- Questo topic ha 15 risposte, 6 partecipanti ed è stato aggiornato l'ultima volta 17 anni, 7 mesi fa da jack64bit.
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Marzo 29, 2007 alle 1:29 am #1260760jack64bitPartecipante
Ciao a tutti. Vorrei affrontare con voi il discorso della taratura delle apparecchiature che utilizziamo per la post produzione. In particolare, parlo della taratura dei monitor in quanto la maggior parte di noi, probabilmente, fa stampare le foto digitali presso un service od un supermercato. Perchè questo post? Perchè proprio stasera mi è capitato che portando una foto a stampare in un laboratorio ho avuto dei problemi. Essendo una 100×70 sono andato in un laboratorio dove utilizzano dei plotter per arrivare a certe dimensioni e non delle “comuni” macchine da stampa per foto. Avevo incluso il profilo ICC nel file, di regola uso AdobeRgb1998, ma già dalla visualizzazione a video la foto stessa era diversa da quella che vedevo a casa. Io ho un monitor professionale LCD ed il laboratorio un “vecchio” CRT. Sul mio monitor vedo la foto bella nitida e vivida, sul loro smorta e senza contrasto. Abbiamo fatto insieme delle modifiche e tra uno/due giorni vedrò il risultato su delle stampe di prova. Non mi dilungo di più e vengo al dunque: mi piacerebbe sentire le vostre opinioni su questo tipo di problema; vorrei capire se, per esempio, una volta calibrato il nostro monitor siamo “a cavallo”, come si dice o se dobbiamo comunque aspettarci di tutto e di più da chi stampa; se c’è qualcuno di voi che è passato da CRT a LCD e sa spiegarmi come gestire le differenze tra queste due diverse tecnologie; se, comuque sia, un minimo di “aggiustamento” va comunque fatta tra noi ed il service, ecc. ecc. Senza “negare un post a nessuno” 😀 mi farebbe piacere sentire pareri di chi questo problema l’ha vissuto in “modo professionale”, non “per gioco”. I miei futuri impegni infatti saranno indirizzati a lavori per aziende e non vorrei farmi trovare impreparato… 😉 Grazie a tutti quelli che interverranno! Ciao Jack
Marzo 29, 2007 alle 1:45 am #1260761firebladePartecipantePer quanto mi riguarda posso descrivere il mio modo di lavorare, che fin’ora mi sta dando ottimi risultati. Premessa fondamentale è la calibrazione del monitor, ti devi comprare un colorimetro tra quelli in commercio. Io ho usato il gretagmacbeth eye one2, ma ce ne sono diversi altri anche piu’ economici. Con questo apparecchio calibri il monitor, operazione che genera un profilo ICC ad esso associato. Tale profilo icc io lo allego alle foto che porto in laboratorio, specificando che dovranno usarlo in fase di stampa. Con questa procedura non ho piu’ avuto discordanze tra colori a monitor e quelli stampati. Ovviamente stiamo parlando di un laboratorio di stampa “fisico”, non ho mai fatto stampare foto online [lo]
Marzo 29, 2007 alle 1:51 am #1260762jack64bitPartecipanteQuindi se ho ben capito Fire, sempre che il service abbia a sua volta calibrato le sue attrezzature, non dovrei avere più problemi? Ma come faccio a sapere se questi ultimi sono “in regola”? Sai, a volte ci sono delle persone così incompetenti per il lavoro che fanno che non si riesce mai a capire come sono messi… E’ sufficiente dire “io ho il monitor calibrato e non mi rompete i…” insomma, ci siamo capiti… 😀 per porre fine alla diatriba o non è così semplice? Ciao Jack [lo]
Marzo 29, 2007 alle 2:00 am #1260764FrancoPartecipanteavevo salvato un paio di indirizzi…… http://www.nadir.it/tec-crea/calibrare-monitor/default.html
Marzo 29, 2007 alle 2:16 am #1260769firebladePartecipantedi solito i negozi di un certo livello si affidano a pari laboratori, io sono stato fortunato, il primo che ho trovato non mi ha dato fregature 😉
