- Questo topic ha 26 risposte, 10 partecipanti ed è stato aggiornato l'ultima volta 9 anni, 7 mesi fa da treemme.
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Maggio 18, 2015 alle 6:47 pm #1833657gloster1974Partecipante
Y[quote=”treemme” post=654405]…e io che stavo per scrivere che lo stop “chimico” lo ritengo inutile e superfluo, meglio 2 scaraffate d’acqua e via
:)[/quote]
Si e’ vero puo essere ma non e un’affermazione che trova uno storico tale da poter essere definito un suggerimento certo, questo vuole dire mettere a rischio la salute nel tempo dei nostri negativi e perso il negativo e’ perso il,ricordo , io non me la sento di rischiare per un bagno neppure costoso e che e’ sempre stato usato.
Poi se dai questi input e tra 20 anni chi ti ha ascoltato si trova i negativi da gettare e comincia a tirarti degli accidenti…….. Avremo un’eta tale che se anche solo uno va a segno siamo fottuti ahahahahahaha
Maggio 19, 2015 alle 2:04 am #1833725emmediemmePartecipanteGrazie per l’ottima e riassuntiva guida per cominciare. Anche io mi sto avvicinando al mondo dello sviluppo ma mi sto prima documentando bene per evitare di fare baggianate in fase di acquisto e, soprattutto, di pratica.
Tu hai parlato dello sviluppo in B&N, conviene iniziare con questo o posso anche cimentarmi sin da subito con il colore?
Poi una cosa che mi è poco chiara, ancora, sono i tipi di prodotti da acquistare in base al tipo di sviluppo. Correggetemi se sbaglio, ma mi pare di aver capito che per il B&N i chimici sono uguali per tutte le pellicole, mentre il colore ha bisogno di chimici leggermente diversi in base al tipo di pellicola. Mi sbaglio?
Mi sto approcciando all’analogico da veramente poco e i rullini che ho utilizzato (e fatto sviluppare) finora sono dei semplicissimi Kodak (i ColorPlus) e un Kodak B&N. Ho letto più volte che per il colore si può utilizzare il C-41, che da quel che ho capito è un kit piuttosto “universale”. Tuttavia alcune pellicole possono richiedere altri liquidi.
Per iniziare che cosa consigli/consigliate di acquistare?
Quello che per il momento ho messo in conto sarebbero:
– Changing Bag
– Estrattore
– Tank per 2 spirali
– Bottiglie per chimici
– Cilindro da 600ml e da 45ml (come suggerito)
– TermometroOltre alle precedenti ecco alcune altre domande che vi rivolgo: Che tipi di chimici prendere (per B&N ed eventualmente colore) e in che quantità? Su per giù quanti sviluppi ci si fanno con 1 kit da 1 lt? I liquidi si possono riutilizzare (e se si quante volte)? Su per giù il costo dello sviluppo in casa a quanto può ammontare per singolo rullino?
Considerate che attualmente sto fotografando sia a colori che in B&N e sono in una fase di sperimentazione: sebbene preferisca il B&N sto provando anche il colore per farmi un’idea dei diversi tipi di pellicole. L’idea, oltre che imparare una tecnica base della fotografia analogica, sarebbe di evitare il passaggio dai laboratori esterni e creare dall’inizio fino alla fine i miei scatti.
Se avete anche qualche testo da suggerirmi ve ne sarei grato. Ho dato un’occhiata a quello che hai inserito tu, Anna, ma dalla recensione mi sembra piuttosto incentrato sul digitale, confermi?
Attendo vostre illuminazioni 🙂
Maggio 19, 2015 alle 11:18 am #1833743annaPartecipanteEmmediemme, nei prossimi giorni cercherò di rispondere a tutte le tue domande in modo esaustivo, mi serve un po’ di tempo che al momento non ho.
Il libro citato é dedicato alla fotografia in analogico e te lo consiglio perché é completo e per cominciare é perfetto, la prima edizione é uscita nel 1986 e la copia che possiedo è la sesta ristampa del 2012.
[IMG]http://images.tapatalk-cdn.com/15/05/19/29e989b873b66b092d9d01bf0d1f0bd2.jpg[/IMG]
La riproduzione di questo testo é vietata, mi limito a pubblicarne solo la copertina.
Edit: ho verificato ed in effetti esiste una nuova edizione dedicata anche al digitale.
Maggio 19, 2015 alle 11:52 am #1833744valeriobryPartecipanteConsiglio spassionato: lasciamo stare il colore.
Maggio 19, 2015 alle 4:42 pm #1833754treemmePartecipanteè giusto che completi la mia affermazione circa il mio punto di vista sull’uso dello stop
[quote=”anbe40″ post=654407]
“Un bagno di arresto, tra la fase dello sviluppo e quella di fissaggio, è consigliabile soprattutto per bloccare immediatamente lo sviluppo, neutralizzando l’azione dei residui di rivelatore presenti sull’emulsione e per non contaminare con questi il fissaggio, mantenendone così più a lungo l’acidità e di conseguenza la capacità.
