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Novembre 21, 2007 alle 11:33 pm #1306650lidiapoePartecipante
Mi dispiace leggere che un fotografo deve solo fotografare e che se si appresta a dare interpretazioni diverse, sveste i suoi panni per entrare in quelli dell’artista del grafico o quantaltro. Mi sembra una sintesi molto fredda e addirittura sterile se fosse davvero così, altrimenti i nostri fotoalbum sarebbero pieni di fototessere buone solo per la carta di identità. Ma la passione dove la mettiamo? La fotografia nasce e si evolve nella rappresentazione della realtà che passa attraverso gli occhi di chi scatta e, la sensibilità personale, il gusto fanno il resto anche ricorrendo al fotoritocco quando l’autore sente che ciò è necessario. Osservare il lavoro di grandi autori, forse può aiutare a capire il mio pensiero. Anche una semplice inquadratura è un messaggio personale del fotografo e se noi, in dieci fossimo davanti alla stessa scena sono certa che non avremmo dieci immagini identiche. Grandi scuole di fotografia, workshop importanti a livello internazionali come anche quelli proposti dalla TPW propongono corsi di approfondimento per l’elaborazione digitale. Che siano tutti caduti nel baratro del populismo, mi sembra impossibile. Forse semplicemente l’elaborazione digitale è parte della fotografia.
Novembre 22, 2007 alle 3:23 am #1306691FrancoPartecipanteOriginariamente inviato da lidiapoe: La fotografia nasce e si evolve nella rappresentazione della realtà che passa attraverso gli occhi di chi scatta e, la sensibilità personale, il gusto fanno il resto anche ricorrendo al fotoritocco quando l’autore sente che ciò è necessario.
Mi fà piacere leggere queste ultime righe di Lidia, perchè ovviamente mi trovano daccordo……. “la fotografia masce e si evolve nella rappresentazione della realtà” rappresentazione! non dimentichiamoci che una fotografia non è la realtà, ma un’interpretazione…… questo semplice concetto dovrebbe chiarire tutti i nostri dubbi e mettere il cuore in pace a chi pensa che stiamo degenerando.
Novembre 22, 2007 alle 3:44 am #1306693FrancoPartecipanteOriginariamente inviato da enrix: Ma non per ghettizzarle caro fra65, non farmi dire cose che non ho mai detto e pensato, ma perché quella è la loro genesi, sono foto elaborate digitalmente e dunque elaborazioni, è un termine come un altro, come la denominazione di origine controllata.
è vero Enrix, non l’hai detto tu…….. l’ho scritto io pur immaginando che avrebbe scosso le coscienze. Avevo il timore che da un piano etico e filosofico ci stessimo spostando lentamente e faticosamente su un’improbabile piano pratico e attivo, dividere la fotografia, da ciò che non lo è. Ogni domanda del perchè si dovesse agire su questo versante, non ha trovato in me una risposta convincente, ma sarei lieto di parlarne perchè sono certo che questo confronto d’idee può essere di grande utilità per definire i valori in campo, per migliorarci, ma NON su questo piano di idee. Dobbiamo costruire non dividere………. costruire le basi per la visione di una grande fotografia non catalogare e restringere quelle esistenti, e quelle future. Forse solo nelle competizioni come i concorsi ha un significato definire delle linee di comportamento, diversamente è un’azione che ha il solo scopo di separare e se attuata realmente creerebbe ancora piu’ confusione…….. non esiste modo per definire una foto D.O.C. Almeno sotto l’aspetto dell’autenticità rispetto il soggetto reale…..
