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Filtro Hoya HD Protector con aloni

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  • #1773964
    valeriobry
    Partecipante

    Originariamente inviato da mntsvn: Del resto i filtri Hoya HD, saranno delicati, ma in quanto a qualità ottica sono eccellenti. Li tieni in mano e ti domandi se il vetro c’è o è caduto da qualche parte. 🙂 Saluti e grazie.

    Stessa impressione quando li ho tirati fuori dalla confezione: “ma mi hanno spedito dei filtri senza vetro?” [mat] [mat] [mat]

    #1773987
    Anonimo
    Ospite

    Originariamente inviato da mntsvn: Morale della favola: urge cercare un prodotto adatto che non lasci residui. Si accettano consigli.

    Io ho avuto un problema simile al tuo parecchio tempo fa con il liquido della Kodak, che avevo da un sacco di tempo: nonostante pulissi bene il filtro UV e asciugassi anche con pec-pad rimanevano visibili delle tracce, come di residui di liquido. Forse il problema è che dopo tando tempo alcune particelle del liquido si depositano (nonostante avessi anche provato a rimescolarlo) e quindi diviene meno efficente nella pulizia. Adesso, quando ho necessità di togliere qualche ditata prima do un spompettata poi utilizzo, su filtro UV della BW, il liquido Eclipse assieme ai pec-pad. Come saprai tale liquido è altamente volatile e viene usato principalmente per la pulizia dei sensori. Per sicurezza alla fine ci do un’ulteriore ripassatina con la parte asciutta, anche se forse non ce ne sarebbe bisogno. Così posso controllare subito se la pulizia è venuta bene guardando in controluce da ambo i lati.

    #1773999
    tecnico73
    Partecipante

    forse ripeto quello che altri partecipanti hanno già spiegato, i filtri protettivi non servono a molto, la migliore protezione sono un paraluce e la massima attenzione nell’uso della lente, secondo qualsiasi filtro anteposto d’avanti alla prima lente crea quasi sempre una perdita generale di qualità, una perdita minima ma pur sempre una perdita, su questa base sono convinto che i soldi per i filtri possono essere impiegati per l’acquisto di altri accessori fotografici

    #1774013
    Franco
    Partecipante

    Originariamente inviato da mntsvn: Il consiglio di non utilizzare acqua calda l’ho letto diversi anni fa su una rivista specializzata, è un consiglio e tale rimane. Non so come tu abbia calcolato le sollecitazioni massime che può sopportare un filtro, io ho solo scoperto che le tecniche di pulizia che uso da 20 anni su lenti, obiettivi e filtri nel caso dell’Hoya HD non hanno avuto l’effetto sperato. L’alito umano porta con se una miriade di composti organici che è meglio stiano lontano da filtri lenti e tutto il resto. Anche questo è solo un consiglio, o se vogliamo la mia semplice opinione.

    Non serve calcolarle, le sollecitazioni di cui stiamo parlando sono assolutamente nella norma, se in casa ci sono 25° e fuori 10° (o viceversa), non dirmi che quando esci di casa prendi delle precauzioni per evitare l’improbabile eventualità che il filtro si possa danneggiare a causa dello sbalzo termico. Riguardo l’alito, attenzione, quando alitiamo sulla lente stiamo attenti a non farlo con troppa veemenza, se notiamo che al posto del vapore acqueo c’è anche parte della colazione appena consumata, fermiamoci un attimo a riflettere se sia meglio adoperare metodi meno “estremisti”, non tanto per paura che questo provochi dei danni al filtro ma per una semplice profilassi igienica. 🙂 In realtà l’aria contiene sostanze di TUTTI i tipi e se dovessimo ragionare in questo modo per preservare il filtro da tutti i potenziali rischi, dovremmo tenerlo chiuso in un contenitore sterile sottovuoto. Prova a seguire i miei consigli e vedrai che seppur con qualche difficoltà iniziale per comprendere la corretta procedura, il filtro tornerà lindo come prima della sua dipartita, dopo l’intervento del “liquido di pulizia”. In alternativa è valido il consiglio di McBrandon, l’eclipse a volte è provvidenziale ed è l’unico liquido di pulizia a secco che utilizzo, in qualche raro caso mi è successo di non riuscire a togliere qualche alone ostinato (guarda caso sempre su polarizzatori e ND Hoya e il redancer B+w che è composto da un vetro molto tenero e sporchevole) in questi casi dopo il lavaggio in acqua sono intervenuto efficacemente con una goccia di solvente come l’eclipse, evitando di soffermarmi troppo con il panno di pulizia e rischiare danni sulla superficie del filtro.

