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Dialoghi astratti sopra le forme fotografiche – fra65-acrobat

  • Questo topic ha 160 risposte, 12 partecipanti ed è stato aggiornato l'ultima volta 11 anni, 4 mesi fa da Luca.
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  • #1713647
    Anonimo
    Ospite

    Inconscio 7 è un vero capolavoro, un quadro surrealista. [ado]. Molto interessante l’ultima proposta di Claudio. Non fermatevi… Prenderò in mano Vaccari anch’io, a tempo debito, ora giace sepolto in attesa della mia evoluzione conoscitiva..

    #1713649
    acrobat
    Partecipante

    Grazie! Si ma Vaccari non centra con le nostre foto.. 😀 almeno per ora… Tu piuttosto, mostraci un contributo inerente il discorso se ne hai, a prescindere da Vaccari, ospiteremmo volentieri un documento di quell’evoluzione conoscitiva prima dell’affermarsi di un eventuale condizionamento o mutamento del tuo umore… 🙂 [lo]

    #1713653
    Franco
    Partecipante

    PS è andato in crash, strano su mac succede molto raramente, devo aver sovraccaricato troppo il sistema…. ne posto un paio scattate lo scorso mese ….. – Età, sogni e desideri [IMG]public/imgsforum/2012/6/2012-05_12-Torino_011.jpg[/IMG] rompo gli schemi, questa non ha riflessi, ma ombre, i piani di fuoco sono sfalsati per via del lensbaby… – a casa con i pasticcini [IMG]public/imgsforum/2012/6/2012-04_22_Giaveno_034.jpg[/IMG] [lo] [bir]

    #1713655
    Anonimo
    Ospite

    Originariamente inviato da acrobat: Grazie! Si ma Vaccari non centra con le nostre foto.. 😀 almeno per ora… Tu piuttosto, mostraci un contributo inerente il discorso se ne hai, a prescindere da Vaccari, ospiteremmo volentieri un documento di quell’evoluzione conoscitiva prima dell’affermarsi di un eventuale condizionamento o mutamento del tuo umore… 🙂 [lo]

    cercherò di evitare il condizionamento per favorire l’inconscio, il materiale ad oggi giace nascosto in attesa di sviluppo(analogico) devo ancora trovare tempo per produrre, in ripresa e Co. nel frattempo leggo, è presto ancora per la partecipazione.. Grazie per l’ospitalità [lo]

    #1713657
    acrobat
    Partecipante

    “rompo gli schemi, questa non ha riflessi, ma ombre, i piani di fuoco sono sfalsati per via del lensbaby…” ..ma neanche tanto, il lensbaby sembra voler inconsciamente scontornare la realtà del momento assai piacevole, con lo sfuocato periferico, accentrando attenzione sui pasticcini sospesi e l’espressione di lei, quasi colta in contemplazione pregustativa… Figura dinamica che sembra sfidare la fisica del luogo, come un’apparizione inaspettata. [bir] [lo] [lo]

    #1713660
    Anonimo
    Ospite

    Spulciando nell’HD, coraggio a quattro mani. Una forte attrazione per questo scatto realizzato meno di una settimana fa. Inconscio Tecnologico direi Senza titolo [IMG]public/imgsforum/2012/6/sulleformerid.jpg[/IMG]

