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Abruzzo. Immagini dall’orrore

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  • #1455561
    gary76
    Partecipante

    Penso che le parole non servano [IMG]public/imgsforum/2009/4/001-foto.jpg[/IMG] [IMG]public/imgsforum/2009/4/002-foto.jpg[/IMG] [IMG]public/imgsforum/2009/4/003-foto.jpg[/IMG] [IMG]public/imgsforum/2009/4/004-foto.jpg[/IMG] [IMG]public/imgsforum/2009/4/005-foto.jpg[/IMG] [IMG]public/imgsforum/2009/4/006-foto.jpg[/IMG] [IMG]public/imgsforum/2009/4/007-foto.jpg[/IMG] [IMG]public/imgsforum/2009/4/008-foto.jpg[/IMG] [IMG]public/imgsforum/2009/4/009-foto.jpg[/IMG] [IMG]public/imgsforum/2009/4/010-foto.jpg[/IMG] [IMG]public/imgsforum/2009/4/011-foto.jpg[/IMG] [IMG]public/imgsforum/2009/4/012-foto.jpg[/IMG] [IMG]public/imgsforum/2009/4/013-foto.jpg[/IMG] [IMG]public/imgsforum/2009/4/014-foto.jpg[/IMG] [IMG]public/imgsforum/2009/4/015-foto.jpg[/IMG] [IMG]public/imgsforum/2009/4/016-foto.jpg[/IMG] [IMG]public/imgsforum/2009/4/017-foto.jpg[/IMG] [IMG]public/imgsforum/2009/4/018-foto.jpg[/IMG] [IMG]public/imgsforum/2009/4/019-foto.jpg[/IMG] [IMG]public/imgsforum/2009/4/020-foto.jpg[/IMG] [IMG]public/imgsforum/2009/4/021-foto.jpg[/IMG] [IMG]public/imgsforum/2009/4/022-foto.jpg[/IMG] [IMG]public/imgsforum/2009/4/023-foto.jpg[/IMG] [IMG]public/imgsforum/2009/4/024-foto.jpg[/IMG] [IMG]public/imgsforum/2009/4/025-foto.jpg[/IMG] [IMG]public/imgsforum/2009/4/026-foto.jpg[/IMG] [IMG]public/imgsforum/2009/4/027-foto.jpg[/IMG] [IMG]public/imgsforum/2009/4/028-foto.jpg[/IMG] [IMG]public/imgsforum/2009/4/029-foto.jpg[/IMG] [IMG]public/imgsforum/2009/4/030-foto.jpg[/IMG] [IMG]public/imgsforum/2009/4/031-foto.jpg[/IMG] [IMG]public/imgsforum/2009/4/032-foto.jpg[/IMG] [IMG]public/imgsforum/2009/4/033-foto.jpg[/IMG] [IMG]public/imgsforum/2009/4/034-foto.jpg[/IMG] [IMG]public/imgsforum/2009/4/035-foto.jpg[/IMG] [IMG]public/imgsforum/2009/4/036-foto.jpg[/IMG]

    #1455564
    nanon
    Partecipante

    Ciao Gary76, le foto di persè mi piacciono e anche come reportage. L’unica cosa è che non so perchè ma a mio modesto parere forse non era il caso, almeno qui o in questo momento. Non ho guardato neanche un programma televisivo su questa tragedia a parte un Tg, non condivido il lucro sulle disgrazie altrui. Scusami ma mi sentivo di eprimere un mio parere. lunge da me la voglia di far il moralista, non sono proprio la persona adatta, anzi odio l’ipocrisia e il falso buonismo. (o) (o)

    #1455569
    iovete
    Partecipante

    Hai ragione, Gary. …..senza parole…… Quando la natura si scatena, può essere terribile! Natura Matrigna, diceva Leopardi. La finalità di questo sito è quella di educare noi novellini alla fotografia, ed in particolare il forum ci permette di commentare le foto degli “amici”, più o meno bravi di noi, facendo critica costruttiva. Detto questo, penso che le tue foto siano eccezionali come reportage, in quanto danno la possibilità di osservare i danni e l’orrore che le scosse hannno prodotto. Tecnicamente, il B/N penso sia la scelta giusta per la drammaticità che trasmette, e forse proprio per questo magari non avrei lasciato parti di alcune foto con il colore. Comunque BRAVO per come hai interpretato la tragedia. Penso ci sia voluto parecchio coraggio a recarsi in quei posti subito dopo il terremoto, e ad avere la mano ferma per lo scatto, sia per l’emozione che per le paura di nuove scosse. P.S.: Una preghiera per tutti quelli che ci hanno lasciato.

    #1455581
    fireblade
    Partecipante

    Ho apprezzato molto il tuo lavoro, non deve essere facile proiettarsi nell’orrore ed osservare gli effetti di un terremoto. Io sono dell’avviso che sia giusto essere informati, perché dall’informazione scaturisce l’aiuto responsabile alle persone colpite. Immaginare anche per pochi istanti di trovarsi al loro posto è spaventoso ed è giusto aiutare quelle popolazioni, ne hanno bisogno, sono nostri fratelli. Bravo, Gary. Invito tutti gli amici ad osservare qualche momento di raccoglimento in occasione dei funerali di stato per le vittime, che si terranno stamane.