    #1774014
    Franco
    Partecipante

    Originariamente inviato da tecnico73: forse ripeto quello che altri partecipanti hanno già spiegato, i filtri protettivi non servono a molto, la migliore protezione sono un paraluce e la massima attenzione nell’uso della lente, secondo qualsiasi filtro anteposto d’avanti alla prima lente crea quasi sempre una perdita generale di qualità, una perdita minima ma pur sempre una perdita, su questa base sono convinto che i soldi per i filtri possono essere impiegati per l’acquisto di altri accessori fotografici

    L’autore del topic ha posto un’altro quesito, comunque non ha senso affermare che i filtri protettivi non servono a molto, essi hanno una funzione preventiva, servono solo nel momento in cui avviene un fatto non previsto ma al tempo stesso non evitabile. Riguardo il supposto decadimento qualitativo, piuttosto che parole vorrei vedere il risultato di un test effettuato con un filtro di qualità tipo Hoya pro-1 oppure B+W mrc. Da tutte le prove da me effettuate in tutti questi anni, di giorno e di notte in situazione di luce critica, con diversi tipi di obbiettivi e di supporti (pellicola e digitale), non mi è mai capitato di notare decadimenti qualitativi, a tal punto che in passato (parlo di molti anni fà) nei panorami notturni per precauzione toglievo il filtro UV, ora lo tengo. 😉

    #1774022
    valeriobry
    Partecipante

    Originariamente inviato da fra65: …. Riguardo il supposto decadimento qualitativo, piuttosto che parole vorrei vedere il risultato di un test effettuato con un filtro di qualità tipo Hoya pro-1 oppure B+W mrc. Da tutte le prove da me effettuate in tutti questi anni, di giorno e di notte in situazione di luce critica, con diversi tipi di obbiettivi e di supporti (pellicola e digitale), non mi è mai capitato di notare decadimenti qualitativi, a tal punto che in passato (parlo di molti anni fà) nei panorami notturni per precauzione toglievo il filtro UV, ora lo tengo. 😉

    Oh! Finalmente! Credevo di essere il solo a non notare questo decadimento. Sarà forse perchè uso SEMPRE il paraluce, su qualunque obiettivo, e questo fa veramente la differenza.

    #1774023
    mntsvn
    Partecipante

    Non riesco a citate il messaggio di un altro utente, di solito c’è il tasto “Quota” che qui non trovo. Pazienza. @fra65 Sull’acqua calda se parliamo di 40° non credo ci siano problemi, ma se parliamo di acqua molto calda, tipo 55°, allora il discorso cambia. Comunque a titolo informativo se sono in un ambiaete a 25° ed esco all’esterno a -10° la variazione termica che subisce la lente è sicuramente inferiore, ad uno sbalzo del tipo lavo la lente a 55°. In un caso il vettore termico è l’aria nell’altro è lacqua, e ci sono almeno un paio di ordini di grandezza di differenza nei coefficienti di conducibilità termica. Io comunque non ho mai provato per cui prendo per buona la tua esperienza con l’acqua tiepida. La prova con lo shampoo non la posso fare se non so che shampoo hai utilizzato, possono esserci grosse differenze tra una marca e un’altra. Mi sto documentando su questa faccenda della pulizia, problema che a quanto pare è piuttosto diffuso e su cui esistono pareri molto molto diversi… vi farò sapere. Saluti

    #1774024
    mntsvn
    Partecipante

    @valeriobry No, no non sei il solo! 🙂

    #1774032
    Franco
    Partecipante

    Originariamente inviato da mntsvn: Non riesco a citate il messaggio di un altro utente, di solito c’è il tasto “Quota” che qui non trovo. Pazienza. @fra65 Sull’acqua calda se parliamo di 40° non credo ci siano problemi, ma se parliamo di acqua molto calda, tipo 55°, allora il discorso cambia. Comunque a titolo informativo se sono in un ambiaete a 25° ed esco all’esterno a -10° la variazione termica che subisce la lente è sicuramente inferiore, ad uno sbalzo del tipo lavo la lente a 55°. In un caso il vettore termico è l’aria nell’altro è lacqua, e ci sono almeno un paio di ordini di grandezza di differenza nei coefficienti di conducibilità termica. Io comunque non ho mai provato per cui prendo per buona la tua esperienza con l’acqua tiepida. La prova con lo shampoo non la posso fare se non so che shampoo hai utilizzato, possono esserci grosse differenze tra una marca e un’altra. Mi sto documentando su questa faccenda della pulizia, problema che a quanto pare è piuttosto diffuso e su cui esistono pareri molto molto diversi… vi farò sapere. Saluti

