvisamente una miliardaria.
Io non vago per cercare l’attrezzatura giusta, vago solo quando sono alla ricerca di qualcosa di bello che non sempre viene visto con i miei occhi. Me ne faccio una ragione.
Grazie del passaggio.Agosto 27, 2015 alle 1:37 am #1838751annaPartecipante[quote=”paolomanzini” post=662018][quote=”Itzer” post=662000][quote=”paolomanzini” post=661994]
mi permetto nella fattispecie un altro tipo di considerazione, un pizzico diversa… [/quote]
Premetto di addentrarmi in un genere che non pratico e a dirla tutta forse non ho neppure ben compreso il senso del tuo ragionamento, tuttavia vorrei capirci un po’ di più ed allora ti faccio due domande:
Non credi sia un merito rendere “umano” un soggetto inanimato come una statua?
Ed ancora: dev’esserci necessariamente, o comunque è bene ci sia un diverso approccio nel fotografare una modella in carne ed ossa, piuttosto che una di pietra?[/quote]Caro ITZER, per risponderti non vorrei andare troppo fuori tema ci provo
io parto da un criterio (del tutto personale ovvio) che laddove non ci sono regole va bene tutto… è arte.. è istinto… è emozione…. chiamala come vuoi .. in questo caso se vale tutto vige solo il concetto mi piace o non mi piace , mi trasmette o non mi trasmette
di fatto puo’ essere davvero emozionante rendere “umano” un soggetto inanimato come una statua.
ma se si puo’ giocare il pallone con le mani con i piedi senza fuorigioco senza falli laterali senza falli vietati io non capisco piu’ il valore del giocatore .. almeno io non lo capisco non lo percepisco appieno
ma concordo con te che non deve esserci necessariamente alcun approccio obbligato
tuttavia se penso ad un complesso artistico come le opere del cimitero della certosa di bologna (credo siano quelle) mi viene in mente un libro di storia dell’arte, una guida fotografica, una tesi di laurea, un corso didattico sull’arte della scultura, mi viene in mente la Storia a cui queste opere si riferiscono (per fare degli esempi). Per restiture al lettore ogni eventuale singola specifica il fotografo deve misurarsi con luce composizione contrasti diversi ecc.ra. Deve stare dentro “vincoli” che accompagnano il lettore della foto verso l’obiettivo finale a cui lo scatto stesso è rivolto. per usare il tuo stesso termine c’è un approccio piu’ obbligato (modo scattare un opera d’arte, modo di scattare un abito indossato da una modella) che supera il solo scopo emozionale, ma ha anche uno scopo piu’ concreto piu’ utilitaristico .
E’ una mia personale convinzione che il primo modo di scattare sia piu’ “facile” (se mi si passa questo termine cosi generico) perchè fa leva su cio’ che naturalmente ci viene spontaeno produrre a livello di sensazioni e di tecnica insieme
Siccome ritengo Anna davvero brava (si vede subito quando c’è la disposizione , la propensione) mi piacerebbe vederla misurarsi con qualcosa che mette insieme vincoli speifici e talento. E’ il mix che distingue un fotografo da un altro. E lei ne hqa tutte le doti.
spero di essere stato chiaro IMO ovviamente
[bir][/quote]Grazie Itzer, hai anticipato la mia domanda. 🙂
Paolo ti ringrazio per la stima e la fiducia ma la penso diversamente da te.
Concedimi del tempo per risponderti. Grazie.Agosto 27, 2015 alle 1:41 am #1838752annaPartecipante[quote=”tigercris” post=662019]ciao a tutti.
sono quello che ha consigliato il monopiede. 😀
interessante il discorso di Paolone. Non lo sposo in toto ma lo trovo un approccio molto interessante.
In questo forum i bolognesi ci propongono spesso foto alla certosa, Max, Stefy e Anna soprattutto. Un bellissimo servizio su Sky su Fontana mi ha mostrato un altro modo di fotografare statue.
Un soggetto che ritenevo banale, stupido e assurdo (parlando dei cimiteri) ma mi sono profondamente ricreduto. Già altrove Valerio parlava di “dare personalità” ad un viso artificiale solo con illuminazioni diverse.
Mi metterò anche io alla prova con questo genere.