Novembre 23, 2007 alle 11:27 pm #1306972enrixPartecipanteLidia scrive: Mi dispiace leggere che un fotografo deve solo fotografare e che se si appresta a dare interpretazioni diverse, sveste i suoi panni per entrare in quelli dell’artista del grafico o quantaltro. Mi sembra una sintesi molto fredda e addirittura sterile
Non mi piace ripetermi, ma purtroppo la fotografia è per definizione, per invenzione, storicamente, etimologicamente, per tipizzazione e differenziazione dalle altre forme di arte, limpressione di una immagine esterna, per effetto della luce (naturale, Robby)!, su un supporto captivo ottimizzato allo scopo. Diamine!, tutte lenciclopedie del mondo danno questa definizione, non io!!! Postulati del giorno: A) : Il fotografo può anche non saper usare il computer; B) : Il grafico digitale può anche non capire di fotografia; C) : I due ruoli sono distinti; Ma dimmi una cosa Lidia, se io (diciamo grafico digitale), costruissi unimmagine prendendo il cielo da una foto, il mare da unaltra, il gabbiano da unaltra, la barca a vela da unaltra ancora e così via via, con strumenti vari unissi il tutto alla perfezione. La chiameresti fotografia? E guarda che tutto ciò è possibile Il problema è dove arriva il limite della post-produzione!.
altrimenti i nostri fotoalbum sarebbero pieni di fototessere buone solo per la carta di identità.
Non so in quale senso hai detto questa frase, ma quello che lascia intendere è molto grave e cioè che senza post produzione non saresti in grado di fare belle foto!? Io non penso questo di te, anzi, sono certo del contrario.
Ma la passione dove la mettiamo?
Giusto, me lo chiedo anche io!
Fra65 scrive: Mi fà piacere leggere queste ultime righe di Lidia, perchè ovviamente mi trovano daccordo……. “la fotografia masce e si evolve nella rappresentazione della realtà” rappresentazione! non dimentichiamoci che una fotografia non è la realtà, ma un’interpretazione…… questo semplice concetto dovrebbe chiarire tutti i nostri dubbi e mettere il cuore in pace a chi pensa che stiamo degenerando.
Perdonami, ma stai travisando il discorso iniziale. Che la fotografia sia una rappresentazione della realtà nessuno lo mette in dubbio, altrimenti la fotografia sarebbe piatta, amorfa e unica. Forse non hai letto attentamente il mio penultimo post. Tinvito a leggerlo nuovamente! Il problema è non andare fuori dal concetto di fotografia, non di che cosa rappresenta. In ogni modo, la personalizzazione della realtà con la macchina fotografica non può mai essere di tipo aggiuntivo (cosa che avviene nel fotoritocco spinto), ma piuttosto sottrattivo. Mi dici in una scena fotografata come fai ad aggiungerci un particolare che non cera!? Invece, se vuoi lo puoi escludere con linquadratura. Ma lasciamo stare, questo è un altro argomento e andiamo OT dal mio discorso iniziale. [
Fra65 scrive: Ogni domanda del perchè si dovesse agire su questo versante, non ha trovato in me una risposta convincente, ma sarei lieto di parlarne perchè sono certo che questo confronto d’idee può essere di grande utilità per definire i valori in campo, per migliorarci, ma NON su questo piano di idee. Dobbiamo costruire non dividere……….
E bene precisare, che questa è una comunissima discussione in un forum di fotografia. Io non voglio dividere, non voglio deprezzare larte digitale, non voglio ghettizzare, non voglio indurre nessun cambiamento e in questo caso come dice lamico FraBruni è lecito che ognuno faccia come gli pare (w lanarchia!!!). Mi dispiace quando dici: sarei lieto di parlarne perchè sono certo che questo confronto d’idee può essere di grande utilità per definire i valori in campo, per migliorarci, ma NON su questo piano di idee Io ho il mio pensiero e le mie idee. Quindi se non vuoi discutere con me perché non le condividi, sei libero di farlo, anche se ciò non sarebbe opportuno. Una thread nasce proprio dal confronto di idee personali, o vuoi appiattir
Novembre 23, 2007 alle 11:54 pm #1306976lidiapoePartecipanteBello scoprire che qualcuno è così convinto delle proprie opinioni. Bello però è scoprire anche che non esistono solo le proprie idee e che probabilmente la realtà di solito stà nel mezzo. Vedi, io non sono amante del collage digitale,infatti nei miei scatti non lo troverai, tantomeno di elaborazioni troppo spinte che deviano al gusto dello scatto iniziale, ma non le giudico con severità. A me piacciono solo le belle immagini elaborate o no che sanno trasmettere qualcosa di più che l’estetica. Ma questo è solo il mio gusto personale. Se fosse così semplice definire la fotografia usando un’enciclopedia! Il mio pensiero è che se lo scatto fosse sterile osservazione della realtà, sarebbe semplice identificarlo in una perfetta fototessera, ma quando non lo è, non è detto che sia il suo contrario. tra parentesi io scatto ANCHE senza post produzione se questo ti fa piacere scoprirlo. Comunque bella discussione se questa si arricchisce di elementi nuovi, non quando si arrocca sui suoi pensieri, spero che i nuovi post che verrano siano di aiuto al dialogo sull’argomento “dove stà andando la fotografia”, piuttosto che al confronto diretto sulle frasi dette tra gli interlocutori, altrimenti significa che l’argomentazione si è esaurita.
