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Agosto 26, 2014 alle 9:03 pm #1811432MolotovPartecipante
[quote=”GianMauro” post=638955]Mi dispiace non esserti stato più utile….[/quote]
Perchè dici questo? Mi sei stato di aiuto più di quanto tu possa immaginare.
Ad esempio io non avevo nemmeno menzionato la classificazione, ma il tuo intervento mi ha fatto capire che avevo già fatto scelte corrette oltre 10 anni fa.Certo, speravo di incontrare qualche esperto in materia, con pluriennale esperienza nel campo, ma so che non sono molti.
Prima di riprendere il lavoro di conversione sarei curioso di vedere quali risultati qualitativi si possono ottenere fotografando le stampe con adeguata attrezzatura. Questo sarebbe il metodo più veloce in assoluto, uno o più originali con i tempi di uno scatto.
Agosto 26, 2014 alle 9:17 pm #1811433GianMauroPartecipante… grazie.
Il metodo Vaticano docet (come lo chiami tu) è abbastanza rognoso.
Devi fare i conti con:
Scelta dell’ottica corretta per eliminare eventuali distorsioni, possibili problemi di MaF, problemi di deriva della lente nel caso tu abbia scelto un ottica zoom, scelta della distanza di ripresa,eventuale crop, luci, riflessi, dominanti e bilanciamento del bianco. Per non parlare di probabili tempi lunghi di posa e possibile micromosso.Lo scanner mi sembra la soluzione migliore
Agosto 26, 2014 alle 9:57 pm #1811440MolotovPartecipantePer l’acquisizione delle stampe lo scanner piano è sicuramente lo strumento che offre i risultati qualitativi migliori.
In passato ho fotografato delle stampe con buoni risultati, ma non ho mai allestito un’apposita “stazione” con tutto quello che serve per ottenere il risultato migliore. Avevo pensato ad una fotocamera FF tipo 5D III da 22 mp, con ottica macro ed un piano con riquadro costante di cm 30×45 così da mantenere la fotocamera fissa sempre alla stessa distanza e con le stesse impostazioni. In questo riquadro potrei collocare il 99% di tutte le mie stampe, ad esempio 9 foto 10×15 ed acquisirle tutte con un solo clik, sarebbero foto di circa 2,4 MB/cad, l’equivalente di una scansione a 600 dpi.
In questo caso i tempi di acquisizione si ridurrebbero quasi a zero.
Però poi sarebbero da ritagliare e salvare una ad una.Sulla risoluzione ottimale per le stampe credo di aver trovato una risposta, costoro, che dovrebbero essere degli specialisti, propongono tutto a 600 dpi.
Guardando i costi verrebbe voglia di mandarle a loro. :sAgosto 27, 2014 alle 6:15 am #1811457MolotovPartecipante[quote=”Molotov” post=638947]Ora ipotiziamo che ogni foto richieda mediamente un minuto…[/quote]
[quote=”GianMauro” post=638951]Secondo me i tempi sono più lunghi perché lo scanner o meglio il sw non sa che… [/quote]
Ho ricominciato a fare le scansioni a 600 dpi, ti confermo che 36 foto 10×15 si scansionano e si archiviano in circa 25 minuti, qualche altro minuto serve poi per le attività batch, tipo ruotarle, rinominarle ecc. ma queste sono operazioni che si fanno solo alla fine di una sessione di lavoro, ovvero ogni 200-300 foto.
In sostanza la stima di un minuto per ogni foto per la scansione e l’archiviazione è attendibile.
Ovviamente bisogna disporre degli originali già ben organizzati e di qualche apposito pacchetto sw per la gestione degli archivi.Con altre 120-130 ore di lavoro dovrei farcela a completare l’opera (?)
