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Elaborazioni.

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  • #1335366
    rpolonio
    Partecipante

    Allora mi devi dire cosa è la realtà e cosa è il falso. Ad una domanda semplice, va bene una semplice risposta. La realtà è quello che uno vede con i propri occhi, il falso è quello che vuol far vedere. [lo]

    #1335390
    Franco
    Partecipante

    Originariamente inviato da rpolonio: “Allora mi devi dire cosa è la realtà e cosa è il falso.” Ad una domanda semplice, va bene una semplice risposta. La realtà è quello che uno vede con i propri occhi, il falso è quello che vuol far vedere. [lo]

    la domanda era diversa ed oggettiva: cos’è la realta o il falso in una fotografia! Ti viene chiesto l’aspetto teoretico di qualcosa e tu rispondi in modo etico, e in altri casi fai il contrario, questo ping pong non è onesto in un dialogo, o non hai gli attributi per fare queste domande, oppure l’aspetto provocatorio delle tue domande, è senza piu’ freno. Ti veniva chiesto cos’è reale o falso su quel pezzetto di carta con sopra la parvenza di qualcosa di reale, oppure quei pixel che si accendono sullo schermo e ci consentono di prendere la foto e scrutarla come se si trattasse di un gronchi rosa (c’è ne sono molti falsi, meglio controllarlo ogni tanto)….. Se la tua risposta a questa domanda è soggettiva (la realtà è quello che ogni individuo vede) mi dici come possiamo porre dei paletti a livello soggettivo ad ognuno di noi senza promulgare leggi ed istituire mezzi per poterle far rispettare? ma forse non sei daccordo a porre limiti e paletti alla nostra creatività, forse vuoi solo ideologicamente apporre l’etichetta a fotografie o fotografi con sopra l’indirizzo “vero” o “falso”, e vorresti che gli altri facciano come te, così che coloro che a parer tuo fanno cose “sbagliate” possano venire emarginati dal tuo/nostro contesto? questo lo puoi fare, ma non puoi pretendere che altri lo facciano o che la tua “verità” debba essere intesa come il riferimento di tutte le verità, se la mettiamo sul soggettivo, ognuno è libero di pensare come vuole, almeno tra persone civili. Ritorniamo, come un cane che si morde la coda, allo stesso punto di partenza! Potresti quindi proporre qualcosa di meno astratto? almeno usciamo da questo dialogo troppo ideologico. nell’attesa di proposte interessanti esco fuori dalla discussione perchè non piu’ in grado di dire cose nuove. PS: i termini vero e falso, negano l’esistenza di un altro genere, di un’appartenenza. Creando questi assoluti, neghi che possa esistere altri generi fotografici, come il genere astratto, che tutto dovrebbe avere fuorchè la parvenza di reale. Oppure neghi che alcuni mezzi utilizzati per produrre la fotografia possano rientrare tra quelli ufficialmente istituiti per quest’uso (programmi di elaborazione fotografica).

    #1335441
    rpolonio
    Partecipante

    Il mio topic voleva evidenziare i limiti accettabili nell’uso di elaborazioni. Ho potuto apprezzare interventi (anche se un po’ troppo diluiti) dettati da esperienze personali, e questa era la strada giusta da seguire. Trovo difficile recitare la parte dell’ignorante, la grammatica non è il mio forte ma sono sempre stato costruttivo. Un mio vecchio insegnante diceva sempre: “Non dire mai tutto quello che sai, qualcuno potrebbe offendersi”.

    #1335454
    rpolonio
    Partecipante

    Quì ci sarebbe bisogno di sentire più esperienze personali, anche se ripetitive, leggere post con dei propri pensieri inerenti alla fotografia ieri-oggi, opinioni senza andare sul personale. Non serve a niente fare delle sezioni nuove quando queste sono seguite solo da persone con il paraocchi. Quì si fa solo complimenti e tagliandi di officina. Chiedo ai moderatori di chiudere questo topic

