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Dove sta anando a fotografia?

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  • #1305811
    enrix
    Partecipante

    ops: “dove sta andando la fotografia” E’ da molto tempo che vorrei rendere pubblica, alla vostra attenzione, questa mia personale opinione. Vedo che in questo sito, molte fotografie stanno evolvendo sempre di più verso l’artefatto e la manipolazione spinta. E’ abitudine ormai osservare foto con nuvole e cieli dai colori più variopinti e strani con contrasti cromatici spinti all’inverosimile. Presenza di ritratti post moderni di concezione futuristica. Trovare commenti del tipo: “quell’elemento sarebbe stato meglio cancellarlo dalla foto”. Ecc. ecc. Premetto, che la maggioranza di queste foto hanno un impatto visivo molto bello e spettacolare e non voglio minimamente sminuirle, anzi, parecchie le ho anche votate positivamente perché effettivamente sono artefatti molto belli. Ma per la mia forma mentis tutto ciò deve avere un limite, credo, per non cancellare decenni e decenni di storia della fotografia, di educazione alla fotografia e per non rischiare di far diventare consuetudine ciò che in realtà non lo è. Ma penso che questo margine sia soprattutto necessario per coloro che si accostano alla fotografia per la prima volta che potrebbero essere veramente disorientati. Il fatto che la fotografia sia migrata verso il digitale non legalizza certo l’uso di un fotoritocco spinto e stravolgente. La stessa nostra “mamma Canon” con il suo ottimo software DPP, credo stabilisca quale è la sua concezione di fotografia e le regolazioni di post produzione ammesse. Con questo non voglio assolutamente fomentare nessun cambiamento, non mi permetterei mai di deprezzare l’operato altrui, che questo sia chiaro. Penso però che sia opportuno di postare le proprio foto nella categoria giusta e in particolare di usare maggiormente il canale “elaborazioni” dove tante opere avrebbero la loro giusta collocazione. Tutto ciò, ribadisco, per non disorientare, avere sempre chiaro il significato di fotografia e stabilire un limite tra arte fotografica e arte grafica. Spero di sentire anche le vostre opinioni. Grazie. [lo]

    #1305817
    nico1969
    Partecipante

    Condivido in pieno il tuo pensiero! [lo]

    #1305821
    kev63
    Partecipante

    Quello che non riesco a capire è perchè scattando in analogico e scegliendo una pellicola come la Fujichrome Velvia 100 che offre le seguenti caratteristiche (“Saturazione del colore estremamente elevata Oltre ad avere una sensibilità spettrale ottimizzata per i tre strati sensibili RGB, Velvia 100 utilizza strati supplementari di controllo del colore che aumentano l’intensità cromatica RGB. L’uso di copulanti di nuova generazione per giallo, magenta e cyan conferisce a Velvia 100 elevati livelli di purezza e stabilità del colore, che si traducono in colori brillanti dell’immagine e in una sua elevata durata nel tempo. ecc ..ecc”) va tutto bene, mentre se si satura in post “orrore!! é elaborata!! [lo]

    #1305823
    PeDeRpHoTo
    Partecipante

    quando di fotografia ne sapevo meno di adesso e non ero ancora iscritto a squesto spendito sito dicevo…io non farò mai una foto del genere…è bellissima!! ma guarda i colori e riflessi non può andare solo di furtuna/bravura nel cogliere il momento giusto… mi trovo d’accordo con te si rischierà che qualcuno sia più bravo col computer che con la macchina fotografica e la magia di una foto venga offuscata da mouse e tastiera.. [lo]

