- Questo topic ha 27 risposte, 12 partecipanti ed è stato aggiornato l'ultima volta 12 anni fa da Franco.
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Novembre 6, 2012 alle 10:14 pm #1740473gloster1974Partecipante
Originariamente inviato da mabriola: Roberto posso garantirti che una stampa da digitale realizzata in tutto il suo corretto processo in modo certosino finalizzata per una stampa fineart non fa assolutamente rimpiangere una qualsiasi stampa analogica certosina realizzata dai maestri di un tempo, anzi e sottolineo “anzi”. Il problema è che per la realizzazione di una stampa fineart di un certo livello le competenze sono alla portata di pochi come per un tempo avveniva per la stampa analogica certosina credimi.
guarda che io parlo della finalizzazione di una foto tra stampa e visione a video , la stampa fine-art la conosco e so le sue potenzialita’ 😉
Novembre 6, 2012 alle 10:16 pm #1740474mabriolaPartecipantea bè…tra stampa e visione video e che ne parliamo a fare :-))
Novembre 6, 2012 alle 10:16 pm #1740475AnonimoOspitePersonalmente, la mostra di Adams a Modena l’ho vista ben due volte, sono d’accordo con Roberto. Ho visto delle stampe favolose e in alcune foto le zone più in ombra erano ben leggibili se osservate con attenzione. Con il digitale ciò non è possibile. Ma qui si ritorna sulla solita diatriba analogico vs digitale. Per Albo49: Posso chiederti il titolo del libro dal quale hai scannerizzato la pagina? Mi interesserebbe.
Originariamente inviato da gloster1974: Se non sei riuscito a vederle a Dicembre si replica con una serie di immagini originali di autori americani tra cui Adans , passerei volentieri una bella giornata in tua compagnia 😉
Come si intitola la mostra? Si trova sempre all’Ex Ospedale Sant’Agostino? Hai per caso visto anche la mostra di Edward Weston che c’è adesso? Se sì, ne vale la pena? Chiedo scusa all’autore della discussione per il momentaneo fuori tema.
Novembre 6, 2012 alle 11:27 pm #1740486AnonimoOspiteAh tra l’altro mi sono dimenticato di commentare le foto… chiedo scusa all’autore per la mia caffonaggine. [sba] 1. Mi piace, ma forse mi sarei abbassato leggermente per lasciare almeno un pelo d’aria tra i rametti e la montagna che invece si sovrappongono. A meno che ciò non fosse voluto per un qualcvhe motivo che non intuisco. 2. Mmmm… hai provato anche a scattarla in verticale? Secondo me, se comprendevi anche il suolo avrebbe reso di più. Belle comunque le varie stratificaioni delle rocce. 3. Hai provato a valutare un inquadratura diversa, anche spostandoti indietro di qualche passo, per fare in modo che la nuvola non fosse in parte nascosta dai rami? [scr] 4. Troppi sterpi/rami anche per me. 5. Sono d’accordo cone Fra65 per il taglio verticale. Avrebbe esaltare maggiormente l’idea che avevi. Buona l’idea di porre il soggetto in diagonale.
Novembre 6, 2012 alle 11:30 pm #1740487mabriolaPartecipanteOriginariamente inviato da McBrandon: Con il digitale ciò non è possibile. Ma qui si ritorna sulla solita diatriba analogico vs digitale.
lasciamo perdere queste affermazioni inutili e stupide….
Novembre 7, 2012 alle 12:59 am #1740496marco66PartecipanteSecondo me le piu’ riuscite sono la 3-6-7 C’e da aggiungere a quanto puntualmente detto dagli altri che e’ importante conoscere anche il il periodo dell’anno e gli orari in cui gli scatti rendono al meglio, e il Sig. AA li conosceva molto bene. [lo]
Novembre 7, 2012 alle 1:21 am #1740498AnonimoOspiteOriginariamente inviato da mabriola: lasciamo perdere queste affermazioni inutili e stupide….
Bene. Grazie.
