- Questo topic ha 47 risposte, 11 partecipanti ed è stato aggiornato l'ultima volta 15 anni, 9 mesi fa da Matteo77.
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Febbraio 3, 2009 alle 9:14 pm #1433030firebladePartecipante
Originariamente inviato da deepy: Come hai detto tu saper fotografare significa tante cose asieme, per questo non sono d’accordo sul fatto che la nitidezza di un obiettivo o che un certo crop non contino nulla… tutto conta
Cum grano salis, ovviamente. La maggior parte dei fotoamatori novizi si fissa sulla nitidezza e trascorre ore a discutere di argomenti poco consistenti ai fini della maturazione di una significativa esperienza fotografica. Se ci fai caso infatti il commento tipo del neofita è: “complimenti, che nitidezza!!!” come se quest’utima da sé fosse responsabile della bellezza di una immagine fotografica.
Febbraio 3, 2009 alle 9:18 pm #1433031deepyPartecipanteSecondo me è vero che una persona che ha un buon occhio fotografico sa comunicare bene le proprie sensazioni in qualsiasi condizione, tuttavia senza mai prescindere dalla capacità comunicativa dell’autore, una fotografo che oltre ad avere la capacità di comunicare sa anche sfruttare la propria attrezzatura, otterrà un risultato sicuramente migliore. Per tanto ritengo che incoraggiare l’autore di questo post a lasciar perdere gli aspetti più tecnici e meno concettuali della fotografia è sbagliato. Le due cose dovrebbero viaggiare di pari passo.
Febbraio 3, 2009 alle 9:22 pm #1433033deepyPartecipanteCerto fireblade, hai ragione ed è ovvio che chi pensa che la nitidezza e una corretta esposizione possano determinare da sole la qualità di una foto sbaglia. Secondo me però sbaglia altrettanto chi ritiene che le caratteristiche degli strumenti che si usano siano inutili come mi sembra sia sostenuto da Antony999 (la cui opinione rispetto pur non condividendola). Personalmente ritengo appunto che gli aspetti tecnici e gli aspetti comunicativi/concettuali/artistici abbiamo più o meno uguale importanza.
Febbraio 3, 2009 alle 9:38 pm #1433042Antony999PartecipanteOriginariamente inviato da deepy: Come hai detto tu saper fotografare significa tante cose asieme, ….. tutto conta, sia avere emozioni da comunicare sia saperle comunicare come si deve.
Si ma l’ho detto in modo leggermente diverso da te, che dai più importanza all’obiettivo ed al crop. A tale proposito, nel mio post precedenteho dimenticato un concetto importante. Dicevo.. “La fotografia è un’arte grafica. Non bisogna solo saper tenere il pennello in mano, ma anche saperlo usare. E il saperlo usare non è solo tecnica, ma anche capacità di osservazione e capacità di usare il simbolismo grafico.” Aggiungo, per completezza… La qualità del pennello può far “affannare coi peluzzi lasciati dietro” chi dipinge, ma non fa la qualità dell’opera! Chi sa dipingere, o scrivere, o fotografare, lo sa fare anche con la matita, col carboncino, con il cellulare o con l’apparecchio uso e getta. A tale proposito segnalo le immagini di Luigi Ghirri, che usava solo la polaroid, ed è considerato uno dei massimi fotografi italiani ed europei. Quindi niente crop e niente obiettivi super… La qualità dell’opera non è tanto nella nitidezza ma nella capacità di mettere insieme i vari elementi che formeranno il discorso grafico. Se vedi le immagini di Luigi Ghirri, in un interno fatto di sedie e armadi, porte ecc. la qualità non è nella loro nitidezza, ma nell’insieme, nel liguaggio usato. La polaroid non zoomma. Allora fai un passo avanti o indietro. La polaroid non ha la risoluzione degli obiettivi serie L, eppure egli ha influenzato la fotografia europea. Evidentemente per diventare dei fotograi considerati universalmente come artisti, i processori, i sensori, le ottiche, le messe a fuoco automatiche e sofisticate, non sono strettamente necessarie. Altrimenti egli non sarebbe arrivato dove è arrivato.
