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Luglio 1, 2009 alle 4:10 pm #1485949mikko77Partecipante
riporto il testo di una mail inviata ieri sera da me alla attenzione del dottor Croppi, assessore alle politiche culturali del comune di Roma, all’indirizzo di posta del museo dell’Ara Pacis (indirizzo generico ed unico presente sul sito ufficiale) e a un giornalista della Repubblica. cito testualmente: Gentile Assessore Croppi, Le scrivo per raccontare un episodio che mi ha particolarmente colpito come cittadino romano. Racconto/cronaca breve per non annoiare Maggio 09 – Roma Sono assistente di un fotografo italiano ormai all’estero (e non casualmente) che deve scattare un editoriale per una agenzia canadese. Ci presentiamo con la lettera di introduzione dell’ufficio stampa dell’agenzia e l’autorizzazione concessa dalla direzione del museo dell’Ara Pacis in risposta, per poter effettuare gli scatti fotografici all’interno della struttura. Da subito ci vengono imposti paletti sul taglio di foto che era permesso fare e che rendono il lavoro molto difficoltoso (specifico che eravamo 4 persone all’interno: fotografo, assistente, 2 modelli e nessuna attrezzatura all’infuori di una macchina fotografica, quindi nulla di invasivo): il dictat era SOLO FOTO TURISTICHE e nessuna concessione ad un taglio editoriale. I modelli visto l’abbigliamento elegante (vestiti di alta sartoria italiana) erano tutt’altro che turisti. Abbiamo quindi rinunciato a valorizzare la location e raccontare il posto attraverso le foto anche grazie all’azione di impedimento del personale del museo preposto che era stato “istruito” a dovere. Le foto quindi non sono state selezionate perchè lontane da quello che era lo scopo dell’editoriale: valorizzare le bellezze di Roma per turisti canadesi. Giugno 09 – Berlino Mi reco a Berlino per un editoriale come fotografo. Mi trovo davanti alla Neue Nationalgalerie (struttura presente su tutti i testi di architettura contemporanea) ed entro chiedendo di poter scattare dentro la struttura con una modella, senza “permessi” o inviti con me. Il personale mi guarda un po’ incuriosito per la domanda e mi risponde che non ci sono problemi e che era sufficiente pagare il biglietto di ingresso al museo. Entro nel museo ed inizio a scattare (stessa situazione di Roma: 1 fotografo, 1 modella e 1 macchina fotografica, null’altro). Dopo 5 minuti si avvicina la direttrice del Museo e mi chiede se avevo bisogno di aiuto per fare le foto. Allego le foto scattate all’interno del museo di Berlino per far capire anche la tipologia di foto. Non vorrei aggiungere altro se non una nota amara di commento: in una città come Roma che vive di cultura e arte credo che certi comportamenti facciano male a tutti. Se la spinta verso un atteggiamento di promozione di immagine non parte dalle istituzioni, come possiamo noi cittadini fare qualcosa? Credo ci sia poca attenzione alla promozione di cultura nella mia città e poca lungimiranza verso forme di creatività che potrebbero portare solo benefici e atteggiamenti più flessibili ma non per questo di profilo inferiore.
Luglio 1, 2009 alle 4:23 pm #1485955MR79bisPartecipanteBeh, non mi stupisco, l’italia è un paese spocchioso e con mille proibizioni, di finti valori e ottusi, ma si sapeva, tutto normale quindi.
