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Maggio 11, 2011 alle 4:10 am #1646078madmet_raPartecipante
Ecco alcuni scatti dalla manifestazione contro la vivisezione. Alcuni degli attivisti si sono ingabbiati per riportare l’esempio della vita, se proprio così la si può definire, degli animali così detti “da laboratorio” obbligati a vivere in gabbie piccolissime nelle quali non riescono nemmeno a grattarsi o a leccarsi per provare sollievo da qualche trauma…la stessa vita la fanno anche gli animali che vivono in allevamenti intensivi, ma la manifestazione, questa volta, si basava sulla sensibilizzazione alla vivisezione… Vi lascio alcuni scatti… C&C graditi, come sempre… 1.
Maggio 11, 2011 alle 3:23 pm #1646161madmet_raPartecipanteACC…mi sono appena accorto che nella foto 4 la cornice “taglia un dito” al soggetto..appena riesco, metto a posto…
Maggio 11, 2011 alle 3:25 pm #1646164rossomotoPartecipanteTrovo interessante l’ultima, anche se secondo me sarebbe riuscita meglio se la modella avesse tenuto gli occhi aperti e fissato l’obiettivo con sguardo da cucciolo triste. Per quanto riguarda la composizione (sempre dell’ultima) le unghie dei piedi sono tagliate (nell’inquadratura, intendo :D) e così la mano destra della modella.
Maggio 11, 2011 alle 3:36 pm #1646170madmet_raPartecipanteAhhaha Il taglio della mano dx della modella, è dovuto al crop per eliminare elementi di disturbo dallo scatto originale..quello delle unghie dei piedi, credo dalla cornice..se così fosse, metterò a posto anche questa, oltre alla foto #4. Grazie mille del passaggio e dei consigli… Ne ho una con la stessa modella che fissa l’obiettivo, proverò a caricarla..
Maggio 12, 2011 alle 3:52 am #1646339madmet_raPartecipanteIntanto vi lascio quest’altro scatto che mi piace molto… presto aggiusterò gli altri… Grazie per le nuove critiche e per i nuovi consigli che mi darete…
Maggio 12, 2011 alle 2:06 pm #1646388rossomotoPartecipanteTi dirò, a me questo scatto non piace molto. Credo dipenda dal fatto che la donna in primo piano sia ripresa da dietro la nuca, facendo così vedere solo “una massa di pelo” invece dei tratti del viso. In questo modo le due donne nella gabbia non sono solo spersonalizzate, ma addirittura deumanizzate. Questo fa perdere quell’aggancio “anche gli animali soffrono come noi”, perchè chi guarda la foto non riesce ad identificarsi con le due donne nella gabbia, non le percepisce come persone (e quindi non pensa “anche gli animali soffrono come soffrirei io”). In questo senso è più efficace la n. 4 delle tue prime foto, in cui si percepiscono chiaramente i tratti del viso come umani ma non abbastanza per identificarla come una persona specifica. Ecco, nel caso di quest’ultima tua foto, in cui ci sono più soggetti nella gabbia, sarebbe stato secondo me più efficace una ripresa in cui i tratti del viso erano chiaramente ma parzialmente visibili, in modo da trasmettere la sensazione di umanità ma non di un particolare individuo (quindi chi guarda non pensa “cavoli suoi” ma “potrei essere io”)
Maggio 12, 2011 alle 11:26 pm #1646510madmet_raPartecipanteDirei che il tuo discorso è chiarissimo! Non so perchè, ma io mentre scattavo, mi concentravo più che altro sulle mani dei modelli…forse perchè ritenevo quelle il mio “punto di riferimento”…un cane non ha le mani come noi, nè tanto meno un coniglio… sì, molto probabilmente il viso è molto più diretto nella comunicazione… ti ringrazio infinitamente per i consigli e per le osservazioni, sicuramente la prossima volta ne terrò conto…
Maggio 13, 2011 alle 2:22 am #1646561rossomotoPartecipanteDi niente. Torna utile anche a me pensare ad alta voce 😀 Speriamo che io riesca ad imparare qualcosa da quello che dico 😀
Maggio 13, 2011 alle 12:29 pm #1646590madmet_raPartecipanteahahaha prima o poi qualcosa impareremo anche da noi stessi… (o)
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