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Maggio 27, 2015 alle 1:01 am #1834227Mullahomark86PartecipanteMaggio 27, 2015 alle 2:20 am #1834239annaPartecipante
Una lettura interessante, condivido il pensiero di Smargiassi.
Maggio 27, 2015 alle 8:43 am #1834243_Franz_Partecipanteinteressante analisi.
E’ il progresso. Quasi sempre passa per percorsi tortuosi e miete molte vittime al suo passaggio, ma alla fine è inevitabile, nel bene e nel male.
Ogni rivoluzione tecnologica nell’imporsi ha fatto danni a intere categorie di lavoratori, ma ha anche aperto tante altre strade ed opportunità.Maggio 27, 2015 alle 10:49 am #1834250MassimoPartecipanteHo letto per 2 volte l’articolo………….
trovo questo discorso quantomeno, per non dir di peggio, anacronistico e fuori dalla realtà……… forse nel 2006 poteva andar bene….. ma oggi…….
Per chi lo fa di lavoro, il paragone tra analogico e digitale non è neanche lontanamente proponibile…….. in termini di velocità, costi, lavorabilità e qualità finale il digitale, ormai, stravince a mani basse……..
arrivare a dire “rubare il lavoro ai tipografi” è assolutamente ridicolo!!! basterebbe contare il numero delle famiglie che campano grazie al loro impiego nelle aziende che producono il digitale……
Forse avrebbe dovuto intitolare l’articolo “L’anticapitalismo applicato alla fotografia”……… ma per piacere……Discorso ben diverso è chi lo fa per hobby…….. se uno trova nel mondo dell’analogico quello che lo soddisfa, non ci vedo nulla di male…… anzi……
Maggio 27, 2015 alle 1:01 pm #1834254paolomanziniPartecipante[quote=”maxcasa72″ post=658191]Ho letto per 2 volte l’articolo………….
trovo questo discorso quantomeno, per non dir di peggio, anacronistico e fuori dalla realtà……… forse nel 2006 poteva andar bene….. ma oggi…….
Per chi lo fa di lavoro, il paragone tra analogico e digitale non è neanche lontanamente proponibile…….. in termini di velocità, costi, lavorabilità e qualità finale il digitale, ormai, stravince a mani basse……..
arrivare a dire “rubare il lavoro ai tipografi” è assolutamente ridicolo!!! basterebbe contare il numero delle famiglie che campano grazie al loro impiego nelle aziende che producono il digitale……
Forse avrebbe dovuto intitolare l’articolo “L’anticapitalismo applicato alla fotografia”……… ma per piacere……Discorso ben diverso è chi lo fa per hobby…….. se uno trova nel mondo dell’analogico quello che lo soddisfa, non ci vedo nulla di male…… anzi……[/quote]
quoto al 100%
c’è del vero nell’articolo quando si parla di economie strategiche , un servizio con l’analogico te le pagavano 15 milioni col digitale 2mila se ti va bene.quello che NON si dice che poi è alla base di tutto… che è cambiato il sistema di comunicazione… non è un confronto tra digitale e analogico ma tra carta e web , il web oggi è alla portata di tutti
al di là di tutto l’analogico aveva bisogno della carta , il web è legato al file …al digitale
non è il digitale che ha ucciso i tipografi, ma gli smartphone e i tablet,
i maggiori brand stanno smettendo di stampare, al negozio ne vedi uno di catalogo poi con calma te lo vedi sul sito
per non parlare di facebook con cui hai anche possibilità di interagire con i tuoi clienti
[bir]Maggio 27, 2015 alle 4:26 pm #1834269marco66PartecipanteSono d’accordo sia con Franz che con PaoloM ….. nel bene o nel male purtroppo
Non credo di sbagliare dicendo che prima o poi anche le mostre le faranno su panelli elettronici [inf] [lo]Comunque finche’ c’e’ carta c’e’ vita e io continuo a stampare :pr [lo]
Maggio 27, 2015 alle 4:35 pm #1834270LuppoloPartecipantele hanno già fatte in quel modo… quel cialtrone di McCurry con “Sensational Umbria”… dove il sensational (per inciso) l’ha visto solo lui…
Maggio 27, 2015 alle 5:02 pm #1834271marco66PartecipanteAH allora siamo gia’ arrivati
Del resto legarsi troppo al passato forse non e’ la strada giusta
probabilmente i nostri discendenti riusciranno a vivere senza il denaro in banconote ,non ci saranno piu’ i libri e i giornali ….
almeno salveremo qualche albero forse [lo]Maggio 27, 2015 alle 5:16 pm #1834272MassimoPartecipante[quote=”marco66″ post=658211]Del resto legarsi troppo al passato forse non e’ la strada giusta[lo][/quote]
Se quello che cerchi è il risultato allora si……… soprattutto in un campo dove la tecnologia la fa da padrona……..
sarebbe come, non so in nome di quali ideali, voler combattere una guerra usando solamente le spade quando gli altri hanno i carri armati……… ovviamente, non vale se il tuo scopo è fare una rappresentazione storica di una battaglia……Maggio 27, 2015 alle 5:37 pm #1834276LuppoloPartecipanteNon usare la carta non è necessario per salvaguardare la risorsa forestale mondiale.
