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bepoc.
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Aprile 16, 2007 alle 11:31 am #1262686
gloster1974
PartecipanteCiao a tutti , sono interessato all’acquisto di una serie di filtri per la protezione dei miei obiettivi e per migliorare le prestazioni degli stessi con l’uso di polarizzatore e filtro uv. il mio parco ottiche e’ composto da un ultra-grandangolo 12-24 tokina f4 pro , un canon 24-105 L is f4 e il mitico biancone 100-400 L is. non a caso tutte e tre montano filtri da 77mm ( non che la scelta sia stata basata su questa caratteristica ma diciamo che mi allettava l’idea di unificare il diametro d el filtro ). veniamo al mio quesito; dopo svariate ore a navigare , scaricare informative e cataloghi e a leggere i post. di questo sito la cerchia si e’ stretta tra Hoya e B+W. ma ora e’ sorto un dubbio che solo voi mi potete togliere. entrambi le case costruttrici hanno a catalogo filtri “normali” e “digit” , ad esempio Hoya propone il PRO1 e il PRO1 digit. quindi la scelta deve ricadere per forza su prodotti digi , visto che ho la eos 400d o solo per il Tokina devo usare filtri digit e per i due “L” posso usare lenti tradizionali ? (?) ;hm (?) ;hm (?) ;hm (?) ;hm ;hm
Aprile 18, 2007 alle 3:11 am #1262969GArts
PartecipantePer il discorso “digi” la qualità della lente va in secondo piano… Poiché il filtro lowpass del sensore è riflettente, si rischia di avere delle immagini fantasma causate dalle riflessioni con il vetro del filtro; quelli “digitali” dovrebbero aver subito un trattamento per abbattare questo fenomeno. PS: per quanto le lenti serie L siano supertrattate non me la sentirei si spezzare “la catena della qualità” con un filtro non digi… [lo]
Aprile 18, 2007 alle 11:42 am #1262989gloster1974
Partecipantequindi se ho capito bene “largo ai filtri digi”!!!! sono pertanto i migliori e vanno bene con tutti gli obiettivi?
Aprile 18, 2007 alle 2:23 pm #1263009GArts
Partecipantebeh, sì… in realtà il fatto di essere la serie “pro” dovrebbe garantire la qualità del vetro (=nitidezza), il trattamento è un di più. PS: non so se esistono in commercio versioni “digitali” di filtri di fascia media/economica. [lo]
Aprile 18, 2007 alle 2:37 pm #1263011gloster1974
Partecipantegrazie GArts sei un grande (o) (o) (o)
Aprile 18, 2007 alle 6:52 pm #1263029bepoc
PartecipanteMigliore e` un termine relativo. Rispetto a che cosa? Come esempio si possono prendere Fantozzi e Filini ingaggiati dal loro superiore(gerarchico) come mozzi che diceva: “Miei cari, come si dice? ah ecco inferiori …” Tutti i fabbricanti di filtri hanno a catalogo filtri di diversa lavorazione. I parametri principali, ma non i soli, sono: 1) Trattamento Antiriflettente. 2) Planarita` delle superfici. 3) Uniformita` del vetro. 4) Attenuazione in banda passante. 5) Attenuazione in banda di stop. 6) Rapporto Passante/Soppressa per i polarizzatori. Nel caso delle camere digitali il punto 1) e` molto importante perche` il sensore riflette, in media, una quantita` di luce 5 volte superiore alla pellicola e la luce rimandata indietro dal sensore viene rinviata dal filtro(superfice piatta) e riappare sul sensore simmetrica rispetto al centro del fotogramma. Questo effetto era, quando i trattamenti antiriflesso non erano minimamente paragonabili agli attuali, usato dai cacciatori di UFO che inquadravano un lampione sovraesposto nella parte bassa per ottenere un UFO nella parte alta(cielo). Quindi per loro un trattamento antiriflesso pessimo era migliore di un buon trattamento antiriflesso. La sigla cambia a seconda del fabbricante e normalmente i filtri con migliore trattamento antiriflesso hanno anche una migliore planarita`, ad esempio sui filtri MRC la B+W assicura una planarita` di 1/4 di lambda(verde). Attenzione pero` alcuni parametri sono in conflitto tra loro. Ad esempio la B+W, che e` attenta ad avere dei filtri invisibili in banda passante, ha la minore attenuazione del filtro UV nel visibile(3%), ma questo comporta anche la minore attenuazione nell’ultravioletto vicino(400-300nm) e dove serve veramente una elevata attenuazione dell’UV(alta quota) occorre montare il KR-1.5(sempre B+W naturalmente).
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