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Elaborazioni.

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  • #1333551
    enrix
    Partecipante

    Canonino scrive: a questo punto mi faccio una domanda e chiedo a voi di aiutarmi a darmi una risposta. il pittore (alcuni di essi almeno) idealizzano una immagine e la dipingono; il fotografo, per quanto possa idealizzare, non può far altro che dipingere la realà. in un bel panorama con un filo dell’alta tensione a rovinare la poesia, è lecito per un fotografo “idealizzare” quel filo, oppure è meglio che cambi orientamento artistico? e quanti dei grandi maestri del passato hanno trovato poco idealizzabile la loro arte e ne hanno fatto di necessità, virtu ? certo, con i “se” e con i “ma” non si va da nessuna parte; è solo per discutere in maniera costruttiva.

    Premettendo che penso che ognuno è libero di fare ciò che vuole a proprio piacimento, che non vi sono regole “scritte” e che questo threads è un bellissimo campo di confronto costruttivo delle nostre idee, continuo nella discussione. A mio avviso, personalmente, esercitando l’arte del fotografare, in presenza del filo dell’alta tensione contestualizzato in un bel panorama opterei per una delle seguenti scelte: 1) scegliere di non fotografare il tutto in quanto la composizione non risponde alle mie aspettative e cercare un soggetto migliore; 2) escludere i fili dall’inquadratura cercando una prospettiva diversa; 3) includere i fili e renderli soggetti della composizione, comunicando allo spettatore un messaggio ecologico (inquinamento elettromagnetico); 4) fotografare comunque il paesaggio (scelta meno probabile) anche se ci sono i fili che non mi piacciono. Ma pensare a priori di fotografare consapevolmente “l’alta tensione” e di poterla poi togliere con il fotoritocco…, non riesco a capirne il senso e soprattutto il nesso con la parola fotografia, con le regole della composizione, con la soddisfazione di aver avuto un acuto occhio fotografico per aver saputo cogliere un buon soggetto. Quale sarebbe il fine? Di essere soddisfatti con l’illusione di aver scattato una foto perfetta (non credo)? Di far vedere ai conoscenti quanto siamo bravi? Di aver concretizzato l’ideale che noi intendevamo fotografare? Mi sembra impossibile realizzare fotografie di soggetti che non esistono, nella pittura è fattibile. L’unico canale in cui vedo una finalità concepibile è quello commerciale-pubblicitario. L’elaborazione digitale diventa arte nel momento in cui crea opere originali come fà l’artista Andrzej Dragan, oppure imprime il suo marchio ad una foto che palesemente è riconoscibile come elaborazione digitale. (http://www.chromasia.com/

    #1333563
    Anonimo
    Ospite

    Originariamente inviato da rpolonio: Se mettiamo tutto ciò che si fotografa dentro un pentolone, e diciamo che tutte sono belle, sono arte, si può dire che anche quelle non belle rientrano in un ramo artistico perchè rispecchiano un gusto personale.

    A mio parere, si. L’arte è soggettiva. Dipende dalla cultura, dalla capacità di emozionarsi, dai costumi individuali. E’ figlia del suo tempo. C’é quella più sofisticata, quella popolare; quella di pace, quella di guerra. Non dobbiamo confonderci con l’arte commerciale che indirizza i gusti ed i costi per esigenze pecuniarie. Già in un bambino vedi la differenza, quando fa un disegno o gioca coi colori. Egli prova emozione, nell’impiastricciare quel foglio. Sta rivelando un mondo interiore, mette in gioco tutta la sua fantasia, la sua inventiva. Già a quell’età puoi vedere la differenza tra chi ha un gusto personale più sofisticato, più complesso, e chi è elementare. Certamente esiste tutta una gamma di capacità. Non esistono dei limiti ben definiti tra ciò che è Arte e ciò che non lo è. Perché l’arte è soggettiva. Ciascuno si emoziona a suo modo, secondo le sue possibilità intellettive. Ed anche quelli che osservano l’arte, la recepiscono ciascuno in modo diverso. Tutto dipende dalla sensibilità, dall’intelligenza, dal proprio bagaglio di esperienze e di cultura. Il grande artista è capace di creare opere che riassumono le esigenze, il pensierole emozioni di più “utilizzatori”. Ed è quasi sempre fuori dal suo tempo; nel senso che nel suo tempo non viene compreso, perché vede fuori dal suo tempo. Un’opera di Rembrandt sarà quindi rifiutata dai committenti perché non esprime “il pensiero filosofico-religioso del suo tempo”. L’arte è anche fatta di gusto estetico, quindi sarà soggetta al gusto del tempo. Ed un’opera di Giotto (XIII secolo) non sarà compresa nel XXI, da chi non ha gusti idonei a recepirla. Quindi a qualcuno piacerà il ritmo ed il sound, ad altri, più “coltivati” piacerà Beethoven. Anche il ritmo e le danze di certe tribù africane sono arte. Rispecchiano la loro cultura, la loro capacità di emozionarsi, la loro esperienza, la loro tecnologia. Non parlo di civiltà. La civiltà la misuro col metro di chi cura gli anziani, di chi ha rispetto dei propri simili. [zzz] [lo]