    #1335460
    kev63
    Partecipante

    La realtà è quello che uno vede con i propri occhi, il falso è quello che vuol far vedere Premeso che la fotografia (almeno x il momento) non può eguagliare l’occhio umano, considerando anche che l’occhio vede in 3D mentre la fotografia è una rappresentazione in 2D. Tutta la fotografia è allora è un falso. Un 500 duplicato dà una versione “falsata” di quello che l’occhio riesce a distinguere in un soggetto lontano, il lampo di un flash, i le luci in uno studio, i pannelli riflettenti, i filtri e persino uno scatto con un tempo lungo ti riporta sullo schermo o sulla carta qualcosa che uno non vede con i propri occhi in quel momento, come ad esempio il movimento “sfumato” delle onde. Allora tutto questo, e altro ancora, è ciò che uno vorrebbe far vedere, figuriamoci poi il discorso della post-Produzione. Allora per favore ognuno cerchi di divertirsi come gli pare con la sua passione preferita senza addentrarsi (per l’ennesima volta)nelle solite pippe mentali. [lo]

    #1335471
    enrix
    Partecipante

    fra65scrive: ritorno a dirti che vedo la fotografia in modo simile al tuo, ma trovo inattuabile, sconveniente, deleterio imporre alla “comunità” di fotografi regole di comportamento etico (autoregolamentazione) oppure regole che impongono paletti (leggi) e suddivisioni in categorie, eccetto il discorso competizioni e concorsi vari. Lasciando da parte il discorso dell’etica professionale (artigiani professionisti), il miglior insegnamento etico per noi fotoamatori è quello pratico, e l’esempio che tutti noi dimostriamo seguendo un rigore etico è d’aiuto a far capire a chi inizia quale può essere la strada da perseguire. Non possiamo imporre le nostre idee, non possiamo dettare leggi, e questo semplicemente perchè non esiste una costituzione di fotografi, nessuna corporazione si è unita (non è del tutto vero) per definire quelli che devono essere i paletti tra un genere (scuola) e l’altro (non parliamo poi di obbligo di utilizzare determinati filtri di lavoro che limitano l’uso di programmi e funzioni particolari, perchè questa limitazione và contro il concetto stesso di arte e progresso) Nessuno può dire cosa sarà domani la fotografia….

    Io ho detto che uscivo dal thread, ma questo non ti autorizza come è tuo solito, a far travisare il mio discorso e a mettermi contro chi la pensa diversamente da me. Ho sempre ribadito che questo è il mio pensiero messo a disposizione del forum per uno scambio d’idee. Ho sempre sottolineato che ognuno deve sentirsi libero di fare quello che sente. Ho sempre parlato in modo personale! Non ho mai detto d’imporre le mie idee, di dettare leggi e soprattutto di prescrivere agli altri questi “benedetti paletti”. Questa tuo modo di operare è pura demagogia (mi dispiace di aver usato ingiustamente questo termine con Antonino52). Questo tuo modus operandi, già usato in altre discussioni non è per niente corretto. E’ un modo di ottenere consensi e appoggi (l’unione fa la forza) dove forse non riesci a dimostrare con fatti e motivazioni reali le tue teorie. Per cui se vuoi discutere con me, fallo onestamente e soprattutto con la tua sola forza, senza renderti paladino contro le “forze egemonizzanti” piantatrici di “paletti” e distruttrici dell’arte! Visto che io ho esposto bene o male il mio concetto di fotografia, adesso, in fine, vorrei che anche tu lo facessi, ma con poche parole e rispondendo se vuoi alle seguenti domande. Ti prego di non divagare con discorsi che si allontanano dal nocciolo della questione. 1) Esiste per te un confine tra fotografia e immagine digitale, oppure sono la stessa cosa? 2) Perché nei concorsi continuate a dire che è lecito mettere i paletti? 3) Secondo te cosa insegnano nei corsi universitari di “Storia e tecnica della fotografia”? 4) Se tu andassi ad un concorso di arte ikebana (letteralmente significa fiori viventi) e dicessi: “io sono un’artista innovatore , non voglio avere paletti che deprimono il mio spirito artistico per cui la mia opera da esporre al vostro concorso, io la ho ideata con fiori di plastica. Secondo te i giudici come si comporterebbero: A) Chiamerebbero la neuro; B) ti accompagnerebbero fuori; C) ti accoglierebbero a braccia aperte e chiamando la stampa per pubblicizzare il nuovo artista? E visto che i fiori non sono più viventi (Ikebana), secondo te cambierebbero nome per questa nuova forma d’arte? Le domande ti possono sembrare puerili, ma ti assicuro che per me hanno una grande importanza per comprendere il tuo pensiero! Grazie

