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Giugno 18, 2009 alle 1:51 pm #14812733rc013Partecipante
Salve a tutti ho da poco acquistato un anello di inversione e ieri ho fatto i primi esperimenti, devo dire che sono abbastanza soddisfatto del risultato ma confrontandomi con voi e soprattutto con chi ha provato questa tecnica posso fare sicuramente di meglio. Spero che qualcuno incuriosito da questa esperienza possa cimentarsi. Sono a disposizione per chi volesse fare domande Saluti Ercole [IMG]public/imgsforum/2009/6/CRW_1783.jpg[/IMG]
Giugno 18, 2009 alle 2:04 pm #1481280longdreamPartecipanteGrazie della tua disponibilità: perchè intanto non ci illustri i prodotti utilizzati, come vengono montati e le prime difficoltà incontrate? molti neofiti, probabilmente, non conoscono nulla della tecnica di inversione delle ottiche. (o)
Giugno 18, 2009 alle 11:12 pm #1481511AnonimoOspiteMi sembra un’eccellente opportunità per avere un obiettivo macro a prezzo contenuto e per di più stabilizzato, complimenti. [app]
Giugno 19, 2009 alle 12:03 am #1481541bepocPartecipanteCitazione da: ancesurfer e per di più stabilizzato
Sei sicuro che lo stabilizzatore faccia il suo lavoro anche al contrario?
Giugno 19, 2009 alle 1:22 am #1481565AnonimoOspiteOriginariamente inviato da bepoc: Sei sicuro che lo stabilizzatore faccia il suo lavoro anche al contrario?
La certezza matematica non ce l’ho, in effetti… 🙂
Giugno 19, 2009 alle 4:44 pm #1481777gloster1974PartecipanteOriginariamente inviato da bepoc: Sei sicuro che lo stabilizzatore faccia il suo lavoro anche al contrario?
Bhe se consideri che i contatti risultano all’opposto di quelli presenti sull’innesto del corpo macchina . . . . . . . direi di no e nemmeno per l’AF [pen] :s :s
Settembre 22, 2009 alle 3:37 pm #1509041Rix1984PartecipanteCiao, anch’io ho acquistato un anello di inversione però ho un problema. Come si fa a chiudere manualmente i diaframmi per roiuscire a mettere a fuoco un’area un po più grande? io ho il 18-55 di serie canon e a f3,5 sinceramente l’area di messa a fuoco è davvero ridotta. ciao e complimenti per la foto (o)
Settembre 22, 2009 alle 4:07 pm #1509052UccioPartecipanteCiao e grazie per questa interessante discussione. Sono interessato anch’io alla fotografia macro, ma essendo costantemente squattrinato, vorrei adottare questa tecnica che ci descrivi. Chiedo scusa per le domande, per molti di voi sicuramente ovvie, ma sono un neofita puro e ne so poco meno di niente. Come funziona in sostanza questo trucchetto? Perché invertendo un obiettivo lo posso usare come macro? Per un obiettivo 17-85 IS USM della Canon, quale anello potrei comprare? Per l’utilizzo dell’AF, dei diaframmi e via discorrendo, avrò dei problemi? Grazie per la pazienza. Un caro saluto
Settembre 25, 2009 alle 6:42 pm #1510164Rix1984PartecipanteCiao Forgetmenot, ti posso rispondere io. con un anello di inversione riesci ad attaccare il tuo obbiettivo, in questo caso il 17-85 al contrario e, ottieni praticamente un microscopio. a 17millimetri avrai un vero e proprio microscopio, a 85 invece ingrandisci meno l’immagine ma hai sempre una macro notevole la cosa brutta è che perdi tutti gli automatismi ovviamente, messa a fuoco controllo dei diaframmi e eventuale stabilizzazione. per la messa a fuoco devi optare per il fuoco manuale e quello non è un gran problema, l’esposizione la controlli dalla macchina e per quanto riguarda i diaframmi arriva il problema. La lente tiene aperto il diaframma al massimo nel tuo caso (4 – 5,6)e vedrai che lo spazio di messa a fuoco è davvero piccolissimo, se ad esempio fai una foto ad un gambero (come ho fatto io) non riuscirai a metterlo tutto a fuoco. Qui dovresti chiudere manualmente il diaframma.. per farlo c’è questo trucchetto forum_forum.asp?forum=3§ion=31&post=319858 l’anello da comprare deve essere del diametro della tua lente, io su ebay l’ho trovato a 10euro per il 18-55 (diametro 58mm) spero di esserti stato di aiuto. ciao [dan] [dan]
Settembre 25, 2009 alle 11:00 pm #1510235alcarinPartecipanteciao a tutti, uso saltuariamente questa tecnica invertendo 50ino f/1.8 su un 70-300 is usm. Per colori che si stanno avvicinando a questa maniera di ottenere macro, ricordo che è una maniera simile a quella presentata in qeusto post, solo che al posto di invertire l’ottica direttamente sul corpo macchina, nel mio caso si mette un’ottica nella maniera normale (il tele 70-300, in questo caso) e poi, grazie all’uso di un particolare anello (detto maschio-maschio) ci si monta sopra un’altra lente, nel mio caso il 50ino 1.8, invertito. In qeusta maniera si ottengono Rapporti di riproduzione molto spinit: si consideri che il R.R. è pari al rapporto tra la focale dell’ottica messa giusta divisa per la focale dell’ottica invertita. Si parte pertante da un RR di 1,4:1 (quindi già di più che un obiettvo ad esempio come il canon 100 macro, che raggiunge “solo” 1:1) quando lo zoom è+ a 70 mm, per raggiungere RR di 6:1 con lo zoom tele a 300 mm. Come già detto più sopra, in questi casi il grosso problema è la profondità di campo. Se usando due ottiche l’uina sull’altra il problema è parzialmente aggirato (il 70-300 risponde come normale), con l’inversione diretta di un’ottica come è stato fatto sul 18-55 o come si vorrebbe fare sul 17-85, non si riesce più a diaframmare in quanto queste ottiche “moderne” non hanno più la ghiera dei diaframmi. Il metodo usato per diaframare lo stesso è il seguente: si monta l’ottica dal verso giusto e si imposta in macchina un diaframma chiuso, f/16 ad esempio. Poi si schiaccia il pulsante della “verifica della profondità di campo”… è quel pulsantino senza nessuna scritta che si trova in basso a sinistra (guardando la macchina da “dietro”), dalla parte dell’otica, vicino alla baionetta. Lo dico perchè spesso la presenza di tale pulsante non è nemmeno notata e la sua funzionalità è spesso sconosciuta. Fatto sta che TENENDO PREMUTO questo pulsantino, il diaframma dell’ottica si chiude copme desiderato (f/16 nel caso in esempio). Per mantenere il diaframam chiuso anche con l’ottica staccata, è sufficiente sganciare l’ottica dalla baionetta mantenendo sempre premuto il pulsantino. A me non è mai successo nulla di male utilizzando qeusta tecnica, ma non so fino a che punto sia affidabile lo sganciamento “a caldo” di un’ottica… di certo non è una condizione normale di funzionamento progettata dalla canon. Poi, con l’ottica finalmetne “chiusa” a dovere, si procede a montarla invertita ed il gioco è fatto. Comunque non bisogna aspettarsi miracoli da questa tecnica, e neppure da quella da me descritta (ottica invertita su altra ottica montata dritta)… la qualità ne risente sempre in maniera notevole. È però una maniera divertente e a buon mercato per fare scatti macro, e se usate il cavalletto ci si può togliere anche dei begli sfizi. ciao ciao!
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