Novembre 24, 2007 alle 7:20 am #1307036FrancoPartecipanteOriginariamente inviato da enrix: Non mi piace ripetermi, ma purtroppo la fotografia è per definizione, per invenzione, storicamente, etimologicamente, per tipizzazione e differenziazione dalle altre forme di arte, limpressione di una immagine esterna, per effetto della luce (naturale, Robby)!, su un supporto captivo ottimizzato allo scopo. Diamine!, tutte lenciclopedie del mondo danno questa definizione, non io!!! Postulati del giorno: A) : Il fotografo digitale può anche non saper usare il computer; probabilmente farà delle pessime foto B) : Il grafico digitale può anche non capire di fotografia; C) : I due ruoli sono distinti;
la luce presente in una fotografia dev’essere naturale? Perchè dev’essere naturale???? Possiamo fare tutti i postulati che vogliamo, ma la fotografia non è geometria, la fotografia come l’intendo io è una forma d’arte e come tale non ama farsi ingabbiare da reticolati molto improbabili.
Originariamente inviato da enrix: Ma dimmi una cosa Lidia, se io (diciamo grafico digitale), costruissi unimmagine prendendo il cielo da una foto, il mare da unaltra, il gabbiano da unaltra, la barca a vela da unaltra ancora e così via via, con strumenti vari unissi il tutto alla perfezione. La chiameresti fotografia? E guarda che tutto ciò è possibile Il problema è dove arriva il limite della post-produzione!.
Questo è collage, non è fotografia! ma se tolgo una mosca sul naso del soggetto, a parer mio questa rimane sempre fotografia, precisina e leziosa ma sempre fotografia.
Originariamente inviato da enrix: Non so in quale senso hai detto questa frase, ma quello che lascia intendere è molto grave e cioè che senza post produzione non saresti in grado di fare belle foto!? Io non penso questo di te, anzi, sono certo del contrario.
la post elaborazione può aiutare a migliorare una foto, anche perchè il computer è un mezzo, come lo è la fotocamera, tutti due sono imperfetti. Ritorniamo sempre a capo, l’immagine che noi chiamiamo fotografia non è la realtà, ma è la nostra versione della realtà. Pensa alla fotocamera, questa cerca di riprendere in modo fedele il soggetto, ma il 100% delle volte non ci riesce……. distorce, falsa i colori, mostra soggetti in posizioni improbabili, mossi, con espressioni innaturali, ecc…… non nascondiamo la testa sotto la sabbia, fotocamera e computer sono la stessa cosa, dove finisce una incomincia l’altro.
Originariamente inviato da enrix: Fra65 scrive: Mi fà piacere leggere queste ultime righe di Lidia, perchè ovviamente mi trovano daccordo……. “la fotografia masce e si evolve nella rappresentazione della realtà” rappresentazione! non dimentichiamoci che una fotografia non è la realtà, ma un’interpretazione…… questo semplice concetto dovrebbe chiarire tutti i nostri dubbi e mettere il cuore in pace a chi pensa che stiamo degenerando. Perdonami, ma stai travisando il discorso iniziale. Che la fotografia sia una rappresentazione della realtà nessuno lo mette in dubbio, altrimenti la fotografia sarebbe piatta, amorfa e unica. Forse non hai letto attentamente il mio penultimo post. Tinvito a leggerlo nuovamente! Il problema è non andare fuori dal concetto di fotografia, non di che cosa rappresenta.