    Sulla barra orizzontale dell’utente c’è il tastino con la freccia verde, è il quote. Lo sò è una scoperta dell’acqua calda, ma l’acqua calda, ok, precisiamolo, non troppo calda (per essere precisi anche sotto i 40°, insomma l’acqua su cui sono tarate di default certe caldaie oppure i dispositivi termostatici: 38°) per evitare i remoti rischi che un filtro cinese di scarsa qualità che possiede una superficie difettosa oppure danneggiata (scollamento dello strato superficiale dei filtri di scarsa qualità, oppure della resina che unisce i due vetri collati dei polarizzatori) dall’eccessiva esposizione al sole “senza paraluce” (che è la peggiore cosa che si possa fare ad un filtro scadente, quelli di qualità vengono costruiti per sopportare anche queste sollecitazioni), dicevo, l’acqua calda è fondamentale per pulire bene la superficie e togliere tutte le gocce di acqua, ieri ho lavato 2 filtri usati in modo pesante in questo weekend, tra questi c’era uno dei pochi UV hoya pro-1 rimasti, in acqua si lava abbastanza bene e nel risciacquo con acqua moderatamente calda, le goccie d’acqua scivolano tutte via senza lasciare nessun residuo, si ferma un residuo di acqua nella filettatura nella parte bassa che provvedo a togliere con un pezzo di scottex, senza toccare la superficie del filtro (che altrimenti potrebbe rigarsi, non mi fido dei panni di pulizia eccetto quelli nuovi sigillati poichè nell’aria sono contenuti microscopici pulviscoli di quarzo (la polvere contiene sempre una piccola quantità di quarzo) e se trascinati sul vetro lo rigano. Per facilitarti il compito ti dico che durante lo sciacquo il filtro và tenuto verticale ma un pò inclinato, sui 30° circa in modo da consentire l’espulsione dell’acqua grazie alla forza di gravità del getto del rubinetto (non forte), senza lasciare residui. E’ un’operazione che richiede pratica (su entrambi le superfici) ma se ben eseguita ma è il metodo migliore, insieme al lavaggio a secco che applico solo in casi estremi, un pò come avviene nel lavaggio degli indumenti esistono due filosofie di pensiero, a secco e in acqua, in alcuni casi è preferibile un metodo piuttosto che l’altro, ma la conoscenza di entrambi è la soluzione ideale. Un’indumento se lavato in acqua fredda non verrà mai pulito bene, dopotutto anche con i capi delicati quali la lana senza trattamento IWS e la seta poco ritorta, è preferibile utilizzare l’acqua riscaldata almeno a 30-32°, te lo dico per esperienza lavorativa poichè da oltre 20 anni, tra le altre cose seguo un reparto di follaggio e trattamento industriale di materie prime, e questo è un principio base, trovare la giusta temperatura di trattamento del capo è la preoccupazione principale. Utilizzando l’acqua fredda ad esempio su un prodotto che non necessità di follaggio (seta) oppure di un follaggio minimo (lana pettinata ritorta Z a bassi giri) rimangono sempre dei residui di lavorazione, paraffine e vapori oleosi, residui di scarico di una tintura frettolosa, ecc…. esiste una temperatura ideale per cui diversamente dovremmo intervenire con un lavaggio molto accurato e lungo che potrebbe deteriorare il capo senza peraltro raggiungere il risultato sperato. Insomma, l’acqua calda è fondamentale ed è sufficiente fare una prova per comprendere il significato di quello che scrivo…. Io uso uno shampo della terax di tipo delicato, per lavaggi frequenti, è uno shampo poco comune di produzione statunitense, molto neutro, quindi non saprei consigliarti uno shampo diverso, ma presumo che uno shampo delicato, per bambini sia adatto allo scopo, comunque fare una prova non costa nulla, alla prossima ditata…… [lo]