Basta comprare prodotti certicati PEFC o similare: si ha la garanzia che il legno utilizzato proviene da foreste gestite in modo sostenibile.
Il non sfruttamento commerciale delle foreste non è necessariamente un bene per le stesse: ne è un esempio la Francia, che in 200 anni di gestione oculata ha raddoppiato la superficie forestata e triplicato il volume.Maggio 27, 2015 alle 5:43 pm #1834277marco66PartecipanteSi certo mi ricordo della mostra di Perugia .
[lo]Maggio 27, 2015 alle 5:43 pm #1834278annaPartecipante[quote=”Luppolo” post=658216]Non usare la carta non è necessario per salvaguardare la risorsa forestale mondiale.
Basta comprare prodotti certicati PEFC o similare: si ha la garanzia che il legno utilizzato proviene da foreste gestite in modo sostenibile.
Il non sfruttamento commerciale delle foreste non è necessariamente un bene per le stesse: ne è un esempio la Francia, che in 200 anni di gestione oculata ha raddoppiato la superficie forestata e triplicato il volume.[/quote][app] [app] [app] [app] [app] [app] [app] [app] [app] [app] [app] [app]
Maggio 29, 2015 alle 12:36 am #1834418Mullahomark86Partecipante[quote=”_Franz_” post=658184]
Ogni rivoluzione tecnologica nell’imporsi ha fatto danni a intere categorie di lavoratori, ma ha anche aperto tante altre strade ed opportunità.
[/quote]Il digitale in fotografia fatico a considerarlo una rivoluzione tecnologica. Il sistema binario e l’elettronica esistono da molto prima che all’uomo venisse insegnata la parola megapixel. La rivoluzione, semmai. ha riguardato il sistema di rappresentazione, ma ciò ha un valore squisitamente concettuale.
[quote=”maxcasa72″ post=658191]
Forse avrebbe dovuto intitolare l’articolo “L’anticapitalismo applicato alla fotografia”……… ma per piacere…..
[/quote]Suvvia Max, questa è mera ideologia. E non è il modo migliore per analizzare la questione proposta dall’articolo. E’ un dato di fatto che dei cambiamenti sono stati fortemente voluti e accelerati dal mercato, con un deperimento incredibile, all’inizio, della qualità delle immagini. Ora la qualità del digitale su piccolo formato ha quasi raggiunto la resa di una medio formato a pellicola (almeno in termini di risoluzione) e non mi stancherò mai di ripetere che un confronto, oggi più di prima, tra analogio e digitale è assolutamente inutile. Ma se oggi, come giustamente sottolineato da te e da Paolo, il mondo commerciale della fotografia è appannaggio esclusivo del digitale lo si deve, in grandissima parte, a dinamiche che con la fotografia hanno poco a che fare, quindi mi fermo qua.
Maggio 29, 2015 alle 2:08 am #1834422Mullahomark86PartecipanteMi stavo dimenticando la parte seria dell’intervento:
http://www.worldwideinterweb.com/item/6623-the-50-most-absurd-russian-wedding-photos-ever.html
Maggio 29, 2015 alle 4:40 am #1834423fotograficamentePartecipanteHo letto l’articolo e non i vostri commenti, per non esserne influenzato, lo farò appena smesso di scrivere.
Bella scoperta che questa esplosione digitale è stata imposta dai produttori e non perché mossi da spirito di migliorare la qualità, ma perché la fotografia digitale, legava commercialmente con con sé, ben altre apparecchiature digitali ed informatiche collegate, da imporre al mercato e da tenere costantemente aggiornate, altro che una buona reflex a pellicola e un buon stampatore. In pochi anni il digitale però, anche se a fronte di esborsi maggiori, è diventato qualitativo, ed i padroni del gioco cmq sono sempregli stessi.
Io mi sono avvicinato alla passione per la fotografia (la quale stava benissimo anche senza di me) solo e grazie al digitale, anche se non sapevo, quando comprai la prima reflexina digitale, quante altre cose, se volevo la qualità ,avrei dovuto comprare e ricomprare.
Immagino e comprendo lo sconquasso e forse anche iniziale senso di volgarizzazione, che deve aver provocato l’avvento digitale nei fotografi a pellicola, sopratutto per chi con l’analogico ci lavorava.
In effetti il rapporto tra professionista e committenti ne è risultato svilito.
Questo però non è colpa della fotografia digitale in sé, ma dei mezzi di diffusione che esistono oggi e che sono cresciuti parallelamente al digitale, come l’avvento della banda larga, l’invenzione dei social ecc .Tutto questo forse non era stato nemmeno del tutto previsto dagli stessi ideatori della fotografia digitale.
Da amatore però, il mondo che mi si è aperto, dalla camera chiara alla gestione del colore, alla stampa, che faccio in casa, io lo trovo affascinante quasi come immagino dovesse essere e per qualcuno lo è ancora, la pellicola e la camera oscura e soffro terribilmente come si dice nell’articolo, a vedere riprodotte male le mie foto. -
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