    #1305831
    gloster1974
    Partecipante

    Per quanto mi riguarda sono d’accordo con l’amico enrix sul discorso che troppo spesso ci si trova ad osservare immagini seppur belle un po’ troppo elaborate. Ma questo non toglie che fino a prova contraria una foto elaborata e una naturale con magari qualche ritocco leggero in PP come si faceva con l’analogico personalmente la so’ riconoscere e davanti al primo esempio non esito nel far osservare l’eccesso all’autore. Il digitale ha permesso a molti utenti di avvicinarsi al mondo della fotografia reflex in modo semplice e piu’ rapido , data la possibilita’ di visualizzare l’operato all’istante ed eventualmente di correggere l’errore sul posto. D’altro canto esiste anche chi scatta scatta e riscatta e poi osserva tuto al Pc cercando di correggere il piu’ possibile eventuali errori ma dovete mettervi in testa ( rivolto ai novellini ) che se una foto non e’ un gran che’ come nasce e’ inutile cercare di rimediare al computer , la si elimina e si riprova cercando di capire come e dove ci si e’ sbagliati. Quindi il digitale va bene ma se sfruttato nelle sue vere potenzialita’. Ovviamente io non sto parlando di quelle foto appositamente elaborate come si fa nel campo del ritratto , glamur ecc.. le quali immagini sono destinate appositamente alle pagine di rotocalchi e riviste con lo scopo di colpire visivamente attirando l’attenzione di chi le osserva , ma solamente di quelle immagini che hanno nella loro semplicita’ e naturalezza il proprio punto di forza e il loro fascino emotivo , quindi fotografia paesaggistica , cacia fotografica , macro ecc… Riallacciandosi alla frase di PeDeRPHoTo “si rischierà che qualcuno sia più bravo col computer che con la macchina fotografica e la magia di una foto venga offuscata da mouse e tastiera..” ricordati che e’ sufficente che l’autore di tali elaborazioni tralasci un particolare su una foto fatta al computer e che chi la osserva se ne acorge( cosa molto facile in una comunita’ come la nostra ) che tale “Artista” perdera’ ogni forma di stima nei suoi confronti e che ogni foto a seguire sara’ vista con diffidenza da tuti , tanto da negargli qualsiasi forma di soddisfazione personale . . . . .almeno questo sarebbe il mio comportamento 😉 😉 Viva la FOTOGRAFIA!!!!!!!! p.s. ogni tanto rispolverate le vostre mitiche analogiche e riempite qualche rullino , questo vi riavvicinera’ alle vostre origini . . . io lo faccio ed e’ molto appagante 😀 😀

    #1305844
    Franco
    Partecipante

    Enrix, è la solita storia delle elaborazioni digitali….. 😉 Premetto che raramente vado oltre i livelli di DPP, e Photoshop Elemets lo utilizzo prevalentemente per tagliare la foto e variare le ombre, quindi la penso come te, però nonostante questo, Ovvio(!!) che non mi trovo daccordo sul concetto per cui si dà per scontato che una foto appena ritoccata, non può definirsi foto, ma elaborazione digitale e come tale debba essere isolata in un ghetto a lei dedicato. Secondo me la fotografia come ogni forma d’arte, non ha confini ed è libera di andare dove vuole. Sono i costruttori di attrezzature e poi siamo noi fotografi, soprattutto coloro che sono piu’ attivi, che possono determinare cos’è la fotografia e quale sentiero dovrà percorrere. Oggi digitale, ieri analogica, domani chissà, magari le stampe saranno un lontano ricordo e tutti noi avremo piccoli e grandi monitor appesi sui muri di casa dove scorreranno le nostre foto preferite trasmesse via wireless in tempo reale dalla fotocamera che sarà in grado di effettuare tutte le elaborazioni e controlli direttamente in camera………… ma le foto non dimentichiamocelo, saranno sempre le stesse!! magari un po’ piu’ belle e forse meno costose di oggi. Quello che cambia è il grado di perfezione, facilità di ripresa, facilità di elaborazione. Ai tempi del dagherrotipo facevano una fatica tremenda e rischiavano pure la vita per portare a casa uno schifo di foto, anche con le reflex analogiche ci facevamo un mazzo tale per elaborare le nostre foto in camera oscura, e non dimentichiamoci che una buona parte delle fotografie che sfilavano nei concorsi e nelle brochure dei cataloghi di foto d’autore, erano piu’ elaborate delle foto digitali che oggi definisci “non foto”. Quando uscì la prima fotocamera digitale, alcuni fotografi pensarono a questa nuova forma d’immagine come a qualcosa di totalmente avulso dalla fotografia, qualcosa che appartiene al mondo del PC, fredda immagine digitale. Oggi sempre coloro, pensano che il confine si sia spostato piu’ avanti, ma sono solo parole e concetti avulsi dal concetto stesso di fotografia, che vuole essere un’interpretazione della realtà che ci circonda, tramutata tramite la tecnologia, in immagine impressa in un pezzetto di carta o in un monitor TFT. Scrivo tutto questo, sempre con grande rispetto nei tuoi confronti. [lo]