Beh, dai………… se non riusciamo a definire cosa rappresenta la fotografia come facciamo a dire cos’è? Se tu mi confermi che una fotografia è la rappresentazione della realtà, allora mi confermi che in qualità di fotografo posso dare la mia interpretazione, e su questo sono libero da vincoli e schemi prestabiliti, perchè sono io che stabilisco quale dev’essere la mia versione della realtà………… in questo modo togliamo i paletti all’obbligo di descrivere in termini reali il soggetto, quindi lasciamo libertà di interpretazione in postproduzione, a patto che questa non snaturi la foto iniziale a ta
Novembre 24, 2007 alle 8:24 pm #1307098enrixPartecipanteAllora, voglio solo puntualizzare alcune cose e poi chiudo, in quanto, giustamente come ha detto Lidia il discorso è stato ampiamente affrontato e dunque si è esaurito.
Nelle regole dei concorsi si cerca di porre i concorrenti sullo stesso piano, si restringono le loro potenzialità e come avviene nel doping sportivo si vieta i mezzi che consentono un’elaborazione troppo facile.
Il limite imposto nei concorsi seri di fotografia è un margine netto per preservare loriginalità, lintegrità, lunicità dellarte fotografica da altre forme di contaminazione. E tu questo lo sai benissimo, ma conosci molto meglio larte del contraddire! La post produzione trova una sua giusta collocazione in un concorso di arte digitale, che nellera odierna, cominciano a diffondersi ampiamente, avendo una loro notevole importanza artistica. (OT) Scusami, ma non potevi argomentare un esempio più consono di questo :e come avviene nel doping sportivo . Vuoi dire che uno sportivo solo nelle competizioni controllate non può dopparsi e invece nelle altre si può strafare a proprio piacimento!?
Beh, dai………… se non riusciamo a definire cosa rappresenta la fotografia come facciamo a dire cos’è?..
Fra65 io ce lho molto chiaro il concetto di fotografia , sei tu che stai divagando senza dare una risposta precisa e irreprensibile.
Scusa ma questa non l’ho capita, se io prima di scattare la foto aggiungo una foglia sul sentiero, questo non è lecito? Mentre se tolgo una foglia presente sul sentiero questo rientra nel giusto?
Io parlo della scena fotografica già definita che ti si presenta nel mirino ottico (o nel display della 40D , MarkIII e delle compatte!) al momento dello scatto, quando decidi ciò che devi inquadrare. Se nel mare cè un transatlantico che disturba la scena puoi escluderlo dalla composizione, ma mi dici come fai a mettercene un altro? E semplicemente questo quello che volevo dire!
Questo è collage, non è fotografia! ma se tolgo una mosca sul naso del soggetto, a parer mio questa rimane sempre fotografia, precisina e leziosa ma sempre fotografia
Esattamente è collage. Ma se qualche abile grafico te la propone come foto, senza la dicitura elaborazione, tu commenti: Che posto meraviglioso! Che rigore compositivo! Che bravo fotografo!,. Senza sapere che il grafico potrebbe ridere di te. E questo il nocciolo della questione!
Porre limiti al fotografo o alla fotografia etichettandola non-foto è una forzatura alle potenzialità creative del fotografo
Questo è solo la mia opinione, è il mio concetto di fotografia. Le potenzialità creative del fotografo sono espresse attraverso la reflex e non da un software mistificatore. La grafica digitale ha una sua valenza nel momento in cui vive di luce propria, segue un suo canale artistico e originale, in cui lautore può liberare la sua fantasia e il suo estro artistico e, come tutte le forme di arte, deve avere un nome proprio identificativo (non etichettato o ghettizzato come tu vuoi far apparire per forza, mettendomi anche in cattiva luce). Nellibus, ad esempio, con le sue bellissime opere ne è un esempio lampante, e giustamente colloca le sue immagini nel canale elaborazioni, sottolineando loriginalità della sua arte. A proposito Fra65, non mi hai fatto sapere niente di cosa pensi dell’articolo di Giorgio Rigon: http://www.giorgiorigon.it/saggi_file/estetica-inverosimile.htm
Novembre 25, 2007 alle 3:36 am #1307164FrancoPartecipanteOriginariamente inviato da enrix Il limite imposto nei concorsi seri di fotografia è un margine netto per preservare loriginalità, lintegrità, lunicità dellarte fotografica da altre forme di contaminazione.
