[Lorenzo Canoniani]

Direi che la discussione si e’ indirizzata in un ambito dove trova pieno collocamento nella sezione spazio aperto. Provvedo a spostare il topic [lo]

[acrobat]

Prolificamente sviluppati da fra65: […] […] […] […] La tua straripante felice capacità di porre in campo idee e interpretazioni; mi lascia in uno stato di interdetta sazietà… 🙂 — in alcuni casi la risposta è affermativa…… lo dico con coscienza, essendoci passato più’ di una volta spesso la ricerca della perfezione estrema, dell’obbiettivo con prestazioni estreme, della tecnologia più’ performante (questo thread ne è l’ennesimo esempio) è l’anticamera dell’insolubilità di due elementi, la tecnica e la creazione. Ogni artista crea, il tecnico si ferma prima……

..e lo vediamo bene; l’avatar è un efficace contributo agli studi di Escher! 😉

[Carlo]

Innanzitutto benvenuto sul forum, sono sicuro che ti troverai bene :). Per quanto riguarda ciò che hai scritto, condivido praticamente tutto, in particolare quando parli della “massa”. Sono d’accordo pure con Mabriola, il quale ha giustamente fatto notare che il digitale è stato un faro luminoso per molti fotoamatori che per un motivo o per l’altro non sono mai riusciti ad esprimere il loro talento, ma credo che tutto ciò possa essere visto come vantaggio forse nel 5% dei casi (anche meno). Mi capita spesso di incontrare coetanei o conoscenti che si prendono una reflex digitale, nulla di male, il fatto è che nel 99,9% dei casi cadono in una o più delle 10 regole del fotoamatore moderno (grazie Sandro :)): in particolare, iniziano a pubblicare ovunque le proprie fotografie, utilizzando una terminologia che credo che neanche un professionista utilizzi di consueto. Fotografie sportive in cui lo sfondo è perfettamente a fuoco e l’automobile d’epoca perfettamente fuori fuoco, fotografie ai primi oggetti che si trovano in casa e così via… Quando gli si fa notare sottilmente che prima di spacciarsi come artisti (e parliamo in media di 15 giorni dopo l’acquisto della reflex+18-55) sarebbe bene studiare un po’ di tecnica e scattare qualche migliaio di foto da buttare ma studiate, cercano immediatamente espedienti per giustificare i proprio errori, che so, lo Spirito Santo è sceso proprio mentre stava scattando, facendogli sbagliare la messa a fuoco. Potrei continuare per ore, ma giungendo al succo del discorso, credo che la diffusione della fotografia digitale “facile” o di altre discipline simili (mi viene in mente la cucina perchè è la mia seconda passione), stia procedendo un po’ come la globalizzazione: oggi le città si espandono sempre di più, sempre più zone industriali soffocano le terre fertili delle nostre campagne… Certo, in cambio oggi abbiamo il corriere che in tre giorni porta un pacco da Piacenza a Sydney e innumerevoli vantaggi, ma pian piano le cose di una volta, la contadina che cura i propri polli e le proprie bestie, l’orto con i suoi buoni frutti, la mentalità dei secoli passati stanno perdendo il proprio fascino ed il proprio valore. Personalmente amo questa mentalità e, quando ho tempo, mi piace sempre fare il pane nel forno a legna senza comprare nemmeno un ingrediente (neanche la farina ed il lievito): quando queste cose, però, si fanno notare a chi loda la globalizzazione moderna, è più comodo prendere in giro, criticare e dire che le cose del supermercato sono sicure e garantite. Finchè la mentalità generale non cambierà (o perlomeno migliorerà), ahimè, dovremo continuare a leggere topic sui megapixel delle nuove reflex: ma dato che il progresso di solito non torna indietro, non credo che ciò potrà succedere, l’importante è che ci sia ancora qualcuno che conservi e faccia tesoro delle belle cose e della mentalità che solo mezzo secolo fa erano normali. Mi piacerebbe continuare, ma purtroppo devo scappare, buona serata a tutti 🙂

[Autore]

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