Marzo 29, 2007 alle 4:23 am #1260773iggamPartecipanteCiao Jack64bit, eccoti una risposta di chi il problema lo vive in “modo professionale”. Io stampo (fine art), per lavoro, fotografie mie e di altri. Visto che il discorso è un po’ complesso, ti rispondo per punti. 1. Se vuoi avere la massima corrispondenza tra colore sul monitor e colore stampato, tutto il tuo flusso di lavoro deve essere “color managed”, cioè devi avere monitor e coppia stampante-carta calibrati e programmi di editing e di stampa che usino i rispettivi profili colore. Ovviamente la calibrazione del tuo monitor spetta a te, mentre quella della stampante usata in combinazione con la carta che hai scelto spetta al laboratorio. Non dare per scontato che quest’ultima calibrazione sia stata fatta (spesso i laboratori che guadagnano sui grandi volumi di stampa si accontentano che la foto si accettabile, nulla di più). 2. Non devi preoccuparti di gestire le differenze tra CRT e LCD: quello è compito dei profili colore. Chiediti invece se il tuo monitor e soprattutto quello del laboratorio ne hanno associato uno (corretto). In altre parole: se entrambi i monitor sono calibrati bene, e se uno non è molto meglio/peggio dell’altro (es. 200 vs 5000), le differenze di visualizzazione dovrebbero essere abbastanza limitate. 3. Nel tuo caso (adobeRGB+colori smorti) è probabile che il laboratorio non usi un programma che gestisce i profili colore, perciò sul monitor hai visto il tuo file in adobeRGB interpretato come se fosse sRGB. Molti laboratori danno per scontato che il file sia sempre in sRGB (ad es. i minilab Fuji e Noritsu, diffusissimi, “capiscono” solo quello). E’ chiaro però che in questo modo devi scartare molti dei colori di adobeRGB che potrebbe interessarti stampare. 4. Fireblade, attento: il tuo metodo non è consigliabile! Il profilo colore del tuo monitor e quello della stampante potrebbero essere molto diversi tra loro. Ciò potrebbe causare posterizzazioni o viraggi di colori indesiderati. Probabilmente adesso la cosa funziona perché il tuo monitor ha un profilo molto simile a sRGB, e il laboratorio usa quello. Ma se in futuro tu dovessi cambiare monitor, prendendone uno di qualità migliore (quindi con spazio colore più ampio di sRGB), non è detto che funzioni ancora. Se il tuo laboratorio stampa in sRGB, usa quello spazio colore e i risultati dovrebbero essere altrettanto buoni. 5. Se queste cose non ha saputo spiegartele il tecnico del laboratorio… non ci siamo! (n) Parla direttamente a chi stampa e fatti spiegare tutto. Se non ti convincono… Ciao, Stefano
Marzo 29, 2007 alle 1:45 pm #1260792cyferPartecipanteSono perfettamente daccordo con quanto dice Stefano. Aggiungo che se si vuole ottenere il massimo da attrezzature fotografiche di tutto rispetto è necessario che anche la stampa sia di buona qualità, sia essa a colori che BN. Per questo è necessario utilizzare una corretta gestione del colore dall’inizio alla fine e soprattutto affidare le proprie stampe a chi conosce bene questi argomenti. [lo]
Marzo 29, 2007 alle 5:57 pm #1260801jack64bitPartecipanteOriginariamente inviato da iggam: …. …. Il profilo colore del tuo monitor e quello della stampante potrebbero essere molto diversi tra loro. Ciò potrebbe causare posterizzazioni o viraggi di colori indesiderati. Probabilmente adesso la cosa funziona perché il tuo monitor ha un profilo molto simile a sRGB, e il laboratorio usa quello. Ma se in futuro tu dovessi cambiare monitor, prendendone uno di qualità migliore (quindi con spazio colore più ampio di sRGB), non è detto che funzioni ancora. Se il tuo laboratorio stampa in sRGB, usa quello spazio colore e i risultati dovrebbero essere altrettanto buoni. …. …. Ciao, Stefano
Grazie Stefano per l’esauriente post. Una cosa non ho ben chiara però (probilmente perchè non ho ben chiaro come funzioni un calibratore): Fire dice che lui crea un proprio profilo ICC e tu dici che non è consigliabile e suggerisci di utilizzarne uno “comune”. A parte questo particolare, intendi dire che, benchè sia sulla fotocamera che su PhotoShop utilizzi il profilo AdobeRgb1998, il video possa interpretarlo male e quindi col calibratore dovrei solo sistemare la visione sullo schermo? Mi spiego meglio: al calibratore, gli puoi dire di “aggiustare” il video secondo il “tal profilo colore” senza crearne uno personale? Se si, da questo capisco che, anche se già stia utilizzando il profilo a me consono, probabilmente il video stesso è tarato male (o non riesce a visualizzarlo) e quindi va sistemato o cambiato… (spero di essere stato chiaro… :s). Grazie ancora e ciao! [lo] Jack