Leonardo, Michelangelo, e tutti i grandi artisti non sarebbero stati tali se non avessero saputo usare il pennello come si deve …
Ma essi non sono grandi per la tecnica, ma anche e soprattutto per i significati. Per esprimere il sorriso della Gioconda o la perfezione di un David, non bisogna solo saper dipingere o scolpire, ma soprattutto saper concepire quelle armonie e quelle perfezioni. Se sai solo scolpire (cioè usare la tecnica) ma non hai dentro di te quella percezione della bellezza e dell’armonia, non vai lontano. Altri pittori ed altri scultori era altrettanto bravi tecnicamente, ma non avevano quelle doti interiori di sensibilità artistica che caratterizzano questi due geni. E ad essi aggiungerei anche Caravaggio e Raffaello. Caravaggio ha espresso la forza della luce, Raffaello la perfezione nella solo apparente semplicità. Non si tratta solo di tecnica. In essi c’é il genio creativo e di immaginazione. Ci sono tanti altri che avevano strumenti anche più sofisticati a disposizione (Canaletto aveva già la camera obscura) ma ha saputo solo documentare ! Documentare! La perfezione tecnica porta in genere solo a questo. A documentare. L’arte è altra cosa.
Febbraio 3, 2009 alle 9:54 pm #1433048nanonPartecipante[quote]Originariamente inviato da Antony999: Bob Capa affermò un giorno quello che ora ripetono tutti: “non è la nitidezza dell’immagine ciò che ne appalesa il valore, ma l’emozione che sa suscitare e la verità che sa esprimere”. Ciao Antony, condivido quello che dici, ovviamente non esite macchina o attrezzatura che possa rendere una persona un’artista. Purtroppo non si nasce tutti “artisti” o geni in quel che ci piacerebbe, come la fotogrfia, possiamo solo crescere imparando ogni giorno qualcosa di nuovo. Di immagini che vediamo ogni giorno che siano foto o altro ben poche ci lasceranno qualcosa dentro per sempre. PS: Domandina della sera, riprendendo il discorso Capa, a tutti i canoniani. Se oggi uno postasse una foto come quelle dello sbarco in Normandia del ’44, non ci sarebbe un [fru]linciaggio perchè mosse sfocate o quant’altro ?????????? [lo]
Febbraio 3, 2009 alle 9:58 pm #1433050Antony999PartecipanteOriginariamente inviato da deepy: Personalmente ritengo appunto che gli aspetti tecnici e gli aspetti comunicativi/concettuali/artistici abbiamo più o meno uguale importanza.
Non facciamo percentuali. E’ certo che chi non sa dipingere, non sa fotografare o non sa scrivere, non diventa un grande pittore o un fotografo o uno scrittore. Ma se tu vedessi i ragazzi quando portano le loro immagini nel nostro nostro club, negli incontri mensili… Quando osservi le foto di alcuni che, pur essendo ai primi passi fotograficamente, hanno l’arte inespressa dentro di loro, e ti meravigliano per certe inquadrature, per l’originalità, per la creatività, per la loro capacità di osservazione… Talvolta ci fanno tornare ad essere “molto umili” e vergognosi, per tutti i nostri corpi macchina ed obiettivi… e le tante ore passate a sudiare le tecniche! Che orrenda sensazione di impotenza! Noi oltre non ci arriveremo mai. Loro invece potrebbero! Va più lontano uno che ha quell’arte dentro di sè e deve imparare la tecnica, che uno che ha già anni di tecnica e di studio, ma ha il vuoto pneumatico al posto dell’immaginazione creativa. Credimi!
Febbraio 3, 2009 alle 10:08 pm #1433055Matteo77PartecipanteIo capisco ma fino ad un certo punto. Mi sto rendendo conto, correggimi se sbaglio, che questa foto non poteva che essere diretta solo ed esclusivamente ad un target ben preciso. Scusa Antony999, quando dico la frase di sopra non facevo riferimento a ciò che hai precedentemente espresso. Era solo una riflessione molto generalizzata in cui ti coinvolgevo. Tutto qui. Adesso volevo porvi un quesito: Ma forse, l’artista ed il suo capolavoro, non stanno negli occhi di chi guarda? Se no, perchè un’opera artistica qualunque, compresa una foto, ad alcuni piace e ad altri no?
Febbraio 4, 2009 alle 2:22 pm #1433296deepyPartecipanteScusa Antony ma mi sa che ancora non hai capito cosa ti sto dicendo. Dici che io do più importanza agli obbiettivi e ai crop mentre nei miei commenti non faccio altro che dire che la capacità artistica e quella tecnica dovrebber avere più o meno uguale importanza e che devono viaggiare di pari passo. Io mi sto semplicemente opponendo all’affermazione secondo la quale le caratteristiche tecniche non contano nulla (almeno così è come l’ho interpretata) così come mi opporrei a chiunque dicesse che è sufficiente una buona tecnica per realizzare buone foto. Mi sembra di aver capito che sei particolarmente sensibile all’aspetto più concettuale e comunicativo della fotografia e in questo non c’è nulla di male, solo mi sembra che tu abbia un po’ estremizzato il concetto escludendo altri fattori che invece sono comunque importanti.