Luglio 1, 2009 alle 4:29 pm #1485962diamante67PartecipanteCiao Mikko… purtroppo dal tuo post ho capito che è un problema non solo di Roma ma anche di Napoli (sarà così in tutta Italia ??). Anche al Museo di San Martino non mi hanno fatto entrare con la reflex ma potevamo farlo solo con le compatte…e dovevamo lasciare lo zaino in portineria (con tutta l’attrezzatura.. [mat] [mat])…Conclusione abiamo rinunciato… Cosa ancora più antipatica che è successa anche per Visite all’aperto….non posso dire dove ma nei dintroni di Napoli mi è stato vietato di fare foto “panoramiche” o dei vicoli in quel posto… [lo] [lo]
Luglio 1, 2009 alle 4:38 pm #1485971AndreaOiserPartecipanteUna volta parlando in rete con un altro fotografo, ha raccontato di come nei dintorni di Rimini, accingendosi ad entrare in una chiesa per realizzare alcuni scatti, sia stato bloccato dai custodi all’ingresso, ricevendo un diniego all’accedere all’interno del luogo di culto per realizzare appunto alcune foto. Giustamente questo fotografo ha subito fatto notare ai sorveglianti di come la chiesa brulicasse di turisti con compattine e cellulari totalmente immersi nell’atto di fotografare! Al che i personaggi preposti alla sorveglianza gli hanno risposto che l’ingresso alla chiesa era consentito ai turisti con le loro compatte e non ai professionisti. Concludo dicendovi che a nulla è servito il tentativo del fotografo di spiegare che il fatto che fosse in possesso di attrezzatura fotografica professionale, questa non lo qualificasse come tale, in quanto anche lui un turista con la semplice passione per la fotografia…Mah… Situazione analoga capitata anche a me: giuramento per avvocato di mia sorella. Mi presento all’ingresso del tribunale con la mia attrezzatura che prontamente mi viene impedito di portare all’interno, perchè è vietata l’introduzione di materiale fotografico non autorizzato. Oltre alla delusione del momento si è assomata in seguito la rabbia per tutti coloro che in sala fotografavano i propri parenti con compatte e telefonini. L’Italia è un paese ipocrita, ignorante e superficiale. C’è poco da fà!! Percui ti capisco perfettamente Michele. Con questi sistemi non andremo mai da nessuna parte…Ma si sa che il malcostume è diffuso in tutte le sfere e a tutti i piani…Purtroppo il livello di funzionamento di qualsiasi amministrazione in Italia è a livello di repubblica delle banane!! [lo]
Luglio 1, 2009 alle 4:41 pm #1485973AndreaOiserPartecipanteOriginariamente inviato da diamante67: Anche al Museo di San Martino non mi hanno fatto entrare con la reflex ma potevamo farlo solo con le compatte…e dovevamo lasciare lo zaino in portineria (con tutta l’attrezzatura.. [lo] [lo]
Ah allora è diffusa in tutta Italia questa sciocchezza..Qualcuno mi spiega la discriminante di tale scelta?? Perchè a me questa cosa sinceramente mi fa andare un po’ in bestia…!! 🙂 [fru] [arr] [dis] [sfi]
Luglio 1, 2009 alle 5:10 pm #1485988porcospino99Partecipantecaro michele la tua storia è abbastanza triste… direi che mi viene da assimilare a quelli che hanno preso la multa per occupazione di suolo pubblico perchè usavano il trepiede! Purtroppo con regole strane siamo spesso in ballo ad interpretazione del momento del custode di turno ed ai suoi “umori” al “parco dei mostri” giardino rinascimentale del lazio c’è un cartello enorme “vietato fotografare”… alla mia domanda di spiegazioni la biglietteria mi ha risposto: “no vada pure è solo per i professionisti” e che vuol dire? e se fossi un professionista in vacanza?? o mascherato da turista comune??? forse il tutto cambierà oppure dovremo adattarci a fare foto “di nascosto” o in cantine buie e private.. 🙂
