- Questo topic ha 21 risposte, 11 partecipanti ed è stato aggiornato l'ultima volta 15 anni, 8 mesi fa da bepoc.
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Marzo 9, 2009 alle 6:17 pm #1443688ClaudioPG82Partecipante
Credo che a parità di idee di fondo (scelta di fare la foto in B/N), a parità di occhio critico, a parità di scena scattata, la foto direttamente in bianco e nero tolga la possibilità di ottenere una foto con parametri diversi da quelli scelti in situ. Sono daccordo con te sul fatto che la foto nasca a priori in bianco e nero o a colori, ma se non hai un mirino e uno specchio che ti fanno vedere la scena in direttamente in bianco e nero, sei costretto a giocare con i chiaro/scuri immaginandoli sulla scena a colori. Ciò non togle che non dobbiamo fare allegre e scialbe conversioni in bianco e nero scegliendo a caso le foto ad occhi chiusi. Se ad esempio sbaglio impostazione del filtro (filtro digitale, non ce lo dimentichiamo… è lo stesso filtro che utilizzerei a casa convertendo) e alla ragazza escono anemiche labbra da zombie, chi mi restituisce le informazioni sugli altri canali se ho solo una scala di grigi? Spero di non aver detto ca**ate… sono un pivello… ciao.
Marzo 9, 2009 alle 7:02 pm #1443704zefiroPartecipantesei costretto a giocare con i chiaro/scuri immaginandoli sulla scena a colori.
E’ necessità che tu lo faccia veramente,che io sappia quando i film erano in b/n prima dell’avvento della pellicola a colori i registi si occupavano di scegliere accuratamente i colori e le luci del set, per avere una buona gamma tonale di grigi dato che la realtà è a colori. I colori stessi contribuiscono alle tonalità delle foto..i gialli diventano bianchi ad esempio, i rossi si schiariscono in grigio più scuro i verdi diventano grigio medio il cielo grigio chiaro.. colori reali simili ma con differenze tonali ampliano la gamma tonale del b/n mentre colori contrastanti con scarsa differenza tonale invece appiattiscono la gamma tonale. E poi oltre ai colori bisogna tener conto anche dell’illuminazione di come la luce giochi un ruolo determinante nel contribuire con le ombre e le alte luci alla stessa alla stessa gamam delle tonalità di grigio nella foto. Un buon esercizio è quello di guardare la scena ad occhi semichiusi per capire le differenze tonali della stessa..questo ovviamente quando non esisteva il preview in b/n della digitale.
Marzo 9, 2009 alle 7:06 pm #1443706emmeti71PartecipanteOriginariamente inviato da mikko77: rispondo in modo differente… scattare in b/n o a colori…non è la stessa cosa…ed un buon fotografo dovrebbe vedere come giocare diversamente con il colore o solo con la “luminosità” se lavora in “monocromo”. avere una preview della foto in b/w aiuta molto a capire che “aria tira” quando successivamente in postproduzione di otterrà dal raw un buon b/n finale (un po’ come se fosse uno sviluppo/stampa in analogico)… a mio modo di vedere una foto nasce b/n o colori…e non si decide dopo come farla.