Novembre 7, 2012 alle 2:11 am #1740510Il_BernaPartecipanteOriginariamente inviato da gloster1974: ti garantisco che le immagini stampate da Adams viste dal vivo sono da togliere letteralmente il fiato , e sfido chiunque su questo forum ( escludendo Conan ) abbia avuto la fortuna di osservarle a Modena o in qualsiasi altra mostra a negare cio’
Emergo dalla febbre per confermare,almeno per la mia esperienza, che sì, le foto di Adams viste a Modena sono state un pugno in faccia in quanto a stupore e reazione. Mai prima d’ora avevo visto foto contenenti una simile quantità di dettaglio, particolari, sfumature… Da allora non ho più rivisto nulla di simile. La settimana scorsa sono andato a vedere la mostra di McCurry, dove la Epson fa bella mostra di se come partner per le stampe… qualità incredibile, nulla da dire…assolutamente. Ma non ho ritrovato la stessa finezza di Adams. Mi pare di ricordare che in questa foto dal vivo. era possibile vedere distintamente, senza la benchè minima sbavatura, i singoli cristalli di ghiaccio. La barba sui visi delle foto di McCurry non era uguale. Con questo lungi da me esprimere un giudizio assoluto, ma solo evidenziare come per me la differenza c’è stata eccome. 🙂
Novembre 7, 2012 alle 4:25 am #1740529FrancoPartecipanteOriginariamente inviato da gloster1974: No Franco non mi dire che se osservi la stessa foto , scattata o in analogico o in digitale ma confrontandola stampata o a monitor non ci posso credere che tu non riconosca una differenza emozionale tra i due supporti , ti garantisco che le immagini stampate da Adams viste dal vivo sono da togliere letteralmente il fiato , e sfido chiunque su questo forum ( escludendo Conan ) abbia avuto la fortuna di osservarle a Modena o in qualsiasi altra mostra a negare cio’.
è esattamente quello che dicevo Roby . nell’osservare una foto, se cambiamo il supporto non cambia la foto ma cambiano le emozioni che il supporto è in grado di trasferire all’osservatore, la foto viene arricchita, impreziosita da particolari e sfumature che non riguardano solo l’immagine in sè, ma anche il supporto e tutti i processi di lavoro che ne consegue (tipo di carta, emulsione, ecc). La stampa non è l’immagine (intesa come riproduzione di un contesto reale), è semplicemente il suo supporto, un supporto come tanti altri (lo sò che la frase “come gli altri” potrebbe disturbarti, ma cerca di capire in quale contesto l’ho inserita) siamo in un’era in cui la stampa è stata sostituita da altri supporti, e questi supporti non minano la natura dell’immagine ma solo il modo di percepirla. A parte il negativo, la stampa può essere più’ o meno irriproducibile, in altre parole può contenere più’ o meno elementi che rendono il lavoro fortemente condizionato dall’esecuzione dello stampatore, se la stampa è ottenuta con complessi procedimenti manuali avremo un’elevato grado di irriproducibilità, altrimenti avremo una standarizazione più o meno accentuata della stampa. Le foto di Adams non seguono processi produttivi standard, ma hanno un’elevato grado di irriproducibilità, quando guardiamo una foto di Adams guardiamo la riproduzione speculare di una FOTO CARTACEA che rappresenta un unicum, una copia unica, solo lui avrebbe potuto riprodurla tale quale ma non senza i taccuini con le annotazioni. Dobbiamo però rilevare che con l’analogico l’immagine positiva si forma dopo la stampa, a differenza del supporto digitale dove l’immagine ha una fisionomia ben più’ articolata ed ambigua, nel supporto digitale l’immagine è subito “pronta” anche se comunemente viene considerata finita dopo il lavoro in “camera chiara”, per essere vista non necessita obbligatoriamente di un successivo intervento, possiamo vedere la foto sul monitorino della macchina, trasferire il jpg su un’ipad e visionario, sul web, sullo smartphone, ecc. La fotografia digitale è “virtuale” non necessita di un “corpo” stabile per essere vista, mentre la tecnica analogica con negativo è incompleta finchè non si ottiene la stampa, questa però non è una mancanza del supporto digitale, ma piuttosto una sua prerogativa. In sintesi, quello che volevo dire nel precedente post e che la foto NON finisce con la stampa, se parliamo di F.analogica con pellicola NEGATIVA questo è vero, ma se parliamo di f.digitale o proiezione di diapositive, no. Quando parliamo delle foto di Adams parliamo dello stato dell’arte della stampa fotografica analogica, lui era un grande fotografo, è stato il primo fotografo a fare della fotografia naturalistica un’arte, le sue immagini hanno una lirica che si esprime in modo drammatico, immenso, immane, hanno un pathos che và oltre lo scenario naturale . ma era soprattutto un grandissimo tecnico, tutta la sua abilità e ancora oggi visibile nelle sue stampe, però attenzione, la fotografia non è solo Adams, in diretta contrapposizione c’è HC.Bresson, ad esempio, che può essere considerato l’ANTITESI di Adams, parlando di tecnica, tutto ciò che Adams ha fatto, Bresson ha rinnegato. quindi?
