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Gennaio 19, 2008 alle 4:06 am #1319101alehardPartecipante
Il mio problema è questo: quando apro i raw della mia 40d oppure della 400d con photoshop cs3 e camera raw 4.2 i colori sono sempre un po’ “strani”, opachi, la pelle un po’ olivastra, come se sbagliasse temperatura e tonalità, questi sono 2 esempi http://www.flickr.com/photo_zoom.gne?id=2199728410&size=o http://www.flickr.com/photo_zoom.gne?id=2199715226&size=o anche se le foto sono un po’ lavorate, comunque in tutto quel set su flickr i colori sono un po’ strani! invece con bibble labs o dpp questo problema non c’è… però preferisco usare ps che mi dà risultati migliori. qualcuno può aiutarmi?
Gennaio 19, 2008 alle 1:56 pm #1319138alehardPartecipantecavoli, mi sembra davvero inconcepibile che possa davvero esserci un problema del genere in camera raw, riconosciuto da tutti e non ci sia un rimedio… rinunciarci mi pesa parecchio, il lavoro tutto lì dentro lo faccio, in particolare mi piace molto l’effetto “chiarezza” e come si regolano bene le luci e pure tutto il resto… ma dicono che i colori siano la parte più importante di una foto!!!
Gennaio 23, 2008 alle 5:47 pm #1320159doc06PartecipanteTi confermo che è proprio così. Su questo forum e su un altro (di cui non faccio il nome…) ho più volte rimarcato questo forse unico aspetto negativo di CameraRaw e Lightroom. Ma non è un problema da poco. Unica soluzione, trovare o crearsi dei preset per la propria fotocamera (in “Lens Calibration” o qualcosa del genere…) che in qualche modo “simulino” quanto fa DPP. In rete ci sono diversi metodi e script di calibrazione, e tutti invariabilmente necessitano del ColorChecker della X-Rite (ex Gretag…). Bisogna fotografare il ColorChecker in diverse situazioni di luce (sole, ombra, luce artificiale, ecc.) e poi dare le foto in pasto ad uno script di Photoshop che tirerà fuori i valori di correzione dei colori da utilizzare, in modo da crearsi diversi preset per le varie situazioni di luce. Morale: lavoro con DPP sui RAW e se devo fare cose più spinte esporto un TIFF che correggo in Photoshop…
Gennaio 23, 2008 alle 6:01 pm #1320165rpolonioPartecipanteMi fa piacere sentire che avete problemi nello smanettare, è normale che ci siamo, così almeno imparate a fotografare senza fare i correttori. 😀
Gennaio 23, 2008 alle 6:32 pm #1320170BrainedPartecipanteCOn il digitale qualche ritocco è OBBLIGATORIO caro Renzo, dovresti saperlo bene. I problemi descritti, sono ampiamente risolvibili con la calibrazione dei dispositivi e con una corretta gestione dei profili e degli spazi colore. Ciao Andrea
Gennaio 23, 2008 alle 6:53 pm #1320176KekkoYPartecipanteOriginariamente inviato da alehard: cavoli, mi sembra davvero inconcepibile che possa davvero esserci un problema del genere in camera raw, riconosciuto da tutti e non ci sia un rimedio… rinunciarci mi pesa parecchio, il lavoro tutto lì dentro lo faccio, in particolare mi piace molto l’effetto “chiarezza” e come si regolano bene le luci e pure tutto il resto… ma dicono che i colori siano la parte più importante di una foto!!!