Febbraio 4, 2009 alle 3:19 pm #1433325Antony999PartecipanteOriginariamente inviato da Matteo77: Mi sto rendendo conto, correggimi se sbaglio, che questa foto non poteva che essere diretta solo ed esclusivamente ad un target ben preciso.
Abbiamo affermato tutti che così com’era non è decodificabile. Quindi non facciamo parte di quel target. Se poi esiste un target capace di comprenderla io non lo so. Può essere possibile! Come facciamo ad escluderlo! Senza fare riferimento alla fotografia del nostro amico, quindi parlando in generale, sto leggendo un libro di Federico Zeri, un ex grande critico dell’arte, di fama mondiale, che tratta proprio l’interpretazione delle “immagini” nel senso più ampio del termine (quindi anche scultura, ecc.). Egli afferma (riassumo) che le opere possono essere interpretate solo conoscendo il periodo; quindi la cultura, il gusto, la storia, le credenze, gli avvenimenti locali, ed ogni altra conoscenza dello scibile umano dell’epoca. Ci sono grandissime opere che presentano dettagli particolari che non sono più decodificabili perché non abbiamo le oppurtune e necessarie conoscenze. Quindi possiamo valutare la qualità grafica ma non comprenderne il messaggio, perché non sappiamo chi è il personaggio raffigurato, perché ha la mela in mano, perché guarda lo specchio, ecc. Questo testimonia che l’arte è universale, ma è pur sempre legata ad un taghet, ad un’epoca. Uno che non sa che San Francesco in quel periodo (e solo in quello) veniva raffigurato col giglio in mano, vede solo un uomo col saio, capisce che è un religioso, ma non capisce altro. Quindi ogni immagine si rivolge ad un target: quelli che sanno che San Francesco, in quel periodo, è sempre raffigurato col giglio in mano. Allo stesso modo se prendi uno straniero, non cattolico, e lo porti nella Cappella Sistina, egli capisce solo che vi sono raffigurati degli uomini nudi. Potrebbe anche pensare di trovarsi in un “luogo per sole per donne”! La frase sull’amore, fotografata dal nostro amico, in una cultura militaresca non verrebbe capita e condivisa. Ecco perché l’arte si rivolge (ed è apprezzata) sempre ad un targhet. Così la musica, la pittura, la scultura, ecc. Un Beethowen lo decodificano nella sua complessità solo in pochi. Una scultura greca verrà considerata oscena in certi ambienti religiosi oltranzisti. Non esiste, a mio modesto modo di vedere, l’arte oggettiva. Essa è sempre rivolta ad un target. Può essere un target da supermercato (non so fino a che punto consapevole dell’estrema arte di un Michelangelo o di un Leonardo), oppure un target di amatori delle icone russe o dei trittici medioevali (non so se per collezione o proprio per gusto). Il linguaggio dell’arte universale dev’essere molto semplice ed essenziale. Meno simbolismo dell’epoca ci si inserisce dentro, maggiore sarà il target dei lettori anche in futuro. Michelangelo e Leonardo si sono dedicati alla figura umana, che è sempre la stessa nei secoli, quindi le loro opere dovrebbero essere sempre decodificabili. Ma anch’essi, soprattutto Leonardo (che era molto critico con la religione), ma anche Michelangelo (che pare avesse avuto una deviazione rispetto ai canoni ed agli eccessi religiosi dell’epoca) hanno inserito nelle loro opere dei simboli antireligiosi, ecc., che possono essere decodificati solo coloro che conoscono la loro storia e quella dell’epoca.
Ma forse, l’artista ed il suo capolavoro, non stanno negli occhi di chi guarda? Se no, perchè un’opera artistica qualunque, compresa una foto, ad alcuni piace e ad altri no?