    #1455585
    Luca Lupi
    Partecipante

    Io credo che queste immagini siano di grande valore, trasmettono intensamente la desolazione, la profanazione di tutto ciò che di caro esiste causata dal terremoto. Questo è coò cheun reportage deve fare, l’importante a mio avviso è informare, mostrare ciò che è successo e sempre nel rispetto della dignità e del dolore di chi ne è vittima, e credo che il tuo reportage sia assolutamente un esempio di ciò.

    #1455591
    reynolds
    Partecipante

    Ho parenti ed amici coinvolti in questo disastro, che sono sopravissuti, e che per ora dormono in auto. Lo scopo di queste immagini deve essere quello della memoria, per non dimenticare, ma soprattutto quello di ricordare a tutti che dobbiamo aiutarli, è un dovere di tutti gli italiani.

    #1455609
    Antony999
    Partecipante

    Quando tra dieci giorni, o meno, l’attenzione dedicata al terremoto calerà in modo vistoso, gli ultimi articoli saranno relegati nelle pagine più interne dei giornali e la TV tornerà a parlare di ballerine e giochini per deficienti, di questa disgrazia resteranno solo le immagini, a futura a memoria. Col terremoto di San Giuliano di P. avrei avuto la possibilità di andare a fotografare, ma ho provato pudore nel confronto del dolore altrui, se non altro per il dubbio che qualcuno dovesse badare a me, invece di estrarre sopravvissuti dalle macerie. Ma il fotografo, invece, deve avere il coraggio di partecipare per documentare, senza scopo di lucro. Sebastiano Salgado lo ha fatto coi derelitti della terra, e ne ha tratto documenti di reportage che colpiscono, almeno per qualche attimo, le coscienze di chi ha tutto e vive solo del proprio egoismo. Per questo, gary76, apprezzo il tuo servizio anche per lo stress che hai dovuto sicuramente sopportare, camminando tra quelle case distrutte, in mezzo a scene di dolore e di sofferenza. Sofferenza e dolore che in TV, tra un piatto di pasta e la chiacchiera con la moglie, ci scorrono addosso senza avere un vero spessore, senza lasciarci dentro nulla di costruttivo, senza nemmeno la reale percezione della disgrazia. Per questo occorre sicuramente documentare, nella speranza che qualche immagine distolga, almeno qualcuno, dal “fiero pasto”, dall’egoismo, dalla bramosia, dalla superficialità, dal disinteresse di quello che non ci tocca mai direttamente, mentre siamo al caldo, con la pancia piena, se non ci colpisce in prima persona. Complimenti per le foto.

    #1455614
    Antony999
    Partecipante

    Originariamente inviato da giovanni66it: Nel tuo reportage non vi è stato sciacallaggio mediatico, …

    Concordo con te. Gli sciacalli sono quelli che invece sono accorsi solo per farsi fotografare e riprendere dalle TV, senza portare nessun vero e concreto contributo a chi sta soffrendo.

    #1455615
    Anonimo
    Ospite

    Vado controcorrente, personalmente, se fossi un fotodilettante e non un fotografo professionista nell’esercizio delle sue funzioni, eviterei di fare un reportage nell’immediatezza di un simile disastro, di converso mi sentirei in obbligo di testimoniare fotograficamente il ritardo della riscostruzione quando, passato un po’ di tempo, e spenti i riflettori mediatici sulla tragedia, moltissimi avranno già dimenticato. Solo in questo caso il reportage fotografico assurgerebbe a dignità di denuncia di inadempienze, ritardi o, peggio ancora, speculazioni e non si configurerebbe, quindi, solo come un mero esercizio di tecnica fotografica. Questo il mio pensiero, franco e sincero e senza alcun intento polemico, saluti e Buona Pasqua a tutti.

    #1455618
    fireblade
    Partecipante

    Originariamente inviato da Antony999: Sofferenza e dolore che in TV, tra un piatto di pasta e la chiacchiera con la moglie, ci scorrono addosso senza avere un vero spessore, senza lasciarci dentro nulla di costruttivo, senza nemmeno la reale percezione della disgrazia.

    Fortunatamente non sono tutti cosi’ cinici. Personalmente osservando le immagini in TV nei primi giorni della catastrofe mi sono scese le lacrime e mi si è chiusa la gola per l’emozione, forse mi sono immedesimato in loro, ma credimi, sono rimasto pietrificato. [lo]

    #1455627
    nanon
    Partecipante

    [quote]Originariamente inviato da giovanni66it: . Credo che chi suggerisce di evitare di mettere foto della tragedia lo abbia fatto solo spinto dall’emozione del momento. Io penso che non documentare è come se ci mettessimo con la testa nella sabbia come fanno gli struzzi. [stp] [stp] Forse non avete capito il mio discorso o non sono riuscito a farmi spiegare. Io NON sono assolutamente contro l’informazione, anzi, ma quella vera, non come quelli che chiedono ma come è andata? è stato brutto? cosa ha provato? Forse ho interpretato male io le foto, con il Copy sul centro del fotogramma, alcuni viraggi con colore solo in alcune zone, due libri messi e appoggiati, questo tipo di foto a mio avviso deve essere solo BW e spontaneo. Se ho percepito in modo sbagliato il messaggio delle foto chiedo umilmente scusa. E del coraggio ammiro quello dei volontari che si sono infilati in mezzo alle macerie, un grazie a loro e tuti quelli che li stanno aiutando. [ita]