    Kev63 scrive: Allora per favore ognuno cerchi di divertirsi come gli pare con la sua passione preferita senza addentrarsi (per l’ennesima volta)nelle solite pippe mentali

    . Questa è la soluzione migliore per praticare i propri hobby, giustamente, senza “pippe mentali”, esprimendo in piena libertà le proprie doti artistiche, la propria cultura e soprattutto divertendosi. Spaziando felici come gli uccelli del cielo senza dare troppa importanza alla molteplicità dei vari pos

    #1335522
    fireblade
    Partecipante

    Originariamente inviato da rpolonio: Quì si fa solo complimenti e tagliandi di officina. Chiedo ai moderatori di chiudere questo topic

    E per quale motivo? Non ci penso nemmeno. [lo]

    #1335553
    Franco
    Partecipante

    Originariamente inviato da enrix: Io ho detto che uscivo dal thread, ma questo non ti autorizza come è tuo solito, a far travisare il mio discorso e a mettermi contro chi la pensa diversamente da me. Questo tuo modus operandi, già usato in altre discussioni non è per niente corretto. E’ un modo di ottenere consensi e appoggi (l’unione fa la forza) dove forse non riesci a dimostrare con fatti e motivazioni reali le tue teorie.

    Scusa ma questo non l’accetto, trovo contraddittorio, falso e volutamente offensivo quanto dici …… nei limiti del possibile cerco di essere corretto e se non lo sono ti prego di farmelo notare circostanzialmente. Nel caso specifico che tu citi, in questo topic non devo dimostrare proprio nulla, ma semmai all’opposto cerco di spiegare (non solo io, ma di questo non darmi colpa) a te o Polonio che alcune idee non hanno fondamento. Non sò se ti rendi conto dell’assurdità che hai scritto, sei tu che dovresti giustificare quello che affermi, io non faccio altro che farti notare la scarsa consistenza delle tue affermazioni….. Riguardo l’affermazione che io chiederei appoggi e consensi in quello che faccio, vorrei ricordarti che mi fà piacere se riesco a trovare un accordo, una sintonia con qualcuno, ma se pensi che io vado a cercarla con astuzia, sottovaluti la mia conoscenza di questo mezzo e vado a spiegarti perchè……. 1° Fare soliloqui e discussioni troppo forbite oppure arringhe difensive, di certo non ti aiutano, tutt’altro!!! La semplicità, l’amicizia e l’allegria pagano 100 volte di piu’. Purtroppo in alcuni casi come questo topic, oppure 400/40D con ipotetici problemi seriali, critica agli utenti che danno giudizi succinti nei fotoalbum oppure critica a chi dà voti troppo alti, ecc. difficilmente rimango in silenzio. 2° tutto quello che scrivo qui non ha valore, eccetto alcune amicizie che potranno rimanere nel tempo, quello che scrivo ha l’unico scopo di consentire una crescita (soprattutto personale, mia) grazie allo scambio di opinioni/pareri/consigli.

    Originariamente inviato da enrix: Ho sempre ribadito che questo è il mio pensiero messo a disposizione del forum per uno scambio d’idee. Ho sempre sottolineato che ognuno deve sentirsi libero di fare quello che sente. Ho sempre parlato in modo personale! Non ho mai detto d’imporre le mie idee, di dettare leggi e soprattutto di prescrivere agli altri questi “benedetti paletti”. Questa tuo modo di operare è pura demagogia (mi dispiace di aver usato ingiustamente questo termine con Antonino52). Per cui se vuoi discutere con me, fallo onestamente e soprattutto con la tua sola forza, senza renderti paladino contro le “forze egemonizzanti” piantatrici di “paletti” e distruttrici dell’arte!

