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Franco.
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AutorePost
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Luglio 10, 2014 alle 12:55 pm #1807953
Franco
Partecipantetitolo : Angelica
autore : coccaci
link : http://www.canoniani.it/fotoalbum/indice-categorie/bn-e-monocromatiche/angelica-174230.htmlInformazioni sull’iniziativa “commentiamo le foto della settimana (POLW)”: http://www.canoniani.it/forum-canoniani/educazione-all-immagine/582753-commentiamo-le-polw.html
Storico dei commenti alle POLW: http://www.canoniani.it/forum-canoniani/educazione-all-immagine/612751-commentiamo-le-polw-elenco.html#612751Presentazione:
La foto che vi voglio proporre questa settimana è stata fatta da Cinzia, coccaci, ed è una foto piuttosto inusuale.
La tecnica fotografica utilizzata prende il nome di High Key, o “chiave alta”. Si tratta di una tecnica che mira ad un’esasperazione delle luci presenti nella scena per porre in risalito alcuni elementi del soggetto che si ritiene essere importanti, in sostanza si tratta di una tecnica che mira ad una caratterizzazione ed esaltazione di alcuni particolari estetici.
In questa foto si nota subito l’inquadratura originale in cui predomina il viso, soprattutto l’espressione assunta dal volto, ma anche la forma assunta dai capelli che trasmettono un senso di libertà (i capelli sono degli elementi estetici la cui forma non è libera, naturale), disordinati, quasi come se volessero distaccarsi, allontanarsi verso uno spazio lasciato libero (lato destro vuoto).
La composizione e l’angolo di ripresa, il taglio molto originale, il genere astratto che tende ad iconizzare, astrarre i singoli elementi della scena, lasciano ampi spazi per la discussione critica….Luglio 10, 2014 alle 1:24 pm #1807954fotograficamente
PartecipanteQuesta foto mi era piaciuta.
Mi sembra però, che per realizzare l’high key,abbia dovuto sacrificare la parte sinistra del collo e del mento,che risultano bruciate.
Per il resto come dice Fra offre molti spunti di discussione a cominciare,dalla posa della modella,
molto originale.Luglio 11, 2014 alle 12:12 am #1808007lovis1
PartecipanteUno scatto in cui sarebbe interessante conoscere lo scopo delle scelte compositive effettuate dall’autore…..per poter capire meglio. Il soggetto totalmente appoggiato sul margine sinistro dell’inquadratura….non saprei…. ed uscendo molto dai miei canoni faccio fatica a “digerire” tale posizionamento. Pure il taglio inusuale non mi riesce di allacciarlo ad uno scopo preciso, ma trattando poco il genere sicuramente il mio giudizio è inficiato molto dalla mia “soggettività” e quindi va preso con le molle, mente l’inquadratura leggermente dal basso mi piace così come la scelta dell’high key nata forse dalla posizione di controluce del soggetto. Un saluto
Luglio 11, 2014 alle 12:48 am #1808011valeriobry
PartecipanteAndrò controcorrente, ma per me questo scatto di high key ha ben poco.
Luglio 11, 2014 alle 12:54 am #1808013lovis1
Partecipante[quote=”valeriobry” post=636055]Andrò controcorrente, ma per me questo scatto di high key ha ben poco.[/quote]
Non esiste scritto in nessun manuale un parametro che misuri in modo univoco tale tipo di “esposizione”. Giusto il tuo parere ma dobbiamo esulare da tale tipo di giudizio molto “variabile”.
Luglio 11, 2014 alle 12:56 am #1808014Claudio
PartecipanteA me pare un high key occasionale (nel senso che non credo ci sia stata una preparazione particolare), ma non per questo è da sminuire. Tuttavia avrei trattato leggermente il file sul volto: semplicemente recuperando un po’ le ombre per “segnare” il contorno del viso e schiarendo poi un po’ la parte sotto gli occhi (allego un esempio veloce per farmi capire). I capelli sono un po’ mossi e in uno scatto così – anche nel mio caso siamo nella sfera del gusto personale – li avrei preferiti ripresi con un tempo più veloce e nitidi (o quantomeno senza bruciature). Quanto al taglio non mi dispiace; ne ho provato uno quadrato ma mi pare soffochi troppo il soggetto (anche considerando che già così Angelica ha ben poca aria sul lato sinistro del fotogramma…).