Straquoto, purtroppo spesso sembra che il digitale oltre che della pellicola prenda il posto anche della testa 🙂 Soprattutto in digitale, data la latitudine di posa inferiore a quella di una pellicola b/n, occorre ben pensare come esporre per fare un Biano e nero, se preferire le luci o le ombre…
Marzo 9, 2009 alle 7:13 pm #1443708ClaudioPG82PartecipanteStraquoto, purtroppo spesso sembra che il digitale oltre che della pellicola prenda il posto anche della testa 🙂 Soprattutto in digitale, data la latitudine di posa inferiore a quella di una pellicola b/n, occorre ben pensare come esporre per fare un Biano e nero, se preferire le luci o le ombre…
Appunto per questo non è necessario avere una preview della scena in B/N. Quando si scattava in pellicola vedevamo forse una preview? Tanto vale quindi scattare in raw con il cervello impostato in B/N e poi a casa realizzare con calma e precisione l’idea che abbiamo progettato. ( tutto questo oltre alle considerazioni prettamente tecnologiche di cui sopra ) [lo]
Marzo 9, 2009 alle 7:19 pm #1443713mikko77PartecipanteOriginariamente inviato da ClaudioPG82: Appunto per questo non è necessario avere una preview della scena in B/N. Quando si scattava in pellicola vedevamo forse una preview? Tanto vale quindi scattare in raw con il cervello impostato in B/N e poi a casa realizzare con calma e precisione l’idea che abbiamo progettato. ( tutto questo oltre alle considerazioni prettamente tecnologiche di cui sopra ) [lo]
ed io cosa ho detto??? il fatto di avere una preview fa comodo per vedere che aria tira…tutto qui.
Marzo 9, 2009 alle 7:30 pm #1443718firebladePartecipanteOriginariamente inviato da ClaudioPG82: Sono daccordo con te sul fatto che la foto nasca a priori in bianco e nero o a colori, ma se non hai un mirino e uno specchio che ti fanno vedere la scena direttamente in bianco e nero, sei costretto a giocare con i chiaro/scuri immaginandoli sulla scena a colori.
Ed è veramente questa capacità che contraddistingue un vero fotografo da bianco e nero: l’abilità di capire come i colori si possano trasformare in toni di grigio e come questi possano essere conflittuali tra loro togliendo leggibilità al soggetto. Come tutte le abilità va coltivata e sviluppata ed in questo senso la preview sul display non è altro che un gadget che impigrisce la mente azzerando le cacapità di ragionamento del fotografo. Come è già stato scritto da utenti ben più preparati di me, la foto in bianco e nero deve nascere come progetto, e non come ripiego per una foto a colori malriuscita, oppure come vezzo momentaneo. Dirò di più: secondo gli insegnamenti del grande Feininger, ci sono soggetti che sono più congeniali al bianco e nero, ed altri soggetti adatti alla foto a colori. Capire quale mezzo espressivo è meglio usare è un arricchimento culturale del fotografo che puo’ fare veramente la differenza tra una foto ben riuscita ed una foto dilettantesca. Non a caso nel catalogo dei filtri wratten esisteva un apposito filtro marrone (da usare per la visione e non per lo scatto della foto) che permetteva una buona trasformazione in bianco e nero, utile inizialmente per capire come certi accostamenti cromatici potessero tradursi in accostamenti di toni di grigio favorevoli o sfavorevoli; maturata la pratica l’uso di tale filtro diviene superfluo, ma occorre come al solito spirito di dedizione e tanta volontà di imparare.
Marzo 9, 2009 alle 8:01 pm #1443730bepocPartecipanteAvere il cervello impostato in Bianco e Nero non e` facile. La mole di dati memorizzati e` grossa e, se non viene continuamente rinfrescata dall’esercizio, con il tempo la si perde. Una preview puo` aiutare molto. Non e` indispensabile, ma aiuta. Per quanto riguarda la tecnica, esiste anche lei nonostante alcuni autori degli interventi la disprezzino profondamente(su altri thread), mi sembra sia stata trascurata una cosa: l’uso dei filtri colorati. Se uno possiede gia`(acquistarli nuovi a senso solo se uno e` veramente appassionato di BW) un corredo di filtri che usava con la pellicola, e li puo` montare sul digitale, conviene usarli. La gamma dinamica sara` migliore. Mi spiego. Se ho un file RAW e decido, in PP, di applicarci un filtro rosso, levo solamente senza aggiungere nulla, riduco quindi la gamma dinamica. Se metto un filtro fisico sull’obiettivo, espongo tenendo conto del fattore del filtro(circa 3 in questo caso) e mantengo la gamma dinamica. Aggiungendo quest’altra variabile, la preview e` ancora piu` utile per rimediare alle defaillance della memoria.
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