    #1333570
    Anonimo
    Ospite

    Originariamente inviato da canonino: a questo punto mi faccio una domanda e chiedo a voi di aiutarmi a darmi una risposta. il pittore (alcuni di essi almeno) idealizzano una immagine e la dipingono; il fotografo, per quanto possa idealizzare, non può far altro che dipingere la realà. in un bel panorama con un filo dell’alta tensione a rovinare la poesia, è lecito per un fotografo “idealizzare” quel filo, oppure è meglio che cambi orientamento artistico? e quanti dei grandi maestri del passato hanno trovato poco idealizzabile la loro arte e ne hanno fatto di necessità, virtu ? certo, con i “se” e con i “ma” non si va da nessuna parte; è solo per discutere in maniera costruttiva. francesco

    Il tuo discorso è giusto. Ecco perché “dicono” che la fotografia non è una vera e propria arte. Proprio perché se trovi il filo non lo puoi rimuovere, invece il pittore, semplicemente non lo dipinge. Ma tu credi che i grandi maestri della fotografia non li abbiano rimossi, i fili, in fase di stampa? Il “momento decisivo” è proprio quando “SPOSTI IL FILO” 😉 A “sproposito” (rispetto al tema del forum)… ma, un mio messaggio lungo una pagina, non vale almeno quanto dieci messaggi normali, ai fini del mio passaggio alla categoria “Ambientato” ? “Novellino” mi va proprio stretto. 😉 Sono 40 anni che fotografo ! Comunque, siete molto bravi e fotograficamente competenti e questo forum mi sembra ben gestito e frequentato. [bir] [lo]

    #1333611
    Franco
    Partecipante

    Originariamente inviato da rpolonio: A parte che il mio pensiero viene partorito da un mio gusto, dalle risposte postate mi sembra di capire che oggi siamo in una normalità uguale a quella passata per quanto riguarda l’elaborazione, (anche se io ho qualche dubbio) in pratica c’è solo un risparmio economico. Un esempio l’ho messo per scritto, non posso ovviamente prendere dei scatti di qualcuno per fare un esempio visivo. Il mio topic l’ho messo in questa sezione per sentire opinioni diverse dal mio pensiero per capire sopratutto se era necessario mettere dei paletti per accettare certe elaborazioni. Se mettiamo tutto ciò che si fotografa dentro un pentolone, e diciamo che tutte sono belle, sono arte, si può dire che anche quelle non belle rientrano in un ramo artistico perchè rispecchiano un gusto personale.

    Certo che una fotografia brutta può esprimere arte!!! L’arte viene vista da chi vuole vederla! l’arte, nel nostro caso quella fotografica, è un’espressione dell’animo umano e in quanto tale assume una dimensione prettamente umana, soggettiva! Tu puoi anche dire che non esiste, e in questo caso per te non esisterà! se non la vedi, se in una fotografia non vedi quello che l’artista voleva mostrare, per te quella fotografia sarà solo un pezzetto di carta con sopra l’immagine piu’ o meno riuscita di un paesaggio, un fiore, delle persone……. Ma chi fà arte, chi ama osservarla, chi ama andare oltre l’evidenza, potrà apprezzare in quel fiore, equilibri, forme, tracce che si tramutano in messaggi….