Marzo 29, 2007 alle 8:16 pm #1260803iggamPartecipanteJack, fatico un po’ a seguire il tuo discorso… Cerco comunque di risponderti. Non sconsiglio di creare un profilo per il monitor, bensì di associarlo al file da stampare. Riguardo al calibratore: è un dispositivo hardware che misura la luce emessa (dal monitor) o riflessa (dalla carta). Un software apposito genera da queste misurazioni un file chiamato profilo colore; cioè una descrizione di come un certo dispositivo (ad es. il monitor di Fireblade) risponde a determinati valori di ingresso (i valori RGB associati a ogni pixel delle foto). I programmi che usano i profili colore (es. Photoshop) usano questa descrizione per rappresentare i colori nel modo più accurato possibile su un certo mezzo; ad es. il monitor, oppure una certa carta usata con una certa stampante. Se con la tua ultima domanda intendevi dire: “devo per forza comprare un calibratore per avere un monitor calibrato?”, la risposta è no; puoi anche calibrarlo a occhio, e se il monitor è di buona qualità il risultato può essere altrettanto buono. Ti consiglio di consultare il sito di Norman Koren (http://normankoren.com/makingfineprints1A.html), che suggerisce un metodo con cui io ho ottenuto ottimi risultati per diverso tempo (poi ho comprato un calibratore, il GretagMacbeth Eye-One Display 2). Riguardo al profilo da associare al file da stampare in laboratorio, il mio consiglio è di convertire tutto in sRGB, a meno che non ti venga detto esplicitamente che accettano anche altri profili. Altrimenti, o convertono loro “a capocchia” (risultato: dipende), o -peggio- non convertono affatto (risultato: colori sballati). Spero di averti aiutato… ciao! Stefano
Marzo 29, 2007 alle 10:12 pm #1260810jack64bitPartecipanteHai ragione Stefano. La mia domanda era un po’ confusa. Provo a spiegarmi meglio. Io vorrei utilizzare il profilo AdobeRgb che ho già impostato anche sulla fotocamera. In PhotoShop ho impostato lo stesso profilo come default. Una volta aperta la foto la sistemo, se necessario, e poi salvandola includo il profilo ICC nel file finale. Aprendola in laboratorio, la foto stessa si vede diversa da come la vedo io anche se utilizzano il profilo incorporato. Ovviamente penso che il problema sia lato mio dando per scontato che il laboratorio stesso faccia le tarature necessarie ai suoi apparecchi. Ho il dubbio quindi che il mio video sia starato. Quello che chiedevo era: i calibratori, se io gli “dico” che voglio “AdobeRgb”, mi calibrano il video variando il contrasto, la luminosità, variando i valori dei colori (invento ovviamente) per poter vedere l’immagine secondo le sfumature proprie di questo profilo oppure fanno dei settaggi “personali” creando dei profili ICC nuovi? Spero di essere stato spiegato… 😉 Ciao Jack [lo]
Marzo 30, 2007 alle 12:01 am #1260823iggamPartecipanteAprendola in laboratorio, la foto stessa si vede diversa da come la vedo io anche se utilizzano il profilo incorporato. Ovviamente penso che il problema sia lato mio dando per scontato che il laboratorio stesso faccia le tarature necessarie ai suoi apparecchi.
Non darlo per scontato. Prova a chiedere, e se non hai una risposta convincente deduci che non hanno tutto calibrato.
Ho il dubbio quindi che il mio video sia starato.
Ipotizziamo che sia così.
Quello che chiedevo era: i calibratori, se io gli “dico” che voglio “AdobeRgb”, mi calibrano il video variando il contrasto, la luminosità, variando i valori dei colori (invento ovviamente) per poter vedere l’immagine secondo le sfumature proprie di questo profilo oppure fanno dei settaggi “personali” creando dei profili ICC nuovi?