    #1713723
    GianMauro
    Partecipante

    Ho cambiato libro, l’Inconscio….. finito (come lettura) ne ho iniziato un altro. “Può capitare che io sia guardato senza che lo sappia, e anche di questo non posso parlare, dal momento che ho deciso di prendere per guida la coscienza del mio turbamento” …… “In questo deprimente deserto, tutto a un tratto la tale foto mi avviene; essa mi anima e io la animo. Ecco dunque come devo chiamare l’attrattiva che la fa esistere: un’animazione. In sé, la foto non è affatto animata (io non credo alle foto vive), però essa mi anima: e questo è appunto ciò che fa ogni avventura” Scusatemi ma questo libro è poesia, almeno per me e volevo solo comunicarvelo estrapolando qualche frase…. Claudio scrive: “Sembra una profezia quella di Vaccari, infatti, oggi si dice ‘siamo tutti fotografi’, il saper vedere è lontano… c’è il sapere: “la macchina fotografica vede per Lui” ..l’era del mediocre ottimismo!” Come darti torto…. anche se io sono ottimista di natura! Franco scrive: “ho letto poco del libricino di Vaccari, i primi capitoli e uno degli ultimi” leggilo tutto, non tanto per condividere i contenuti ma per comprendere l’approccio alla fotografia non la mezzo. Io l’ho letto tutto ed è colpa tua! “a parer mio le idee sono sostanzialmente corrette e ben esposte, Gian Mauro vedo che hai intrapreso un processo difficilmente reversibile, ma ricco di soddisfazioni… “ tutti i miei processi sono invece …… sempre reversibili (vai oltre quello che ho scritto non ti fermare alle lettere) Ragazzi che belle foto che avete postato, Franco inconscio 7 è molto bella Convention [IMG]public/imgsforum/2012/6/IMG_0816.jpg[/IMG] Iper Ingresso [IMG]public/imgsforum/2012/6/IMG_0860.jpg[/IMG] Passione [IMG]public/imgsforum/2012/6/IMG_0863.jpg[/IMG] Il camper dei panini [IMG]public/imgsforum/2012/6/IMG_0864.jpg[/IMG] Fughe riflesse [IMG]public/imgsforum/2012/6/IMG_0880-3.jpg[/IMG] Fantasmi [IMG]public/imgsforum/2012/6/IMG_0887.jpg[/IMG] Sono tutte un Inconscio Tecnologico P.S. Il libro: La Camera Chiara di Roland Barthes

    #1713783
    saiot
    Partecipante

    inconscio 4 e 7 sono spettacolari, grazie per averle condivise.

    #1713862
    acrobat
    Partecipante

    .. Una forte attrazione per questo scatto realizzato meno di una settimana fa. Inconscio Tecnologico direi Ciao Gibo, sarei curioso di conoscere la tua definizione di IT riguardo questo scatto misterioso; la colorazione in effetti è attraente(pp?..) ma il tutto mi rende perplesso, ‘quello che non vedo, non leggo’, l’unico elemento direi quasi discordante con quest’atmosfera coloronirica, pare essere la silouette di quello che sembra un uccello posato su un oggetto semitrasparente, forse giunto da quelle tegole leggibili sullo sfondo… [leg] [lo]

    #1713871
    acrobat
    Partecipante

    Come darti torto…. anche se io sono ottimista di natura! Infatti, anch’io… Aaah “La camera chiara”…! GianMauro, preparati a ridefinire il tuo modo di percepire la fotografia, di criticarla, di proporla… Scusatemi ma questo libro è poesia, almeno per me e volevo solo comunicarvelo estrapolando qualche frase…. ..esatto, era un semiologo poeta, fai spazio in libreria… Le tue immagini sono un preciso procedimento di altra comunicazione? ..in partenza vi era (credo) connotazione, ora..? ..domanda diretta volta a scuotere il pathos, cosciente dei rischi… 🙂 [lo]

    #1713932
    Anonimo
    Ospite

    No claudio, non è PP, ma un’infiltrazione di luce attraverso tende colorate, riflessa da oggetti semitrasparenti anch’essi colorati.In PP c’è un leggero viraggio e vignettatura. Premettendo che dare definizioni per me ad oggi risulta difficile, in particolare per carenze culturali relativamente all’argomento, cerco di esprimermi attraverso la comprensione di ciò che è stato detto, aggiungendo delle mie riflessioni in merito. L’inconscio teconologico per me deriva dal fatto che la foto è nata da sola, ha preso forma in maniera del tutto istintiva e casuale, slegandosi apparentemente da ogni regola applicata al soggetto.Tecnologico, perchè molto della casualità dello scatto dipende dal mezzo fotografico. Rifacendomi a uno scritto di Benjamin, in questo caso si palesa(a mio parere) l’inconscio ottico, ciò che al mio occhio è inconsciamente sfuggito e che il mezzo ha registrato. Il risultato mi ha molto incuriosito, soprattutto il contrasto tra cromie sfocate e poco leggibili(in cui però riesco a scorgere elementi e particolari riconducibili al reale) e chiara silhouette, ben delineata ma comunque non abbastanza per essere riconoscibile( è una tartaruga che tenta la fuga!) ma forse sono fuori strada. A mio parere la decontestualizzazione del soggetto in questo caso fa perdere la visione del reale favorendo una lettura più onirica, favorita dalla sfocatura del “reale”. Apprendo attraverso le vostre parole la rilevanza di Inconscio Teconologico,il Vaccari è lì e per ora ci resta,sicuramente sono acerbo e carente per poter argomentare. Provo a postare un’altro scatto, che potrebbe essere Conscio, ma anche qui, probabilemte mi sono perso qualcosa, posto più che altro, per tentare di comprenderne la direzione/inclinazione, mia e della fotografia. Attraverso. [IMG]public/imgsforum/2012/6/lospecchiorid.jpg[/IMG]