    #1333616
    Franco
    Partecipante

    Originariamente inviato da enrix: E’ inutile nascondere che il pensiero di rpolonio ha delle grosse verità che molti non voglio vedere (mi dissocio però sul discorso della similitudine con il bambino!)

    pur ammettendo che la vana ricerca della verità è una sirena che non bisognerebbe mai ascoltare, io propenderei per l’ipotesi opposta, ovvero che pochi non vogliono ascoltare una realtà sotto gli occhi di tutti.

    Originariamente inviato da enrix: Il discorso di Antonino è abbastanza preciso e lo condivido quasi in pieno. Ma qui ritorniamo sempre alle medesime diatribe senza via d’uscita se non “diamo a Cesare quel che è di Cesare”. Prima di affrontare un discorso così bizantino dovremmo avere ben chiari i concetti, i significati universali, le definizioni, le accezioni, di ogni forma d’arte. Solo individuando i veri connotati di una tipologia, possiamo stabilire con certezza ciò che ne fa parte e cosa no. Adesso ribadirò (purtroppo già detto e ridetto ) un concetto che ritengo fondamentale. Da Wikipedia: “La parola fotografia ha origine da due parole greche: φως (phos) e γραφίς (graphis). Letteralmente quindi fotografia significa scrivere (grafia) con la luce (fotos)…”

    concordo con una parte dei pensieri, ma non con l’esposizione, non si può ridurre la fotografia ad un termine sul dizionario, ed è poco attendibile stabilire in modo scientifico cos’è la fotografia risalendo ai termini Greci, o almeno, possiamo farlo ma non per definire la nostra realtà attuale, altrimenti tra 10 anni questi discorsi potranno apparire senza senso, come quelli di coloro che 10 anni fa discutevano sul fatto che la fotografia ripresa con fotocamere digitali non era fotografia, e l’unica vera fotografia era l’emulsione chimica (e leggendo i dizionari non si poteva dargli torto). Ma voglio stare al gioco, e retorica contro retorica……… apro Wilkipedia e prima delle parole da te citate sui termini greci che compongono la parola fotografia, trovo scritto:

    citazione presa da wilkipedia:“Il termine fotografia si riferisce sia alla tecnica che permette di creare immagini per effetto della luce, sia ad una un’immagine ottenuta con tale tecnica, sia più generalmente ad una forma d’arte che utilizza questa tecnica.”

    cosa può voler dire questo? Che le immagini create grazie alla luce sono fotografia e che lo sono anche le forme d’arte che utilizzano questa tecnica? “TECNICA CHE PERMETTE DI CREARE IMMAGINI……” la parola “creare” dovrebbe far pensare, visto che la fotocamera, un pc, il fotografo non creano un OGGETTO, ma riprendono, creano, rappresentano un SOGGETTO! La fotografia non è la realtà ma solo la sua rappresentazione. Ma esiste un criterio primario per stabilire quale può essere la tecnica corretta? Oppure è facoltativa? Io direi che è facoltativa altrimenti dovremmo utilizzare ancora il dagherrotipo! A questo punto a noi fotografi moderni potrebbe sorgere una domanda……. quali sono i limiti nell’uso dei programmi di fotoelaborazione? su quest’aspetto concordo con te, è necessaria un’etica dell’immagine tale da consentire di effettuare i controlli di livelli, contrasto, ecc. ma senza stravolgere l’immagine. Poi il testo di wilkipedia continua con queste parole:

    citazione presa da wilkipedia:“La parola fotografia ha origine da due parole greche: φως (phos) e γραφίς (graphis). Letteralmente quindi fotografia significa scrivere (grafia) con la luce (fotos). Ebbe origine dalla convergenza dei risultati ottenuti da numerosi sperimentatori sia nel campo dell’ottica, con lo sviluppo della camera oscura, sia in quello della chimica, con lo studio delle sostanze fotosensibili”