    #1774113
    mntsvn
    Partecipante

    Originariamente inviato da fra65: Sulla barra orizzontale dell’utente c’è il tastino con la freccia verde, è il quote. Lo sò è una scoperta dell’acqua calda, ma l’acqua calda, ok, precisiamolo, non troppo calda (per essere precisi anche sotto i 40°, insomma l’acqua su cui sono tarate di default certe caldaie oppure i dispositivi termostatici: 38°) per evitare i remoti rischi che un filtro cinese di scarsa qualità che possiede una superficie difettosa oppure danneggiata (scollamento dello strato superficiale dei filtri di scarsa qualità, oppure della resina che unisce i due vetri collati dei polarizzatori) dall’eccessiva esposizione al sole “senza paraluce” (che è la peggiore cosa che si possa fare ad un filtro scadente, quelli di qualità vengono costruiti per sopportare anche queste sollecitazioni), dicevo, l’acqua calda è fondamentale per pulire bene la superficie e togliere tutte le gocce di acqua, ieri ho lavato 2 filtri usati in modo pesante in questo weekend, tra questi c’era uno dei pochi UV hoya pro-1 rimasti, in acqua si lava abbastanza bene e nel risciacquo con acqua moderatamente calda, le goccie d’acqua scivolano tutte via senza lasciare nessun residuo, si ferma un residuo di acqua nella filettatura nella parte bassa che provvedo a togliere con un pezzo di scottex, senza toccare la superficie del filtro (che altrimenti potrebbe rigarsi, non mi fido dei panni di pulizia eccetto quelli nuovi sigillati poichè nell’aria sono contenuti microscopici pulviscoli di quarzo (la polvere contiene sempre una piccola quantità di quarzo) e se trascinati sul vetro lo rigano. Per facilitarti il compito ti dico che durante lo sciacquo il filtro và tenuto verticale ma un pò inclinato, sui 30° circa in modo da consentire l’espulsione dell’acqua grazie alla forza di gravità del getto del rubinetto (non forte), senza lasciare residui. E’ un’operazione che richiede pratica (su entrambi le superfici) ma se ben eseguita ma è il metodo migliore, insieme al lavaggio a secco che applico solo in casi estremi, un pò come avviene nel lavaggio degli indumenti esistono due filosofie di pensiero, a secco e in acqua, in alcuni casi è preferibile un metodo piuttosto che l’altro, ma la conoscenza di entrambi è la soluzione ideale. Un’indumento se lavato in acqua fredda non verrà mai pulito bene, dopotutto anche con i capi delicati quali la lana senza trattamento IWS e la seta poco ritorta, è preferibile utilizzare l’acqua riscaldata almeno a 30-32°, te lo dico per esperienza lavorativa poichè da oltre 20 anni, tra le altre cose seguo un reparto di follaggio e trattamento industriale di materie prime, e questo è un principio base, trovare la giusta temperatura di trattamento del capo è la preoccupazione principale. Utilizzando l’acqua fredda ad esempio su un prodotto che non necessità di follaggio (seta) oppure di un follaggio minimo (lana pettinata ritorta Z a bassi giri) rimangono sempre dei residui di lavorazione, paraffine e vapori oleosi, residui di scarico di una tintura frettolosa, ecc…. esiste una temperatura ideale per cui diversamente dovremmo intervenire con un lavaggio molto accurato e lungo che potrebbe deteriorare il capo senza peraltro raggiungere il risultato sperato. Insomma, l’acqua calda è fondamentale ed è sufficiente fare una prova per comprendere il significato di quello che scrivo…. Io uso uno shampo della terax di tipo delicato, per lavaggi frequenti, è uno shampo poco comune di produzione statunitense, molto neutro, quindi non saprei consigliarti uno shampo diverso, ma presumo che uno shampo delicato, per bambini sia adatto allo scopo, comunque fare una prova non costa nulla, alla prossima ditata…… [lo]

    Io credo che il tuo filtro abbia una superficie più idrorepellente dell’Hoya HD. Sul mio rimangono decine e decine di microscopiche goccioline. Nello Shampoo ci sono, oltre al detergente, anche additivi vari coloranti, profumi emolienti ecc ecc, bho poi si sciacqua tutto è vero… ma nel mio caso ho proprio problemi nello sciacquare. Sentito parlare del’alcool isopropilico?