    #1305847
    enrix
    Partecipante

    Quello che non riesco a capire è perchè scattando in analogico e scegliendo una pellicola come la Fujichrome Velvia 100 che offre le seguenti caratteristiche (“Saturazione del colore estremamente elevata Oltre ad avere una sensibilità spettrale ottimizzata per i tre strati sensibili RGB, Velvia 100 utilizza strati supplementari di controllo del colore che aumentano l’intensità cromatica RGB. L’uso di copulanti di nuova generazione per giallo, magenta e cyan conferisce a Velvia 100 elevati livelli di purezza e stabilità del colore, che si traducono in colori brillanti dell’immagine e in una sua elevata durata nel tempo. ecc ..ecc”) va tutto bene, mentre se si satura in post “orrore!! é elaborata!!

    Il problema non è un pò di saturazione in più come può dare la “velvia 100” che dà alle foto dei colori molto vivaci il cui aspetto è molto piacevole e pur sempre nell’ambito del verosimile alla scena vista realmente. Le regolazioni di base sono sempre esistite: toni,saturazione, dettaglio ecc. e queste non guastano. Io parlo dell’irreale. Cioè quando si supera il limite e si creano immagini diverse dalla reatà, non quando si regola l’aspetto di una foto ma bensì quando si altera, con colori e forme non appartenenti nemmeno lontanamente alla scena originale catturata con la macchina fotografica. Penso che le fotocamere di oggi sono arrivate ad un livello di qualità quasi perfetto, proprio per catturare l’immagine nella sua fedeltà, nella sua purezza e nei suoi colori reali.Questa è la differenza che esiste tra due macchine di livello diverso, per non parlare poi delle peculiarità degli obiettivi. Il bravo fotografo, con le giuste regolazioni e con la sua esperienza non ha alcun bisogno di virare il colore di un bel cielo limpido turchese in un più “pulito” e risaltante colore blù scuro e la “velvia 100”, da alcune foto viste sul web, non fa sicuramente questo. Quale scenario potrebbe superare lo spettacolo superbo, immenso e perfetto della natura? Una vostra personale interpretazione? Allora, in quest’ultimo caso, o si sconfina nella mirabile arte grafica ed è giusto palesarlo a tutti con la dicitura “elaborazione”, che ripeto è una stupefacente forma d’arte egualmente apprezzabile, oppure, purtroppo, è lecito pensare che quello che non si riesce a catturare con le fotocamere viene colmato con il software di fotoritocco, che in questo modo si comporterebbe come un “tappa buchi”! Grazie per le vostre opinioni e soprattutto per l’intervento del nostro moderatore. Ma mi piacerebbe sentire ancora altre voci. [lo]

    #1305848
    Robbyby30
    Partecipante

    Originariamente inviato da enrix: …..Ma per la mia forma mentis tutto ciò deve avere un limite, credo, per non cancellare decenni e decenni di storia della fotografia, di educazione alla fotografia e per non rischiare di far diventare consuetudine ciò che in realtà non lo è…..