    Parla di origine………. dovremmo convenire che la fotografia digitale non è fotografia??? la fotografia è forse quel pro

    #1333700
    enrix
    Partecipante

    A mio avviso si è perso il bandolo della matassa e si sta divagando sull’impossibile. Si sta abusando della parola arte in modo improprio e addirittura coniando dei neologismi:” newPophotoart” ! Nei miei post ho cercato di dare una mia definizione di fotografia e di stabilire un margine per questa forma d’arte. Io il mio concetto lo ho esposto chiaramente così come io penso che sia, sbagliato o meno per voi, in linea con il post iniziale di rpolonio. Invece caro Fra65, hai fatto un sermone sulla parola arte senza provare ad arrivare a dare una tua definizione ed a porre un limite tra fotografia ed immagine digitale, creando dei “circoli di confusione” enormi! (?) Quando dico che l’arte digitale “…non può avere una valenza andando a devastare o peggio a scimmiottare un’arte pura come la fotografia…”, non intendo sottovalutare l’arte digitale né tanto meno pensare ad una superiorità dell’arte fotografica. Cerca di capirmi e non travisare il mio pensiero. Se rileggi i miei post ci sono anche altre frasi come “…L’elaborazione digitale diventa arte nel momento in cui crea opere originali come fà l’artista Andrzej Dragan, oppure imprime il suo marchio ad una foto che palesemente è riconoscibile come elaborazione digitale”. Quello che intendevo dire è che se usiamo il pennello digitale solamente per far scomparire i “fili dell’alta tensione” o togliere il disturbo di turno dalla composizione, l’elaborazione digitale perde lo spirito creativo e si assoggetta alla fotografia, non ha una sua originalità ma bensì vive di luce riflessa (scimmiotta) e diventa solamente uno strumento per correggere le fotografie mal riuscite! Invece diventa arte quando è lui l’artefice principale, quando crea un effetto suggestivo e originale ben visibile (non celato sotto l’aspetto di una fotografia perfetta!), quando imprime una firma visibile di arte digitale. In questo caso la fotografia non è più necessariamente soggetto ma può essere anche oggetto, così come dice Andrzej Dragan:” …rivela che scattare una foto sia per lui nient’altro che una necessità tecnica ai fini del suo processo creativo, di cui se potesse farebbe volentieri a meno: gli scatti sono ridotti all’essenziale e solo in funzione del suo processo elaborativo finale…” [lo]

    #1333715
    Franco
    Partecipante

    Originariamente inviato da enrix: A mio avviso si è perso il bandolo della matassa e si sta divagando sull’impossibile. Si sta abusando della parola arte in modo improprio e addirittura coniando dei neologismi:” newPophotoart” ! Nei miei post ho cercato di dare una mia definizione di fotografia e di stabilire un margine per questa forma d’arte. Io il mio concetto lo ho esposto chiaramente così come io penso che sia, sbagliato o meno per voi, in linea con il post iniziale di rpolonio. Invece caro Fra65, hai fatto un sermone sulla parola arte senza provare ad arrivare a dare una tua definizione ed a porre un limite tra fotografia ed immagine digitale, creando dei “circoli di confusione” enormi! (?) Quando dico che l’arte digitale “…non può avere una valenza andando a devastare o peggio a scimmiottare un’arte pura come la fotografia…”, non intendo sottovalutare l’arte digitale né tanto meno pensare ad una superiorità dell’arte fotografica. Cerca di capirmi e non travisare il mio pensiero. Se rileggi i miei post ci sono anche altre frasi come “…L’elaborazione digitale diventa arte nel momento in cui crea opere originali come fà l’artista Andrzej Dragan, oppure imprime il suo marchio ad una foto che palesemente è riconoscibile come elaborazione digitale”. Quello che intendevo dire è che se usiamo il pennello digitale solamente per far scomparire i “fili dell’alta tensione” o togliere il disturbo di turno dalla composizione, l’elaborazione digitale perde lo spirito creativo e si assoggetta alla fotografia, non ha una sua originalità ma bensì vive di luce riflessa (scimmiotta) e diventa solamente uno strumento per correggere le fotografie mal riuscite! Invece diventa arte quando è lui l’artefice principale, quando crea un effetto suggestivo e originale ben visibile (non celato sotto l’aspetto di una fotografia perfetta!), quando imprime una firma visibile di arte digitale. In questo caso la fotografia non è più necessariamente soggetto ma può essere anche oggetto, così come dice Andrzej Dragan:” …rivela che scattare una foto sia per lui nient’altro che una necessità tecnica ai fini del suo processo creativo, di cui se potesse farebbe volentieri a meno: gli scatti sono ridotti all’essenziale e solo in funzione del suo processo elaborativo finale…” [lo]