E’ una promessa o una minaccia??[/quote]Allora Cris ti aspettiamo a Bologna, mi raccomando non dimenticare il monopiede . 😀
Agosto 27, 2015 alle 10:32 am #1838753skylightPartecipanteNon ne facevo una questione economica. Mi sono permesso di commentare la scelta di cambio attrezzatura come una tappa di un percorso fotografico.
Mi permetto di linkare questa intervista di Berengo Gardin. Il titolo “fotografie inutili” non vuole assolutamente essere un riferimento ai tuoi lavori beninteso, mi interessa di più il cenno su come la tecnica sia una cosa da non sopravalutare e ci si debba invece concentrare sulla curltura fotografia e sul significato di una foto.
Ormai si legge quasi solo di cambi corredo alla ricerca di quello giusto, come se il con cosa facesse più la differenza del perchè fotografiamo.
Ora mi fermo, sperando di aver dato un contributo costruttivo che non voleva essere una critica ma solo uno spunto.
Il tema è forse imparare un linguaggio.A presto.
Agosto 27, 2015 alle 11:00 am #1838754LuppoloPartecipante[quote=”skylight” post=662036]
….
A presto.[/quote]Il “cosa” utilizziamo non ha più importanza del “cosa” e del “come” fotografiamo.
Ma è indubbio che l’attrezzatura “giusta”, quella con cui sviluppi un feeling, quella che ti sta bene in mano, quella che può garantire il livello qualitativo che ti aspetti, ha un’importanza da non sottovalutare.
Tu stesso ora hai una FF e delle ottiche fisse di qualità elevata, c’è chi gira con una folding di legno, chi con un banco ottico da 10 chili, chi con una vecchia Hasselblad, chi con una mirrorless modernissima, chi con una logora biottica, chi con una compatta.
Tutti questi soggetti hanno cercato l’attrezzatura più adatta alle proprie esigenze, mi pare ovvio.
E’ un minestrone riscaldato questa diatriba, vecchia quanto la fotografia…Agosto 27, 2015 alle 11:22 am #1838758skylightPartecipante” l’attrezzatura “giusta”, quella con cui sviluppi un feeling”
Si ma sembra che questo famoso feeling non riesca a trovarlo mai nessuno considerando quel che si legge..
Se invece si vanno a vedere foto di livello questi discorsi si perdono in nulla…chissà come mai.
Dico questo perchè ultimamente sto rivalutando molte cose lette e dette, però è un discorso che esula da questo topic che non voglio e non mi pare corretto dirottare su altro che non le foto di ambe!
Sono sicuro che il suo percorso la porterà a ottimi risultati.Agosto 27, 2015 alle 11:32 am #1838759annaPartecipante[quote=”skylight” post=662036]Non ne facevo una questione economica. Mi sono permesso di commentare la scelta di cambio attrezzatura come una tappa di un percorso fotografico.
Mi permetto di linkare questa intervista di Berengo Gardin. Il titolo “fotografie inutili” non vuole assolutamente essere un riferimento ai tuoi lavori beninteso, mi interessa di più il cenno su come la tecnica sia una cosa da non sopravalutare e ci si debba invece concentrare sulla curltura fotografia e sul significato di una foto.
Ormai si legge quasi solo di cambi corredo alla ricerca di quello giusto, come se il con cosa facesse più la differenza del perchè fotografiamo.
Ora mi fermo, sperando di aver dato un contributo costruttivo che non voleva essere una critica ma solo uno spunto.
Il tema è forse imparare un linguaggio.A presto.[/quote]
Pensi che sia solo il fotografo a fare la fotografia? Pensi che basti essere acculturati per fare fotografie utili o buone? E credi fermamente nel fatto che ogni fotografia debba per forza avere un significato?
L’attrezzatura ha la sua importanza sempre; la scelta va fatta a seconda delle proprie esigenze e per migliorare alcuni aspetti della propria fotografia, anche questo rientra in un discorso culturale.
Poi che ci siano PH, Photographer, Fotografi (alcuni hanno il coraggio di aggiungere “emozionale” che non significa nulla) che basano il tutto sull’attrezzatura è un altro discorso che non mi appartiene.Agosto 27, 2015 alle 11:47 am #1838760skylightPartecipanteBè penso che dipenda dal motivo che ti spinge a fotografare, da quello che tu vuoi ottenere.