Luglio 1, 2009 alle 5:14 pm #1485991AndreaOiserPartecipanteOriginariamente inviato da porcospino99: caro michele la tua storia è abbastanza triste… direi che mi viene da assimilare a quelli che hanno preso la multa per occupazione di suolo pubblico perchè usavano il trepiede! Purtroppo con regole strane siamo spesso in ballo ad interpretazione del momento del custode di turno ed ai suoi “umori” al “parco dei mostri” giardino rinascimentale del lazio c’è un cartello enorme “vietato fotografare”… alla mia domanda di spiegazioni la biglietteria mi ha risposto: “no vada pure è solo per i professionisti” e che vuol dire? e se fossi un professionista in vacanza?? o mascherato da turista comune??? forse il tutto cambierà oppure dovremo adattarci a fare foto “di nascosto” o in cantine buie e private.. 🙂
E ma credo funzioni così per il custode: macchinona fotografica con obiettivone = professionista compatta = turista Non fa una grinza!! Provo solo tanta tristezza… 😀 [lo]
Luglio 1, 2009 alle 5:18 pm #1485996reynoldsPartecipanteLo scorso anno,a Venezia, alla porta di accesso della Basilica di San Marco, sono stato bloccato anch’io, perchè ….avevo al collo la mia Canon EOS 1 Ds con il 24-70 mm f 2.8 montato. Avendo notato che con altre reflex, magari più piccole ma pur sempre reflex, si poteva passare tranquillamente. Ho protestato, ma non c’è stato nulla da fare, l’addetto al varco mi diceva chela mia era “troppo grossa”. Questa è l’Italia ragazzi, purtroppo è così.
Luglio 1, 2009 alle 5:23 pm #1486000mikko77Partecipanteil mio non è tanto un discorso di “macchina professionale o no”…quanto di atteggiamento verso la cultura e disponibilità a capire cosa si sta facendo. siamo un paese e roma in particolare che DEVE vivere di cultura perchè ha un sottosuolo ridicolo…e con tanto di autorizzazione concessa metti vincoli che personalente ritengo assurdi anche da spiegare e applicare: cosa differenzia la stessa persona ritratta in una foto da turista a modello??? sinceramente mi trovo senza risposta… dall’altra parte…in una città che non è certo sperduta come un paesino di provincia ma è una metropoli europea trovo disponibilità e comprensione…quasi da esser io in imbarazzo… ritengo allora sia mio dovere di cittadino e contribuente di poter educatamente ma fermamente dire la mia a chi di dovere. perchè se il nostro paese si trova in certe condizioni è colpa pure della mentalità ormai dilagante di “tanto non cambia nulla”…
Luglio 1, 2009 alle 5:47 pm #1486011ilpetauroPartecipanteCaro Michele, mi spiace dirtelo ma sbagli. Nel momento in cui si hanno tutte le autorizzazioni del caso, e a frenarti è solo l’ottusa figura di un custode la cui cultura rasenta il suolo, perche è di questo che si tratta, senza voler essere offensivi, ma si tratta di leggere ed eseguire quanto scritto sui tuoi permessi… Allora la cosa da fare è semplice: Si chiamano i carabinieri o la polizia, si fa intervenire insomma quello stesso stato che ti ha dato i permessi, e che ora DEVE lasciarti fare il tuo lavoro. Non è questione di dibattimenti filosofici. Sei un custode: fai il tuo lavoro. Non me ne frega se non sai distinguere un professionista da un turista, sono problemi tuoi e di tua curiosità personale. Se come accade quasi sempre nei musei non c’è limitazione (i musei sono dello stato ed io SONO lo stato, anche io pago le tasse per mantenerli) ma queste limitazioni sono imposte dai custodi, ebbene non ho mai avuto problemi a rimetterli fra le righe che più gli competono. Mi spiace, ma per la mancanza di cultura non c’è giustificazione! [lo]