    #1455628
    Antony999
    Partecipante

    Originariamente inviato da ancesurfer: ….. mi sentirei in obbligo di testimoniare fotograficamente il ritardo della riscostruzione quando, passato un po’ di tempo, e spenti i riflettori mediatici sulla tragedia, moltissimi avranno già dimenticato.

    Si può fare tutto. Fotografare prima, durante e dopo. Le scene di distruzione e di disperazione possono smuovere le coscienze addormentate, di chi si disinteressa dei problemi del vicino, di chi crede di arricchirsi diminuendo il cemento, di chi sorride quando si parla di protezione civile, di chi pensa che il volontariato sia un giochino per gente non concreta. Per fare il confronto col dopo, occorre anche avere la documentazione del prima e del durante. Occorre documentare lo stato di impreparazione, di disinteresse, di difesa della propria sicurezza delegata a burocrati e politici. Nelle regioni dove il cittadino ha coscienza, perché già provato, perché più civile, la protezione civile è pronta, efficace, utile; non relegata solo ad elenchi di macchine e di uomini scritti su fogli di carta. Occorre anche documentare la solidarietà di tanta gente meravigliosa, che ha lasciato i propri letti caldi e le proprie tavole imbandite, la partita di calcio, per andare ad aiutare, con sacrificio, chi ha perso tutto. Perché la solidarietà, l’amore per il prossimo “possono essere contagiosi”, almeno come contagiosi sono i cattivi esempi.

    #1455630
    Anonimo
    Ospite

    Originariamente inviato da Antony999: Si può fare tutto. Fotografare prima, durante e dopo. …

    Certamente, ma io che fotografo per diletto e non per lavoro e non ho obblighi contrattuali da rispettare se dovessi trovarmi a passare per quei luoghi – nell’immediatezza del disastro – tutto porterei con me fuorchè la mia reflex. Non avrei il coraggio di immortalare simili scene senza provare profondo disagio (e anche vergogna) mi sentirei un turista della calamità, la mia solidarietà la esprimerei in altri modi.

    #1455632
    Antony999
    Partecipante

    Originariamente inviato da giovanni66it: Forse ho interpretato male io le foto, con il Copy sul centro del fotogramma, alcuni viraggi con colore solo in alcune zone, due libri messi e appoggiati, questo tipo di foto a mio avviso deve essere solo BW e spontaneo.

    Condivido questa tua osservazione. Documentando situazioni del genere, sarebbe stato più opportuno evitare la civetteria del colore e del copyrait. Queste sono immagini da far circolare liberamente, quale contributo personale alle vittime. In modo che tutti possano trarne insegnamenti. Tempo addietro sono andato al cimitero di San Giuliano di P. Per non lasciare l’apparecchio fotografico in macchina, temendo un furto, me lo sono portato dietro. I genitori degli angeli di San Giuliano, che presidiano le tombe notte e giorno, col dolore che non si attenua mai, appena mi hanno visto, mi hanno diffidato dal fotografare anche con una certa aggressività. Ho capito e non ho tentato neanche di giustificarmi, per non far perdere loro tempo, per non creare in loro la minima tensione. Sono andato via come un cane bastonato. Ma in silenzio. Vergognandomi anche di quello che non avevo in mente di fare. Anche se innocente.

    #1455639
    Doppiadi
    Partecipante

    Argomento spinoso quello del reportage delle catastrofi, soprattutto ora che è ancora nel vivo del suo svolgimento: ognuno ha una sua sensibilità e un modo di vedere le cose diverso dagli altri, personalmente non me la sentirei di fotografare eventi di questa portata, almeno nell’ immediato, così come dice ancesurfer. Posso capire che qualcuno desideri documentare di persona la situazione, magari per suo uso e consumo, per la curiosità innata tipica dell’ uomo, accetto meno la mercificazione di questi materiali, e lo sdoganamento artificioso di tutte le storie, storielle montate e pompate attorno a queste drammatiche situazioni, e chi ha visto un tg, o letto un quotidiano sa bene di cosa parli, senza fare riferimenti in particolare. In quest’ ottica l’ elaborazione in bianco e nero con delle parti ben specifiche non desaturate la trovo un po’ forzata, perché simili immagini vanno (sempre per me!) date crude in pasto a chi le guarda, senza forzare un’ interpretazione empatica con la nota del colore focalizzato, perché il messaggio è già molto forte, e non c’è a mio modo di vedere bisogno di dare una connotazione personale a immagini di una simile durezza. Il reportage proposto comunque è di ottima fattura, e potrà rimanere come testimonianza personale del nostro amico canoniano nei suoi annali.

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