    “newPophotoart” era una battuta, una parola inventata sul momento…… 😉 quello che scrivi non mi convince molto……. dici che non pensi ad una superiorità della fotografia sull’arte fotografica, però ti disturba se a quest’ultima viene dato l’appellativo di fotografia, quasi come se ci fosse il rischio di una contaminazione, ma se fotografia artistica e arte fotografica sono due rispettabili forme d’espressione, perchè non accettiamo che ambedue possano avere un punto d’incontro? È così forte la competizione? A parer mio non dovrebbe! Sono due cose distinte e ognuno le può liberamente interpretare in modo libero, nei limiti di un’etica che ognuno di noi dovrebbe avere. Non puoi pensare e scrivere che:

    Originariamente inviato da enrix: “ hai fatto un sermone sulla parola arte senza provare ad arrivare a dare una tua definizione ed a porre un limite tra fotografia ed immagine digitale”

    perchè nei miei limiti ho sempre cercato di sbrogliare questa matassa, le mie tre suddivisioni e relative definizioni di fotografia li conosci: 1)fotografia, 2)fotografia artistica, 3)arte fotografica oltre all’arte fotografica, non c’è piu’ fotografia e quindi la materia non è piu’ di nostro interesse…… le cose sono piu’ semplici di quanto possa sembrare, soltanto che se non partiamo dalla base giusta, la matassa si riempe di nodi e non ne usciamo piu’. I miei interventi, come quelli di altri utenti del forum, compreso tu, stanno cercando di riportare la matassa su un gomitolo liscio liscio, ma la cosa non è facile finchè ci saranno (e ci saranno sempre) alcuni preconcetti e relativi “pa

    #1333738
    canonino
    Partecipante

    Originariamente inviato da fra65: …gli attori di questa commedia sono: 1)fotografo 2)macchina fotografica 3)fotografia (che può essere semplicemente fotografia, fotografia artistica, arte fotografica) 4)spettatore …La scena è il soggetto della fotografia…

    io inserirei la scena in questa scala gerarchica e non la terrei separata. ritengo che i 4 (per me 5) punti sono legati l’uno all’altro fino al penultimo. mi spiego: la scena viene ripresa dal fotografo con una macchina fotografica che produce una fotografia e la sottopone ad uno spettatore. il punto diverrebbe: lo spettatore, che è estraneo al processo scena-fotografia, è cosciente della scena? accetterebbe un artefatto? riuscirebbe ad individuarlo e potrebbe tollerarlo? forse se aggettivassimo il fotografo sbrogliremmo il bandolo. si potrebbe distinguere fra fotografo (analogico) e fotogtrafo digitale. al primo si autorizzerebbero (o concederebbero?) alcuni inetrventi che ci guarderemmo bene dal definirli correzioni, al secondo lascereemmo più autonomia. attenzione non sto facendo un discorso di fotografo di serie A e serie B, ma questa classificazione potrebbe mettere in guardia lo spettatore circa la realtà fotografata, la scena appunto, e il modo in cui potrebbe essere stata riprodotta. francesco