    Enrix proprio non ci siamo, non solo ho difficoltà a comprendere altri tuoi post, ma questo mi sembra delirante, se hai voglia di continuare su questo piano ostile fai pure, la cosa non mi preoccupa, ma non ti aspettare che stia in silenzio, e soprattutto non dare a me la colpa se poi finisci in cespuglio di rovi…… Probabilmente non ti sei reso conto che nella mia frase che tu citi, pur rivolgendomi inizialmente a te (volevo intavolare un dialogo positivo), nel contesto non facevo riferimento a te, era chiaro (ho utilizzato il plurale). Abbi l’accortezza in futuro di non pensare di essere onnipresente nei dialoghi che posto…… ti prego inoltre di utilizzare delle parole e un dialogo piu’ educato. Se a tuo parere non sono onesto, se opero demagogia, se non ho la forza di fare delle discussioni al “tuo” pari, citami almeno perchè fai queste affermazioni, altrimenti rimangono insulti gratuiti, che non mi offendono minimamente e di cui non devi scusarti, eccetto “prenderti” la mia difesa. La mia frase che tu riporti: [quote]Originariamente inviato da fra65: ritorno a dirti che vedo la fotografia in modo simile al tuo, ma trovo inattuabil

    #1335556
    bepoc
    Partecipante

    Inviato da fireblade: Non ci penso nemmeno

    BENISSIMO!!!!! Un gruppo e` vivo solo se esistono opinioni contrastanti ed i membri, od almeno alcuni di essi, hanno il coraggio di manifestarle. Quando la tendenza ad avere il 100% di consenso prende il sopravvento la comunita` e` in letargo. In pratica finisce come i gruppi religiosi(o ideologici, che e` uguale) dove ogni dibattito e` soppresso ed i membri di altri gruppi esterni sono demonizzati. Se qualcuno desidera leggere qualcosa sugli effetti nefasti di questo puo` consultare il sito dell’universita` dell’Oregon, settore comunicazione. Riferito in particolare al pensiero di gruppo http://oregonstate.edu/instruct/theory/grpthink.html

    #1335563
    Anonimo
    Ospite

    Originariamente inviato da rpolonio: Una cosa ho capito dai post, che per capire l’arte bisogna avere anche una certa età.

    No, l’età non c’entra. Piuttosto è la sensibilità, è lo stimolo, che abbiamo in grado diverso, verso quello che ci circonda. Osservando la stessa distesa di grano, c’é chi è rapito dall’emozione del colore, dall’oscillare delle spighe sotto l’effetto del vento, e la sua mente vaga da spiga a spiga, da sfumatura di colore a sfumatura, collegando quel movimento a quello della sua anima.. E c’é chi riceve lo stimolo di trasformare, quella stessa distesa, in lotti edificabili; da riempire di cemento. E la sua mente, la sua anima, vagano dal costo del terreno, alla stima dei costi di costruzione, alla scelta del progettista. C’é una diversa sensibilità, un diverso bisogno interiore.

    Per molti l’arte è solo un qualcosa da imitare. L’arte dovrebbe sempre farci vedere la realtà.

    I due esempi che ti ho portato guardano entrambi alla “realtà”. Ma ognuno vede la “sua” “realtà”. I pensieri, le aspirazioni sono soggettive. Nell’uomo non esiste “la realtà”. Ognuno vede la realtà a suo modo. Ognuno riceve una fotocopia della realtà e la condiziona col suo “essere”. La realtà, entrando nella mente di ciascuno, deve attraversare il filtro dei pensieri, delle esperienze, dei fatti umani contingenti, della conoscenza individuale, della sensibilità, dei bisogni interiori. Lo stato d’animo condiziona il modo di relazionarci con la “realtà” La “tua” realtà è quello che sei, quello che vuoi, quello che ti preoccupa, quello che ti rende felice.

    L’educazione all’immagine nei giovani è poco recepita, a volte come un concorso. Credo che i soli paletti da me citati siano insufficienti. Per molti la fotografia è un passatempo, un divertimento, un lavoro, un mezzo per ricordare, un mezzo per fare nuove amicizie, ben venga allora, cerchiamo di dare vita alla fotografia. [lo]

