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Aprile 21, 2014 alle 11:41 am #1801817GianMauroPartecipante
Presentazione: In questi giorni joserg ci ha proposto diversi scatti onestamente tutti belli e tutti di qualità. Lo scatto che Vi propongo incuriosisce molto per resa dell’obbiettivo catadiottrico e per l’aria pensierosa dell’anziana signora. Poi c’è la composizione, che relega la signora nel rettangolo aureo di sx….secondo Voi è una scelta atipica? È funzionale?
Buona Pasqua a tutti Voi
Titolo : L’altra faccia della medaglia
Autore : joserg
link : http://www.canoniani.it/fotoalbum/indice-categorie/street/l-altra-faccia-della-medaglia-173289.htmlInformazioni sull’iniziativa “commentiamo le foto della settimana (POLW)”:
http://www.canoniani.it/forum-canoniani/educazione-all-immagine/582753-commentiamo-le-polw.html
[b]Storico dei commenti alle POLW:
[/b] http://www.canoniani.it/forum-canoniani/educazione-all-immagine/612751-commentiamo-le-polw-elenco.html#612751Aprile 21, 2014 alle 12:16 pm #1801823MassimoPartecipanteSergio e il catadiottrico…… 2garanzie!!! [app] [app] [app]
Aprile 21, 2014 alle 1:58 pm #1801832lovis1PartecipanteLa signora in questa immagine non poteva stare che in quel punto. La lettura delle immagini avviene sempre da sinistra verso destra, ed in questo caso il soggetto giustamente sta alla fine della” storia”, in questa immagine ben rappresentata. Il catadiottrico è una scelta soggettiva si poteva agire anche con ottiche diverse (non come focale)…..la cosa più azzeccata secondo me invece è la scelta del taglio che elimina tutto il superfluo, e siccome la fotografia è un esercizio a togliere…. [app] .
Aprile 21, 2014 alle 3:07 pm #1801852GianMauroPartecipanteGrazie ad entrambi.
Bellissimo il concetto sulla composizione espresso da lovis. La lettura della foto come la lettura della scrittura. Ottimo spunto per una bella discussione sulla composizione.Aprile 21, 2014 alle 3:32 pm #1801853ItzerPartecipante[quote=”lovis1″ post=631044]… e siccome la fotografia è un esercizio a togliere…. [/quote]
Sicuramente per un mio limite, non riesco, se non solo attraverso supposizioni, a collegarla in modo compiuto e soddisfacente al titolo. Per questo non saprei proprio dire se l’inquadratura, che comunque mi piace, sia atipica o funzionale.
Piuttosto, non me ne voglia Sergio che in altre occasioni ho avuto modo di apprezzare, trovo interessanti le parole di lovis sulle quali sto riflettendo…Aprile 21, 2014 alle 4:38 pm #1801863dMikiPartecipanteSulla composizione nulla da aggiungere all’ottimo e stimolante intervento di Giulio (lovis1).
Fatta la premessa che difficilmente ci si trova dinanzi ad una immagine che comunichi univocamente uno specifico messaggio, credo si possa affermare che ci sono fotografie in cui il titolo non è necessario, mentre in altre, oltre al titolo, diventa imprescindibile il commento.
In questo caso il solo titolo focalizza ed esalta il messaggio dell’autore.
L’espressione pensierosa della signora, così abilmente esaltata nell’impianto compositivo della foto, denuncia un preciso stato d’animo ed il rovescio della medaglia diventa lo sfondo che, grazie all’indirizzo dato dal titolo, lascia intravedere un luogo di svago e di divertimento.
Questa fotografia, sempre in relazione al titolo, permette peraltro un’altra modalità interpretativa: il soggetto potrebbe anche essere il luogo non meglio identificato e il rovescio della medaglia la signora e la sua espressione.
In un caso o nell’altro i complimenti all’autore sono d’obbligo.Aprile 21, 2014 alle 5:26 pm #1801868AnonimoOspiteé una bella giornata di sole,la spiaggia il mare tutto fa pensare ad un momento di svago, di serenità,l’espressione pensosa e la posa raccolta del soggetto, portano al titolo. [lo]
i complimenti sono sottintesi. [scu]
PS certo che Lovis è navigato e si vede [ado]Aprile 21, 2014 alle 9:15 pm #1801882josergPartecipante[quote=”bigtul55″ post=631072]é una bella giornata di sole,la spiaggia il mare tutto fa pensare ad un momento di svago, di serenità,l’espressione pensosa e la posa raccolta del soggetto, portano al titolo. [lo]
i complimenti sono sottintesi. [scu]
PS certo che Lovis è navigato e si vede [ado][/quote]Ciao a tutti e grazie.