    Mi trovi d’accordo con te per il fatto che il digitale non deve “cancellare decenni e decenni di storia della fotografia”, ma nello stesso tempo sono d’accordo con fra65 nel senso che non si possono evitate i “decenni e decenni di storia della fotografia che verranno” anche se vanno nella direzione del digitale. Mi scuso con fra se ho frainteso il suo ragionamento. [lo], Robby.

    #1305850
    alexh
    Partecipante

    Io quoto enrix alla grande e aggiungo che delle volte la fotografia subisce violenze degne di Tamerlano con questo digitale, ieri qualcuno in chat contestava un controluce (definendolo errore) perché… c’erano bruciature nel cielo (ed era il sole), non riconoscendo la bravura di chi ha scattato (5C di media questa foto), poi proponeva la sua foto di un automobile (per carità perfettamente esposta) e illuminata adok con PS e voleva che gli si dicesse hai fatto bene la tua è più bella (anche aggredendo persone sempre pacate)… presunzioni da digitale?

    #1305851
    Lorenzo M
    Partecipante

    Fotografia o fotopittura, questo è il dilemma? Ricordo che qualche decennio fa, quando mi avvicinavo alla fotografia, leggendo le tecniche di A. Adams, mi chiedevo se i suoi BN fossero stupende foto o stupende fotoelaborazioni. Già il BN non è rappresentazione della realtà in quanto quasi tutti noi vediamo a colori e non in toni di grigio. Poi l’esaltazione di tutti quei passaggi tonali, pur se stupenda da ammirare in una stampa dell’autore, difficilmente corrispondeva a ciò che effettivamente era davanti al suo obiettivo… Questo per ricordare che la fotografia non è solo una cronaca oggettiva della realtà, ma con la deformazione della focale scelta, con il tipo di pellicola utilizzata, il tipo di sviluppo in camera oscura (oggi con potenti software di fotoritocco) e quant’altro puoi immaginare permette al FOTOGRAFO di comunicare agli altri una sua INTERPRETAZIONE di una scena. Non so quale sia il limite per parlare di “elaborazione”. Perchè anche le impostazioni di base della fotocamera al momento dello scatto, da neutra a fedele a standard, ecc, sono già mini-elaborazioni… della realtà. Io personalmente propendo per definire normale fotografia quella con regolazioni minime di livelli, saturazione, contrasto e talvolta eliminazione di piccole tracce di elementi di disturdo (cartaccia sull’erba, macchia sulla maglietta, brufolo inopportuno…). Quando l’intervento volutamente esalta-deforma-trasforma-accentua-crea nuove forme o colori passo alla definizione di elaborazione, e se ben fatta la apprezzo ugualmente come opera d’intelletto. Ciao

    #1305852
    lidiapoe
    Partecipante

    No presunzione di saper tutto. In realtà infatti troppo spesso accade anche il contrario: spingere nel convincimento che uno scatto particolare sia necessariamente rielaborato,così come anche cercare per forza di trovare il cavillo anche poi si confonde la perfezione con il gusto personale e la scarsa osservazione della natura, come accade per il tramonto, dell’osservatore. A mio parere l’utilizzo di sofware non è una cosa da demonizzare comunque e non è neanche vero che si tratta di non fotografia. Si tratta dell’evoluzione della fotografia, come bene spiega Fra 65 e mi trova d’accordo. La fotografia è una forma d’arte e cambia nel tempo e nello stile così come avviene nella pittura e nella letteratura o quant’altro ci possa venire in mente 😉 [lo]

    #1305853
    Alez86
    Partecipante

    posso dire di esser d’accordo un po con tutti siccome studio grafica e design e quindi son portato per il digitale ma ho avuto professori che eran dei convinti sostenitori dell’analogico quindi a mio parere trovo giusa la regolazione dei toni,ombre livelli ecc… ma trovo inopportuna la cancellazione di elementi di disturbo o l’uso del timbro clone…affermo questo perchè in effetti un buon fotografo credo dovrebbe accorgersene stesso prima di scattare la foto che son presenti elementi di disturbo e/o macchie inopportune e concludo dicendo che purtroppo in discussioni come queste nessuno può aver torto ne ragione