Attachments:Luglio 12, 2014 alle 1:45 pm #1808093albo49
PartecipanteConcordo con il primo messaggio di lovis1, sono troppi i rilievi tecnici non corretti che mi portano a giudicare l’immagine solo dal punto di vista emozionale (dell’autrice). Mi sembra quasi una visione, la materializzazione di un particolare stato d’animo condizionato dagli affetti o dal momento. Questi vaneggiamenti per cercare di non consigliare a Cinzia il cestino.
Luglio 12, 2014 alle 8:13 pm #1808136lovis1
Partecipante[quote=”Albo49″ post=636136]……….dal punto di vista emozionale (dell’autrice). Mi sembra quasi una visione, la materializzazione di un particolare stato d’animo condizionato dagli affetti o dal momento.[/quote]
Ecco, probabilmente questa è la più probabile lettura, il punto di vista emozionale.
Luglio 14, 2014 alle 4:46 am #1808224Franco
PartecipanteNon trovate che l’astrazione operata sul soggetto è veramente molto forte?
Riguardando la foto non vedo un ritratto, e neppure il viso ben definito di una ragazza, la deformazione prospettica è troppo accentuata, sono piuttosto attratto dalla ciocca di capelli fuori posto che pian piano mi conduce al volto, messo a lato, quasi in secondo piano, ma non il volto nel suo insieme, ma piuttosto lo sguardo, o meglio, l’insieme di singoli elementi del viso che mi fanno percepire il soggetto rivolto verso qualcosa, gli occhi chiusi rimandano immancabilmente ad uno “sguardo interiore” rivolto chissà dove…..
questi aspetti della fotografia mi affascinano molto…..
Luglio 14, 2014 alle 11:30 am #1808230Claudio
Partecipante[quote=”fra65″ post=636243]Non trovate che l’astrazione operata sul soggetto è veramente molto forte?
[/quote]Non riesco a percepirla “molto forte” perché l’astrazione la associo a una particolare intenzione dell’autore, intenzione che qui in questa immagine presumo non ci sia se non in maniera contenuta. Suppongo che all’autrice sia piuttosto piaciuto un certo effetto nemmeno molto programmato ottenuto con lo scatto e che abbia poi opportunamente convertito in b/n una foto tecnicamente non troppo riuscita. Questo lo presumo senza conoscere l’autrice né le sue intenzioni.
Il colletto del giubbotto, la notevole ombra delle narici, quella che mi sembra una cicatrice sul mento, i capelli bruciati (diverso se fossero stati sfocati) limitano a mio parere l’astrazione. Non è che non ci sia, ma secondo me non è “molto forte”, né molto voluta.Luglio 14, 2014 alle 12:54 pm #1808237Franco
Partecipante[quote=”clanon” post=636249][quote=”fra65″ post=636243]Non trovate che l’astrazione operata sul soggetto è veramente molto forte?[/quote]
Non riesco a percepirla “molto forte” perché l’astrazione la associo a una particolare intenzione dell’autore, intenzione che qui in questa immagine presumo non ci sia se non in maniera contenuta. Suppongo che all’autrice sia piuttosto piaciuto un certo effetto nemmeno molto programmato ottenuto con lo scatto e che abbia poi opportunamente convertito in b/n una foto tecnicamente non troppo riuscita. Questo lo presumo senza conoscere l’autrice né le sue intenzioni.
Il colletto del giubbotto, la notevole ombra delle narici, quella che mi sembra una cicatrice sul mento, i capelli bruciati (diverso se fossero stati sfocati) limitano a mio parere l’astrazione. Non è che non ci sia, ma secondo me non è “molto forte”, né molto voluta.[/quote]Claudio, “percezione e “associazione” sono termini che presentano valori differenti, troppo lontani.
Si percepisce con i sensi, si associa con la ragione.
