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Aprile 3, 2014 alle 6:08 pm #1800201NessunoPartecipante
[quote=”Lippolo” post=629902]sonda Spyder, sempre che tu abbia un monitor “calibrabile”[/quote]
Ho un macbookpro retina, la vedo difficile che si possa calibrare…Aprile 3, 2014 alle 10:17 pm #1800226FrancoPartecipanteHo anch’io un MBP, se è il modello con schermo “satinato” meglio, ma anche con lo schermo lucido non ci sono problemi, nel confronto gli schermi dell’imac sono più ostici.
😉Aprile 3, 2014 alle 11:59 pm #1800232GianMauroPartecipanteLo schermo del Mcbook credo sia lucido e di vetro lo spyder 3 non va bene per stessa ammissione della Datacolor. Quindi o usi la versione 4 o compri Xrite, con costi simili.
La calibrazione in pratica è una standardizzazione. La sonda legge un colore, cioè misura la lunghezza d’onda emessa dal monitor per quel determinato colore (cosi come ti ha fatto vedere Marco con la sua foto) e la confronta con il valore “colorimetrico” (ossia con la lungheza d’onda di riferimento per quel colore), quindi il SW della sonda regola poi di conseguenza il monitor. Questo processo viene ripetuto per diversi colori. La calibrazione dipende anche dal tipo d’illuminazione a cui è sottoposta la postazione e se la sonda è sempre collegata, ti segnala anche che la luce è cambiata e che devi ri-calibrare. Questo discorso vale anche per l’intensità luminosa della stanza dove lavori ed è anche influenzata dai colori delle pareti.
In generale una volta “standardizzato” il monitor, puoi stampare anche senza aver calibrato la stampante perchè i famigerati profili sono al loro volta degli standard. Può accadere che la stampante produca poi degli artefatti, ma le stampanti semipro e pro producono dei provini a rombo con con differenti valori dei canali CMY ed é proprio grazie a questo espediente che si ha la possibilità di personalizzare lo stesso profilo di stampa modificando non solo i singoli canali CMY ma anche contrasto e luminosità per adattare al monitor (calibrato e quindi corretto) la stampa….in pratica calibri la stampante ad occhio avendo però un riferimento corretto, cioè il monitor.
Impostare il profilo colore della carta significa anche impostare il bianco della carta. Se sai che dovrai stampare con un determinato supporto, devi allora impostare tulla la PP per quel tipo di bianco. Programmi come PS o Lr ti permettono infatti di apportare questo tipo di modifica.
…..sicuro che vuoi ancora stampare a casa?
Aprile 4, 2014 alle 1:00 am #1800236gabrielefPartecipante[quote=”Lippolo” post=629902]sonda Spyder, sempre che tu abbia un monitor “calibrabile”[/quote]
L’argomento mi interessa molto. Come si fa a sapere se il monitor è calibrabile? Il monitor di un laptop Asus x53s 2012 lo è?
Aprile 4, 2014 alle 12:14 pm #1800252GianMauroPartecipanteGabriele, non ho avuto la possibilità di vedere le caratteristiche del tuo monitor…in generale si verificavano con lo spyder dei problemini legati alla protezione lucida di vetro di alcuni monitor. Le versioni moderne di entrambe le marche di calibratori vanno bene.
In generale un monitor per essere calibrabile deve avere la possibilità di modificare la temperatura colore o comunque la possibilità di potere gestire singolarmente i tre canali RGB, avere la possibilità di regolare la gamma o cmq di conoscerla ed infine la possibilità di regolare la luminosità.Aprile 4, 2014 alle 12:32 pm #1800253NessunoPartecipante[quote=”GianMauro” post=629931]Lo schermo del Mcbook credo sia lucido e di vetro lo spyder 3 non va bene per stessa ammissione della Datacolor. Quindi o usi la versione 4 o compri Xrite, con costi simili.
La calibrazione in pratica è una standardizzazione. La sonda legge un colore, cioè misura la lunghezza d’onda emessa dal monitor per quel determinato colore (cosi come ti ha fatto vedere Marco con la sua foto) e la confronta con il valore “colorimetrico” (ossia con la lungheza d’onda di riferimento per quel colore), quindi il SW della sonda regola poi di conseguenza il monitor. Questo processo viene ripetuto per diversi colori. La calibrazione dipende anche dal tipo d’illuminazione a cui è sottoposta la postazione e se la sonda è sempre collegata, ti segnala anche che la luce è cambiata e che devi ri-calibrare. Questo discorso vale anche per l’intensità luminosa della stanza dove lavori ed è anche influenzata dai colori delle pareti.
In generale una volta “standardizzato” il monitor, puoi stampare anche senza aver calibrato la stampante perchè i famigerati profili sono al loro volta degli standard. Può accadere che la stampante produca poi degli artefatti, ma le stampanti semipro e pro producono dei provini a rombo con con differenti valori dei canali CMY ed é proprio grazie a questo espediente che si ha la possibilità di personalizzare lo stesso profilo di stampa modificando non solo i singoli canali CMY ma anche contrasto e luminosità per adattare al monitor (calibrato e quindi corretto) la stampa….in pratica calibri la stampante ad occhio avendo però un riferimento corretto, cioè il monitor.
Impostare il profilo colore della carta significa anche impostare il bianco della carta. Se sai che dovrai stampare con un determinato supporto, devi allora impostare tulla la PP per quel tipo di bianco. Programmi come PS o Lr ti permettono infatti di apportare questo tipo di modifica.
…..sicuro che vuoi ancora stampare a casa?[/quote]
Tu non ci crederai, dopo aver letto tutte queste cose, ho ancora più voglia di stampare a casa….. la vedo come una sorta di sfida….. l’unico problema è procurarsi quell’oggetto per la calibrazione.
Nel frattempo ti ringrazio 🙂 Siete stati tutti utilissimi 🙂Aprile 4, 2014 alle 12:39 pm #1800256NessunoPartecipanteE’ questo è il prodotto che dovrei comprare?
Aprile 4, 2014 alle 9:15 pm #1800341GianMauroPartecipanteUno vale l’altro…. o lo Spyder4 o il colormuki display
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