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cos’è un Portfolio!

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  • #1581067
    Poppy
    Partecipante

    Questa guida di Sergio Magni, un famoso critico e insegnate di fotografia, mi è stata utilissima quando ho scelto di cimentarmi in un portfolio…spero lo sia anche per voi 🙂 INVITO AL PORTFOLIO (appunti per ricordare un incontro fatto di parole e immagini) UNA POSSIBILE DEFINIZIONE Si può intendere per “portfolio” un complesso coerente di immagini finalizzate a esprimere una “idea centrale”. I soggetti delle singole foto (il “cosa”) e il modo scelto dal fotografo per rappresentarli e ordinare le immagini in sequenza utilizzando il valore espressivo degli accostamenti (il “come”), devono essere in grado di comunicare con logica e chiarezza l’idea scelta dal fotografo, e cioè il significato del portfolio ( il “perché”), I significati possono spaziare in molte direzioni: documentaria, narrativa artistica o tematica, creativa, concettuale o altre ancora. ELEMENTI COSTITUTIVI DI UN PORTFOLIO Sono tre: Vicenda (“cosa” si fotografa) Scelto l’argomento che si vuole trattare, la vicenda e l’insieme dei singoli soggetti delle fotografie, intesi come elementi su cui si basa e si sviluppa il portfolio. Racconto (“come” si fotografa). Il racconto è l’insieme delle scelte operative (punto di ripresa, ottica, prospettiva, tempo, diaframma, contesto, colore, presenza o assenza di particolari, ecc.) effettuate allo scopo di presentare e interpretare la vicenda in modo personale, omogeneo e coerente. (Se i termini “vicenda” e “racconto” non piacciono, si possono ovviamente cambiare. Importanti sono i concetti a cui i termini si riferiscono). Significato (“perché” si fotografa). E’ l’ ”idea centrale” che il fotografo intende esprimere, e nasce dal fatto di rappresentare alcuni soggetti (la vicenda) in un certo modo (il racconto), curando con grande attenzione l’accostamento e la successione delle immagini. PERCHE’ REALIZZARE PORTFOLIO Perché le singole immagini fotografiche, diventate portfolio, rendono la fotografia un linguaggio più completo e più ricco. Accenno, tra le altre, a due possibilità: • Utilizzare il concetto “scorrere del tempo” (le foto – singolarmente prese – hanno solo il tempo presente) e quindi ordinare e rinforzare significati in un percorso avente un “prima” e un “dopo”. • Valorizzare quei portfolio che, datati e accuratamente riferiti al “momento” della realizzazione (ambienti, abitudini, modi di essere, di presentarsi, ecc.) possano diventare credibili documentazioni di tipo storico. COME ESPRIME UN PORTFOLIO L’espressività, in un portfolio, nasce essenzialmente dall’accostamento delle foto. E’ l’accostamento che finalizza, riassume e amplia in un’unica idea-significato la successione dei significati delle singole immagini. CONSIGLI SEMPLICI PER REALIZZARE UN PORTFOLIO 1° – Scegliere con cura argomento, vicenda, racconto, idea centrale. Preferire argomenti ben mirati. E’ molto difficile raccontare in un portfolio un popolo o una città; meglio raccontarne un aggettivo, una caratteristica, un singolo aspetto. Ricordare inoltre che l’importanza di un portfolio non è direttamente proporzionale all’importanza dei singoli soggetti fotografati. 