Ciao, io non mi meraviglierei più di tanto: il formato CR2 è un formato proprietario di Canon quindi chi meglio di loro sa come interpretarlo e decodificarlo in maniera fedele? Certo Canon ha reso pubbliche delle specifiche in modo che anche altri potessero sviluppare convertitori raw, i quali però in alcune situazioni fanno ipotesi ed elaborazioni proprie; non credo che Canon non si sia tenuta qualche segreto per lei! Se ti installi DPP e scarichi dal sito Canon l’ultimo aggiornamento disponibile ti accorgerai della sua potenza, soprattutto sul trattamento del raw e del rumore, olte alla correzione di distorsioni specifiche di diverse lenti. E poi usare DPP per il raw non preclude il resto del tuo workflow di lavoro: se hai bisogno di fare del fotoritocco salvi da DPP un TIFF 16 bit e continui il lavoro in Photoshop. La sotanza è: facciamo fare a d ognuno il suo lavoro. Canon ha fatto il CR2 e Canon lo gestisce al meglio, Adobe è leader nell’elaborazione delle immagini e usiamo Photoshop per l’elaborazione. [feu] [lo]
Gennaio 23, 2008 alle 6:58 pm #1320180rpolonioPartecipanteOriginariamente inviato da brained: COn il digitale qualche ritocco è OBBLIGATORIO caro Renzo, dovresti saperlo bene. I problemi descritti, sono ampiamente risolvibili con la calibrazione dei dispositivi e con una corretta gestione dei profili e degli spazi colore. Ciao Andrea
Cosa succederebbe se non fosse obbligatorio? In questo sito quello che manca è una sezione per fotografie non elaborate, nemmeno con un po’ di luminosità tanto per capirci. 😉 [lo]
Gennaio 23, 2008 alle 7:05 pm #1320183BrainedPartecipanteRenzo, quello che proponi mi pare sia un voler limitare la potenza dei mezzi che abbiamo a disposizione. Anche quando scattavi a pellicola in camera oscura il tuo buon sviluppatore mischiava gli acidi con proporzioni tali da mascherare qualche “errorino” in fase di scatto. E’ un po’ come avere l’aria condizionata in macchina e non usarla con 35 gradi. Posso essere d’accordo se mi dici di tenere l’aria a 20 gradi piuttosto che a 15, applicando il medesimo pensiero al fotoritocco, ovvero usare i mezzi con cognizione di causa [lo]
Gennaio 23, 2008 alle 7:47 pm #1320195rpolonioPartecipanteLo propongo solo per fuggire al ricatto del digitale, che oggi purtroppo è diventato solo qualcosa di comodo, che non lascia spazio al naturale. Si veda casi di persone che ancor prima di acquistare una fotocamera si interessano nel scegliere quale programma di grafica usare. Persone che non sanno ancora usare bene la propria fotocamera, che pensano già di cambiarla. Cavolo, io ho la 5d da 4 mesi e ancora non la so usare completamente, non perchè non faccio fotografie, anzi ne faccio anche troppe. Non sempre i potenti mezzi aiutano, anzi a volte ci rende schiavi.
Gennaio 23, 2008 alle 10:45 pm #1320221doc06PartecipanteRenzo, ciò che dici è sicuramente condivisibile, ma personalmente ritengo che la definizione di alcuni parametri sia imprescindibile per come funziona il digitale. Cerco di spiegarmi meglio (e non è fcile, non sono molto bravo con le parole). La macchina cattura col suo sensore la luminosità della scena, e, attraverso degli algoritmi infernali, tira fuori un’immagine a colori. Se parliamo di RAW, l’immagine è per così dire “grezza” epiù facilmente correggibile in caso di necessità. Il software Canon (o altro) ti permette di prendere questo RAW e (se tutto è ok) trasformarlo in JPG pronto per la stampa. QUello che DPP nel trasformare il RAW in JPG è esattamente quello che fa la macchina fotografica per tirar fuori direttamente un JPG invece del RAW. Quindi già qui abbiamo una commistione, ovvero la possibilità di generare un JPG già in fase di scatto oppure dopo, a casa (come un noto brandy…). Queste operazioni che permettono di regolare meglio saturazione, nitidezza, contrasto, ecc. sono cose che sono già insite nella macchina digitale che le applica quando tira fuori un JPG. E’ solo un processo fatto in un’altra fase invece che direttamente allo scatto. In ogni caso sono d’accordo con te che in fase di scatto uno dovrebbe pensare alla foto, non a quello che farà per modificarla in post-produzione! Esposizione, composizione, scelta del momento dello scatto, un paning, ecc. sono cose che devono essere pensate. La post-produzione dovrebbe servire a correggere piccole cose, altrimenti passiamo dalla fotografia al fotoritocco. Conosco gente che elimina pali della luce dalle proprie foto. Per me falsa un po’ la foto. Ottengo un’immagine più accattivante, ma non è la realtà. E qui arriva il punto. Perché fotografiamo? Qualcuno per dare una sua visione di un istante di realtà, qualcuno per darne una libera interpretazione, qualche altro per avere lo spunto per fare della graphic art (o come si chiama lei) mescolando, stravolgendo, e ritoccando. Ma son punti di vista e gusti, tutti rispettabili. L’importante è che non si spacci una foto di un paseaggio ottenuta mescolando diverse foto, ritoccando, eliminando, sovrapponendo, come se fosse una foto “così come esce dalla mia macchina fotografica”. Allora saremmo disonesti. Ma se uno ama la fotografia oserei dire “old style” (che richiede più manico come vero e proprio fotografo), anche col digitale può continuare a farla, limitando i suoi interventi a quello che si faceva sviluppando la pellicola. Se poi qualcuno vuole andare oltre, è un suo diritto ed una sua libertà… Insomma, non so se sono stato capace di esprimere il mio punto di vista in maniera comprensibileeeeeeee [big]
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