    #1333763
    Franco
    Partecipante

    Originariamente inviato da canonino: …………

    nella prima parte è ESATTAMENTE quello che penso anch’io! pur essendo elementi separati, si legano l’uno all’altro con un filo piu’ o meno sottile, che a volte è assente. Per questo motivo penso che nel giudizio critico rivolto ad una fotografia si debba sempre tener conto di questi punti, in altre parole bisogna giudicare una fotografia non solo come soggetto (immagine rappresentata), ma anche come oggetto (elemento mediatico, espressivo, artistico, ecc) ovviamente quando in questa si trovano traccie di elementi che possono contribuire sul giudizio, ovvero: abitudini, pensiero e note dell’autore, fotocamera exif e attrezzature utilizzate. Ci sono altri elementi da considerare oltre quelli già citati, e che investono la sfera emotiva delle persone che girano intorno al mondo della fotografia, e proprio questi complessi stati emotivi sono i responsabili della differenza riscontrata nell’eseguire e nell’osservare la fotografia, e siccome questi elementi influiscono sulla qualità dell’esecuzione e dell’osservazione vanno a determinare la suddivisione tra i generi fotografici (fotografia, fotografia artistica, arte fotografica). Chiarire quest’ultimo punto potrebbe consentire una maggiore chiarezza ai dubbi sulla liceità degli interventi in postproduzione, oggetto di questo thread, e appena posso metto su carta uno specchietto che racchiude queste idee, sempre se a qualcuno possono interessare…….. Sull’ultima parte, quella relativa alla separazione tra fotografo analogico e digitale, penso tu volessi dire tra fotografo purista e fotografo smanettone, non trovo che ci sia questa esigenza, vedo più praticabile e di fatto in uso l’abitudine di dichiarare o almeno non nascondere le eventuali elaborazioni piu’ pesanti, insomma quest’aspetto dev’essere ricondotto ad un piano etico, piano etico che consentirebbe d’inquadrare la fotografia in uno dei tre generi fotografici principali. un saluto [lo]

    #1333770
    canonino
    Partecipante

    Originariamente inviato da fra65: …in altre parole bisogna giudicare una fotografia non solo come soggetto (immagine rappresentata), ma anche come oggetto (elemento mediatico, espressivo, artistico, ecc) ovviamente quando in questa si trovano traccie di elementi che possono contribuire sul giudizio, ovvero: abitudini, pensiero e note dell’autore, fotocamera exif e attrezzature utilizzate.

    aggiungerei : titolo

    appena posso metto su carta uno specchietto che racchiude queste idee, sempre se a qualcuno possono interessare……..

    ci conto, voglio approfondire

    ..separazione tra fotografo analogico e digitale, penso tu volessi dire tra fotografo purista e fotografo smanettone…

    voleva essere una provocazione ! una provocazione costruttiva, del tipo da “certa gente” puoi aspettarti di tutto ! non capisco invece il concetto su come poter dimostrare l’eticità di uno scatto, penso, ad esempio, ad una mostra o in un portfolio. in calce bisognerebbe riportare frasi del tipo : gli occhi della modella erano castani. ho fatto un BW perchè la foto mi piaceva ma a colori era impresentabile. francesco

    #1333783
    Franco
    Partecipante

    Originariamente inviato da canonino: voleva essere una provocazione ! una provocazione costruttiva, del tipo da “certa gente” puoi aspettarti di tutto ! non capisco invece il concetto su come poter dimostrare l’eticità di uno scatto, penso, ad esempio, ad una mostra o in un portfolio. in calce bisognerebbe riportare frasi del tipo : gli occhi della modella erano castani. ho fatto un BW perchè la foto mi piaceva ma a colori era impresentabile. francesco

    Ti chiedi come possiamo difenderci da certa gente dalla quale puoi aspettarti di tutto, soprattutto nei concorsi….. avevo scritto qualcosa in questo thread: forum_forum.asp?forum=11&section=35&post=95426&page=4

    #1334133
    enrix
    Partecipante

    Canonino scrive … mi piacciono le sonorità del primo novecento, mi diletto in registrazioni di musica religiosa e cameristica e lo faccio per passione. qualche coscenzioso discotecaro potrebbe dire che non sono un buon fonico? francesco NB : dire che la musica religiosa non si “equalizza” (edita è il termine giusto) è una menzogna. e si passa per “photoshop” anche la musica da camera.