    #1714231
    GianMauro
    Partecipante

    Originariamente inviato da acrobat: Infatti, anch’io… Aaah “La camera chiara”…! GianMauro, preparati a ridefinire il tuo modo di percepire la fotografia, di criticarla, di proporla… Scusatemi ma questo libro è poesia, almeno per me e volevo solo comunicarvelo estrapolando qualche frase…. ..esatto, era un semiologo poeta, fai spazio in libreria… Le tue immagini sono un preciso procedimento di altra comunicazione? ..in partenza vi era (credo) connotazione, ora..? ..domanda diretta volta a scuotere il pathos, cosciente dei rischi… 🙂 [lo]

    I percorsi cambiano continuamente, come le mete ….. il resto in MP

    #1714271
    GianMauro
    Partecipante

    Per Gibo “L’inconscio tecnologico per me deriva dal fatto che la foto è nata da sola, ha preso forma in maniera del tutto istintiva e casuale, slegandosi apparentemente da ogni regola applicata al soggetto.” Direi di no, nonostante possa essere apparentemente corretto le cose non stanno così, almeno per me. Inconscio Tecnologico è il retaggio del mezzo utilizzato. Una sorta di filigrana, un non vedo ma percepisco che l’hai utilizzato (il mezzo). É plausibile che molto della foto scattata sia legata alla casualità ma non è discriminante, non necessariamente rappresenta l’IT. Esprimersi attraverso un mezzo, non minimizzarlo, non enfatizzarlo ma sfruttarlo nel tentativo di plasmarlo per ottenere un risultato non inaspettato ma sganciato da dagli schemi convenzionali del pittorialismo. La tua ultima foto la trovo astrattamente riuscita sia per l’impatto visivo sia per le due anime distinte che esprime. C’è il fotogramma, ci sono i graffi (voluti, o accidentali?) la trovo anche un po’ terta. Ciao

