[nanon]

Ciao, come vi sembra questa foto? [IMG]public/imgsforum/2010/10/Canada2010_2180.jpg[/IMG] Grazie.

[Anonimo]

bella!! [app]

[mscintilla]

A parer mio dovevi evidenziare di più il pianoforte. così com’è si fa fatica a capire che sulla scena c’è un pianoforte, mentre l’attenzione di chi guarda la foto è attirata troppo dal bagliore sullo sfondo.

[famodo]

Credo che un’inquadratura leggermente più alta avrebbe reso più visibile i tasti del pianoforte e resa l’immagine più leggibile.

[nanon]

Ciao ragazzi e grazie delle vostre impressioni, ma …una domanda. Deve esser proprio il piano forte il soggetto della foto? Per me è la “porta di luce”. Mah, forse ho ancora visioni distorte 😀 😀

[angun]

Ciao Nanon, il bianco e nero è efficace ma si perde nel significato. Il titolo lega la lettura della foto e qui si fatica a capire il nesso. Un’altra inquadratura avrebbe reso tutto più leggibile. Ciao Andrea

[nanon]

Originariamente inviato da angun: Ciao Nanon, il bianco e nero è efficace ma si perde nel significato. Il titolo lega la lettura della foto e qui si fatica a capire il nesso. Un’altra inquadratura avrebbe reso tutto più leggibile. Ciao Andrea

Vediamo se riesco a descrivere la cosa ….anche se penso che una foto, un quadro o quel che si voglia, o piace o no, non si possono leggere le “istruzioni”. Se il titolo fosse ” Non ancora” ? Questa foto l’ho scattata all’interno di una scuola-orfanotrofio degli inizi del secolo scorso, ovviamente non più utilizzata. Mi ha dato un po’ il senso di povertà, freddo, e non so perché ,quella luce così forte che proveniva da fuori, il piano che una volta veniva suonato, mi dava il senso che tutto era finito, anche la vita di quei bambini, lo so sono fuori… Per questo “Ancora una canzone”, ma non per il piano. 🙂

[fireblade]

Davide, la prossima volta non ingabbiare la foto dentro ad un titolo, lasciala parlare da sé. 🙂

[LOOSE]

Originariamente inviato da fireblade: Davide, la prossima volta non ingabbiare la foto dentro ad un titolo, lasciala parlare da sé. 🙂

Molte volte il titolo è l’anello coniugale che consacra l’unione tra il visto del lettore ed il percepito dell’autore; in questo caso, il titolo effettivamente non si collega in maniera efficace. L’orfanotrofio e le note di un piano che, una volte finite, segnano non l’inizio di una nuova gioia vitale,ma la fine di tutto; questo è un messaggio vero, una sensibilità per un aspetto sociale triste. La foto, pur bella, ha molti punti dove si focalizza l’attenzione, ed alla fine questo filo conduttore di una melodia e la sua ultima nota, si coglie con fatica. Ciao

[Franco]

il titolo, nelle fotografie postate in un forum, c’è un’importantissimo prologo che l’autore lascia allo spettatore, ma se è scarno (può voler dire tutto) quanto il contenuto della foto (inteso come elementi che compongono l’immagine) fornisce e consente un’ampia interpretazione da parte dello spettatore. La porta aperta e la luce che arriva da essa lasciano intendere che qualcuno ha lasciato un passaggio aperto tra ciò che non vediamo e ciò che vediamo……. la panca di un pianista (e allo stesso tempo i tasti del piano). E’ una bella foto ma piuttosto ermetica, personalmente apprezzo molto queste foto, ma spesso non vengono capite, lette (nell’immagine), ed è un peccato, come leggere poche pagine di un libro, le prime e le ultime. complimenti, un’altra bella foto!

[nanon]

Andiamo per ordine :D… Sandro, hai perfettamente ragione. Loose, grazie, ho capito cosa intendi. Fra, grazie anche a te per l’apprezzamento ed il concetto espresso che condivido. Io penso, ma forse mi sbaglio, che riuscire a dare più “significati” ad una foto, a seconda di chi la guarda non è così sbagliato. Perché rilegarla ad un solo concetto. Forse perché io ero li, ma guardandola mi viene da dire…”Aspetta, ancora una canzone…..è troppo presto” come che quella luce fosse a richiedere la vita di quei bambini…. Non so se mi sono spiegato 😀 😀

[EnricoX]

Originariamente inviato da nanon: Ciao, come vi sembra questa foto?

La foto ha un suo indubbio fascino, dato certamente dal mistero che la circonda. Una canzone, i tasti del pianoforte solo accennati, lo sfocato che però “dipinge” l’ambiente circostante, si intuisce un interno, forse d’epoca. Stranamente è proprio la fortissima luce centrale che irrompe così decisa nell’immagine, riflettendosi ed invadendo ogni superficie, diventandone nodo nevralgico, che disturba, inquieta, destabilizza. Come spesso mi succede con i tuoi scatti, proprio quello che a prima vista sembra un errore macroscopico, mi diventa poi insostituibile. Ma io sono di parte, dato che molto apprezzo il tuo stile… [lo]

[Autore]

Post