    #1774127
    Franco
    Partecipante

    lo conosco, sostanzialmente è un’alcool meno aggressivo, lo utilizziamo per sgrassare pietre e metalli nobili dopo le varie lavorazioni e per alimentare il fornellino per la gommalacca, lo acquisto in fusti grandi da un grossista specializzato nella vendita di prodotti per restauro e ha un costo piuttosto basso, è senz’altro adatto per la pulizia dei filtri, in sostituzione dell’eclipse o altri prodotti similari a base di alcool metilico anidro che costano molto perché garantiscono un grado di purezza molto alto, ma in effetti se utilizzati per la pulizia dei filtri sono eccessivi. Personalmente utilizzo la bottiglietta di eclipse che uso per il sensore, anche perché col passare del tempo tende ad evaporare, e per il sensore servono solo 2 gocce, quindi conviene utilizzarlo anche per altri impieghi. Se non hai l’eclipse puoi tranquillamente utilizzare l’alcool isopropilico, anzi dovrei farlo anch’io, anche se per la pulizia dei filtri lo pochissimo, solo in casi estremi. Visto che sembri più’ pignolo di me, ti consiglio di stare molto attento con il prodotto utilizzato per strofinare, io uso esclusivamente le cartine di pec-pad che ho acquistato appositamente per la pulizia delle lenti, in passato tagliavo la cartina (10x10cm) in 4 cartine più piccole (la confezione da 100 cartine l’ho pagata 14 euro, ovvero 14 cent a cartina, 3,5 cent ogni quarto) che utilizzavo usa e getta, ultimamente riutilizzo la cartina (intera) più’ volte, conservandola dentro una bustina di carta. Le microrighe su filtri e lenti sono sempre causate dallo strofinaccio inadatto e dalla presenza di polveri sullo stesso o sulla lente da pulire, se lavi o soffi la lente le polveri vanno via, ma sullo strofinaccio rimangono! La qualità ottica delle lenti Hoya pro-1 è ottima, tra gli UV ho provato e testato tutti i modelli top gamma dei vari marchi, eccetto l’hoya HD quindi non posso dirti molto su questo filtro che però sulla carta dovrebbe essere meglio del Pro1, comunque, come resa ottica il Pro1 (e probabilmente anche il HD) è equivalente ai migliori B+W, hanno il solo difetto di essere molto difficili da pulire. Bisogna però considerare che l’acqua con cui lavo i filtri è filtrata e addolcita (con addolcitore a sali) ed è poco dura, se utilizzi un’acqua piuttosto dura, come senz’altro saprai anche la superficie piu’ idrorepellente potrebbe apparire ostica. Lo shampoo contiene additivi, ma se è neutro non dovrebbe contenere sostanze che possono deteriorare la superficie del filtro.

    #1774237
    mntsvn
    Partecipante

    Leggendo in giro ho scoperto alcune cose: i filtri Hoya sono ostici da pulire molto ostici. Il metodo che va per la maggiore prevede l’uso di qualche goccia di Liquido Eclipse o in alternativa Alcool Isopropilico (Alcool Bianco) e poi passare delicatamente le PecPad oppure il panno a microfibra Scotch-Brite 3M Multiuso Power (costruito con un unico filo di nylon piatto senza cuciture o saldature). Che ne pensate? Io credo che proverò con il panno in microfibra 3M e l’alcool bianco. Franco io ho una bimba di due anni e mezzo ho preso il suo shampoo della chicco…. ed ha una lista di incredienti che mette un po paura. E pensa che io fin ora ho usato il sapone liqudo di marsiglia… mai un problema. 🙂 Ciao

    #1774248
    gloster1974
    Partecipante

    Il problema della pulizia dei filtri e’ un problema comune, io da poco ho avuto la possibilita’ di provare il liquido della LEE filter e sono rimasto sbalordito , e’ ideato per la pulizia dei filtri a lastra che sono molto piu’ delicati di quelli tradizionali quindi non sono affatto aggressivi, il problema e’ reperirlo 🙂

    #1774255
    valeriobry
    Partecipante

    Velocissima ricerca e qui, per esempio, lo hanno: http://www.nikonclub.it/forum/lofiversion/index.php/t257528.html

    #1774282
    Franco
    Partecipante

    Se di buona qualità il sapone di marsiglia liquido è un detergente neutro, ma come tutti i prodotti dev’essere provato, in alcuni casi ho notato che lascia dei residui, oppure non riesce a detergere alcune sostanze che si depositano sul filtro. Il liquido di pulizia Lee lo uso anch’io come anche il panno in microfibra Lee (molto molto fine, di buona qualità), e devo dire che sulle lastrine è molto efficace, mi è capitato di utilizzarlo anche al posto dello shampo perchè ha un forte potere detergente, sul vetro può lasciare aloni ma anche sulle lastrine, nei filtri circolari in vetro lavati a secco (senza acqua) se necessario (quando c’è sporco ostinato) prima passo il liquido Lee, pulisco, poi passo l’eclipse (da non usare con le lastrine per ovvi motivi) per togliere i residui del Lee, però ripeto, questi metodi li riservo alle emergenze, oppure nei casi in cui ho fretta, il lavaggio in acqua richiede piu’ tempo, soprattutto per l’asciugatura, ma è il procedimento primario. 😉

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