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A. Feininger – Fotografia Totale + riflessioni personali.

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  • #1596139
    porcospino99
    Partecipante

    Inserisco di seguito la dedica dell’autore del libro in oggetto: (è integrale ma non credo di violare nessun diritto d’autore in quanto cito testualmente, riporto titolo ed autore e il libro è pure fuori da ogni catalogo) “A Jessica amica di lunga data, graziosa e vivace madre di tre simpatici ragazzini. Jessica è una delle “fotografe” più disinvolte, esuberanti, disinibite (e peggiori) che io conosca. E’ fiera dei suoi tre apparecchi ultimissimo modello, scatta con passione, consuma un’incredibile quantità di pellicola a colori, e, almeno per quanto io ne so, non è ancora riuscita a realizzare una sola immagine decente. Ma non si lascia scoraggiare dal fatto che quasi tutte le sue foto sono brutte e inutili, ci prova e ci riprova, sempre con lo stesso entusiasmo degno di miglior causa e sempre con gli stessi infelici risultati. Ma se non “riesce” non è perchè non puà permettersi una buona attrezzatura, non perchè i suoi soggetti non sono fotogenici, non perchè non possiede le conoscenze tecniche (non è una tecnica esperta, ma nemmeno le serve esserlo perchè i suoi apparecchi automatici e i laboratori di sviluppo e stampa lavorano per lei). Non riesce perchè non ha la più pallida idea del che cosa, del perchè e del quando della fotografia. E’ stata proprio questa sua imperterrita voglia di fare, il suo sorriso fiducioso, la speranza che la prossima volta “andrà meglio” a indurmi a scrivere questo libro. Andreas Feininger – Fotografia totale, come quando perchè fotografare ed. A. Vallardi 1982 Ora le mie riflessioni: dedico questo post a tutti i tecno-fotografi che si arrovellano se è meglio la 50D o la nuova 60D oppure aspettare la 5dmk3… una dedica senza antipatia o spirito critico ma solo uno stimolo a pensare cosa vogliono dalla macchina: che faccia tutto e di più e che faccia buone foto? Allora una macchina qualunque può andare bene se uno sa cosa, quando, come e perchè fotografare. Ben inteso che io non so queste cose, ma ci provo senza inseguire metri di pellicola come Jessica (o più modernamente GB di schede). Trovo questa premessa quanto mai attuale ed interessante vedendo le migliaglia di persone che hanno una reflex (ma anche una compatta) al collo, di recente al festival dei Buskers di Ferrara ho visto veramente tante tante persone con le reflex ultimo modello fare foto agli artisti di strada, da un lato mi piace che la fotografia possa essere un’arte “semplice” ed alla portata di tutti dall’altro è troppa la confusione tra foto ricordo-banali-inutili… e foto frutto di una ricerca ed uno studio. Qui mi fermo lasciandovi proseguire (ed eventualmente rispondervi) precisando nuovamente che non vuole essere un post polemico o altro ma solo l’ennesimo spunto di riflessione sul perchè si fotografa. ciao Nicola

    #1596145
    fireblade
    Partecipante

    Non posso aggiungere nient’altro. Ho sposato il pensiero di Feininger da un pezzo, e ne vado ben fiero: ha cambiato totalmente il mio approccio mentale alla fotografia.

    #1596166
    fireblade
    Partecipante

    Originariamente inviato da esaurito: si, ma mica ha visto la nuova 60D!! cambierebbe idea 🙂

    Si, uscendo dalla tomba e seminando il terrore notturno tra i fotoamatori sotto forma di zombie-crop400%