2° – Scegliere argomenti di cui abbiamo personali opinioni e quindi qualcosa da dire. 3° – Scegliere argomenti – ed è la cosa più importante – che si possano raccontare bene con il linguaggio delle fotografie, cioè con un linguaggio che prende l’avvio della rappresentazione dei contorni visibili delle cose. 4° – Ricordare che con pazienza e buona volontà è possibile ricavare ottimi portfolio anche a posteriori, utilizzando serie di fotografie realizzate in precedenza (e senza alcuna intenzione – al momento dello scatto – di trasformarle poi in un portfolio). ALTRI CONSIGLI PER REALIZZARE UN PORTFOLIO Suggerisco anche la possibilità di utilizzare indirizzi operativi che riguardano l’argomento scelto e il modo di rappresentarne la vicenda. CICLO CHIUSO Un fatto raccontato nel suo svolgersi, con inizio e fine precisi. Pericolo del “ciclo chiuso”: se il fatto raccontato è un po’ banale, diventa prevedibile il suo svolgimento, con il conseguente calo di interesse dell’osservatore. Validità del “ciclo chiuso”: quando il fatto raccontato può, nel tempo, assumere significati di tipo storico. CICLO APERTO Nella vicenda non c’è continuità d’azione, non c’è un inizio e una fine, non c’è un prima e un dopo; il tempo evolve con cadenze libere, può ritornare, ricominciare, ecc. ANALOGIA Le situazioni analizzate sono differenti ma appartengono alla stessa realtà (la vita in strada, i negozi di una strada, avvenimenti che si ripetono nella stessa ora del giorno, ecc.). L’analogia è la scelta più utilizzata dagli autori di portfolio. CONTRASTO Le situazioni analizzate sono tra loro contrastanti e poste visivamente in confronto diretto (grande/piccolo, ricco/povero, fede/superstizione, chiaro/scuro, situazioni uguali in epoche diverse, ecc.). Naturalmente le situazioni devono appartenere a realtà omogenee. E’ preferibile in genere osservare un portfolio realizzato in stampe piuttosto che in diapositive (l’osservatore ha la possibilità di ritornare all’inizio, di trovare nuovi e diversi spunti di riflessione); ciò vale a maggior ragione nei portfolio dove la vicenda è raccontata per contrasto: le due situazioni di volta in volta a confronto appaiono visibili insieme. CONTROLLI DA ESEGUIRE A PORTFOLIO ULTIMATO CONTINUITA’ Tutte le fotografie che compongono il portfolio devono essere coerenti con la vicenda raccontata e con il modo scelto per raccontarla. NOVITA’ Ciascuna foto del portfolio deve aggiungere qualcosa di nuovo – a livello significato – rispetto alla precedente. CHIAREZZA Una sola frase deve poter definire con efficacia l’idea-significato del portfolio; non tanto “cosa” si è fotografato ma “perché” si è fotografato. NUMERO DELLE FOTO Solamente foto essenziali. Non ci devono essere ripetizioni. Meglio un portfolio di tre fotografie che faccia dire: “Peccato è già finito”, piuttosto che uno di dieci che faccia dire: “Questa situazione è ripetuta”. I numeri sono comunque poco indicativi: chi può dire di quante parole deve essere composta una novella o un racconto? STRUTTURA DEL PORTFOLIO Bisogna evitare che, pur senza ripetizioni, alcune situazioni risultino – nella logica della vicenda – troppo enfatizzate a danno di altre, o viceversa che alcune risultino rappresentate troppo poco pur essendo importanti. GIUSTO “PESO” DEI TITOLI E DI EVENTUALI SCRITTE DI ACCOMPAGNAMENTO Ricordare che le parole devono aiutare a capire alcune cose che le immagini non possono dire (le parole appartengono a un linguaggio diverso), non a introdurre altri significati. Dopo il titolo indicare sempre la data di realizzazione.

    #1581070
    fireblade
    Partecipante

    Non voglio fare il rompiscatole, ma sei in possesso dell’autorizzazione alla pubblicazione di questa guida? Se non ne sei in possesso e non è materiale di pubblico dominio, ripubblicabile senza accordi specifici, occorre rimuoverla.

    #1581073
    Poppy
    Partecipante

    Ciao Sandro, è una guida che fu distribuita alla fine di un meraviglioso seminario sulla fotografia. non credo ci sia bisogno dell’autorizzazione ma se sono in errore provvederò a rimuoverla subito [ado]

    #1581075
    fireblade
    Partecipante

    Informati e fammi sapere. Grazie.

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