Sono nuovo in questo sito ma fotografo da sempre, con la pellicola tutto era più facile, oggi da profano, cerco di combattere con tanta elettronica e formule strane. Tornando al mio scatto, ho sentito il dovere di intervenire, in quanto essa ha suscitato alcune discussioni, mi spiace per l’accaduto ma vorrei esprimere la mia opinione. Io non conosco regole quando per strada ho in mano la mia macchina fotografica, lei segue il mio sguardo ed immortala quello che in quel momento il mio pensiero legge e fissa nella mia memoria, così che ogni gesto su di essa possa essere il più reale possibile, vista con gli occhi di tutti. Quella foto per me può esprime di getto una riflessione (vedi biglietto), una curiosità (vedi rose) oppure un disinteressamento (portone ambasciata sullo sfondo), ed in quello scatto abbiamo in primo piano il primo, un po’ meno il secondo, per nulla il terzo soggetto. Questa è la mia arte fotografica ed è giusto criticarla, come qualsiasi cosa, ogni foto ha un impatto, spetta a noi trovarci qualcosa dentro. Nessuna ideologia, nessun credo, il titolo l’ho scelto in quanto la mia macchina fotografica sta per me come quella matita e come essa è espressione di libertà, nulla più.
Un abbraccio a tutti, Messapico.