[/quote]
in merito a questa questione, l’azione di diluizione dell’acqua sullo sviluppo è sufficiente per stopparlo e facendo più lavaggi si fa in modo che esso non vada nel fix
[quote=”anbe40” post=654407]
Il bagno di arresto riduce anche la formazione del velo dicroico (..prodotto anche da rivelatori contenenti solventi degli alogenuri d’argento), elimina la schiuma di calcio che può formarsi nel rivelatore e contribuisce a evitare schiume e sedimenti di allume nel fissaggio.”
[/quote]
per quanto riguarda il velo dicroico, la questione è irrilevante, nel senso che non sempre si presenta e nel caso non danneggia il negativo e non pregiudica la stampa, inoltre nei fix moderni non c’è allume, è in quelli vecchi con indurentel’azione acida stressa parecchio la gelatina, quindi nel caso delle emulsione fuffa tipo le Foma la probabilita’ di puntini è in agguato
ultima questione e in effetti abbastanza rara per chi è alle prime armi, se si usano sviluppi molto basici come il pyrocat, lo stop acido è sconsigliato perchè la reazione acido-basico crea bolle di gas che fanno espadere la gelatina
ripeto la mia puo’ essere una scelta per certi versi controcorrente e in effetti l’ho buttata li’ in maniera molto ambigua, detto questo è giusto che ognuno faccia le proprie prove e scelga il proprio flusso di lavoro liberamente
Maggio 19, 2015 alle 5:02 pm #1833755treemmePartecipante…
Maggio 19, 2015 alle 5:29 pm #1833756annaPartecipanteGrazie Matteo per questo intervento, molto gradito. 🙂
Maggio 19, 2015 alle 8:40 pm #1833758emmediemmePartecipanteRingrazio chi ha già risposto, ovviamente le mie domande sono rivolte a tutti e non solo ad Anna 🙂
Vado per gradi:
– Su Amazon sono presenti due versioni del libro sopracitato, una con la copertina postata da te (ma l’edizione è del 2004) e una più recente (11a edizione, del 2011). Spero di trovarlo in libreria per poter dare un’occhiata all’indice e vedere se è compresa ancora la parte dedicata all’analogico.
– La questione colore mi è stata descritta in maniera molto più complicata e di difficile realizzazione rispetto a quello che mi ci tu Matteo: mi è stato detto, addirittura, di irreperibilità dei chimici e di costi molto più elevati di quanto detto sopra; da qui sono nate le mie perplessità. In ogni caso il problema fondamentale del colore diventerebbe la “scadenza” dei chimici. Per quanto possa sperimentare è difficile che arrivi a fare 12 o 16 rullini in 6 mesi, anche perché prediligo il B&N e ho pur sempre la mia fedele 7D a cui dare le giuste attenzioni :D. Il costo sarebbe comunque inferiore al laboratorio che mi fa pagare dai 2,7€ ai 5€ (mi riferisco a prezzi di due lab diversi, dove ovviamente il più economico è anche il più lontano da casa).
– Se volessi cominciare dal B&N i prodotti variano in base alla marca della pellicola o è solo la diluizione che cambia in base agli ASA e al rullino? I chimici inseriti nel tank durante le varie fasi vanno buttati alla fine di ogni fase o possono essere riutilizzati?
Maggio 21, 2015 alle 7:03 pm #1833878emmediemmePartecipanteHo trovato facilmente il libro e confermo che, anche nella 11a edizione, sono presenti capitoli dedicati alla fotografia analogica e allo sviluppo delle pellicole.
Sono stati introdotti nuovi capitoli sul digitale e sullo sviluppo tramite software di fotoritocco. L’11a è l’ultima versione attualmente disponibile ed è stata finita di stampare nel 2013, quindi sicuramente sarà già “vecchia” in alcuni punti riguardanti il digitale. Tuttavia dopo aver dato una sfogliata al libro e letto l’indice con tutti i capitoli non ho resistito e ho dovuto prenderlo.
Da quel poco che ho visto e letto sembra davvero completo e, soprattutto, scorrevole; molto accademico. Grazie per il consiglio!!
Maggio 28, 2015 alle 1:53 pm #1834362treemmePartecipante…
i chimici sono tranquillamente reperibili dai “soliti” pusher che ogni analogalaro dovrebbe conoscere, westernphoto, fotomatica, ars imago
…Maggio 28, 2015 alle 2:09 pm #1834365MassimoPartecipante[quote=”treemme” post=658288]i chimici sono tranquillamente reperibili dai “soliti” pusher che ogni analogalaro dovrebbe conoscere, westernphoto, fotomatica, ars imago[/quote]
a proposito di pusher…… sabato scorso, per pura casualità, ho scoperto che il fotoamatore ha un sacco di roba……pellicole….. chimici…. ecc. ecc. e come prezzi è in linea con i negozi online……. il tutto, però, senza spese di spedizione……..
per esempio, le pellicole ilford fp4 (120) le abbiamo pagate 4,8€ ……….
Maggio 28, 2015 alle 2:19 pm #1834368treemmePartecipante…
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