A parer mio i concorsi sono una competizione, non insegnano ne la tecnica, ne la cultura fotografica, semmai possono essere d’aiuto a comprenderla, come tutto quello che è confronto con altre dimensioni diverse dalla propria.
Originariamente inviato da enrix (OT) Scusami, ma non potevi argomentare un esempio più consono di questo :e come avviene nel doping sportivo . Vuoi dire che uno sportivo solo nelle competizioni controllate non può dopparsi e invece nelle altre si può strafare a proprio piacimento!?
Non confondere…….. fuori dalle competizioni, ognuno è libero d’interpretare il suo tempo libero come vuole……
Originariamente inviato da enrix: Fra65 io ce lho molto chiaro il concetto di fotografia , sei tu che stai divagando senza dare una risposta precisa e irreprensibile.
La mia era una risposta a questa tua battuta: Il problema è non andare fuori dal concetto di fotografia, non di che cosa rappresenta. e ti ho risposto Beh, dai………… se non riusciamo a definire cosa rappresenta la fotografia come facciamo a dire cos’è?..
Originariamente inviato da enrix: Io parlo della scena fotografica già definita che ti si presenta nel mirino ottico (o nel display della 40D , MarkIII e delle compatte!) al momento dello scatto, quando decidi ciò che devi inquadrare. Se nel mare cè un transatlantico che disturba la scena puoi escluderlo dalla composizione, ma mi dici come fai a mettercene un altro? E semplicemente questo quello che volevo dire!
Lo sò che un transatlantico non posso spostarlo, ma se nella composizione c’è una foglia che mi disturba posso toglierla prima di effettuare lo scatto, oppure non posso?
Originariamente inviato da enrix: Esattamente è collage. Ma se qualche abile grafico te la propone come foto, senza la dicitura elaborazione, tu commenti: Che posto meraviglioso! Che rigore compositivo! Che bravo fotografo!,. Senza sapere che il grafico potrebbe ridere di te. E questo il nocciolo della questione!
In questo caso potrebbe essere che: a) io sono un pessimo critico che non conosce l’elaborazione post-fotografica. b) lui è un eccellente grafico.
Originariamente inviato da enrix: Questo è solo la mia opinione, è il mio concetto di fotografia. Le potenzialità creative del fotografo sono espresse attraverso la reflex e non da un software mistificatore. La grafica digitale ha una sua valenza nel momento in cui vive di luce propria, segue un suo canale artistico e originale, in cui lautore può liberare la sua fantasia e il suo estro artistico e, come tutte le forme di arte, deve avere un nome proprio identificativo (non etichettato o ghettizzato come tu vuoi far apparire per forza, mettendomi anche in cattiva luce). Nellibus, ad esempio, con le sue bellissime opere ne è un esempio lampante, e giustamente colloca le sue immagini nel canale elaborazioni, sottolineando loriginalità della sua arte.
Sono daccordo, ma se non le avesse collocate nel giusto ambito, avrei comunque capito che si tratta di un’elaborazione con gli spot di photoshop, la sua è arte fotografica non fotografia, e le sue evidenti ispirazioni nella ricerca accurata del soggetto per l’utilizzo ai fini a cui è proposto, lo rendono piu’ grafico che fotografo, perchè il suo fine ultimo è l’elaborazione.