    #1596169
    migliorabile
    Partecipante

    Per l’utente della domenica, o per il dilettante, la fotografia e’ intimamente associata all’attrezzatura. Ci vuole del tempo per capire che l’attrezzatura e’ solo il primo passo. E voglia di capirlo. Per una certa tipologia di foto, comunque, l’attrezzatura e’ importante (non fondamentale !), come ad esempio: – sport – macro – avifauna Per un’altra tipologia, e’ sufficiente: – foto di famiglia – foto delle vacanze Se l’utente e’ soddisfatto delle foto che realizza, allora vuol dire che ha acquistato l’attrezzatura giusta. Quando si inizia ad osservare (non guardare) le foto realizzate da quelli bravi, ci si rende conto che l’attrezzatura non e’ tutto, ma ci vuole anche talento. Pero: 1) quante delle persone che postano le foto osservano le foto fate da altri? O seguono forum (oltre a questo, ovviamente 🙂 ) che presentano foto di qualita’? 2) quante di queste persone non sono per niente soddisfatte delle foto che postano? 3) quante persone cercano di dare un significato alla foto? Di dare una motivazione alla foto che hanno realizzato? Non e’ solo la lettura di un libro (quelli di Feininger sono difficili da trovare!), ma un attegiamento mentale. E tale atteggiamento deve provenire da se stessi, deve essere culturale: non sara’ certo un libro a far riflettere, se uno non ha gia’ riflettuto per conto suo. PS: quando acquistero’ la 1Ds mark XX, le mie foto saranno fantastiche, da primo premio 🙂 .

    #1596170
    emmeti71
    Partecipante

    non capisco che problema ci sia a fare le foto ricordo con una reflex da 2000 euro. Dovrebbero essere appannaggio solo di un’elite (della quale NOI dovremmo far parte perchè abbiamo velleità pseudo-artistiche)? credo che in ogni famiglia ci sia almeno una macchina fotografica… e che gran parte di queste vengano utilizzate per i propri ricordi, per i propri momenti. Non credo che dobbiamo porci su piedistalli ideali perchè abbiamo una passione che attraverso studio e dedizione ci porta magari a riuscire una volta ogni tanto a emozionare qualcun’altro con le nostre immagini

    #1596174
    fireblade
    Partecipante

    Originariamente inviato da migliorabile: Per l’utente della domenica, o per il dilettante, la fotografia e’ intimamente associata all’attrezzatura.

    L’avverbio corretto è morbosamente

    E tale atteggiamento deve provenire da se stessi, deve essere culturale: non sara’ certo un libro a far riflettere, se uno non ha gia’ riflettuto per conto suo.

    Non sono d’accordo. Un libro può essere come un interruttore che accende una lampadina.

    #1596186
    migliorabile
    Partecipante

    Forse. Ma bisogna essere ottimisti. Diciamo di si 🙂 . Ma non sempre. Non c’e’ nessun problema se uno usa una macchina da 2000 euro, ed un obbiettivo da 1200 o 2000, piu’ un flash da 500, per fare le foto di famiglia. E’ anche vero che non tutti saranno interessati a migliorare significativamente il loro modo di fotografare. Con significativamente intendo il tentativo di diventare un artista, non un professionista. Con professionista intendo colui che fa delle foto che seguono dei canoni standard (a seconda della tipologia di foto) e che soddisfano le esigenze di un cliente. In prima approssimazione direi che chiunque puo’ diventare un fotografo professionista: una volta che si sono studiati i formati standard delle foto da realizzare per un certo settore, non deve far altro che scattare, stampare e consegnare (e farsi pagare 🙂 ). Sto pensando a settori come le foto di matrimonio, le foto degli abiti alle modelle in passerella, ecc. Direi, la fotografia commerciale. Per la lampadina che si accende, pero’, secondo me ci deve essere la lampadina spenta 🙂 . In qualche modo il lettore del libro doveva gia’ interrogarsi sull’argomento, anche se in modo embrionale. Se non c’e’ (la lampadina), non c’e’ speranza. Ma molto probabilmente, se il lettore sta’ leggendo, allora la lampadina c’e’!

