Come molti sanno, la gamma dinamica di cui disponiamo per esporre le nostre foto non è ampia quanto le possibilità dell’occhio umano. Questo ci porta spesso ad un senso di frustrazione quando, fotografando un paesaggio che ai nostri occhi si presenta splendido, in fotografia lo ritroviamo decisamente peggiore, con luci bruciate od ombre illeggibili. Una accurata esposizione puo’ certo migliorare le cose, ma fino ad un certo punto. Premesso che appartengo alla schiera di coloro che preferiscono pensare lo scatto prima, e non pasticciarlo dopo per recuperare gli errori, ho voluto fare un esperimento, che ritengo interessante e che voglio sottoporre alla vostra attenzione, per una valutazione collettiva. Premesso ancora che non apprezzo gli scatti eseguiti con la tecnica HDR, in quanto d’apparenza artificiosa, mi sono ritrovato oggi con una splendida giornata di sole, senza una nuvola in cielo ed un panorama molto bello. Ho voluto sperimentare la tecnica del tone mapping, che è sorella dell’hdr e consiste nella espansione della gamma dinamica partendo da più scatti diversamente esposti. Ho preparato quindi la macchina sul cavalletto, con un 15mm fisheye (responsabile della saturazione del cielo disuniforme), ed ho eseguito 3 scatti a forcella con variazioni di uno stop nel formato raw, da cui ho poi estratto i tiff, lavorati in photoshop. Questo per evitare di dover partire da un unico raw per ottenere 3 esposizioni diverse, in quanto quest’ultimo sistema genera un risultato molto più artificiale. Ho impostato il blocco dello specchio e lo scatto a raffica per minimizzare il tempo trascorso tra le tre esposizioni. Questi sono i tre scatti originali della macchina.