A parte il fatto che il titolo ad uno scatto a mio parere si può dare o meno, meglio sarebbe di no per far interpretare a chi osserva ciò che più desidera! Credo che questo commento sia quello che più si avvicina al mio pensiero e alla mia decisione di dare proprio questo titolo allo scatto in questione. Una bella giornata di sole, la spiaggia piena di persone giovani, di bambini che giocano e si divertono, e tra tutto questo una signora sola e vecchia, assorta nei suoi pensieri, nei suoi ricordi; ritengo sia proprio “l’altra faccia di una medaglia”, il lato più triste e malinconico della vita di un essere umano, la gioventù oramai sfiorita, i pensieri che si accavallano nella mente. La medaglia in questione potrebbe essere proprio la vita stessa dell’essere umano e in questo caso la parte più triste, la vecchiaia. Comunque il titolo rimane un fattore relativo. Ciao a tutti e grazie di nuovo, con i miei migliori auguri di buona PasquaAprile 22, 2014 alle 12:18 am #1801899ClaudioPartecipanteL’azzurro e il bianco dei capelli. Un bellissima foto: per tecnica (anche compositiva) e per le letture possibili a cui si apre.
[quote=”lovis1″ post=631044]La lettura delle immagini avviene sempre da sinistra verso destra, ed in questo caso il soggetto giustamente sta alla fine della” storia”, […][/quote]
[quote=”GianMauro” post=631056]Bellissimo il concetto sulla composizione espresso da lovis. La lettura della foto come la lettura della scrittura. […][/quote]
Senza tirar fuori le scritture bustrofediche, come la mettiamo con fotografi e osservatori di madre lingua nipponica araba o cinese?!
Aprile 22, 2014 alle 12:59 am #1801905ItzerPartecipante[quote=”clanon” post=631102]…
Senza tirar fuori le scritture bustrofediche…[/quote]Urca!!! Stasera ho imparato una parola nuova (faccio persin fatica a pronunciarla) per il cui significato son dovuto ricorrere al dizionario on-line.
Bene, Canoniani.it serve anche a questo.Aprile 22, 2014 alle 1:07 am #1801906GianMauroPartecipantescritture a parte…. che ho cercato su wikipedia…. ti rispondo semplicemente scrivendo che la cultura occidentale è semplicemente più diffusa e più accettata rispetto alle due da te citate. In generale, per quanto discriminatorio possa sembrare, quasi tutto il genere umano si è evoluto antropologicamente da sx verso dx. la scrittura ne è un esempio, ma anche svitare una vite, aprire un rubinetto, la posizione del rubinetto dell’acqua fredda, il saluto con la mano dx piuttosto che con la sx, l’apertura di un sportello di un pensile da cucina, la corsia di marcia nelle strade, ecc.. fino ad arrivare perfino alle macchine fotografiche con l’impugnatura a dx e il mirino per l’occhio dx.
Quindi direi che, democratiocamente parlando, non resta altro che accettare questo dato di fatto
ciao.Aprile 22, 2014 alle 2:14 am #1801909valeriobryPartecipante[quote=”clanon” post=631102]L’azzurro e il bianco dei capelli. Un bellissima foto: per tecnica (anche compositiva) e per le letture possibili a cui si apre.
[quote=”lovis1″ post=631044]La lettura delle immagini avviene sempre da sinistra verso destra, ed in questo caso il soggetto giustamente sta alla fine della” storia”, […][/quote]
[quote=”GianMauro” post=631056]Bellissimo il concetto sulla composizione espresso da lovis. La lettura della foto come la lettura della scrittura. […][/quote]
Senza tirar fuori le scritture bustrofediche, come la mettiamo con fotografi e osservatori di madre lingua nipponica araba o cinese?![/quote]
Interessante questione. Ma allora dovremmo considerare anche la visione contemplata da differenti culture, che vivono una concezione circolare del tempo. Ciò che è il termine può essere interpretato come l’inizio di una nuova storia, o lettura della stessa.
Aprile 22, 2014 alle 3:41 am #1801912fotograficamentePartecipanteProprio oggi leggevo alcune pagine di un libro, comprato perché consigliato su questo sito.
Come fotografare ad un livello superiore di George Barr.
A pagina 4 capitolo uno:
“è piuttosto insolito osservare un’immagine partendo dai bordi e procedere poi verso il centro.
Oserei dire che il 99% di noi guarda direttamente il soggetto principale della foto,
dopo di che allarga la visuale al centro.”