Comunque secondo me le parole di Berengo Gardin in questo senso spiegano molto bene.Agosto 27, 2015 alle 11:49 am #1838761LuppoloPartecipante[quote=”skylight” post=662040]” l’attrezzatura “giusta”, quella con cui sviluppi un feeling”
Si ma sembra che questo famoso feeling non riesca a trovarlo mai nessuno considerando quel che si legge..
Se invece si vanno a vedere foto di livello questi discorsi si perdono in nulla…chissà come mai.
Dico questo perchè ultimamente sto rivalutando molte cose lette e dette, però è un discorso che esula da questo topic che non voglio e non mi pare corretto dirottare su altro che non le foto di ambe!
Sono sicuro che il suo percorso la porterà a ottimi risultati.[/quote]Purtroppo il web è un posto inadeguato a parlare di fotografia ed i discorsi sui megapixels e sulla risolvenza sotterrano spesso tutto il resto, te ne do atto.
Agosto 27, 2015 alle 1:19 pm #1838767paolomanziniPartecipante[quote=”skylight” post=662036]Non ne facevo una questione economica. Mi sono permesso di commentare la scelta di cambio attrezzatura come una tappa di un percorso fotografico.
Mi permetto di linkare questa intervista di Berengo Gardin. Il titolo “fotografie inutili” non vuole assolutamente essere un riferimento ai tuoi lavori beninteso, mi interessa di più il cenno su come la tecnica sia una cosa da non sopravalutare e ci si debba invece concentrare sulla curltura fotografia e sul significato di una foto.
Ormai si legge quasi solo di cambi corredo alla ricerca di quello giusto, come se il con cosa facesse più la differenza del perchè fotografiamo.
Ora mi fermo, sperando di aver dato un contributo costruttivo che non voleva essere una critica ma solo uno spunto.
Il tema è forse imparare un linguaggio.A presto.[/quote]
credo il tuo sia un preziosssimo contributo
piccolo OT fuori foto di anna ma in generale
se un grande maestro parla di “buone” foto e non “belle” foto, parla di foto “inutili” credo che valga la pena una riflessione
credo che si debba ragionare se il non essere daccordo forse è un modo solo per auto giusticarsic’è un concetto intimo e un concetto pubblico
io su questo sono un po talebano un po integralista: ….. se le tue foto sono intime se le fai per un tuo legittimo percorso interiore tienitele per te .. che me le fai vedere a fa?Agosto 27, 2015 alle 1:22 pm #1838768LuppoloPartecipanteQuindi salviamo solo la fotografia di reportage o la street?
Salviamo solo la fotografia che piace a Gardin?
Tutto il resto è ciarpame inutile da tenere per se stessi?
Molti panorami sono inutili, quasi tutti i ritratti sono inutili, le macro sono inutili, la fotografia astronomica è inutile…EDIT: ops, dimenticavo… l’avifauna dovrebbe essere inutile, anche gran parte della fotografia architettonica è inutile…
RIEDIT: mi sovvengono almeno 3-4 foto famose di Gardin assolutamente inutili, bontà sua e dei critici che le hanno innalzate a capolavori della fotografia
Agosto 27, 2015 alle 2:31 pm #1838769annaPartecipanteAutorizzo l’OT.
Agosto 27, 2015 alle 2:32 pm #1838770LuppoloPartecipante[app] [app] [app]
[ale] [ale] [ale]
[mat] [mat] [mat]Agosto 27, 2015 alle 3:37 pm #1838773skylightPartecipante[quote=”anbe40″ post=662051]Autorizzo l’OT.[/quote]
Bè quindi se è lecito Ottare, ottiamo.
Penso che nel percorso fotografico si parta troppo presto dalla fine e non dall’inizio. Mi spiego.
Di solito ci si butta sulla tecnica e poi si passa all’attrezzatura. Anni spesi ad analizzare e studiare mezzi e modi di fotografare. Prove su prove, questo va questo non va, ricerche etc… Col tempo ci si interessa (quando va bene) di chi la fotografia l’ha fatta davvero. Autori opere, che però forse bene non si comprendono. Nel frattempo non siamo contenti delle nostre foto, e pensiamo che dipenda dal mezzo, obiettivi nitidezza, pdc, bianco e nero colore…quanta confusione.Forse, dico forse è l’idea che manca. E l’idea nasce dalla passione e dallo studio. Ecco forse non c’è l’idea se a supportarla non c’è una buona conoscenza e uno studio della fotografia in questo caso.