    #1305854
    delfino_oceano
    Partecipante

    non è la prima volta che trattiamo questo argomento,e se non ricordo male partecipò anche enrix,fui io a dare una battuta dicendo che questo forum mi stava portando sulla cattiva strada facendomi cadere in tentazione verso le elaborazioni spinte pur essendo un conservatore. Non essendoci una verità oggettiva riguardo questo argomento provo a dire la mia. Sono entrato da poco nel mondo della fotografia e se dovessi pensare alla foto costruità al pc penso che avrei scelto un’altro hobby,con questo non escludo il cimentarsi nel fotoritocco ma solo come piccola possibilità. Sento un bisogno innato di creare una bella foto e questo bisogno è legato solo alla mia reflex,è legato al mondo che mi circonda ed allo splendore di un momento.

    #1305858
    Franco
    Partecipante

    Ragazzi, qui la stiamo mettendo sul solito piano del reale. Se pensiamo che una foto può essere la realtà, ci illudiamo che la realtà possa essere bloccata, fermata in uno stato catatonico e surreale dove tutto è senza tempo. Invece la realtà (è soprattutto la vita) è mutevole. Quindi perchè affermare che la fotografia debba essere la realtà, quando questa non solo non è mutevole ma non può essere neppure mutata con interventi di modifica? Poi quali sono i criteri per cui la realtà di una foto diventa irreale, e quindi per coloro che pensano che debba essere tale, merita di essere catalogata come non-foto? Il paesaggista conosce tutte le sfumature del cielo, conosce tutti gli orari e i modi per enfatizzare l’impatto emotivo del panorama, chi non è un paesaggista non può capire quante sfumature possono esserci nel cielo, neanche la piu’ fervida fantasia di un programma come photoshop può immaginarlo. Un paesaggista può fare meglio di photoshop, quindi non ci preoccupiamo di questa (supposta) superiorità.

    Originariamente inviato da Robbyby30: Mi trovi d’accordo con te per il fatto che il digitale non deve “cancellare decenni e decenni di storia della fotografia”, ma nello stesso tempo sono d’accordo con fra65 nel senso che non si possono evitate i “decenni e decenni di storia della fotografia che verranno” anche se vanno nella direzione del digitale.

    La penso anch’io allo stesso modo Robby, in effetti vediamo tutti la stessa cosa dandogli prospettive diverse……. sotto certi aspetti soprattutto quelli pratici, sono conservatore, mentre riguardo quelli teorici sono piu’ innovatore, ed è tutto nella norma.

    Originariamente inviato da delfino_oceano: ………… Sento un bisogno innato di creare una bella foto e questo bisogno è legato solo alla mia reflex,è legato al mondo che mi circonda ed allo splendore di un momento.

    Solo alla tua reflex…… però, quando la tua reflex ha dei limiti, quale sbaglio commette colui che cerca di dare una sua interpretazione a ciò che ha visto facendo piccole modifiche di livello e perchè no, qualche piccolo clone? Non abbiamo nessuna colpa se esiste un mezzo che ci consente di ottenere il risultato che andavamo cercando, al di fuori della fotocamera. Nella realtà il problema non riguarda il tipo di mezzo utilizzato per produrre la foto, bensì il tipo di etica……. è qualcosa di piu’ umano e meno materiale, qualcosa che vede nel differente modo di interpretare la fotografia, la morte di essa. Però, così è in realtà!! la fotografia vive e muore ogni volta che uccidiamo la realtà…….. fermandola, scattando la foto. E poi la facciamo rivivere dentro noi stessi, osservandola, e questo evento assume valore soggettivo sia per lo spettatore, che per l’esecutore della foto.