    #1714401
    Franco
    Partecipante

    in questo periodo non sono molto presente, riesco a connettermi per pochi minuti…. A mio parere l’IT non và visto come elemento fondante dell’immagine fotografica ma piuttosto come elemento focale le cui variabili in gioco sono, passatemi l’esempio, paragonabili ad una terza propaggine oltre le nostre due mani, dove la mano sinistra per definizione è l’inconscio personale, la mano destra la ragione, mentre la fotocamera, l’unico elemento in cui l’azione è estranea al fotografo, segue regole dettate da un sapere inconscio (IT) che potremmo definire a priori rispetto il contenuto in cui si muove, la fotocamera in s腅 molto molto bella la prima foto Simone, le tende a far da velo, le ombre e le luci che disegnano uno scenario ricco di mistero, astratto e decisamente affine alle foto postate. Tra le due mi piace soprattutto la prima, ma anche la seconda, con le linee casuali del filtro (un plexiglas?) a far da contraltare alle colonne del solenne edificio. Da semplice osservatore non vedo molti virtuosismi tecnologici, non li percepisco, ovviamente non escludo la loro presenza e neanche la loro assenza, dopotutto l’IT spesso è più “accessibile” al fotografo (rispetto l’osservatore) ma non vi è nessuna regola (eccetto quella imposta dall’etica personale del fotografo) per cui debba esserlo anche nell’osservatore (vedi l’annosa diatriba pro/contro l’uso della PP in alcuni generi come la f.naturalistica, Claudio ricorderà, seppur in amicizia questo è uno dei punti in cui ci siamo sempre incontrati su parti opposte), in altri termini, l’immagine contiene elementi di IT, tutte le immagini fotografiche contengono IT in modo più’ o meno evidente, questo è ovvio, ma ai miei occhi di osservatore non appaiono evidenti, tutt’altro, nelle due foto postate trovo una forte “presenza” del fotografo. Interessanti le foto di Gian Mauro. Bella la composizione della prima immagine (uno dei punti forti della tua fotografia) che trovo molto azzeccata per questo tipo di immagine/filtro, trovo altrettanto bella “il camper dei panini” e l’ultima. In queste immagini l’IT prevale non solo nell’esecuzione dell’immagine ma anche nell’intervento creativo, all’autore è data la facoltà di “decidere l’immagine” senza i patemi d’animo caratteristici delle forme fotografiche più’ complesse nella quale spesso l’uso del mezzo è più’ articolato, difficile da gestire. Le forme fotografica possono essere molto differenti e l’hipstamatic può risultare perfino “imbarazzante” per qualcuno. In alcuni casi (come quello di GianMauro) queste forme fotografiche non vanno viste come una “toccata e fuga” ricca di virtuosismi sintetici (sintetizzati), ma piuttosto una Point-and-shoot in chiave artistica dove la semplicità, prevedibilità e ritualità dell’esercizio fotografico vengono intesi come una liberazione dalla dipendenza psichica (intesa proprio come patologia) prodotta dalle forme tecnologiche più’ avanzate (non quelle degli ultimi anni, ma quelle dell’ultimo secolo di tecnologia applicata alla fotografia), piuttosto che una liberazione dagli oneri e vincoli presenti nei mezzi dov’è presente un’IT fortemente caratterizzato (come ad esempio una reflex) e al tempo stesso estremamente legato all’azione della ragione, il substrato conscio. In altri termini, i mezzi come l’iphone permettono al fotografo di poter giocare con la fotografia, di potersi esprimere senza troppi vincoli tecnologici, esaltando la propria creatività artistica nel modo più’ libero possibile…. Sotto certi versi l’iphone può fungere da “disintossicante” per le forme patologiche in cui lo “stupefacente iper-tecnologico” ha reso il fotografo incapace di comprendere i suoi reali bisogni, in questo caso l’iphone svolge una funzione di contrasto diretto (chiodo schiaccia chiodo) consentendo al fotografo di proporsi di fronte al soggetto, libero da ogni imposizione compulsiva dovuta dal mezzo tecnologico. La tecnologia, o meglio gli automatismi tecnologici hanno riportato il fotografo in una condizione simile a quella del foro stenopeico, dove i controlli sono minimi, solo che nel caso dell’iphone questo non è dovuto alla semplificazione del mezzo ma alla (quasi) totale automazione. Artisticamente parlando, trovo questo tipo di fotografia affine ad alcuni generi di arte contemporanea come la Pop Art, dove l’esecuzione e la natura dell’oggetto sono di minore importanza rispetto il concetto e la capacità di veicolare un dialogo con l’osservatore, dialogo che segue stilemi e tracce presenti nel tessuto sociale contemporaneo e parla un linguaggio visuale comprensibile da tutti, diretto, lo si nota nella semplificazione dei colori in toni quasi monocromi, la ripetizione dell’immagine, l’accentrazione del soggetto…….

    #1714402
    Franco
    Partecipante

    Originariamente inviato da GianMauro: Franco scrive: “ho letto poco del libricino di Vaccari, i primi capitoli e uno degli ultimi” leggilo tutto, non tanto per condividere i contenuti ma per comprendere l’approccio alla fotografia non la mezzo. Io l’ho letto tutto ed è colpa tua!

    …… e io rigiro ogni addebito a Claudio (quando si parla di libri la colpa è sempre sua) 🙂

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