Originariamente inviato da enrix A proposito Fra65, non mi hai fatto sapere niente di cosa pensi dell’articolo di Giorgio Rigon: http://www.giorgiorigon.it/saggi_file/estetica-inverosimile.htm Almeno una critica?
e un saggio rivolto<
Novembre 25, 2007 alle 1:29 pm #1307194mcampagnoliPartecipanteOffro il mio contributo da ingegnere e non da fotografo esperto. Tutte le digitali “fotoritoccano” sempre, nessuna esclusa, anche quando si scatta in raw. L’elaborazione al PC non è altro che una continuazione di un processo di elaborazione già iniziato dalla fotocamera, che può spingersi oltre, migliorandolo, correggendolo e anche, volendo, stravolgendolo Non esiste l’immagine reale di per se non “toccata” dalla fotocamera. Il fatto stesso che il sensore CMOS non sia fatto di coni e bastoncelli impone un processo di ricostruzione/ritocco dell’immagine che è per forza di cose “artificiale”. Se si vuole una immagine veramente reale non c’è altro da fare che guardarla con i propri occhi e non fotografarla, sempre che si ricada nel campione dell’osservatore CIE standard, perchè anche tra noi “umani” c’è chi vede in un modo, c’è chi vede nell’altro.
Novembre 25, 2007 alle 3:14 pm #1307222FrancoPartecipanteSono daccordo con IlCalmo, tranne che su questa: “Piuttosto non troverei giusto un’elaborazione atta a falsificare la realtà, questo dovrebbe essere intollerabile” una foto non è la realtà, è sempre una mistificazione (prendo in prestito il termine e il pensiero espresso da Rigon, visto che è stato precedentemente citato) come riporta anche l’affermazione di Mcampagnoli….. Come dissi ad Enrix, molto tempo fà in un altro Thread…….. se ti convinci di questo fatto, ti si aprono gli occhi……
Novembre 26, 2007 alle 6:16 am #1307356FrancoPartecipantein questo caso sono daccordo…….. se trovo una foto con un panorama di un’isola deserta circondata da palme e mare cristallino e sotto la foto trovo scritto “paesaggio di Tenerife”. Secondo voi la foto di quest’esempio è corretta anche se si tratta della foto di una foto di un cartellone pubblicitario di una compagnia di viaggi? Se sotto la stessa foto troviamo il titolo “pubblicità di viaggi” secondo voi può essere piu’ corretta, o è sempre un pò ambigua? se invece nella stessa foto viene inquadrato una persona che osserva il cartellone, è piu’ corretta? Però ragazzi, ognuna di queste foto è uscita dalla macchina senza elaborazioni in post, possiamo definirle tutte tre fotografie? Porto un altro esempio…….. scatto la foto di un paesaggio notturno, poi su DPP la schiarisco da farla sembrare una ripresa diurna, i connotati di questa foto non vengono stravolti in postelaborazione perchè c’è solo la taratura di un livello, è sempre una foto, oppure no? altro esempio……. scenario parigino, un bacio tra la folla, solo che i soggetti sono degli attori che recitano……. è sempre una foto? altro esempio……. scenario parigino, un bacio tra la folla, i soggetti non sono attori, ma complice un ritocco in post, scompare su di essi un particolare scomodo, questa non è piu’ una fotografia?
Febbraio 16, 2008 alle 6:32 am #1326372jiojioPartecipantesono perfettamente d’accordo con te endrix. sicuramente anche tu come me sarai passato da esprienze significative nell’uso della pellicola e può essere anche dalla camera oscura!!! tutto un’altro mondo. certo che bisogna anche tener presente che l’evoluzione tecnologica non si può fermare. nel passato evoluzioni importanti sono state segnate dal’avvento della fotocamera reflex soccessivamente dagli obiettivi zoom. l’avvento del digitale ha trasformato la fotografia aprendo nuovi orizzonti e una flessibilità incredibile. io stesso non ho più usato un rullino da quando ho la 20d. da troppa possibilità di esprimere la propria fantasia. certo che bisogna a questo punto distinguere fra fotografi e grafici. comunque un fotografo si vede subito quanto vale, bisogna vederlo all’opera non da un piccolo numero di foto ma da una bella serie magari a tema.
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