Quando un idea ha un valore, allora le altre cose seguono: “estetica, emozione, bellezza” e la tecnica (anche poca) supporta.
Ma la tecnica si impara in fretta e sopratutto chiunque è in grado di apprenderla. Invece l’idea che viene in seguito a studio sacrificio e dedizione quella è un altra cosa, ma è la base. Poi la foto, il ritratto, lo still life avranno motivo di essere e non saranno come la millesima foto fatta tra tante tutte uguali. Questo non lo dico io, ma lo raccontano i tanti fotografi di cui si può leggere e imparare, e lo comunicano le loro opere.
Se la mattina ti alzi e vai alla certosa e scopri che le tue foto con la fuji sono meglio di quelle con la pellicola, e sei più soddisfatta forse sei sulla cattiva strada perchè secondo me non era quello quello che ti mancava, ma scoprirai che quella mancanza ti aspetta dietro l’angolo del 500 scatto che farai con la fuji. E’ un esempio è non mi riferisco a Ambe sia chiaro, ho solo preso in prestito la sua esperienza.
Le cose che non hanno un forte fondamento stancano.Quando ho iniziato con il digitale, ho sempre avuto tanti consigli da altri più esperti sui forum e di persona, erano sempre consigli tecnici, difficilmente erano sul linguaggio fotografico. Stranamente di quello sui forum si parla poco.
Quando postiamo una foto lo facciamo perché ci interessa sapere se arriva no? Bene allora cosa vogliamo comunicare? E’ bene averlo chiaro. Come vogliamo farlo?
Ecco ora i generi avio fauna, astrofotografia sono generi documentaristici (chiamiamoli così). E l’intento è “questa è la galassia di Andromeda” questo è il passero solitario etc.. qui è solo una questione tecnica.
Se prendo una aborigeno gli spiego tutto sulle tecnica e gli do un inseguitore, un telescopio un pc, una reflex modificata all’IR, e gli faccio fare 10 giorni di prove, alla fine la foto alla Galassia Esce.
Invece proviamo a vedere se esce questa:
Vaporetto di Berengo Gardin
http://www.cultframe.com/wp-content/uploads/gianni_berengo_gardin-vaporetto1.jpg
Oppure questa:
Di Alfred Stieglitz (favolosa)
http://4.bp.blogspot.com/-CuyDMemYHkM/TynIdCOIDHI/AAAAAAAAAAM/3mtij5tWyIs/s1600/Alfred+Stiglitz,+Il+capolinea+del+tram+a+cavalli,.jpg(chi mi attiva i link? non sono capace!!)
Agosto 27, 2015 alle 3:57 pm #1838775LuppoloPartecipanteSe parli in generale non trovo molto da eccepire in quello che dici.
Spesso la ricerca dell’attrezzatura sempre più performante fa annegare il vero obiettivo che dovrebbe avere il fotoamatore, fare buone foto.
Gardin ha molte cose da insegnarci e ci regala belle fotografie e a volte buone fotografie (perchè anche alcune foto di Gardin sono inutili e “solamente” belle), ma alcune sue posizioni mi sembrano francamente delle prese di posizione polemiche nei confronti del mondo dei fotoamatori.
Per esempio quando parla di foto inutili e quando afferma che la fotografia è un mestiere (affermazione quanto mai ardita e decisamente poco sostenibile).
L’idea che tu richiami spesso non può, secondo me, nascere dallo studio e dall’applicazione: l’idea, la creatività, l’estro non si studiano, si studia per essere degli ingegneri, degli astrofisici, dei medici, ma non hanno ancora inventato corsi di formazione per novelli Einstein, Hawking e Pasteur.
Infine, trovo banali e devianti le due posizioni antitetiche nei confronti dell’attrezzatura fotografica: corpi e ottiche non vanno demonizzati ne’ resi gli attori principali, come al solito in medio stat virtus. -
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