Originariamente inviato da gloster1974: Io parto dalle affermazioni iniziali del post aperto dall’autore che dopo aver visto tali stampe resta “deluso” dai suoi risultati ma lo sarebbe chiunque non per una mancanza sua. Se non sei riuscito a vederle a Dicembre si replica con una serie di immagini originali di autori americani tra cui Adans , passerei volentieri una bella giornata in tua compagnia 😉
concordo, ma neppure per mancanza o carenza di tecnologia quindi….. le foto di Adams sono un mito, un riferimento, oggetto di studio e riflessione, contemplazione, pochi fotografi sono riusciti a fare quello che ha fatto lui. Oggi al massimo possiamo copiarlo, e poco importa la tecnologia usata, non è l’acquisto di un banco ottico e alcuni quintali di attrezzature esoteriche di laboratorio di stampa che potranno consentire al proprietario di ottenere gli stessi risultati, per questo motivo vediamo poche foto come quelle stampate da Adams, perchè pochi hanno la voglia, il tempo, l’interesse e soprattutto le capacità umane e artistiche per valorizzare al massimo il proprio lavoro. una giornata sarebbe troppo poco mi farebbe piacere visto la tua competenza e cordialità, così come mi piacerebbe di nuovo pasticciare in CO di fronte ad un negativo BN, ma non siamo vicini e in questo momento ho ancora qualche difficoltà, come sai . magari in futuro, o in un prossimo raduno un saluto ciao [lo]
Novembre 7, 2012 alle 11:07 pm #1740618castifPartecipanteRingrazio tutti per i complimenti e per i consigli che mi avete dato. Non voglio entrare nel merito della bella discussione iniziata da Gloster non sono abbastanza ferrato per quanto riguarda le stampe in BN, e fino a che non vidi alcune foto di Adams, non avevo neanche mai provato a trasformare i miei scatti in foto monocromatiche, poi un giorno incappai in questa foto [IMG]public/imgsforum/2012/11/AA20_Monument_Valley.jpg[/IMG] Al primo sguardo pensai: Chissà che bei colori cerano al momento dello scatto ma poi mi accorsi che più la guardavo e più io i colori li vedevo, li immaginavo, li sognavo. E fu così che ogni tanto ci provavo. Prendevo una mia bella foto e provavo a trasformarla, ma solo recentemente , studiando le foto di Adams e leggendo i suoi scritti ho raggiunto un minimo di presentabilità e il desiderio di confrontarmi con voi. quindi Gloster, non preoccuparti , continuerò su questa strada e qualora avessi altri consigli magari specifici sugli scatti, proverò a seguirli senza indugio. Anzi visto che siamo quasi paesani , non mi dispiacerebbe neanche scambiare quattro chiacchere. X Fra65 grazie per aver esaminato in modo cosi dettagliato le foto, mi ha colpito il fatto che la critica alla N. 1 è stata espressa anche da altri, quindi qualcosa di vero ci deve essere. Allalbero e alla montagna ho fatto sei o sette foto ma ho scelto, questa perché mi sembrava bello il fatto che locchio potesse salire sullalbero a sinistra, ridiscendere sul dorso della montagna e poi tornare indietro seguendo la strada e volendo….rincominciare daccapo. 🙂 Riguardo alla 2, Adams ne ha fatta una quasi identica, forse abbiamo poggiato i piedi nello stesso punto, ma il fatto che non la foto non emozioni gli altri, come fa con me, mi fa riflettere molto. X McBrandon — la 5 ce lho anche in verticale. È stata la prima che ho fatto, ma mi piaceva molto di più questa in quanto entrava a far parte della composizione anche altra vegetazione rendendo la foto più completa. Ma desso provo a lavorare anche sulla prima. Ringrazio tutti per il passaggio
Novembre 7, 2012 alle 11:10 pm #1740619gloster1974PartecipanteOriginariamente inviato da castif: Anzi visto che siamo quasi paesani , non mi dispiacerebbe neanche scambiare quattro chiacchere.