Di conseguenza, non puoi “percepire l’astrazione operata” basandoti su congetture razionali, al limite puoi valutare in modo critico una sensazione che arriva dai sensi (una percezione), ma se parti dalla prima (la ragione) in genere questa fagocita ogni forma di percezione e la snaturalizza……..
devi partire prima dalle sensazioni che la foto esercita in te, dalla “percezione” ovvero dall’organizzazione di tutte queste sensazioni, in modo -puro-, per quanto questo sia possibile, ovviamente……….Quando parlo di “astrazione operata sul soggetto” intendo dire l’astrazione operata sul soggetto da diverse entità che concorrono alla produzione della foto, queste entità possono essere riassunte in:
– mezzo fotografico e/o extra-fotografico
– dall’operatore e/o autore
Insomma, l’intervento autoriale (dell’autore) non è l’unico protagonista dell’astrazione di una foto, non a caso non ho citato chi opera l’astrazione sull’immagine della ragazza ripresa nella foto di Cinzia.😉
Luglio 14, 2014 alle 2:00 pm #1808243Claudio
Partecipante[quote=”fra65″ post=636256]Claudio, “percezione e “associazione” sono termini che presentano valori differenti, troppo lontani.
Si percepisce con i sensi, si associa con la ragione.
[…]
devi partire prima dalle sensazioni che la foto esercita in te, dalla “percezione” ovvero dall’organizzazione di tutte queste sensazioni, in modo -puro-, per quanto questo sia possibile, ovviamente……….
[…]
Insomma, l’intervento autoriale (dell’autore) non è l’unico protagonista dell’astrazione di una foto, non a caso non ho citato chi opera l’astrazione sull’immagine della ragazza ripresa nella foto di Cinzia.[/quote]Certo che l’elemento autoriale non è l’unico! A me lo dici?! E infatti non l’ho voluto considerare se non come una mancanza. E data questa mancanza ho scelto di guardare solo a quel che c’è nel fotogramma (come tra l’altro faccio sempre se non conosco l’autore).
E poi ho detto che l’astrazione nella foto ce la vedo (quindi ce la vedo solo e semplicemente guardando quel che c’è nel fotogramma) ma che questa presenza di astrazione non è per me “molto forte”. E ti ho spiegato anche il perché.In conclusione, riassumendo: io sono partito da quella che tu hai chiamato “percezione” (pur coi sui costitutivi limiti di purezza) e lì mi sono fermato. Tanta astrazione hai percepito tu. Poca astrazione ho percepito io. Embè? Tutto ok direi visto che siamo nel variegato campo delle percezioni (personali).
Poi volendo spiegare la mia “percezione” immediata (ovviamente coi limiti che non può non avere la spiegazione di una percezione), aggiungendo quindi ad essa una riflessione – atto mediato e razionale -, ho aggiunto il contenuto della terz’ultima e della penultima riga del precedente post.Luglio 18, 2014 alle 1:13 pm #1808653Franco
PartecipanteClaudio, nel tuo post citavi una mia frase, siccome la tua risposta snaturava il contenuto del mio post, ti facevo notare alcune incongruenze.
[quote=”clanon” post=636262]
[i]Certo che l’elemento autoriale non è l’unico! A me lo dici?! E infatti non l’ho voluto considerare se non come una mancanza. E data questa mancanza ho scelto di guardare solo a quel che c’è nel fotogramma (come tra l’altro faccio sempre se non conosco l’autore).
E poi ho detto che l’astrazione nella foto ce la vedo (quindi ce la vedo solo e semplicemente guardando quel che c’è nel fotogramma) ma che questa presenza di astrazione non è per me “molto forte”. E ti ho spiegato anche il perché.In conclusione, riassumendo: io sono partito da quella che tu hai chiamato “percezione” (pur coi sui costitutivi limiti di purezza) e lì mi sono fermato………[/i][/quote]
Quando parli di mancanza dell’elemento autoriale, penso ti riferisci in realtà all’incapacità (o impossibilità) di definire nell’immagine la presenza dell’elemento autoriale.
Quando scrivi: “Non riesco a percepirla “molto forte” perché l’astrazione la associo a una particolare intenzione dell’autore, intenzione che qui in questa immagine presumo non ci sia se non in maniera contenuta.“
associ all’astrazione una intenzionalità autoriale, commettendo un errore.