    #1596277
    porcospino99
    Partecipante

    Originariamente inviato da emmeti71: non capisco che problema ci sia a fare le foto ricordo con una reflex da 2000 euro. Dovrebbero essere appannaggio solo di un’elite (della quale NOI dovremmo far parte perchè abbiamo velleità pseudo-artistiche)? credo che in ogni famiglia ci sia almeno una macchina fotografica… e che gran parte di queste vengano utilizzate per i propri ricordi, per i propri momenti. Non credo che dobbiamo porci su piedistalli ideali perchè abbiamo una passione che attraverso studio e dedizione ci porta magari a riuscire una volta ogni tanto a emozionare qualcun’altro con le nostre immagini

    Non voglio pormi su un piedistallo e non ho nessun problema a veder persone con migliaglia di euro al collo per fare foto di famiglia. La maggior parte di quelli che hanno una macchina in casa anche se costosa non hanno ne veleità artistiche ne sono alla ricerca della “foto del secolo”, il mio pensiero era rivolto a chi è convinto o di fare o di non riuscire a fare la foto del secolo per colpa/merito della macchina. Mi mette “tristezza” (passami il termine) che se mostro una bella foto a chi di fotografia non si intende la domanda pricipale sia: ma che macchina hai? quanti megapixel ha?? In questo senso manca una cultura di base sulla fotografia o più in generale sull’uso/lettura delle immagini.

    #1597966
    albert_insane
    Partecipante

    mi voglio unire al rammarico di vedere sempre scadere le argomentazioni sulle fotografie sul fattore strumentazione… purtroppo il costo stesso di certa attrezzatura dovrebbe di fatto appenderla al collo di chi ha fatto della fotografia una intima e forte passione, o di chi ci lavora: di chi cioè l’ha studiata e fatta propria. l’oggetto tecnologico, oggi, si pone come status symbol ed ha di fatto ha abbattuto questa barriera. ma nemmeno per me il problema è questo… vedo anche io poca propensione, come già scritto sopra, a *leggere* le immagini. e vedo molta “autocelebrazione”, di presunti artisti che si nascondono dietro super apparecchi per esaltare una o due foto(spesso fortunosamente belle) estrapolate da diversi gigabyte di tentativi in stile “punta e scatta”. se fossi un vero fotografo, credo arriverei ad incazzarmi 🙂

    #1597971
    fireblade
    Partecipante

    Originariamente inviato da albert_insane: se fossi un vero fotografo, credo arriverei ad [s]incazzarmi[/s] 🙂

    Se fossi un vero fotografo, o meglio, un vero appassionato, avresti da tempo fatto tue argomentazioni che ti permettono di passare sopra alle questioni di dettaglio senza arrabbiarti. Come ho già scritto molte volte, è impossibile cambiare la mentalità delle persone, possiamo soltanto limitarci a proporre la nostra esperienza, frutto del nostro cammino, nella speranza che possa essere raccolta da qualche viandante che ha perso la strada. E mi accontento così, ma arrabbiarmi proprio no, anzi, certe cose oramai mi scivolano sopra come l’acqua su di una cerata 😉

    #1597979
    albert_insane
    Partecipante

    Originariamente inviato da fireblade: Se fossi un vero fotografo, o meglio, un vero appassionato, avresti da tempo fatto tue argomentazioni che ti permettono di passare sopra alle questioni di dettaglio senza arrabbiarti. Come ho già scritto molte volte, è impossibile cambiare la mentalità delle persone, possiamo soltanto limitarci a proporre la nostra esperienza, frutto del nostro cammino, nella speranza che possa essere raccolta da qualche viandante che ha perso la strada. E mi accontento così, ma arrabbiarmi proprio no, anzi, certe cose oramai mi scivolano sopra come l’acqua su di una cerata 😉

    credo tu abbia perfettamente ragione. mi chiedo però ogni giorno, se la confusione che si è creata non arrivi da una parte a deviare pericolosamente il percorso conoscitivo(di se stesso e della propria sensibilità artistica) di chi vuole usare con consapevolezza un apparecchio fotografico. e contemporaneamente, se anche il viandante non rischia di essere disorientato. come appartenente alla prima categoria, non nego di sentirmi disorientato, e di esser costretto molte volte a isolarmi, a dir di no alle proposte di “uscita fotografica” di amici.

