Se quello che si è detto sulla foto del canyon è vera, siamo sicuramente di fronte a una speculazione, sia monetaria che mediatica. Può piacere o no ma almeno Rhen II di Gursky si inserisce all’interno di una tradizione e cultura fotografica che molto ha dato alla fotografia dagli anni 70-80 in poi. Ci sono sempre stati casi nella storia dell’arte in cui il mercato (fatto di collezionisti, critici e galleristi) ha mediato in maniera illuminata tra l’artista e il pubblico. Basti pensare a Picasso. Succede anche con la fotografia a volte, e a volte no.
@clanon: non so se esistono argomentazioni cui mi sento più vicino; in questo momento sono consapevole del fatto che tutta una parte di fotografia, che chiamerei per semplicità “fotografia sociale”, non mi appartiene. Per me l’uomo rimane il soggetto più ingestibile e distraente che ci possa essere. Ovviamente è solo il mio pensiero [lo]