    Anche io sono un appassionato di musica e ascolto un pò tutti i generi…L’equalizzazione è sempre esistita ed era sempre volta al miglioramento del suono. Anche l’editing musicale c’è sempre stato ed in passato venva fatto con i registratori multitraccia ed oggi passa per i computer. Ma lo scopo in questi casi era sempre il fine commerciale per presentare sul disco o cd un prodotto finito, perfetto e privo di impurità. Adesso una domanda la pongo io. Ti piacerebbe assistere ad un concerto di musica religiosa e cameristica dove ogni strumento musicale è sostituito da un computer? Oppure, apprezzeresti una musica composta totalmente da un computer. Sò, che ci sono programmi software professionali che possono comporre interamente brani musicali, se proprio vuoi puoi impostare il tempo e la chiave di tonalità…fanno tutto da soli! Andresti più ad un concerto di Capodanno diretto da Claudio Abbado o diretto da Bill Gates…?! 😉 Un concerto dal vivo, a mio avviso è la massima espressione dell’arte musicale ed è bello anche perchè la sua qualità è unicamente sostenuta dalla bravura dei musicisti! Sei d’accordo? L’attinenza di questo discorso è per rinforzare il mio concetto che ogni forma d’arte ha dei limiti di liceità, oltre i quali si sconfina in contaminazioni che tendono ad allontanarsi dall’essenza, dalla bellezza, dagli elementi stessi per cui quella forma d’arte è nata e si e sviluppata nel corso della storia. A volte, oltre questi limiti, nascono nuove forme di arti, non inferiori a nessun’altra categoria artistica, ma che hanno la necessità di avere un loro nome specifico identificativo che gli dia merito di originalità e cretività specifiche. [lo]

    #1334164
    flx2000
    Partecipante

    Complimenti per questo thread, veramente interessante. Ormai il discorso su cosa sia la fotografia sta spaziando nella filosofia pura, toccando con disinvoltura la demagogia e il parere personale. Per l’appunto, aggiungerei un parere; quando si vuole descrivere un’arte è pratica comune considerare validi gli aspetti che percepiamo con la nostra sensibilità, e tenere ad escludere come artifici tutto ciò che non ci appartiene. In quest’ottica mi viene spontaneo ricordare che la fotografia è una rappresentazione, e in quanto tale si può sottoporre a due esami: il primo è quello di realizzare un prontuario che definisca il limite oltre il quale non sia più fotografia, e il secondo è quello di definire il risultato pratico e finale di una fotografia. Entrambe le definizioni permettono di classificare le immagini in fotografie e non fotografie. Personalmente penso che per fotografia si possa intendere, in base alla definizione, un’immagine realizzata mediante un apparato in grado di catturare la luce su un qualche supporto, ed in base al risultato, una immagine che rappresenti concettualmente o visivamente il risultato di tale cattura. Il limite tra una fotografia e una elaborazione è dunque impalpabile, e di relegare quell’immagine all’una o all’altra categoria non è più compito del fotografo ma della sensibilità dell’osservatore.

    #1334190
    Anonimo
    Ospite

    Originariamente inviato da enrix: [quote]Antonino52 scrive: Leggo su Wikipedia: “L’arte è un’emozione, non un linguaggio, perché non ha un codice inequivocabile condiviso con tutti i suoi fruitori, ma al contrario si interpreta soggettivamente. L’arte, nel suo significato più ampio, comprende ogni attività umana – svolta singolarmente o collettivamente – che, poggiando su accorgimenti tecnici e norme comportamentali derivanti dallo studio e dall’esperienza, porta a forme creative di espressione estetica. “………….

    Questa frase è presa da Wikipedia, l’ho solo citata. Come tu avevi ripreso la seguente.

    Prima di affrontare un discorso così bizantino dovremmo avere ben chiari i concetti, i significati universali, le definizioni, le accezioni, di ogni forma d’arte. Solo individuando i veri connotati di una tipologia, possiamo stabilire con certezza ciò che ne fa parte e cosa no.