    #1597984
    fireblade
    Partecipante

    Originariamente inviato da albert_insane: credo tu abbia perfettamente ragione. mi chiedo però ogni giorno, se la confusione che si è creata non arrivi da una parte a deviare pericolosamente il percorso conoscitivo(di se stesso e della propria sensibilità artistica) di chi vuole usare con consapevolezza un apparecchio fotografico. e contemporaneamente, se anche il viandante non rischia di essere disorientato. come appartenente alla prima categoria, non nego di sentirmi disorientato, e di esser costretto molte volte a isolarmi, a dir di no alle proposte di “uscita fotografica” di amici.

    Per questo esistiamo noi. Il nostro scopo, la nostra missione (di volontariato) è quella di diffondere la cultura della fotografia, mondata da tutti gli orpelli consumistici. 😉

    #1598009
    albert_insane
    Partecipante

    Originariamente inviato da fireblade: Per questo esistiamo noi. Il nostro scopo, la nostra missione (di volontariato) è quella di diffondere la cultura della fotografia, mondata da tutti gli orpelli consumistici. 😉

    questa tua ultima affermazione mi fa ritornare in mente un altro dubbio che da tempo mi assale.. da quando cioè un collega dell’allora mio lavoro mi raccontava delle serate passate con i suoi amici appassionati di fotografia, a discutere e far critica sui reciprochi scatti… serate passate in compagnia, con stampe davanti al naso al posto di monitor. sono solo io a considerarlo un metodo molto più potente di trasmissione della cultura dell’immagine, e dello spirito critico della loro osservazione? e se esistono ancora tali “gruppi di lavoro”, come aderirvi?

    #1598014
    fireblade
    Partecipante

    Originariamente inviato da albert_insane: sono solo io a considerarlo un metodo molto più potente di trasmissione della cultura dell’immagine, e dello spirito critico della loro osservazione? e se esistono ancora tali “gruppi di lavoro”, come aderirvi?

    Niente di più vero. Ma il problema non è aderire, il problema è trovarli questi gruppi. Se nelle grandi città esistono circoli fotografici, più o meno evoluti, nelle piccole città vi è spesso il nulla, o poco più. Il nostro sito promuove periodicamente incontri volti proprio a stabilire un contatto umano tra gli iscritti e creare amicizie. E devo dire, sinceramente, che i migliori amici degli ultimi miei anni li ho trovati (e li frequento regolarmente) proprio qui. Se segui la sezione iniziative prima o poi un raduno in veneto lo farò, lo desidero da tempo. Nel frattempo puoi guardarti intorno e cercare qualche circolo fotografico nelle tue vicinanze. Ma non credere però di trovare qualcosa di dissimile a quello che si trova qui. Il nostro sito altro non è che un campione statistico della realtà. I fanatici della tecnica sono ovunque, mentre discutere di fotografia “emotiva” è cosa assai rara, non dipende dai luoghi, dipende dalle persone, dalla loro cultura, dalla loro sensibilità, dalla loro generosità nel voler condividere emozioni con gli altri.

    #1598016
    skylight
    Partecipante

    Domanda (più o meno provocatoria), cosa c’è di male nel guardare , magari con un gruppo di amici, le foto davanti a un grande monitor, anzi perchè no davanti a un proiettore come si sono sempre guardate le DIA, visto che ora ci sono anche quelli. Insomma perchè guardare le dia davanti a un proiettore ha un senso e guardare le foto davanti a un monitor (anche una tv 50 pollici magari, tanto tra breve avranno una fedeltà pari a quella di un buon monitor H-ips) non può andare bene? Se prendo un proiettore e proietto una dia o un file ..dove sta la differenza?

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