    Ogni giorno siamo bombardati da stimoli contrastanti e il più delle volte negativi. Siamo spersonalizzati, trasformati in recettori di pubblicità. Studiano le nostre debolezze per condizionarci, per renderci tutti uguali. Vestiamo allo stesso modo, mangiamo gli stessi cibi peconfezionati. Ci fanno adeguare alla media. Alla media verso il basso. Ci vogliono “massificati” perché è più facile “gestirci”. L’individualità, la diversità, sono la ricchezza dell’uomo. Ci hanno consentito di sopravvivere nei millenni, adattandoci alle esigenze del tempo e del luogo. Ci siamo arricchiti con le conoscenze individuali dei nostri progenitori, che hanno sperimentato in prima persona, nel bene e nel male, tutto quello che era nuovo. Ma il modo di vedere il futuro ora è cambiato. Ora ci vogliono tutti uguali, mentre cambiamo artificialmente quello che abbiamo intorno, adattandolo alle nostre esigenze. Anche la fotografia, come ogni altra cosa, è divenuta commerciale. Pochi sono i geni, ma pochi sono coloro che hanno capacità di avere una propria identità, una propria inividualità. Per sfuggire a questo abbraccio degradante, dobbiamo cercare di capire, studiare, conoscere; per nostro conto, arricchendoci di esperienze, di conoscenze. Abbiamo bisogno di ripersonalizzarci. I mezzi di divulgazione di massa ci omologano, ci rendono spersonalizzati. Ecco perché suoi giornali e nei concorsi le foto sono tutte uguali. Non siamo capaci di renderci diversi. Teniamo conto più della tecnica che del contenuto. Ma il contenuto è frutto della cultura (nel senso di conoscenza, di esperienza). Piuttosto che studiare gli obiettivi, imparimo a conoscere l’uomo; l’arte che gli dà sollievo, emozione. Qualunque sia la fotografia che facciamo, non diamole etichette. Le etichette si mettono sui vestiti per distinguerli in base alle taglia. Non siamo “taglie” in un negozio di vestiti. La nostra mente è molto, molto di più; se non ce la lasciamo condizionare, omologare

    #1335570
    gloster1974
    Partecipante

    Mamma mia che discorsi ragazzi , mi sembra di essere a “Porta a Porta” 😀 😀 😀 :D. Cerchiamo pero’ di non travisare la vera natura del 3D e parliamo del confronto tra elaborazione nell’analogico a confronto con il digitale. Anche i toni mi sembra si stiano riscaldando e questo non giova a tutti noi 😉

    #1335575
    rpolonio
    Partecipante

    Io chiedevo di chiuderlo il topic perchè si andava troppo su un comportamento sulla persona , certo mi sarebbe dispiaciuto, il mio primo impulso è stato questo per non rompere un’amicizia consolidata. [lo]

    #1335577
    rpolonio
    Partecipante

    Nell’uomo non esiste la realtà”. ” Mi dispiace ma non sono d’accordo con te. La realtà esiste è che a volte ci fa comodo essere ciechi e sordi difronte ad essa. Da non confondere con verità, la realtà non puoi cambiarla mentre la verità si. [lo]

    #1335611
    Anonimo
    Ospite

    Originariamente inviato da rpolonio: “Nell’uomo non esiste “la realtà”. ” Mi dispiace ma non sono d’accordo con te. La realtà esiste è che a volte ci fa comodo essere ciechi e sordi difronte ad essa. Da non confondere con verità, la realtà non puoi cambiarla mentre la verità si. [lo]