Io farei innanzitutto una distinzione tra ciò che è bello e ciò che comunica qualcosa. Anche se comunicare la bellezza è già comunicare. Ma una foto di Bob Capa non è bella! Essa comunica l’avvenimento, la sofferenza della guerra, ecc. Non essendo bella non dovrebbe essere, dal tuo punto di vista, un’opera d’arte. Invece lo è. Perché l’arte non è affermare la bellezza. Ma comunicare! Molti pensano che sia una cosa astrusa ed incomprensibile, di cui molti si rivestono per sentirsi importanti. Invece essa è solo comunicare! Sensazioni, avvenimenti, stati d’animo, ecc. Quindi un’opera può essere anche brutta (come certi cani esteticamente orrendi, che pure hanno il loro estimatori) ma comunicare messaggi molto complessi. Questo è il motivo per cui un quadro di Picasso, pur non essendo comprensibile a prima vista, comunica qualcosa “al suo target”. Ecco perché è importante allargare la conoscenza ed il gusto se si vuole arrivare a realizzare o almeno a comprendere qualcosa di più complesso della sola documentazione. Il fiore lo osservano tutti, ma pochi riescono a trovarci spiritualità, armonia delle forme e dei colori. Nella mia mostra dello scorso anno, dedicata ai fiori del sottobosco, del prato e della siepe, ho utilizzato mezzi tecnici molto semplici dal punto di vista fotografico, curandomi solo di riprendere la natura così com’é, ogni giorno; illuminata solo per qualche attimo, sotto una siepe, ai piedi di un albero, senza flash. Un caro amico che si occupa del suo orto, mi ha detto: “mi hai fatto vedere quelle piante e quei fiori, che pure calpesto ogni giorno, quando vado nel mio orto, in un modo che non immaginavo esistere”. Eppure il mio amico è un professionista affermato, legge giornali e riviste, vede la televisione, ed i miei fiori sono sicuramente più umili e da me fotografati in un modo molto più rozzo e meno nitido di quelli presenti sui media! Quindi il bello è una cosa, la comunicazione di atmosfere e situazioni sono un’altra. Anche le mie foto hanno un target. Molto ristretto! 😀
Febbraio 4, 2009 alle 3:29 pm #1433327Antony999PartecipanteOriginariamente inviato da deepy: Mi sembra di aver capito che sei particolarmente sensibile all’aspetto più concettuale e comunicativo della fotografia e in questo non c’è nulla di male, solo mi sembra che tu abbia un po’ estremizzato il concetto escludendo altri fattori che invece sono comunque importanti.
Vedo che mi hai compreso nell’amima. 😀 😀 Comunque ero un po’ polemico. Da un po’ di tempo sento una sensazione di fastidio, che talvolta mi porta a reagire, dovuta ai troppi messaggi che riguardano confronti di obiettivi ed abuso di tecniche. Capisco che è solo un mio punto di vista, e che gli altri hanno il diritto di vedere e di parlare come ritengono opportuno. Ho anch’io ottimi obiettivi accanto ad altri meno ottimi. Ma mi sono reso conto che un’obiettivo migliore, un apparecchio migliore non fa “la mia fotografia”. Quindi provo stanchezza e noia nel sentire quei discorsi, forse anche minore di quella che possono provare coloro che mi sentono parlare di cose effimere e più opinabili come l’arte. E’ solo un punto di vista. Cercherò di dominare questa mia repulsione. Spero di riuscirci. Scusatemi.
Febbraio 4, 2009 alle 3:56 pm #1433336deepyPartecipanteCi mancherebbe 🙂 anzi è più che comprensibile visto che effettivamente nel forum i discorsi sulla tecnica dominano a scapito di quelli creativi.
Febbraio 5, 2009 alle 2:12 am #1433574Matteo77PartecipanteAntony999, non posso che concordare con le tue affermazioni. Non fanno una grinza. Mi sembrano ben esposte e ricche di contenuti. La mia foto in questione ha un target. Ma ciò che più importa è la consapevolezza del target che non ha, ossia quello di chi si intende di fotografia. Se piace a me, un target DEVE averlo, e di fatto a gente asciutta di tecnica e arte fotografica qualcosa trasmette. Lo so per certo.