Nelle arti visive e nello specifico, nella fotografia, quando parliamo di astrazione, l’intenzionalità (l’uso razionale del mezzo ai fini di conseguire l’astrazione) non è una peculiarità esclusiva dell’autore, detto in altre parole, l’astrazione non si dovrebbe misurare esclusivamente attraverso le intenzioni (dell’autore) di trascendere la realtà.Ti facevo inoltre notare un’equivoco, tu parlavi di “percezione dell’astrazione” quindi di astrazione percepita dall’osservatore, mentre io parlavo di “astrazione operata sul soggetto” e non mi riferivo nel modo più assoluto all’atto percettivo (Non ho mai parlato nei termini di “percezione”), tutt’altro, la mia era un’analisi critica (quindi razionale, extra-percettiva) basata -sull’allontanamento dal reale- in quanto soggetto raffigurato nella foto, composto da una serie di “segni” riportati da :
– autore e/o operatore
– mezzo fotografico e/o mezzo extra-fotografico
In altri termini la mia frase era un’analisi critica successiva all’evento percettivo, e assolutamente non vincolata ad esso, mentre la tua riflessione si riferiva evidentemente a qualcosa di precedente ….Ora, prova a non pensare a tutto quello che abbiamo scritto, partiamo da capo, quando scrivo:
“Non trovate che l’astrazione operata sul soggetto è veramente molto forte?”senza troppe elucubrazioni, secondo te questo ritratto descrive bene il soggetto?
trovandoti di fronte una ragazza, riusciresti a dire che si tratta della stessa ragazza della foto?
questo ritratto verrebbe accettato per farne un’uso fototessera?
se la risposta a queste domande è no/non penso, come mai?Luglio 19, 2014 alle 2:16 am #1808691Claudio
PartecipanteNon ho citato una frase estrapolandola dal resto del discorso: ho citato la domanda con cui tu, aprendo il post, hai chiesto a tutti noi un parere (“Non trovate che l’astrazione operata sul soggetto è veramente molto forte?”). E l’ho citata semplicemente per far capire che rispondevo a quello.
Rispondendo, per motivi che ho già chiarito (e l’ho fatto a partire da presupposti miei, non certo dai tuoi!), ti ho spiegato perché ce ne vedo meno di astrazione. Non condividi i miei presupposti? Va benissimo! Se ne può parlare (ed è quello che faccio dal prossimo capoverso). Ho semplicemente fatto una scelta (di lettura) diversa dalla tua; scelta che tu, pensandola diversamente, non condividi. E non c’è nulla di male.
In sintesi.
_ Circa quello che hai chiamato “equivoco”, parte da quando tu hai scritto “l’insieme di singoli elementi del viso che mi fanno percepire”. Se hai parlato solo in termini razionali, ora che me lo hai detto, ne prendo atto. Insomma prendo atto che “In altri termini la [tua] frase era un’analisi critica successiva all’evento percettivo, e assolutamente non vincolata ad esso”. Ok, ma quando dici, “mentre la tua riflessione si riferiva evidentemente a qualcosa di precedente”, bè, è vero ma non è completo: mi sono riferito sia a qualcosa di precedente (percezione immediata) sia a qualcosa di successivo (razionalizzazione della percezione).
_ Tu, come osservatore, hai scelto di applicare a questa foto delle attese (ovvero una modalità di lettura) che io consapevolmente ho scelto di non assumere/seguire. Perché lo so bene che anche un bimbo scattando a caso potrebbe fare una bellissima foto astratta (e so bene che in questo caso sarebbe probabilmente un “mezzo fotografico e/o mezzo extra-fotografico” la causa dell’astrazione). Ma pur sapendolo non mi interessa (scelta mia personale) analizzare quel casuale e inconsapevole risultato, perché a me (a me) piace considerare le foto in maniera concettuale (e dico “concettuale” in termini del tutto generici) solo se vengono prodotte da qualcuno che è potenzialmente in grado di produrne molte e consapevolmente, non soltanto una su un milione, per caso.Eventuali altri chiarimenti facciamoli in privato: qui possiamo galleggiare a lungo senza finire in “off-topic”, ma rischiamo di incappare da un momento all’altro in correnti “stop boring”.
Luglio 20, 2014 alle 2:46 pm #1808754Luppolo
PartecipanteDirei che siamo già ampiamente in piena fase “stop boring”… e francamente non comprendo come non ve ne rendiate conto, da persone decisamente intelligenti quali siete…
ma questo mio intervento è decisamente off-topic, non galleggia, affonda… ne chiedo scusa…
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