    #1305859
    enrix
    Partecipante

    Ciao Fra65 è un piacere sentire la tua opinione, quando ho scritto l’ultimo post non avevo ancora letto il tuo messaggio, adesso vengo a te…

    Premetto che raramente vado oltre i livelli di DPP, e Photoshop Elemets lo utilizzo prevalentemente per tagliare la foto e variare le ombre, quindi la penso come te…

    Questa è la tua risposta al mio post e “conoscendoti” (da tutto ciò che hai scritto in passato e dalle tue foto) non potevo avere dei dubbi sul tuo pensiero.

    …però nonostante questo, Ovvio(!!) che non mi trovo daccordo sul concetto per cui si dà per scontato che una foto appena ritoccata, non può definirsi foto, ma elaborazione digitale e come tale debba essere isolata in un ghetto a lei dedicato.

    Non ho mai “ghettizzato” nessuno e questo termine mi fa venire quasi i brividi. Qui il discorso sarebbe troppo lungo da espletare. Comunque ho detto solamente che sarebbe opportuno classificare le foto secondo il loro genere effettivo per non indurre in errore i “nuovi adepti” o qualcuno poco attento. Mettitti, per una volta, nei panni di un novellino o di un giovanissimo alle prime armi.

    Secondo me la fotografia come ogni forma d’arte, non ha confini ed è libera di andare dove vuole. Sono i costruttori di attrezzature e poi siamo noi fotografi, soprattutto coloro che sono piu’ attivi, che possono determinare cos’è la fotografia e quale sentiero dovrà percorrere.

    Qui ritorniamo ad un vecchio discorso già affrontato su cui non sono d’accordo. La fotografia è si una forma d’arte e quindi soggetta a personalizzazione, ma sempre nell’ambito stesso della parola fotografia (leggi la definizione del dizionario). L’individualità è data soltanto da questi fattori: facoltà percettive del fotografo; inquadratura; pdc; diaframma ed esposizione; tempi di scatto; focale; iso e qualità dell’apparecchiatura fotografica. Potrei aggiungere: intraprendenza; condizioni metereologiche; trovare il soggetto importante e a volte un pò di fortuna. Questo è il mondo fotografico per definizione, che nessuno può interpretare e travisare. Tutto ciò che viene scritto con la luce è fotografia. Non lo dico io!!!

    Oggi digitale, ieri analogica, domani chissà, magari le stampe saranno un lontano ricordo e tutti noi avremo piccoli e grandi monitor appesi sui muri di casa dove scorreranno le nostre foto preferite trasmesse via wireless in tempo reale dalla fotocamera che sarà in grado di effettuare tutte le elaborazioni e controlli direttamente in camera………… ma le foto non dimentichiamocelo, saranno sempre le stesse!! magari un po’ piu’ belle e forse meno costose di oggi. Quello che cambia è il grado di perfezione, facilità di ripresa, facilità di elaborazione…….. …….Quando uscì la prima fotocamera digitale, alcuni fotografi pensarono a questa nuova forma d’immagine come a qualcosa di totalmente avulso dalla fotografia, qualcosa che appartiene al mondo del PC, fredda immagine digitale. Oggi sempre coloro, pensano che il confine si sia spostato piu’ avanti, ma sono solo parole e concetti avulsi dal concetto stesso di fotografia, che vuole essere un’interpretazione della realtà che ci circonda, tramutata tramite la tecnologia, in immagine impressa in un pezzetto di carta o in un monitor TFT.

    Tu fai distinzione fra fotografia analogica e digitale. A mio avviso non vi è differenza tra i due generi in quanto il fine è sempre lo stesso. La differenza è solo nel supporto captivo, sensore al posto della pellicola e nella modalità di visualizzazione delle foto, monitor o stampa invece che dia o stampa. Che poi la fotografia digitale si presta maggiormente alla manipolizzazione grazie ai PC, questo è un argomento a parte.

    Ai tempi del dagherrotipo facevano una fatica tremenda e rischiavano pure la vita per portare a casa uno schifo di foto…..

    Vuoi dire che adesso con il “fotoritocco” non rischi più la vita? Cioè, che quell’emozione che ci manca sulla foto l

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