Febbraio 5, 2009 alle 1:37 pm #1433657Antony999PartecipanteOriginariamente inviato da nanon: Se oggi uno postasse una foto come quelle dello sbarco in Normandia del ’44, non ci sarebbe un [fru]linciaggio perchè mosse sfocate o quant’altro ?????????? [lo]
Bravo! Hai messo il “ditone” nella “piagona”! 😀 😀 Ho inserito le mie immagini del sottobosco nel mio album. Qualcuno mi ha detto che non sono a fuoco, altri che non hanno luce. Come se nel sottobosco ci fosse luce…! Ma nessuno dei commentatori mi ha parlato dell’impressione che ha provato a vedere quel gioco di luci naturali. Se non avessi il riscontro dei commenti sul quaderno delle firme della mia mostra, dovrei pensare che non so fotografare. Il punto è che si guarda solo all’aspetto tecnico; pochissimo all’insieme, all’impressione che desta l’immagine. Nessuna foto è perfetta. Non sono Leonardo che faceva e rifaceva un quadro per tutta la vita, fino alla perfezione! Noi siamo bombardati dalle immagini. Tra televisioni e giornali e forum ci passano davanti agli occhi milioni di foto. Sono troppe, perché si possa osservarle per più di un attimo e comprenderle. Ma l’arte – e chiunque si occupi di fotografia è un piccolo artista, se non altro per l’intento, per l’attenzione che presta all’estetica, alla composizione, all’osservazione di quanto lo circonda – richiede attenzione. Ci vuole attenzione quando si scatta, e attenzione quando si osserva una immagine. Invece le tante sollecitazioni che riceviamo (la nostra è la società dell’immagine) alla fine ci stancano e ci portano ad essere superficiali, sterilmente tecnici, nel recepirle. Ma un fotoamatore non può essere superficiale nell’osservazione. Perché la fotografia si basa proprio sull’osservare, comprendere, codificare con le tecniche. E quindi anche saper leggere e decodificare. Per questo, conoscendo “i miei clienti” 😀 😀 , ad ogni visitatore della mia mostra ho fornito un foglietto di presentazione per la chiave di lettura; perché, se non l’avevano capito dal titolo della mostra, dessero per scontato che la tecnica mi interessava poco. Anzi, ai tanti che ho accompagnato personalmente nella visita, esageravo nel segnalare linee storte, soggetti sfocati, luci molto scure, ecc., invitandoli ad essere clementi, a non farci caso, perché questo aspetto non mi interessava. Detto e riaffermato questo, sono riuscito, con fatica, a far loro osservare solo il messaggio. Ed il messaggio era: “quando camminate nel bosco, nel prato, lungo la siepe, prima di calpestare o distruggerle col disinterese connaturato nell’uomo, provate a chinarvi per osservare questa natura; possibilmente per più di un solo attimo, come ho fatto io, e scoprirete un mondo sconosciuto. La cosa che mi ha gratificato nella mia mostra sono stati proprio i commenti di meraviglia e di stupore verso questo mondo che non conoscevano, piuttosto che sulla qualità tecnica delle mie foto, cui non potevano attaccarsi, visto che mi ero “autodenunciato”. Nella pittura astratta è più facile ottenere qusta particolare attenzione dal lettore. Non ci sono riferimenti per linee storte, per il contrasto, per l’esposizione sbagliata. Quelli che non comprendono si autoescludono, gli altri, chi vuole capire (il target), osservano solo quello che l’autore vuole comunicare.
Febbraio 5, 2009 alle 2:05 pm #1433669Antony999PartecipanteOriginariamente inviato da Matteo77: La mia foto in questione ha un target. Ma ciò che più importa è la consapevolezza del target che non ha, ossia quello di chi si intende di fotografia. Se piace a me, un target DEVE averlo, e di fatto a gente asciutta di tecnica e arte fotografica qualcosa trasmette. Lo so per certo.
Ti dico una cosa. Ma non montarti la testa. Perché di solito “chi di speranza vive… disperato muore!” 😀 😀 😀 Scherzo, eh! Dunque… Van Gogh, in tutta la sua esistenza terrena, non è mai riuscito a vendere un quadro, pur avendo il fratello Teo gallerista! Ligabue dava i suoi quadri in cambio di un piatto di pasta! Le loro opere ora valgono tantissimo. Ma a parte la valutazione commerciale, che è sempre legata anche a parametri sociali, essi sono riconosciuti da un target molto vasto come grandissimi artisti. Quindi nella loro epoca questi artisti non avevano ancora un target! Ligabue era molto rozzo nella tecnica! Anche Van Gogh, come tutti gli impressionisti, era considerati dai contemporanei come un eretico dell’arte! Ai suoi tempi l’arte consisteva nelle linee dritte, nella leggibilità, nella perfezione del tratto e della figura, ecc. Un po’ come nella fotografia tecnica che io critico. Quindi.. trai tu le conclusioni!
Febbraio 5, 2009 alle 2:44 pm #1433684Matteo77PartecipanteMa figurati se mi monto la testa. Fotografare per me è puro relax e divertimento e, naturalmente un mezzo per implementare amicizie, discussioni, confronti e crescita culturale. Tutto qui, credimi. Non ho alcuna aspirazione. Piuttosto, mi daresti il link del tuo album fotografico? Non riesco a trovarlo. Grazie e [lo] [lo]
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