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Dicembre 21, 2007 alle 2:30 pm #1312449joseph723dPartecipante
Ciao a tutti! Innanzitutto auguri di buone feste a tutti. Avrei un quesito da porre (ho provato a cercare discussioni già aperte sull’argomento, ma non sono riuscito a trovare ciò che cerco…) Vorrei acquistare dei filtri ND, ma non ho ben chiaro il loro utilizzo. Principalemente mi sembra di aver capito che si usino per fare foto paesaggistiche e avere un controllo sul cielo per evitare colori slavati e ottenere più contrasto…ho capito giusto? Quando si acquista un filtro occorre acquistare anche la slitta porta filtro? Per un uso da novizio quanti stop in meno mi consigliate? L’uso di questi filtri potrebbe evitare la tecnica della doppia esposizione? Questa tecnica, affinchè riesca bene, come si deve attuare (ho dei dubbi in proposito)? In attesa dei vostri sempre preziosi consigli…vi rinnovo i miei migliori auguri e tanti appassionanti scatti…
Dicembre 21, 2007 alle 3:44 pm #1312460longdreamPartecipanteND sta per Neutral Density ed hanno lo scopo di abbassare la quantità di luce disponibile per usare tempi lunghi o diaframmi aperti anche in condizioni di forte illuminazione; possono essere accoppiati tra loro e la densità risultante corrisponde alla somma delle singole densità. Ti inserisco una tabella (purtroppo non formattata e di non facile lettura) colonna 1) nome colonna 2) densità colonna 3) trasmissione in % della luce colonna 4) fattore riduzione colonna5) incremento di stop ND0.1 0.1 80 11/4 1/3 ND0.2 0.2 63 1 1/2 2/3 ND0.3 0.3 50 2 1 ND0.4 0.4 40 1 1/2 1 1/3 ND0.5 0.5 32 3 1 2/3 ND0.6 0.6 25 4 2 ND0.7 0.7 20 5 2 1/3 ND0.8 0.8 16 6 2 2/3 ND0.9 0.9 13 8 3 ND1.0 1.0 10 10 3 1/3 ND2.0 2.0 1 100 6 2/3 ND3.0 3.0 0.1 1.000 10 ND4.0 4.0 0.01 10.000 13 1/3 Esistono vari tipi di ND da applicare sull’ottica direttamente sulla ghiera (da avvitare) oppure tramite apposito adattatore (per i tipi quadrati). Nel tuo caso, se intendi fare foto al cielo e quindi ti necessita desaturare uan forte componente, puoi benissimo adottare un filtro polarizzatore circolare oppure un filtro skylight entrambi applicabili all’ottica avvitando l’anello. Infine la tecnica della doppia esposizione non è applicabile alla eos 350D che non prevede questa funzione. Insomma l’uso degli ND è da professionisti e attualmente sono in disuso viste le possibilità afferte dal digitale e dal software di post-produzione. Come sempre invito gli altri canoniani a dare ulteriori informazioni e precisazioni alla tua richiesta. Un saluto.
Dicembre 21, 2007 alle 3:45 pm #1312461sky000Partecipantei filtri ND aitano a scattare con tempi lunghi in luce normale, ottenendo effetti particolari con le nuvole e l’acqua in particolare. Se googli o vai su flickr trovi parecchie informazioni. Saluti paolo
Dicembre 21, 2007 alle 3:56 pm #1312463joe86naturePartecipantePer effettuare una sorta di “doppia esposizione” servono i filtri digradanti ND che sono per metà trasparenti e per metà grigi con un passaggio graduale tra le 2 parti. Possono essere utili quando c’è una forte differenza di esposizione tra “cielo e terra” così da esporre correttamente l’intera scena. 😉 Ecco un esempio: il primo (da sinistra) riduce la luminosità di 1 stop mentre il secondo di 2 (immagini prese dal catalogo B+W). [IMG]public/imgsforum/2007/164.jpg[/IMG] [lo]
Dicembre 22, 2007 alle 7:51 am #1312593FrancoPartecipanteLe tecniche di fusione di piu’ foto esposte in modo diverso, come l’HDR, sono tecniche di postproduzione, invece le tecniche di controllo dei valori di luce in fase d’esecuzione della foto seguono altri criteri che non possiamo definire “doppia esposizione” Penso tu ti riferisca ai filtri degradanti grigi, che non sono degli ND, questi ultimi vengono utilizzati per allungare l’esposizione quando è necessario intervenire sui valori di luce totale, mentre i degradanti servono per ottenere l’effetto che dici tu, accorciare il numero di stop (zone) di differenza tra le alte luci e le ombre. Questa tecnica si addice ad alcuni paesaggi ed è indispensabile quando questi hanno una situazione atmosferica in cui il suolo è poco illuminato e il cielo presenta un variegato numero di nuvole che si vorrebbero apparissero nella foto, in questi casi o esponiamo per le nuvole e il suolo apparirà nero, oppure per il suolo e in questo caso le nuvole scompariranno lasciando un cielo chiaro, o addirittura bianco. Queste situazioni sono il pane quotidiano del paesaggista, in cui le conoscenze delle luci nell’arco di tutta la giornata, e le determinate condizioni che possono renderle piu’ favorevoli (ad esempio l’attesa che una nuvola copra il sole) possono di per se attenuare la problematica. Ansel Adams insegnava che per avere un bel cielo saturo, ricco di tonalita, è necessario avere un buon controllo delle luci alte. Con la tecnica digitale, dove il sistema zonale non può essere (del tutto) adottato e la latitudine di posa è molto critica, l’unico metodo per avvicinarsi al risultato ideale è adottare i filtri grigi degradanti nelle diverse intensità, del tipo “cokin” serie P (la serie piu’ grande che consente un utilizzo anche su grandangolari non troppo spinti ma con la lente frontale piu’ grande, molto comuni nell’era digitale) per poter effettuare lo spostamento della sfumatura e la rotazione del filtro, e quindi adattarlo alla situazione di ripresa. Oltre all’intensità del grigio, può cambiare anche il grado d’intensità di passaggio dal grigio al trasparente, ovvero la sfumatura. Una maggiore sfumatura è utile quando ci troviamo di fronte ad un soggetto che non presenta un netto passaggio tra cielo e terra. Come potrai comprendere, non tutte le situazioni di ripresa si convengono a questo tipo di tecnica, ci sono panorami che hanno soggetti che non presentano una linea netta di demarcazione tra cielo e suolo, ad esempio soggetti che hanno particolari urbani oppure naturali che si estendono sopra la linea del terreno, in questo caso si può provare con dei filtri con maggiore sfumatura, ma l’effetto può essere deludente, attualmente in questi casi le tecniche che forniscono dei risultati piu’ o meno mediocri passano dalla postproduzione. Ciao [lo]
Dicembre 22, 2007 alle 6:58 pm #1312655joseph723dPartecipanteGrazie per le risposte esaustive ragazzi…come sempre questo forum è una fonte inesauribile di informazioni… buone feste a tutti!
Ottobre 21, 2008 alle 4:05 pm #1398782Soem_DomePartecipanteCiao, conoscete un modo per poter riprodurre l’effetto dei filtri con photoshop in post produzione? Molti consigliano di farlo dopo con il digitale, ma non trovo nulla in merito. Grazie
Ottobre 24, 2008 alle 4:34 am #1399709AlexCapPartecipantei filtri digradanti si possono riprodurre in photoshop,usando i livelli o molti altri modi…. gli ND non sono replicabili in postproduzione,come non è replicabile il polarizzatore in certe situazioni.
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