Ho avuto lopportunità storica di trovarmi al momento cruciale dellavvento dei video games, quelli da sala, bellissimi, un vero e proprio mondo, con sole cento lire da inserire in gettoniera per viverlo. Sono praticamente nato e cresciuto (o non cresciuto, a seconda dei punti di vista) con loro, e li ho seguiti a lungo, per dieci anni, fino allavvento dei giochi da casa, che hanno soppiantato quelli da sala. Più giocavo, più vedevo per necessità di cose la scritta sullo schermo che mi indicava Lose, hai perso, il gioco è finito; in pratica vai a casa o inserisci di nuovo cento lire. Questa è una scritta, una maniera di ricordare, che ben dipinge anche il presente; non ci sono più video a visualizzarmi la scritta, ma la visualizzo da me, nel mio animo, ogni volta che non sono allaltezza di una situazione. In realtà sarebbe quindi lose e non loose (libero), ma mi è piaciuto propormi come libero, anche come augurio e testimonianza di una volontà che spero mi condurrà veramente ad esserlo.