    Inoltre sei tu che hai introdotto la seguente definizione di fotografia:

    Adesso ribadirò (purtroppo già detto e ridetto ) un concetto che ritengo fondamentale. Da Wikipedia: “La parola fotografia ha origine da due parole greche: φως (phos) e γραφίς (graphis). Letteralmente quindi fotografia significa scrivere (grafia) con la luce (fotos)…”

    Non sono demagogico. Ho espresso i miei concetti in modo molto semplice, senza paroloni. Tu non hai risposto alle mie singole osservazioni; mi hai definito demagogico, senza precisare perché lo sarei. Non ritieni vero che la stampa altera o condiziona in modo determinante il risultato di una foto? Vogliamo prendere due stampe della stessa immagine, una stampata da uno bravino ed una stampata da un laboratorio “con gli attributi” e vederne le differenze? Se le presenti entrambe ad un concorso la seconda sicuramente ha maggiore considerazione, perché esprime meglio il concetto, mentre la prima era meno incisiva.

    Mi sembra che sei andato leggermente fuori argomento!

    Assolutamente no. Ho semplicemente detto che la definizione di “fotografia” di Wikipedia parrebbe escludere ogni e qualunque manipolazione dell’immagine che entra nell’obiettivo; manipolazione che, a mio avviso, e l’ho motivata, avviene anche nella fotografia “classica”, in modo “pesante” e determinante. E che la stampa condiziona in modo determinante spesso oltre il 50 per cento, la qualità di una foto. Tutte le foto in B/N sono alterazioni della realtà, per il semplice fatto che la realtà non è in B/N. Ma il B/N è “nativo” nella fotografia. Se fosse stato inventato ora, al posto del digitale, qualcuno direbbe che il B/N non è fotografia, perché cambia l’aspetto della realtà. “Toglie i colori”. Quindi se si tolgono i colori ad una foto (per fare B/N) si fa “fotografia”, se li si alterano chimicamente, in camera oscura, coi filtri, con una certa focale, con le mascherature o bruciature, è ancora “fotografia”. Se invece li si alterano col computer non è “fotografia”. Sta in questo la mia presunta demagogia? E’ questa la mancata “coerenza” di cui parlavo. Altro discorso è quello della foto completamente travisata col PC. Ma questo ragionamento è vecchio. Esisteva anche col procedimento chimico (pellicola infrarossi, fotomontaggi, modifica della prospettiva col piano di stampa inclinato, ecc.) Non capisco allora perché il “fedifrago” sia il “computer” e non il “fotografo”, dalla notte dei tempi. E questo esiste da quando i grandi fotografi “mettevano in posa”, creando il “momento decisivo”, o alteravano la resa cromatica con le filtrature dell’ingranditore, l’uso sapiente della carta, fino all’uso del “sistema zonale” in camera oscura, per oscurare o schiarire un cielo, o una parte dell’imamgine troppo evidente o affatto evidente.

    La definizione di arte la conosciamo bene o male tutti e non vedo l’attinenza con il concetto di fotografia e la sua definizione.

    Anch

    #1334231
    beppe83
    Partecipante

    Io sono più fotografo di te perchè scatto con la pellicola “No,io sono più fotografo di te perchè col digitale posso controllare meglio i risultati che desidero ottenere” Quando leggo topic di questo genere mi sembra di stare in mezzo a dei bambini che litigano… …il mio personalissimo pensiero è che evidentemente questi bambini non si sentono abbastanza sicuri di quello che esprimono attraverso la fotografia,probabilmente non esprimono nulla,e cercano di sminuire le tecniche o il modus operandi di altri bambini con l’unico scopo di darsi un tono… Mi passa la voglia di scrivere su questo forum…poi per fortuna mi ricordo che non è giusto generalizzare e che forse non sono tutti dei bambini litigiosi, e allora vi dico solo che mi auguravo che il primo post di Renzo,che volesse o meno essere provocatorio, restasse circondato da un assordante silenzio…il silenzio di chi è sicuro di esprimere qualcosa quando scatta,attraverso il mezzo che io amo,il silenzio di chi è forte della dignità del proprio lavoro sia che lo esegua in digitale sia che lo esegua in analogico,insomma,il silenzio di chi è adulto e sa che non serve rispondere ad un bambino litigioso…

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