Agosto 27, 2014 alle 7:40 pm #1811498GianMauroPartecipantePer esperienza personale ti consiglio Lightroom ultima versione. Funziona da browser per le foto con diverse possibilità di personalizzazione dei tag e come programma di acquisizione, sviluppo, stampa ecc….molto di più del Camera Raw
Agosto 27, 2014 alle 8:45 pm #1811510MolotovPartecipante[quote=”GianMauro” post=639016]Per esperienza personale ti consiglio Lightroom ultima versione. Funziona da browser per le foto con diverse possibilità di personalizzazione dei tag e come programma di acquisizione, sviluppo, stampa ecc….molto di più del Camera Raw[/quote]
Quando parli di acquisizione intendi anche l’acquisizione da scanner? Basilare o ricca di opzioni?Personalizzazione e archiviazione dei tags all’interno dei file/foto o in un suo database?
Agosto 27, 2014 alle 9:19 pm #1811516GianMauroPartecipanteAquisizione direttamente da macchina fotografica (metodo vaticano docet)
da manuale d’istruzione di Lr:
“In Lightroom, i cataloghi vengono usati per tenere traccia della posizione dei file e conservare le informazioni su di essi. Il catalogo è molto simile a un database contenente un record delle vostre foto. Tale record è memorizzato nel catalogo e contiene dati quali: informazioni sull’anteprima, collegamenti verso i percorsi delle foto sul computer, metadati per la descrizione delle foto e istruzioni di modifica applicate nel modulo Sviluppo.
Quando valutate le foto, aggiungete metadati e tag di parole chiave, organizzate le foto in raccolte o le rimuovete dal catalogo (anche se i file delle foto originali sono offline), le impostazioni vengono memorizzate nel catalogo.
Grazie a tutte queste informazioni, in Lightroom potete gestire, identificare e organizzare le foto con molta flessibilità. Se, ad esempio, effettuate riprese fotografiche fuori dal vostro studio, potete importare le foto in Lightroom sul vostro computer portatile, quindi spostare le foto originali su un supporto scrivibile o su dispositivi di memorizzazione e continuare a organizzare e gestire le foto, senza preoccuparvi dello spazio disponibile sul disco rigido del portatile. Potete quindi trasferire il catalogo sul PC, conservando le modifiche apportate e tenendo traccia della posizione di memorizzazione delle foto. Il catalogo importato con le foto di questa sessione fotografica sarà un catalogo diverso rispetto a eventuali altri cataloghi già presenti sul PC.
NOTE: sebbene possiate visualizzare le foto sia in Lightroom che in Adobe Bridge, le due applicazioni si comportano in modo diverso. Per visualizzare le foto in Adobe Bridge, il disco rigido del deve contenere le foto o essere collegato a un supporto di memorizzazione che contenga le foto. Adobe Bridge è infatti un browser di file in cui è possibile visualizzare solo foto immediatamente accessibili. Il catalogo di Lightroom è invece un database in cui viene tenuta traccia delle foto importate; è quindi possibile visualizzare le anteprime delle foto anche se le foto effettive non si trovano nel disco rigido. Per modificare le foto in Lightroom, tuttavia, è necessario poter accedere alle foto memorizzate”.Quindi si tratta del suo database che viene salvato direttamente nella cartella Raccolte>Immagini>Lightroom insime ai file di Beckup. Se non ho capito male le estensione di questi file sono *.irdata e *.ircat
Agosto 28, 2014 alle 4:59 am #1811530MolotovPartecipante[quote=”GianMauro” post=639034] (metodo vaticano docet)
(…)
Quindi si tratta del suo database che viene salvato direttamente nella cartella Raccolte>Immagini>Lightroom insime ai file di Beckup. Se non ho capito male le estensione di questi file sono *.irdata e *.ircat[/quote]
Non so perchè ma quel “Vatican docet” deve averti colpito. [all]
Avrai notato che quella espressione la cancellai prima che tu mi rispondessi, proprio perchè l’esperienza maturata negli ultimi anni, nella digitalizzazione dei loro archivi, è talmente vasta e variegata che quel termine così generico alla vine non dice nulla in questo contesto.Non uso Lightroom e mai mi è capitato di soffermarmi su questo prodotto, ma temevo proprio quella risposta [stp]
I contenuti di questi file *.irdata e *.ircat saranno facilmente accessibili e/o esportabili? O sarai costretto ad usare i prodotti Adobe, per il resto dei tuoi giorni, se non vuoi perdere tutto il lavoro di classificazione e calalogazione delle immagini? -
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