E allora….
Sono giuste sia le vostre tesi,sia quella di George Barr,
secondo me ogni immagine fa storia a sé.
Io non nego le regole, ma per esempio quando ho visto la foto del post,l’ho guardata prima da destra
dove c’è il soggetto e poi alla sx verso la spiaggia.
In ogni caso conoscerle per infrangerle mi verrebbe da dire.
CiaoAprile 22, 2014 alle 8:49 am #1801915FrancoPartecipanteRiguardo l’interessante discussione nata intorno la composizione, devo far notare che è un’errore piuttosto comune pensare alle regole come qualcosa di rigido e immutabile, spesso considerando il contenuto referenziale come punto di arrivo e non, come punto di partenza per l’analisi critica dell’immagine.
Spero che non sembri retorica, ma in questo specifico caso non possiamo (non ha senso) affermare che è corretto che la signora si trovi in quel determinato punto dell’inquadratura, ma piuttosto sarebbe meglio dire che in riferimento ai connotati voluti dall’autore, o basandoci sul valore referenziale dell’immagine, è preferibile che il soggetto si trovi in una determinata posizione.
Dando per scontati questi due fattori, cosa che in questa foto è abbastanza chiaro solo dopo aver letto le affermazioni dell’autore che soddisfa in modo parziale le istanze critiche del commentatore, è utile far notare che nel caso preso in esame, nelle regole della composizione la posizione del soggetto principale rispetto l’inquadratura e i suoi piani, segue un’ordine “iconico” in cui la specificità della sintassi determina un’efficacia più o meno accentuata del messaggio veicolato dal linguaggio espresso nella composizione, quindi possiamo parlare di efficacia di un “linguaggio” rispetto un’altro, in funzione di quello che il soggetto vorrebbe rappresentare.
Le regole della composizione, quando queste sono volute non sono mai fine a se stesse ma dovrebbero fornire uno stimolo per condurre l’osservatore verso un risultato, insomma, non sono leggi universali e noi non siamo il giudice supremo in grado di determinare una verità universalmente accettata.Il punto di partenza di una critica sensata non dev’essere la regola ma piuttosto quello che la regola determina in noi osservatori.
La figura della signora è dominante perché si trova in un punto dell’inquadratura molto forte (chi volesse discutere in modo generico su questo specifico argomento, è pregato di non farlo in questo contesto ma di aprire un’apposito topic in educazione all’immagine) inoltre il distacco dei piani è molto accentuato. Tutto questo porta ad isolare il soggetto in modo molto evidente, quasi invadente, almeno ai miei occhi.
L’osservatore è portato a provare un forte senso di empatia con il soggetto che sembra chiudersi in se stesso e invoglia protezione, e visto che siamo caduti sul tecnico, tecnicamente parlando la composizione in due campi (tecnica comune soprattutto in campo cinematografico) e la suddivisione dell’immagine in due piani porta l’osservatore ad interpretare l’immagine con un linguaggio visivo fortemente denotato da un’evidentissima dicotomia di associazioni simboliche in grado di esprimere sensazioni ed emozioni molto forti, la lista potrebbe essere molto lunga : Sfocato-definito, forte-debole, alto e basso contrasto, sinistro-destro, qui-oltre, ragione-istinto, reale-surreale, interiore-esteriore, singolo-tutto, rifugio-esterno, isolato-diffuso, chiuso-aperto, solo-società, soffuso-intenso, silenzio-rumore, inclusione-esclusione ….Aprile 22, 2014 alle 12:04 pm #1801923GioBarPartecipanteconcordo con clanon… le letture alle quali apre questa fotografia possono essere molte, la mia personale è legata anche alla scelta compositiva, il fatto di avere messo il soggetto alla fine (per noi occidentali) del normale percorso di lettura, pone l’accento sull’età dello stesso, una persona anziana, tendenzialmente (anche se le auguro di campare ancora 100 anni) verso la fine del proprio percorso posta alla fine del fotogramma ed in direzione “dell’uscita” dallo stesso. Direi una scelta azzeccata… La postura della persona poi, contrita, sguardo basso, concentrata, mi fa pensare ad un momento di riflessione sul vissuto che, inevitabilmente, ognuno di noi fa o farà, prima o poi. Non per questo è triste, anzi, però può far pensare, e ciò per una fotografia è positivo. Il tutto è rafforzato anche dalla scelta tecnica, lunga focale, diaframma aperto, soggetto isolato, come spesso, purtroppo, accade ad i nostri anziani.
Insomma, mi piace per dirla come faccialibro ci ha (purtroppo) insegnato. 😉
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