No: al calibratore non puoi dire quale profilo vuoi vedere, perché il profilo è solo una descrizione delle caratteristiche del tuo monitor. Il tuo ragionamento è simile a questo: vado da un meccanico a farmi misurare la potenza del motore della Panda, dicendogli che voglio la potenza della Porsche Carrera. :s Se il tuo monitor è calibrato correttamente, ti farà comunque comunque la foto nel profilo colore che tu hai scelto per essa (in questo caso AdobeRGB) convertendo l’immagine dal profilo associato a quello del monitor. Questa conversione è trasparente all’utente; cioè la fa automaticamente il programma di editing/visualizzazione (Photoshop). Ci sono però ulteriori aspetti molto importanti da sapere. 1. La maggior parte dei monitor, anche calibrati, riescono a rappresentare grossomodo lo spazio sRGB. I monitor che sono in grado di visualizzare uno spazio colore grande come AdobeRGB sono ancora rari e molto costosi (qualche migliaio di euro). 2. I colori che eccedono lo spazio colore del monitor li vedrai solo in stampa – e nemmeno tutti: anche lì dipende da com’è lo spazio colore della stampante! Quelli dei minilab (stampa fotochimica) sono decisamente più piccoli di quelli inkjet; in altre parole stampando inkjet puoi ottenere dei colori più saturi che altrimenti ti sono preclusi. La stampa Lambda invece è un mondo a parte (in cui io non mi sono trovato bene, ma altri sì – dipende dal laboratorio). Conclusione (banale): se vuoi il massimo della qualità, affidati a un laboratorio competente. Ciao! Stefano PS: che pacco che ho scritto! 😀
Marzo 31, 2007 alle 6:15 pm #1261009jack64bitPartecipanteHo capito Stefano. A questo punto penso che di laboratori che sanno quello che fanno ce ne siano veramente pochi… Secondo me alcuni neanche sanno cosa vuol dire calibrare uno strumento e probabilmente si affidano alle tarature standard che, più o meno, accontentano tutti. Ti ringrazio per l’intervento veramente esauriente e per ora ti saluto! Ciao Jack PS. Ma… tu sei uno dei Maggi… quelli famosi…?? :s :s che ogni tanto si vedono nelle riviste…?? :s :s Ciao!
Aprile 3, 2007 alle 10:15 pm #1261319iggamPartecipanteHo capito Stefano. A questo punto penso che di laboratori che sanno quello che fanno ce ne siano veramente pochi… Secondo me alcuni neanche sanno cosa vuol dire calibrare uno strumento e probabilmente si affidano alle tarature standard che, più o meno, accontentano tutti.
Già, temo sia così. E’ proprio per questo che ho deciso di stampare io stesso le mie foto (e già che c’ero, ho pensato di offrire questo servizio anche ad altri).
PS. Ma… tu sei uno dei Maggi… quelli famosi…?? :s :s che ogni tanto si vedono nelle riviste…?? :s :s
Per ora no… 😉 Ciao! Stefano
Aprile 13, 2007 alle 6:53 pm #1262433path72PartecipanteCiao. Ho letto con molto interesse tutte le spiegazioni! Vorrei chidere se ha senso ciò che mi è stato suggerito da un laboratorio: fintantoché ci si rivolge ad un unico centro di stampa, si possono fare delle stampe “di test” e andare a calibrare il monitor per “riprodurre” l’aspetto delle stampe. Ma non è una cosa da fare un po’ troppo “a occhio”? Non mi sembra facile confrontare un’immagine che emette luce e una che la riflette! Grazie, Sal
Aprile 13, 2007 alle 7:33 pm #1262444iggamPartecipanteCiao path72, complimenti per essere arrivato in fondo! L’argomento non è dei più lievi. Riguardo a quello che ti è stato suggerito, hai ragione tu: è una tecnica molto approssimativa e per nulla affidabile, ad es. perché spesso il laboratorio ha varie macchine di stampa, ognuna delle quali stampa in modo un po’ diverso. Purtroppo, sono molti i laboratori che usano questo approccio alla carlona. Ciao, Stefano
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