Luglio 1, 2009 alle 5:53 pm #1486014mikko77PartecipanteOriginariamente inviato da ilpetauro: Caro Michele, mi spiace dirtelo ma sbagli. Nel momento in cui si hanno tutte le autorizzazioni del caso, e a frenarti è solo l’ottusa figura di un custode la cui cultura rasenta il suolo, perche è di questo che si tratta, senza voler essere offensivi, ma si tratta di leggere ed eseguire quanto scritto sui tuoi permessi… Allora la cosa da fare è semplice: Si chiamano i carabinieri o la polizia, si fa intervenire insomma quello stesso stato che ti ha dato i permessi, e che ora DEVE lasciarti fare il tuo lavoro. Non è questione di dibattimenti filosofici. Sei un custode: fai il tuo lavoro. Non me ne frega se non sai distinguere un professionista da un turista, sono problemi tuoi e di tua curiosità personale. Se come accade quasi sempre nei musei non c’è limitazione (i musei sono dello stato ed io SONO lo stato, anche io pago le tasse per mantenerli) ma queste limitazioni sono imposte dai custodi, ebbene non ho mai avuto problemi a rimetterli fra le righe che più gli competono. Mi spiace, ma per la mancanza di cultura non c’è giustificazione! [lo]
postilla: i dictac sul taglio editoriale/turistico delle foto erano stati messi dalla stessa direttrice il mattino dello scatto nel museo romano 😉 e i custodi facevano rispettare solo questi comandi questo cambia molto credo…ma forse non era ben esplicitato dalle mie parole
Luglio 1, 2009 alle 5:57 pm #1486016MR79bisPartecipanteIo però non capisco una cosa, perchè chi ha una reflex la deve mostrare con le PALLE al vento! Quando andavo a scuola a Milano, avevo la 40D con il BG perennemente inserito, la tenevo nello zaino con la sua custodia, beh..ho fatto foto in metro, nelle stazioni FS (centrale, lambrate..), all’interno della metro stessa con dei miei compagni…nessuno ha detto AH! Certe volte è meglio farsi furbi e meno esibizionisti….
Luglio 1, 2009 alle 6:14 pm #1486019barbara_74PartecipanteOriginariamente inviato da MR79bis: Io però non capisco una cosa, perchè chi ha una reflex la deve mostrare con le PALLE al vento! Quando andavo a scuola a Milano, avevo la 40D con il BG perennemente inserito, la tenevo nello zaino con la sua custodia, beh..ho fatto foto in metro, nelle stazioni FS (centrale, lambrate..), all’interno della metro stessa con dei miei compagni…nessuno ha detto AH! Certe volte è meglio farsi furbi e meno esibizionisti….
Io penso che ognuno sia libero di usare la propria reflex come meglio crede. Poi Penso anche che stai andando OT. Inoltre ti ricordo che siamo in un forum di persone civili, e ti chiedo gentilmente di esporre le tue idee in modo piu’ educato e consono al forum nel quale sei. [lo]
Luglio 1, 2009 alle 6:18 pm #1486020Luca LupiPartecipanteMik ho a che fare quotidianamente con l’autorità pubblica e sono in grado di figurarmi facilmente la situazione in cui ti sei trovato. L’ottusità dell’ostruzionismo che a volte viene applicato in nome della mera burocrazia è davvero snervante, ed è davvero un peccato perché come nel tuo caso impedisce di valorizzare sotto tutti gli aspetti possibili la grande riserva culturale che il nostro paese ha, ma deve ancora imparare ad impiegare. [lo]
Luglio 1, 2009 alle 6:18 pm #1486021MR79bisPartecipanteOriginariamente inviato da barbara_74: Io penso che ognuno sia libero di usare la propria reflex come meglio crede. Poi Penso anche che stai andando OT. Inoltre ti ricordo che siamo in un forum di persone civili, e ti chiedo gentilmente di esporre le tue idee in modo piu’ educato e consono al forum nel quale sei. [lo]
Non mi riferivo a Mikko, ma è per dire che se vai dove sai che non puoi fotografare, magari la metti da parte, non al collo? No?. Ognuno è libero di fare benissimo come vuole, però alcune volte bisogna stare più attenti, parlo in generale. Purtroppo siamo nel paese dell’ottusangolo….
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