Il richiamo al ritratto presente nel titolo è stato una conferma di quello che già la foto mi suggeriva: un’antropomorfizzazione del soggetto. Sarà forse colpa dei fumetti e di quella pettegola di Clarabella, o della pubblicità della Milka che ha ingolosito la mia generazione, o forse più semplicemente è del tutto naturale attribuire dei tratti umani ad una mucca giusto perché si tratta di un animale domestico. Chissà. Fatto sta che quell’occhio, proprio al centro dell’inquadratura, prima ti guarda e poi quello sguardo sembra non staccartelo mai di dosso. E una mucca che ti osserva dall’alto in basso non è cosa da tutti i giorni: è una cosa che di solito non capita a chi il più delle volte finisce la sua esistenza trasformato in bistecca. La guardo e quasi quasi in quel broncio ci vedo una specie di fierezza, e persino orgoglio. No, non è mica solo una mucca per me: questo non è il muso ciondolante di un animale al pascolo in un prato. Questa mucca ha stile, ha carattere. Ecco sì: questa mucca mi ha proprio conquistato. E credo sia tutto merito dell’autore dello scatto.