    Non esistono entrambe. Ognuno considera verità quello che vede nella “sua” realtà, in base al suo vissuto, al suo carattere, ai suoi mezzi intellettuali. Non è questione di malafede (verità). L’occhio è come la macchina fotografica. E’ il cervello che è diverso in ciascuno. Chi è cieco non vede la realtà del vedente, chi è sbronzo non vede la realtà del sobrio. E siamo tutti, chi più, chi meno, sbronzi e ciechi. La realtà è recepita soggettivamente. Ecco perché dalla stessa foto ognuno trae un ‘immagine, un pensiero, diversi dall’altro. Sono le esperienze, sono i dolori, le gioie, le capacità di ognuno, che filtrano la realtà. Come è relativo il concetto di tempo. E se è relativo il tempo come puoi definire la realtà, se essa è legata al tempo. Tra dieci testimoni in un incidente, ognuno ha visto la sua realtà. Eppure non hanno interesse ad esprimere “verità diverse”. Hanno visto tutti la “stessa” “realtà”. Eppure ciascuno ha visto, recepito, trattenuto, travisato, la “sua verità della sua realtà”. Le nostre “leggi fisiche”, le nostre etichette, sono legate a coordinate relative, che valgono in un sistema inerziale o meno, in un sistema lunare o solare. Anche la scienza va avanti per “modelli”, validi finché non c’é la contraddizione. Le formule schematizzano piccoli ambiti locali, non più validi all’approssimarsi delle frontiere. Anche in fisica si tiene conto degli errori; che non sono eliminabili, perché anche la fisica è la ricerca di una schematizzazione della realtà che è molteplice, influenzata da tanti parametri che non concosciamo. Figurarsi nel campo delle emozioni, dell’arte, in cui tutto è soggettivo. Ognuno recepisce la realtà in base alle sue emozioni, alla sua cultura. Se ti hanno raccontato brutte storie di serpenti, senti fastidio osservando la foto di un serpente, anche se non lo hai mai incontrato. La realtà non la conosci ancora (ancora incontri un serpente) eppure già lo hai definito “il male”. Recepiamo la realtà in base alle esperienze ancestrali della nostra razza umana. Il serpente ha offerto la mela. Quindi rapprensenta il male. Pregiudizi. Dai serpenti si traggono medicine che curano malattie, borsette per le donne eleganti e ricche. In noi ci sono meccanismi che non governiamo, di cui non siamo consapevoli. Il rosso, ai nostri occhi, sopravanza gli altri colori. Perché i nostri occhi sono ingannati dal rosso. Ci sono i daltonici che non distinguono il rosso dal verde. Altri che non vedono altri colori. C’é un’infinita gamma di sensibilità diverse ai colori. Alcuni giochi di prospettiva, alcuni insiemi di colore, ingannano il nostro occhio, gli fanno vedere quello che non esiste. Anche la lettura di una foto dipende da chi la guarda. A qualcuno non piacciono i fiori. Ad altri si. Sono due realtà diverse. Ognuno recepisce dall’immagine aspetti diversi, che stimolano diversamente la sua sensibilità. Anche il concetto di bello è relativissimo. Se fai vedere un disegno su un foglio di carta ad un selvaggio che non ha mai fatto la stessa esperienza, egli non lo sa decodificare. Conta l’esperienza, la cultura, il vissuto. Una sinfonia di Beethoven richiede una preparazione musicale diversa da una serenata di Chopin. Chi non ha una buona preparazione musicale decodifica Chopin ma non “gran parte” di Beethoven. Perché non riesce a comprenderlo, a tenerlo presente nella sua complessità. Recepisce il suono di tanti strumenti come rumore. Non sa coglierne il rapporto che si instaura, da momento a meomento, tra di essi, per formare un tutt’uno. Gli occhi vedono la realtà ma il cervello non la decodifica. Il cerv

    #1335616
    Anonimo
    Ospite

    Originariamente inviato da gloster1974: Mamma mia che discorsi ragazzi , mi sembra di essere a “Porta a Porta” 😀 😀 😀 :D. Cerchiamo pero’ di non travisare la vera natura del 3D e parliamo del confronto tra elaborazione nell’analogico a confronto con il digitale. Anche i toni mi sembra si stiano riscaldando e questo non giova a tutti noi 😉

    Scusa per il discorso lungo, ma non siamo fuori tema. Parliamo di educazione all’immagine. Se non stabiliamo il concetto di realtà, di come vediamo l’immagine, non possiamo comprendere il resto. Abbiamo affrontato un ragionamento molto complesso, esaminandolo in ogni suo aspetto. Non mi sembra che ci siano polemiche. Il mio tono è moderatissimo e rispettosissimo delle opinioni altrui. Ragioniamo in modo civilissimo. Non affermo né voglio imporre. Sto cercando di capire e farmi capire. C’é tanto spazio su questo forum. Non offendiamo e non diamo fastidio a nessuno. Se qualcuno aggiunge un punto di vista diverso possiamo passare a parlare di altro. Possiamo parlare d’altro contemporaneamente. Non credo che ci sia la necessità per forza di chiudere questo topic, almeno finché c’é qualcuno che partecipa ancora alla discussione. Ad ogni modo, la parole ai moderatori… Mi assoggetto al loro volere. :~(

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