Quando vuoi , magari ci troviamo per ma prossima mostra a Modena “Flags of america” 😉
Novembre 8, 2012 alle 5:00 pm #1740695castifPartecipantePerche no! di questa mostra se ne è già parlato sul forum, e già avevo preventivato una visita. quindi basterà mettersi daccordo. ne riparleremo sicuramente
Novembre 8, 2012 alle 9:33 pm #1740723FrancoPartecipanteOriginariamente inviato da castif: X Fra65 grazie per aver esaminato in modo cosi dettagliato le foto, mi ha colpito il fatto che la critica alla N. 1 è stata espressa anche da altri, quindi qualcosa di vero ci deve essere. Allalbero e alla montagna ho fatto sei o sette foto ma ho scelto, questa perché mi sembrava bello il fatto che locchio potesse salire sullalbero a sinistra, ridiscendere sul dorso della montagna e poi tornare indietro seguendo la strada e volendo….rincominciare daccapo. Riguardo alla 2, Adams ne ha fatta una quasi identica, forse abbiamo poggiato i piedi nello stesso punto, ma il fatto che non la foto non emozioni gli altri, come fa con me, mi fa riflettere molto.
Sulla seconda foto aggiungo qualche nota, ho preferito non dilungarmi ma avrei voluto scriverlo: è un classico come “El Captain”, ma proprio perché l’antelope canyon è un soggetto classico (ci sono molti esempi anche su canoniani) necessita di un’eccellente lavoro per soddisfare i palati esigenti di chi è abituato a vedere questo soggetto copiato infinite volte. Non ricordo la foto di cui fai riferimento, conosco quella con le case all’ingresso del canyon, comunque molte foto di Adams hanno una chiave di lettura non sempre comprensibile, non a caso quando guardiamo una foto di Adams ci sentiamo immersi nel panorama, parte del panorama .. Guarda ad esempio i suoi pini, dominano il paesaggio come se fossero spettatori, a volte hanno sembianze antropomorfe a tal punto da immedesimare l’osservatore, anzi da renderlo protagonista e partecipe dell’immenso panorama circostante. Riguardo il percorso circolare che compie l’occhio, facendo un cerchio e ritornando al punto di partenza (in genere in alto a sinistra) per poi riprendere di nuovo da capo, è il normale percorso seguito dai nostri occhi durante l’osservazione, quindi la tua considerazione è corretta. Però guardando la tua foto (la prima) si ha la sensazione che l’albero sia il soggetto, a tal punto che l’occhio ha difficoltà a fermarsi sulla montagna, togliendo la teatrale sensazione di immenso, tipica delle foto di Adams, dove ogni parte di cui è composto il panorama è in funzione del panorama stesso. A mio parere la foto è irrecuperabile perché la composizione è scorretta, il ramo non avrebbe dovuto sopravanzare la monument valley e la grande porzione di cielo a destra in alto rende la composizione sbilanciata, senza la presenza di nuvole .
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